venerdì 30 gennaio 2009

Reggina-Roma: l'arbitro

Roberto Rosetti (Pecetto Torinese 18 Settembre 1967). E' considerato il miglior arbitro italiano attualmente in circolazione. A livello internazionale raccoglie grandi e diffusi consensi, mentre a livello nazionale è considerato un po' troppo casalingo, soprattutto nei confronti delle "grandi". Ce lo ricordiamo perchè nel Giugno 2003 diresse la finale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan, in modo quanto meno dubbio, espellendo Cassano che gli si rivoltò col più classico gesto delle corna. Ma ce lo ricordiamo, anche, come freddo e amichevole nel famoso derby sospeso del Marzo 2004. L'ultimo, e unico, precedente stagionale tra Roma e Rosetti, purtroppo, non ci arride: 21 Dicembre 2008 Catania-Roma 3-2. L'arbitro non emerse per aver alterato sostanzialmente la partita, ma tacque un po' troppo, in sede di referto le minacce che l'intero ambiente catanese mosse per tutto il match all'ambiente romanista. Nota in chiusura: fu l'arbitro che, di fatto, il 27 Febbraio 2008 indirizzò lo scorso campionato a favore dell'Inter non espellendo, nello scontro diretto, l'interista Burdisso, espellendo, invece, Mexes: nel primo caso sorvolò sul regolamento, nel secondo, invece, lo applicò alla lettera.

Reggina-Roma: i precedenti.

Era il 28 Agosto 2005, quel giorno esordiva ufficialmente la Roma targata Spalletti a Reggio Calabria. Venivamo dalla stagione più storta degli ultimi 50 anni romanisti. L'anno prima a Reggio avevamo perso malamente 1-0, ma sarebbe potuto essere anche maggiore il passivo. Ci presentiamo a Reggio quel giorno di fine Agosto carichi di dubbi e speranze. All'epoca l'unica certezza che avevamo era che, perlomeno, non avremmo sofferto come l'anno prima, perchè, comunque. avevamo fatto la preparazione estiva, con la rosa al completo. Quel giorno ci presentammo in campo con un modulo nuovo 4-2-3-1 e due volti nuovi tra i titolare più uno in panchina:
Curci-Panucci-Kuffur-Chivu-Cufrè-De Rossi-Perrotta-Mancini-Totti-Taddei-Montella.
Sembrava che Kuffur dovesse essere la soluzione ai buchi difensivi che l'allora oggetto misterioso Mexes aveva appalesato l'anno precedente. Sotto la direzione di Roberto Rosetti (lo stesso di domenica prossima) la Roma giocò una partita fantastica, imponendosi per 3-0: Mancini alla fine del primo tempo, De Rossi all'inizio del secondo e il subentrato Nonda in chiusura piegarono tre volte le mani dell'ex Pelizzoli. Scoprimmo, più tardi, che quella sera stessa Amantino sarebbe volato a Milano per accordarsi, in chiusura di mercato, con la Juventus e che giocò quella partita strepitosa come "spot" per strappare condizioni contrattuali migliori. Alla fine Amantino restò alla Roma per altre tre stagioni e la Juventus andò in serie B... ma questa è un'altra storia!

giovedì 29 gennaio 2009

Avanti tutta


Questa volta, bisogna dirlo, abbiamo faticato veramente tanto per portare a casa i tre punti.

La serata è stata perfetta, siamo riusciti a rosicchiare altri punti a chi ci sta davanti e a staccarci dal Napoli, che condivideva con noi il quinto posto... Ma quanta fatica.
Forse persino troppa, nonostante avessimo davanti un ottimo Palermo, allenato da un Mister intelligente e di cui sicuramente sentiremo parlare nei prossimi anni.

La squadra era a corto di fiato e Spalletti probabilmente avrebbe dovuto concedere qualche minuto anche a Menez, che con la sua velocità avrebbe potuto seriamente mettere in crisi la difesa rosanero. Perrotta non era in grandissima forma e i gol sbagliati da Brighi, Vucinic e De Rossi (che ha fatto un'azione pazzesca) gridano ancora vendetta... è vero, sì.

Ma ricordiamoci anche che dall'11 gennaio questi ragazzi non si sono fermati mai, giocando sistematicamente ogni tre giorni. Una partita in affanno ci può stare, specie se si riescono comunque a conquistare i tre punti. Non dimentichiamoci poi che Totti è al suo rientro e un periodo di rodaggio, per farlo tornare al top soprattutto in vista della delicata sfida di Champions, direi che è assolutamente normale. Se poi pensiamo che ieri, al 30% della condizione ha comunque segnato un gol e propiziato l'assist per il raddoppio di Brighi... beh, pensate un po' quando sarà al massimo. Ora ci aspetta la delicata sfida con la Reggina, fanalino di coda della serie A, ma non per questo da prendere sottogamba: la concentrazione deve rimanere sempre altissima, perché lì davanti non mollano e noi dobbiamo continuare a macinare punti, per compensare, in qualche modo, quella sciagurata partenza di campionato.

Veniamo al caso-Panucci: francamente sono deluso. Molto.
In questa storia perdono tutti: il giocatore, che sta mandando all'aria 8 anni di grande affetto nei suoi confronti, il ruolo di vice-capitano e un futuro all'interno della società.
La Roma, che ha preso troppo sotto gamba il rinnovo contrattuale del difensore.
I tifosi, che perdono un loro idolo, El Grinta.
E' davvero un peccato.

La speranza di chi scrive è che tutto venga in qualche modo sistemato, con Christian che tornerà a indossare la maglia numero 2 almeno fino al termine della stagione... ma probabilmente il divorzio si consumerà entro la prossima settimana. Speriamo quantomeno che si riesca a reperire un sostituto adeguato ai tanti impegni che andremo ad affrontare.

La Roma va avanti dunque. Chi c'è c'è, chi non c'è non sa quello che si perde.
Avanti tutta, non fermiamoci più, DAJE ROMA, DAJE!

PS: 213 gol... e ce l'abbiamo solo noi. Rosicate.

mercoledì 28 gennaio 2009

Roma-Palermo 2-1. Olè


Ben tornato Capitano, così hai insegnato ad ex vice (ex+vice: che accoppiata da eterni secondi!) capitani come ci si comporta e come si viene ricompensati quando si rispettano le scelte del mister. L'avvio della Roma è spumeggiante, ma il Palermo, ben messo dal suo allenatore Ballardini (occhio quest'uomo ha un grande avvenire), reagisce ribattendo palla su palla gli attacchi romanisti. Il vantaggio della Roma è inevitabile con Totti al 24', un tiro ben calciato dal limite dell'area di rigore e deviato da Morgan Carrozzieri. La Roma sembra essere padrona del campo, ma questa sera c'è Doni che passa di piede una palla velenosissima a Simone Perrotta che viene pressato da Liverani che passa un palloncino di platino a Cavani che non si fà scappare l'occasione e, con una palla morbidissima, spiazza Doni e pareggia. La Roma sbanda per una decina di minuti, durante i quali Doni mette in difficoltà Riise con un altro passaggio folle che costringe il norvegese a immolarsi sulle caviglie di Migliaccio, il Palermitano avrà la peggio. Il primo tempo scivola via con la Roma che riprende in mano la partita, ma la palla sembra non voler entrare finchè Totti su rimessa laterale di Riise crossa di esterno per la testa di Matteo Brighi che insacca sotto la sud alle spalle di Amelia, alla destra dello stesso tutto proteso a sinistra.Nel secondo tempo non ci sono grosse novità: la Roma si schiaccia un po' troppo ma non regala eccessive occasione ai rosanero, se si eccettua una traversa di Michelidze su cross di Bresciano. La Roma capisce, anche per un'altra occasione di Fabio Simplicio, che, a fuora di giocare col fuoco, rischia di bruciarsi e con Vucinc prima e De Rossi si mangia due goal fatti: il primo al 25' con Vucinic che mette di testa a lato un assist di rovesciata di Brighi a porta vuota e il secondo con De Rossi che, al 32', taglia il campo da solo palla al piede su assist gioiello di Totti ma, all'ultimo, dopo che aveva messo a sedere Amelia, decide di passare a Vucinic troppo coperto dai difensori palermitani.La partita, di fatto, finisce qui: è il momento delle sostituzioni Taddei per Aquilani e Totti per Cassetti, quando già al decimo del secondo tempo Pizarro aveva sostituito Perrotta.Gli ultimi minuti scorrono via veloci se non fosse per Cassetti che, in un allungo al 46' soffre una contrattura che lo lo costringerà a uscire e a far rimanere la Roma in dieci negli utlmimi concitati minuti. Si teme un mese di stop.
Pagelle
Doni 5,5 nel secondo tempo un po' si salva, ma nel primo è colpevole nel primo goal e costringe Riise agli straordinari, sempre per il suo viziaccio di passare la palla a compagni della difesa in modo superficiale.
Cicinho 7 benissimo. Anticipa e spinge e, nel finale, tiene botta. Forse è definitivamente diventato quello di cui avevamo bisogno
Mexes 6.5 ogni tanto u po' distratto, ma in attacco il Palermo non è troppo libero.
Juan 6,5 il senso dell'anticipo non lo abbandona mai, ma si schiaccia un po' troppo come tutta la Roma.
Riise 7 come per Cicinho spinge e difende, e non disdegna gli straordinarii per coprire anche gli erorri altrui.
Perrotta 6 copre bene, ma non incide moltissimo. Ha saputo fare di meglio.
De Rossi 6.5 quel goal grida vendetta. Ballardini gli prepara una morsa di tre mediani e lui, alla fine del primo tempo, già li aveva sfiancati tutti.
Brighi 7 torna ad essere quello di inizio stagione, infatti segna il primo goal in serie A del campionato. Spezza e riparte.
Aquilani 6,5 nonostante la morsa su De Rossi non emerge troppo nel centrocampo romanista che, anzi, soffre e si schiaccia troppo, soprattutto nel secondo tempo.
Vucinic 6 si sfianca troppo nel dilaniare la difesa palermitana, ha delle occasioni d'oro che però lui spreca. Perchè segna solo quelli difficili?
TOTTI 7,5 è tornato e ispira la vittoria romanista con un goal e un assist. Il Palermo lo teme e lui gli dà la ragione. Continui così SEMPRE!!

Spalletti 6 la Roma sonnecchia, ma lui porta a casa la pagnotta e recupera due punti al Milan, due al Genoa e tre alla Juventus.
Sostituzioni
Pizarro/Perrotta 6,5 porta ordine nel centrocampo romanista, non soffre gli incontristi palermitani. Però stasera sono mancate le sue aperture e i suoi lanci illuminanti. Sarà per la prossima.
Taddei/Aquilani 6,5 rende maggiormente equilabrato il centrocamp romanista che, acquisendo maggior fisicità, non balla più.
Cassetti/TOTTI NG il tempo di far rifiatare il Capitano e di farsi male. Accidenti!

martedì 27 gennaio 2009

Roma-Palermo: l'arbitro

Nicola Pierpaoli (Firenze, 19 Settembre 1974) all'esordio assoluto con la Roma, ha esordito in "A" il 20 Dicembre 2006 in Atalanta-Udinese 1-2. Ce lo ricordiamo per aver subito gli improperi di Antonio Cassano in Sampdoria-Torino del 02 Marzo 2008, dopo che aveva concesso un rigore dubbio ai granata.

Roma-Palermo: i precedenti.

Ultimo turno infrasettimanale di campionato: la Roma è impegnata in casa contro il Palermo, reduce dalla vittoria casalinga contro l'Udinese di Marino. La memoria corre indietro non di molto, a onor del vero: Domenica 17 Dicembre 2006 ore 20.30. La Roma era reduce dalla sconfitta netta al derby (3-0). In quella strana stagione post calciopoli, era molto chiaro come la lotta fosse aperta solo per il secondo posto. In quel momento Roma e Palermo sembravano le due uniche contendenti alla piazza d'onore. All'Olimpico scende il Palermo di Guidolin, accreditato da alcuni temerari persino della possibilità di vincere lo scudetto, Caressa, in piena estasi post mondiale esordisce con un "fuori i secondi", a voler dimostrare come quel match fosse un autentico spareggio per l'altro posto in Champion's League. La Roma quella sera èm avvelenata e travolgente: 4-0, doppiette incrociate di Totti e Mancini e Palermo a casa. I goal arriveranno solo nella parte conclusiva del match: il primo sarà segnato al 44esimo del primo tempo. Ciò non ostante anche la prima frazione sarà ricca di emozioni: due goal annullati, uno per parte e un palo colpito da Mexes fecero capire subito che aria tirava quella sera. Ma nel secondo tempo la Roma decise che non ce ne sarebbe stata più per nessuno e finì lì.

lunedì 26 gennaio 2009

Polpette avvelenate: doppia razione

In questi giorni ci è stata servita, a cavallo del vittorioso match di Napoli, una doppia razione di polpettine. Aveva iniziato repubblica con un trafiletto di Sabato 24 Gennaio, nel quale si ipotizzava il passaggio di consegne della proprietà della AS Roma, ad un gruppo straniero o italiano (questo non era dato saperlo, e sì che non è un particolare da poco!). Si è continuato il giorno successivo, questa volta con la "serpe in seno" che, a una settimana dalla fine del mercato invernale, ha deciso di scuotere lo spogliatoio che aveva ritrovato compattezza di intenti e continuità di risultati: ovvero Christian Panucci che, prima, ha rifiutato la panchina e poi ha dichiarato di voler lasciare la squadra che (diciamolo) lo ha retto per il maggior numero di anni in tutta la sua pur eccelsa carriera. Adesso la tifoseria è spaccata intorno alla figura di "El Grinta", sinceramente non capisco il motivo. Non più tardi di due settimane orsono Panucci ha dichiarato a Controcampo di non sentirsela più di giocare esterno, proponendosi, di fatto, come prima alternativa a Juan e Mexes nel centro della difesa: adesso si è accorto che con Juan e Mexes in questo stato di forma la panchina gli sarebbe stata assicurata, o giù di lì e l'ha rifiutata. Cosa credeva? Che Spalletti avrebbe tolto uno tra Mexes e Juan nello stato strabordante di forma attuale per far giocare lui di anni 36? E poi c'è la storia del contratto: a fine Giugno prossimo Panucci andrà (sarebbe andato) via a parametro zero e lui ha chiesto a 38 anni un contratto biennale da top player! Cioè, vorrebbe che la Roma pagasse un trentottenne che ha rifiutato l'ingresso a Reggio Calabria, ha litigato con Del Neri nonappena questi arrivò a Roma, ha litigato con Doni, forse con Aquilani (noi non lo sappiamo ma la società sì) e, pare, sia arrivato alle mani con lo stesso Spalletti cinque milioni di euro? Credo che si stia perdendo il senso della proporzione. Tanto più che, nei fatti, si è già proposto a due squadre: Milan e Genoa. E' notorio che, per motivi diversi, entrambe gli sono rimaste nel cuore ed è palese come entrambe necessitino di un difensore centrale. Con quella dichiarazione rilasciata non a caso sul canale del Milan si è proposto proprio ai rossoneri! E quando? Il giorno di Roma-Milan. In conclusione: se Panucci volesse andare via, sappia che Roma è eterna e saprà riprendersi anche dalla sua assenza. Più che altro ci facesse sapere se lo vuol fare subito, perchè in tal caso la Roma ha bisogno di un altro dfensore, oppure a Giugno, e in tal caso si mettesse a fare il professionista, sapendo che, in questo caso, di panchina ne farà ancora tantissima.

domenica 25 gennaio 2009

Napoli-Roma 0-3.Olè!

Una partita PERFETTA! Non c'è altro da dire o da aggiungere. Agguantato il Napoli al quinto posto, dieci punti in meno del duo di vetta (Juventus e Inter, entrambe a 43)... tutto ciò non può non aumentare il rammarico per i punti buttati e gli scempi effettuati a inizio stagione. L'ingresso al San Paolo è per uomini veri: 65000 spettatori avvelenati, nemmeno un tifoso della Roma (tranne Carlo Zampa), le polemiche di tutta la settimana sugli arbitraggi e Panucci che all'ultimo istante rifiuta la panchina (si parla di contrattura, ma intesa come problema legato al contratto!). Il Napoli parte arrembandante, ma è la Roma a farsi pericolosa subito con un'azione che non ricordo, ma giuro che c'era. Al quinto minuto un cross al centro dell'area di rigore romanista viene controllato di petto in aria da Zalayeta, che, nel ricadere, addomestica il pallone con l'avambraccio destro e segna. L'arbitro convalida ma il guardalinee lo richiama al regolamento e annulla. E' la scossa che serviva alla Roma, che già era riuscita ad addomesticare lo spauracchio Lavezzi con un Riise sontuoso. A metà primo tempo un calcio di punizione sulla trequarti di attacco sinistra romanista viene scodellato in area di rigore dal rientrante Pek Pizarro, Mexes è lesto sul secondo palo, gol! Uno a zero e tutti a festeggiare, tranne i 65mila ammutoliti. Le moviole diranno che Mexes è partito in fuori gioco, capita.... come spesso è capitato all'Inter. Ricominciamo. Il Napoli si getta lancia in resta in avanti ed è sontuoso Doni in un paio di interventi, di cui uno fantastico su punizione di Lavezzi. Ma oggi la Roma ha in Taddei e Brighi due motorini irrefrenabili: i contropiede non si contano. Ma delle volte il destino ci mette lo zampino e così Mannini effettua da centrocampo uno sciagurato retropassaggio per Giannello (sostituto anche oggi di Gennaro Iezzo), il portiere può solo accompagnare la palla in corner e la Roma non si fà sofiare la ghiottissima occasione. Ancora Pek scodella al centro dell'area di rigore una palla che chiede solo di essere messa in goal e Juan non si fà pregare. Due a zero e ben si capisce quale sarà l'andazzo del pomeriggio. A questo punto la Roma potrebbe dilagare: all'ultimo istante del secondo tempo Vucinic smarca molto bene Baptista da solo davanti alla porta, la Bestia questa volta non è concreto a sufficienza e manda di poco fuori, proprio mentre arrivava dall'Olimpico la notizia del quarto goal del Cagliari contro la Lazie. Il secondo tempo mette la tremarella a tutti i romanisti collegati da casa: a questo punto la Roma ha solo da rimetterci. Se all'inizio avremmo anche sottosacritto un pareggio a Napoli, adesso no! E così ci accorgiamo che PIzarro non ce la fà a proseguire e vediamo rientrare Aquilani in cabina di regia. Non passano nemmeno quattro minuti e Vucinic và in pressone su Santacroce, il difensore Napoletano non capisce niente e passa la palla ad Aquilani che la rende al montenegrino che, da solo davanti a Giannello, non sbaglia. Fine del match: il resto è accademia. Juan e Mexes diventano sontuosi nel mettere al riparo la difesa romanista da qualsiasi brutto scherzo partenopeo. Entreranno anche Menez al posto di Vucinic e Perrotta per Taddei (ammonito da pollo e squalificato in vista di Mercoledì col Palermo). Il francesino farà ammattire la difesa napoletana che lo prende letteralmente di mira dal suo ingresso. Ciò nonostante regala a Baptista un bijoux che la bestia, stasera non troppo concreto, non insacca salvando il Napoli perlomeno dalla goleada.
Pagelle


Doni 7 nel primo tempo salva il risultato quando ancora era in bilico e contribuisce alla conquista dei tre fantastici punti della Roma di oggi. Regala la necessaria sicurezza al reparto arretrato
Cassetti 6,5 non eccelle, ma non soffre nemmeno troppo Lavezzi. Partita ordinata e senza sbavature
Mexes 8 segna il goal del vantaggio, non fà passare nessuno, facendo valere la sua fisicità Sembra ingrassato, ma è solo maggior massa muscolare e si sente
Juan 8 segna il raddoppio e dalle sue parti non passa nessuno, rilancia e costruisce. E' uno di quei giocatori che fà aumentare il rammarico per l'inizio di stagione.
Riise 7 Lavezzi lo punta e gli sbatte contro SEMPRE. Tant'è che El Pocho dopo cinque minuti deve cambiare aria. Contro gli si para Zalayeta, ma la musica non cambia. Ogni tanto prova anche incursioni offensive. Un girone per tornare a essere un difensore, ancora un po' per tornare a essere anche un'ala.
Taddei 7,5 gli manca solamente il goal, ma la sua corsa è irrefrenabile. Spezza l'azione avversaria e riancia la sua. Se Lavezzi fugge da Riise è anche merito suo.
De Rossi 7 partita maiuscola. Non sbaglia un colpo, aumenta la diga a metà campo e fà sentire i tacchetti in avvio di match. Gli inserimenti di Gargano sono solo un fantasma grazie a capitanfuturo (per l'occasione capitanpresente)
Pizarro 7,5 Federico Fellini del centrocampo. E' geniale, nessuna piroetta fine a sè stessa, benchè addosso gli si parino financo tre intermendi azzurri lui li irride e li scherza con una facilità disarmante. Dai suoi piedini fatati partono i palloni per i due goals con i quali la Roma chiude il primo tempo.
Brighi 7,5 come per Taddei: ribalta l'zione partendo sempre dalla sua metà campo. Non si perde mai in lancioni e i suoi piedi tornano a essere di carattere. L'appoggio è netto e deciso.
Julio Baptista 6 dilania la difesa partenopea partendo largo, ma si mangia troppi (due) goals facillimi. Oggi è un po' in ombra ma la sua presenza è utile foss'anche solo per incutere timore. Fà bene a Spalletti a sostituirlo sempre e solo il triplice fischio.
Vucinic 8 chiude la partita, salta l'uomo e mette Baptista solo contro il portiere. Cos'altro gli si può chiedere?


Spalletti 8 questa Roma è tornata ad essere una squadra di uomini e i meriti sono suoi. Un nuovo gioco dopo che il 4-2-3-1 aveva mostrato la corda. Se lui e tutta la Roma si fossero svegliati prima cred che il quarto scudetto della Roma quest'anno sarebbe stato solo una questione di attesa della fine del campionato

Sostituzioni

Aquilani/Pizarro 7 entra e si fa male in un contrasto aereo. Il turbante non gli turba la ucidità per porgere il pallone del tre a zero e per tenere in piedi la metà campo romanista quando questa ha l'istinto di abbassarsi un po'.
Menez/Vucinic 7 i difensori del Napoli lo temono e ne hanno ben donde. Quando riesce a saltarne uno Giannello rimane a tu per tu con almeno due romanisti. Una volta un fallo lo ferma dopo un pregevolissimo tacco a smarcare se stesso in mezzo a tre difensori, in un'altra è Baptista a trovarsi da solo fronte alla porta ma sbaglia
Perrotta/Taddei NG ottimo per far rifiatare Taddei e soprattutto per non esporre il brasiliano al rischio di un espulsione inutile.

venerdì 23 gennaio 2009

Napoli-Roma: l'arbitro

Emidio Morganti da Ascoli Piceno. (23 Luglio 1966). Esordio in Serie A nel 2001 (Lecce-Fiorentina), nel 2006 è conivolto in Calciopoli, ma ne esce completamente scagionato.
L'ultimo precedente in campionato è storia recente, risale infatti all' 11 Gennaio 2009, Roma-Milan 2-2; mentre l'ultima volta che la Roma ha incrociato Morganti in trasferta è stato il 06 Dicembre 2008, alle ore 18.00 in occasione di Chievo-Roma, vinta 1-0 grazie al goal di Menez.

Napoli-Roma: i precedenti.

Si ricomincia: la memoria torna indietro di più di 13 anni. Era la penultima partita prima della sosta natalizia della stagione 1995/96, l'ultima di Carletto Mazzone sulla panchina della Roma.
Sembrava che quella sosta per la Roma sarebbe dovuta essere amara e benedetta, infatti prima della pausa il calendario ci avrebbe regalato due trasfertine niente male: a Napoli e a Torino con la Juventus. Invece in quelle due trasferte la Roma diede il meglio di sè, aggiudicandosi entrambi i match in trasferta ed entrambi per 2-0. Vogliamo ricordare la prima delle due dure trasferte, quella al San Paolo, dove affrontammo un Napoli in caduta, all'inizio del lungo crecuposcolo dell'era-Ferlaino. Era, comunque, quella trasferta, insidiosissima, anche perchè quella Roma lamentava numerose assenza, tra cui Giannini e Fonseca, oltre a essere costretta a mettere Di Biagio in panchina in non perfette condizioni. Il risultato fu sbloccato subito con un gran tiro dalla distanza dello svedese Thern, e fu chiuso al 71' con il primo goal giallorosso (in contropiede) di un giovane neo arivato in prestito, che si sarebbe dovuto fermare fino a fine stagione e che, invece, ci avrebbe regalato più d'una soddisfazione: Marco Delvecchio.

giovedì 22 gennaio 2009

Siamo alle solite


A quanto pare Calciopoli è stata totalmente inutile.
A nulla è servito quel finto repulisti che c'è stato quasi tre anni fa, con condanne-barzelletta e magheggi di ogni tipo. I casi sono due: o la classe arbitrale italiana è veramente la più scarsa del mondo, ma che - casualità - sbaglia sempre e solo a favore dell'Inter... oppure bisogna di nuovo iniziare a pensare male. Già a dicembre, Siena - Inter è stata uno scandalo, con ben due gol in evidentissimo fuorigioco a favore dei nerazzurri, ma ieri sera si è veramente toccato il fondo. Perché il guardalinee vede chiaramente Samuel in fuorigioco e non lo ferma. Perché sul tocco di Ibrahimovic anche Maicon è in fuorigioco e ostruisce la visuale a Juan. Perché c'è un rigore su Vucinic grosso come una casa. Poi per carità, c'è anche un rigore per l'Inter non segnalato, quando Riise frana addosso all'attaccante svedese nel secondo tempo... ma intanto datemi il rigore su Vucinic nella prima frazione di gioco e annullate il gol palesemente irregolare di Ibra. E poi ne riparliamo. Il vento del nord non smette mai di soffiare, prima tirava dalle parti di Torino, ora di Milano...

Inter-Roma 2-1.


Avete mai sentito quella fesseria per cui l'Inter non ruba? Ecco è una fesseria. Questa sera Collina ha mandato il cecchino Orsato a eliminare la Roma, ma soprattutto per qualificare l'Inter. Andiamo con ordine: dopo le prime schermaglie De Rossi (un po' stanco stasera) lancia lungo per Vucinic che stoppa benone tra Samuel e Burdisso, i quali, essendo difensori dell'Inter, possono ricorrere anche al fallo, infatti stendono Vucinic che, nel cadere, commette l'ingenuità di spingere la palla in rete con la mano. A Orsato e al suo complice con la bandierina non sembra vero di poter fermare un'azione pericolosa della Roma, infatti regala la punizione all'Inter. I neroazzurri battono al volo su Adriano (redivivo tra orge e discoteche) che spinge Riise addosso a Juan, quindi a tu per tu con Arthur Gusmao segna. La Roma sbanda e l'Inter sembra poter dilagare.
Su un gran bel cross di Ibrahimovic Maicon è colpevolmente lasciato solo da Cicinho, tira di mezza rovesciata al volo e stampa sulla traversa. A questo punto la Roma si riprende e diventa padrona del campo. C'è solo lei. Una bellissima percussione centrale di Brighi (si sta riprendendo) viene abilmente deviata da Toldo, appena uscito dalla Baggina. La Roma non si scompone e con Perrotta, sempre in percussione centrale, ha un'altra ghiottissima occasione deviata di interno coscia da Zanetti e poi dallo stesso citofono in uscita dall'ospizio. La Roma lascia alla compagine dell'incapace Mourinho solo un pallone su lancio lungo di Maicon, che mette Ibrahimovic da solo davanti a Gusmao: pallonetto, il portiere giallorosso resta in piedi e devia in corner. Nel secondo tempo la Roma riprende a macinare il suo giuoco, per i difensori interisti la pacchia è totale: Orsato, che nel primo tempo aveva ammonito un giocatore per reparto alla Roma (Juan-Perrotta-Vucinic) con una precisione pressochè chirurgica, concede loro licenza di uccidre in area di rigore. Ciò nonostante la Roma è sempre lì, finchè al quarto d'ora succede la svolta: Spalletti decide di togliere lo spento Taddei per sostituirlo con Pizarrro, ma Vucinic denuncia un dolore
all'adduttore, e quindi Spalletti è costretto a cambiare il cambio, facendo uscire il montenegrino al posto di Taddei. Sull'azione immediatamente seguente, la Roma si fà tambureggiante in area di rigore, e su un pallone in uscita Taddei insacca sotto alla traversa. Spalletti commente "Che culo". Non è vero. Fatto sta che il tempo di centrare e l'Inter si vede regalata una punizione sulla 3/4, Cambiasso crossa verso il secondo palo sul quale si avventa Samuel che, per non correre rischi,
parte prima di tutti gli altri e più avanti di tutti i difensori romanisti, schiaccia verso la porta, Gusmao, partito con colpevole ritardo, è bravissimo a respingere, ma sul pallone si avventa Ibrahimovic che, emulando Samuel, si era piazzato più avanti dei difensori avversari già al momento del colpo di testa del suo compagno e insacca. Tecnicamente sarebbe fuorigiuco, ma siccome una delle squadre si chiama Inter si può anche sorvolare. La Roma ci riprova: Subentrano Menez al posto di Riise e Aquilani per Taddei, ci sono due occasioni ghiottissime, che il principino sciupa. Dopo quattro minuti di recupero, caratterizzati da un forte nervosismo Orsato può porre fine alla sua opera di qualificazione dell'Inter.

Pagelle

Arthur 6 sventa molto bene su Ibrahimovic, dà un senso di profonda sicurezza, ma è colpevole nel non uscire in occasione del secondo goal. Forse abbiamo un numero 12.
Riise 6 Ogni tanto si fà sfuggire l'avversario di turno, ma in avanti dimostra personalità. Un po' più concentrato in difesa
Juan 6,5 ingressi in anticipo e fermezza nei contrasti regalano al muro brasiliano una bellissima serata. E' incolpevole su entrambi i goals
Mexes 6,5 un po' troppo nervoso, dovrebbe iniziare a spezzare le gambe agli interisti molto prima e con effetti migliori. Fatto sta che non si fà irretire mai.
Cicinho 6 stesso discoro per Riise, un po' troppo fuori posizione in fase difensiva, ma in fase avanzata è devastante.
De Rossi 6 è quasi alla canna del gas e si vede, si inserisce poco, ma tiene botta nei pochi metri del suo raggio d'azione.
Brighi 7 di gran lunga il migliore tra i romanisti, ha un'occasione di platino. Torna ad essere il biturbo giallorosso.
Perrotta 7 anche lui si infila molto bene negli spazi interisti e ha delle grandissime occasioni per segnare. Purtroppo i piedi sono quelli che sono e non trova il goal
Taddei 5,5 nonostante il goal ancora non è lui, spesso assente dal gioco.
Baptista 6 lotta, corre e si crea gli spazi. Quando non è il terminale unico dell'attacco romanista soffre un po' troppo, ma è bravo e si vede
Vucinic 6,5 tiene in apprensione la difesa interista, finchè gliela fà. Si procura un rigore che, se al posto di Orsato, ci fosse stato un arbitro onesto, avrebbe regalato un'altra partita.
Spalletti 7 la Roma corre e gioca, impone la sua presenza a San Siro come sempre le è successo da quando c'è il capoccione. Peccato che questa serata segni la sua prima eliminazione in Italia e la sua prima sconfitta nel mese di Gennaio da quando allena la Roma. Ma la squadra ha un gioco un'anima e idee: il merito è il suo
Sostituzioni
Pizarro/Vucnic 6: doveva uscire Taddei, ma un infortunio ha messo fuori causa il montenegrino e Taddei pareggia. Regala una buona regia, ma ogni tanto si innamora troppo del pallone. Ma con lui la Roma non soffre.
Menez/Riise NG entra tardi ed è un po' troppo isolato, non si fà apprezzare appieno.
Aquilani/Taddei NG ha due ghiottissime occasioni per il secondo pareggio, ma le sciupa. Peccato.

mercoledì 21 gennaio 2009

Inter-Roma: i convocati


Ecco la lista di convocati che il Mister Luciano Spalletti ha diramato in occasione della partita di questa sera contro l'Inter, valovole per i quarti di finale di Coppa Italia.

3 CICERO JOAO DE CEZARE (CICINHO)
4 JUAN SILVEIRA DOS SANTOS
5 PHILIPPE MEXES
7 DAVID MARCELO CORTES PIZARRO
8 ALBERTO AQUILANI
9 MIRKO VUCINIC
11 RODRIGO FERRANTE TADDEI
15 SIMONE LORIA
16 DANIELE DE ROSSI
17 JOHN ARNE RIISE
19 JULIO CESAR BAPTISTA
20 SIMONE PERROTTA
24 JEREMY MENEZ
25 GUILHERME DE MORAIS GUSMAO ARTUR
26 LEANDRO GRECO
27 JULIO SERGIO BERTAGNOLI
32 DONIEBER ALEXANDER MARANGON (DONI)
33 MATTEO BRIGHI
34 VALERIO VIRGA
77 MARCO CASSETTI

Indisponibili: Tonetto, Totti, Okaka, Panucci, Pipolo e Montella.

martedì 20 gennaio 2009

Inter-Roma. L'arbitro.

Daniele Orsato, di Montecchio Maggiore (SI) il 23 Novembre 1975.
Ha esordito in serie "A" la scorsa stagione. E' alla prima direzione per i giallorossi nella Coppa Nazionale, mentre il precedente assoluto non ci arride più di tanto in quanto risale a Sabato 08 Novembre 2008, Bologna-Roma 1-1. Anche quella sera in trasferta.

Inter-Roma. Il precedente

E' il quarto di finale di Coppa Italia, gara unica che, a causa di una formula così folle da portare a nutrire più d'un dubbio sulla buona fede dell'ideatore, ci porta a giocare quella che è stata la finale degli ultimi quattro anni, solamente a San Siro.
Il precedente di domani, ci riporta indietro di quasi vent'anni. Era il Gennaio del 1990 e quell'anno la Coppa Italia regalò una formula particolare, mai più ripetuta: dopo due turni eliminatori con gare di sola andata, ci sarebbe stato un gironcino di quarto di finale, con tre squadre, con gare di sola andata, una in casa e una trasferta per ciascun club. La Roma capitò con l'Ascoli (allora ultimo in Serie "A") e l'Inter, campione d'Italia uscente. Dopo una tranquilla vittoria in casa, al Flaminio, con l'Ascoli, andiamo a San Siro e ne prendiamo 3, segnando il goal della bandiera con Fabrizio Di Mauro. Ma poi succede l'inatteso: l'Ascoli ferma al Del Duca l'Inter e le squadre vanno al sorteggio. Esce la Roma che, in semifinale, verrà estromessa dalla Juventus: ma questa è un'altra storia che vogliamo non si ripeta.
In fotografia una formazione di quella Roma, la Roma di Gigi Radice

Dino Viola, 18 anni dopo


Ricorre oggi il diciottesimo anniversario della scomparsa del Presidente Dino Viola, l'uomo che riuscì a contrastare il potere del nord costruendo una squadra fantastica, di cui ancora oggi si raccontano le gesta. La conquista del secondo, storico, scudetto e la finale di Coppa dei Campioni sfumata come tutti sappiamo, sono punti esclamativi su una gestione perfetta.

La Tana dei Lupi ringrazia quanti si uniranno al ricordo di questo grande Presidente.

lunedì 19 gennaio 2009

Giro di Boa

E alla fine siamo giunti al giro di boa del campionato. La classifica recita quanto segue:

Inter punti 43
Juventus p. 40
Milan p. 37
Genoa p 35
Napoli p. 33
Fiorentina p. 32
Lazio p. 31
Roma p. 30
Palermo p.29
Atalanta p. 27
Cagliari e Catania p. 25
Udinese p. 23
Siena p. 22
Sampdoria p. 20
Bologna p. 19
Lecce p. 17
Torino p. 15
Chievo e Reggina p. 13

Cosa ci dice la classifica? Che, per esempio, non ci fossimo tagliati le palle a inizio stagione adesso ci troveremmo in posizioni molto più consone alla nostra cifra tecnica. Che, dato il valore delle squadre in campo, quest'anno più che mai aumenta il rimpianto per lo scudetto che non arriverà. Che l'Inter di Mourinho è peggiore di quella di Mancini dell'anno scorso, nonostante gli investimenti, e alla quale, forse, non potrebbero bastare aiutini e aiutoni.
Nelle parti basse della classifica le cose cominciano ad assumere contorni inquietanti per il Chievo (Che, comunque non demerita, soprattutto all'eccellente allenatore Di Carlo), per la Reggina, che sembra aver perso la verve di combattività che l'aveva contraddistinta negli utlimi anni e, occhio, per la Sampdoria che ha un attacco ectoplasmatico, troppo legato all'autoerotismo (nel senso letterale del termine, cioè innnamorato di sè) di Cassano.
La vera sorpresa è il Genoa che, nonostante una squadra al limite del modesto, oggi sarebbe al preliminare di Champion's League. Per lo scudetto tutto sembra aperto: l'Inter sulla carta (del terzetto di testa) sembra il superfavorito, ma troppi malumori stanno, anche quest'anno, scompigliando Appiano Gentile, il Milan è uno squadrone ma tutti quei pallegiatori, quei vecchieti e mezze figure in difesa e la quasi certa partenza di Kakà sembrano minare dalle fondamenta la possibilità di tricolore per il diavolo, e infine la Juventus: la squadra, sulla carta, è da posto in UEFA sì e no, ha qualche giocatore avanti con gli anni e Buffon che, però, manca all'appello da troppo tempo, per il resto picchiatori dai piedi quadrati, ma stanno lì. Nonostante la presenza di Agricola in panchina ancora vogliamo credere alla scelta degli uomini fatta più sul carattere che per altro.... vediamo come và a finire.

La marcia continua...

...e così, piano piano, la Roma sta rialzando la testa, raccogliendo ben 7 punti in questo inizio 2009. Assolutamente non male come bottino, tenuto conto che solo domenica scorsa abbiamo dovuto affrontare un Milan imbottito di stelle e trascinato da un Super-Pato, mercoledì abbiamo recuperato la partita contro la Samp con il solo Baptista come attaccante e ieri ci è toccato un Torino chiuso e con tanta voglia di strappare almeno un punto. Eppure, la Roma finora ce l'ha fatta, a dispetto degli infortuni, delle stelle e di ritorni poco graditi qui nella Capitale. Ha mostrato i muscoli di Baptista, la classe di Ménez e la grinta di De Rossi. Ma soprattutto il cervello di Spalletti, che ha ripreso a plasmare - letteralmente - la sua squadra. La partita di ieri ha probabilmente dovuto pagare qualcosa all'incontro di mercoledì, ma alla fine il colpo del campione

domenica 18 gennaio 2009

Torino-Roma 0-1. Olè

Avete mai sentito parlare di Ogbonna? Ecco, nemmeno noi! Eppure ci ha irretiti, facendo sulla fascia destra dell'attacco torinista il porco comodo suo, soprattutto riuscendo a saltare con una facilità disarmante l'incontrista della mediana di turno (Brighi e/o Taddei) Ecco, la chiave del match è tutta qui. Una volta usciti sia Taddei che Birghi la Roma ha vinto, nonostante Pizarro! E pensare che nel primo tempo le cose s'erano poste al meglio: una Roma che ricalcava quella di Mercoledì sera, nel recupero contro la Sampdoria, aveva avuto le migliori occasioni per conchiudere un tenzone ampiamente alla sua portata. Eppure la Roma riusciva a sciupare l'inenarrabile. Mexes, ben imbeccato da Baptista su calcio d'angolo, non insaccava per un nulla nella porta sguarnita, difesa per l'occasione da Calderoni, stante la decisione del mister granata Novellino di tenere in panchina Matteo Sereni, tra i principali colpevoli della disfatta granata di Sabato scorso ore 18.00 contro i grifoni. Sempre Baptista sciupava più e più occasioni per imprecisioni nello stop di palla o nell'appoggio al compagno meglio piazzato (da vendetta immediata e sommaria l'occasione sprecata, su lancio lungo, per aggancio difettoso). Nel secondo tempo, purtroppo, la musica cambia: il Torino fà la sua onesta partita, con Ogbonna sugli scudi (e questo la dice lunga sul match giallorosso). Gli ingressi degli avanti granata sono da lama nel burro, solo Juan riesce a evitare la disfatta che sembra inevitabile. De Rossi si danna l'anima, ma ogni volta che il pallone finisce tra i piedi di uno dei suoi compagni di reparto l'azione svanisce nel niente. Pizarro è un disastro e Taddei, ben imbeccato da un inesistente Menez, sciupa, al settimo del primo tempo, la palla del vantaggio sparando su Calderoni in uscita e non servendo Baptista meglio posizionato. La partita sembra scivolare lungo i binari della monotonia, con lo zero a zero in cassaforte per entrambe le contendenti. Novellino prova a dare un po' di verve all'attacco dei suoi, ben supportato dalle incursioni dalle retrovie di Saumel (Bah!Chissà chi cazz'è?), pericolosino dai tiri da fuori area, inserendo Rosina, che a nostro parere non è un calciatore. Con Diana da una parte e Ignazio Abate dall'altra e Rosina a cercare di dispensare palloni con un minimo di classe, la difesa romanista si fa prendere di infilata, soprattutto sul lato di Cicinho. E' questo il momento in cui Spalletti decide di far uscire Brighi per Cassetti, arretrando costui sulla linea dei difensori e spostando Cicinho sulla mezz'ala. E' la svolta: Cicinho salta meglio l'uomo persino di Menez (degna di nota la sola volata sulla sinistra a servire dal fondo Baptista che, in girata, manda alto), Aquilani (Subentrato a Taddei al sedicesimo del secondo tempo) riesce a svolgere le funzioni di regista oggi clamorosamente mancate dal Pek Pizarro. La partita arriva al minuto di grazia 90, il quarto uomo solleva la lavagnetta luminosa e indica il recupero: 2 minuti.
Tutti i fruitori del match intuiscono che la partita sarebbe finita 0-0. Tutti tranne uno: Julio Baptista. Il Torino prova a vincere la partita, ma su contropiede romanista viene commesso fallo poco oltre la metà campo, Pizarro si sveglia e passa la palla immediatamente ad Alberto Aquilani, il quale, fronte all'area di rigore scivola, sembra finire qui, ma non è contrastato e si rialza. Con l'interno del piede sinistro la passa a Mexes, nell'occasione ala destra, il biondo francesino la crossa al centro dell'area di rigore Torinista, laddove è ben appostato Julio Baptista che, pur pressato da Di Loreto, la stoppa di petto, la palla si innalza, lui non ci pensa su, rovesciata col collo del piede destro ed è goool. il tempo di registrare l'espulsione per proteste (Chissà perchè?) di Simone Barone e Gianluca Rocchi manda tutti sotto la doccia e la Roma a sognare la rimonta, stante la contemporanea sconfitta del Napoli col Chievo Verona al Bentegodi!

Pagelle:

Arthur 6: non è mai veramente impegnato, ma se la cava bene e nelle uscite e sui retropassaggi, nei quali non cincischia. Solo su un tiro di Saumel dà l'impressione di essere un po' in ritardo, ma la palla fà la barba al palo.
Cicinho 6,5: propositivo, non si fà saltare. Giusto nel finale si fà infilare da Aimo Diana, ma con questi in fuori giuoco.
Mexes 6,5: fornisce a Baptista il pallone della vittoria e ciò depone a suo favore. Non soffre e controlla gli avanti granata. Amoruso è evanescente anche per merito suo.
Juan 7: di gran lunga il migliore in campo dei nostri. Non si fà impaurire dal Torino e protegge ben bene Gusmao.
Riise 7: Bello e propositivo, non butta mai via il pallone e quando lo lancia lontano la palla ricade SEMPRE sui piedi romanisti. E meno male che era uno scarto.
Taddei 5: parte bene con una sgroppata sulla fascia, ma poi si involve e sparisce, soffrendo OGBONNA!!
De Rossi 7: predica nel deserto della mediana romanista, ma tiene bene la botta in fase di copertura. E' uno dei pochi a crederci fino all'ultimo, i fatti gli daranno ragione.
Brighi 5: dov'è finito lo splendido mediano dell'autunno 2008? Oggi soffre anche lui Ogbonna, Diana e Ignazio Abate (in tre non fanno un calciatore di serie A nemmeno degli anni trenta). Dovrà ricominciare a lavorare con l'umiltà che lo ha sempre contraddistinto.
Menez 5,5: discontinuo, raramente rientra. Ma quando decide di saltare l'uomo lo fà SEMPRE! Perchè così discontinuo? Tornerà quello di prima!
Pizarro 5: oggi non sembra essere un giocatore di calcio. Sbaglia ogne cosa, si incaponisce in improbabili dribbling che regalano la palla ai giuocatori eredi di Valentino Mazzola e Eraldo Pecci. Spalletti lo tiene fino alla fine e lui contribuisce al goal. Ah se si fosse svegliato prima!
Baptista 6: gran bel goal, ma ci ha fatto disperare durante tutta la partita. Ma fà bene Spalletti a non toglierlo mai. I risultati si vedono.

Spalletti 7 cambia la Roma in corsa e i risultati arrivano puntuali. Si incaponisce a tenere Menez e Baptista. Sembra una mossa incomprensibile, come il tenere un irritante Pizarro affiancato ad Aquilani. Ma dalle sue scelte arriverà la vittoria. Bravo!

Sostituzioni

Aquilani/Taddei 6,5 dà fiato al centrocampo romanista. Porta ordine, ritmo e ribaltamenti di fronte. Speriamo non si faccia più male.
Cassetti/Brighi NG sostituisce l'evanescente Taddei, tiene botta in difesa e permette a Cicinho di spinger con maggior convinzione. Utile.

venerdì 16 gennaio 2009

Torino-Roma: l'arbitro

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973).
Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04.
Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
L'ultimo precedente con la Roma risale al 16 Novembre 2008: Roma-Lazio 1-0! Bei ricordi.
Mentre, ironia dell sorte (Speriamo), l'ultimo precedente in trasferta in serie A tra la Roma e Rocchi risale al 16 Dicembre 2007 Torino-Roma 0-0.

Mario Brozzi non è più il medico sociale della Roma

Clamoroso cambio nella guida dello staff sanitario della Roma:
«L'A.S. Roma S.p.A. rende noto di aver risolto il proprio rapporto di consulenza professionale con il Dott. Mario Brozzi, quale Responsabile Sanitario della Società, con effetto a decorrere dalla data odierna - si legge in una nota della società romanista -. L'A.S. Roma desidera ringraziare il Dott. Brozzi per l'opera professionale svolta ed il lavoro profuso durante il periodo di durata della propria collaborazione».
Le motivazioni, attualmente, non sono note, certamente non è difficile ritrovarle nei costanti e lunghi infortuni che hanno caratterizzato fin qui la stagione romanista e che hanno contribuito a comprometterne la classifica. Tra i più probabili successori del Dott. Mario Brozzi certamente vi è il Dott. Del Signore, del quale non sappiamo assolutamente nulla, ma del quale possiamo certamente dire che è il miglior professionista in circolazione.

Torino-Roma: i precedenti.

E così siamo giunti alla fine del girone d'andata... quant'acqua è passata sotto i ponti. La memoria corre, per l'ultima tenzone della prima frazione, allo 09 Febbraio 1986. Era la stagione malefica, quella della rimonta e del Lecce; quella domenica, l'ultima di Carnevale (Nel senso della festa, non del giocatore che, ironia del destino, proprio a Torino contro i granata disputerà l'ultimo incontro prima di essere trovato positivo al Lipopil, 56 mesi dopo), a Roma si stava preparando l'ultima grande nevicata, che, il giorno seguente, avrebbe svegliato i romani. La Roma scende all'allora Comunale di Torino (Quello che ora è l'Olimpico) con cinque punti di ritardo sulla Juventus, impeganata a Bergamo e inchiodata sullo zero a zero. La partita è vibrante e combattuta, dopo un minuto l'arbitro Pieri assegna un calcio di rigore ai granata (non ricordo l'azone, ma sicuramente non c'era) che Franco Tancredi para al brasiliano Junior. Come decise di regalare il rigore al Torino, Pieri non può, suo malgrado, non assegnare un rigore sicuramente netto anche alla Roma a metà del primo tempo: Pruzzo, destinato a scalare la classifica marcatori, fino ad aggiudicarsi il premio Chevron, si fa stregare da Renato Copparoni, partito, comunque, con largo anticipo rispetto al centravanti di Crocefieschi. Il match sembra stregato, ma, proprio al 35simo del secondo tempo, con la macchina passo vicino al monumento a Scandemberg a Piazza Albania, sotto un cielo bianco come la panna e in un clima freddo come la Siberia e arriva la tanto attesa notizia: il goal, pregevole, di testa di Roberto Pruzzo. La Roma è in vantaggio!! Quel goal deciderà il match, altri due punti in cascina per la Roma.... per una rimonta che, allora, sembrava possibilissima!

mercoledì 14 gennaio 2009

Roma-Sampdoria 2-0. Olè


E' la nona di campionato, il rientro di Cassano in quello che fu il suo stadio. Ad inizio incontro ostenta amicizia col Capitàno che, però, accetta, non molto convinto a onor del vero. Passano pochissimi minuti e la Sampdoria usufruisce di un calcio d'angolo insidiosissimo, sul quale è bravo Doni. La pioggia non dà tregua, ciò nonostante la Roma riesce a riblatare l'azione; su una punizione quasi dal limite, Pizarro tocca per capitan Totti, il quale tira, ma una pozza insidiosa ferma il pallone sul quale si fionda un difensore blucerchiato che mette in fallo laterale. Sulla rimessa l'arbitro Tagliavento si accorge che non si può andare avanti così e ordina la sospensione del match, in attesa che spiova. Un'attesa snervante: 77 giorni!
Passato Natale, passato Capo d'anno la partita ricomincia al quinto minuto e cinquantunesimo secondo. La Roma, che, nel frattempo ha perso Totti e Doni, si getta lancia in resta in avanti. Ha il sangue negli occhi, soprattutto il centrattacco Julio Baptista. La difesa non soffre eccessivamente le incursioni di Cassano che, prima, punta Riise, ma gli sbatte contro sempre, poi punta Cicinho che, pur continuando ad essere l'anello debole della catena di terza linea, non lo soffre eccessivamente. A metà campo De Rossi e Pizarro dettano i ritmi e la Roma, grazie alle corse di Taddei, Brighi e Perrotta, costringe i tre della difesa blucerchiata un eccessivo lavoro, che impone ai mediani liguri rientri che tolgono sponde all'attacco doriano, già asfittico di suo. E cosi si addiviene al minuto di grazia 27 allorquando Baptista conquista una punizione al limite dell'area che la stessa Bestia si incarica di battere, finta di De Rossi, interno destro di Baptista e pallina docile docile alla destra dell'incolpevole Castellazzi. Nemmeno un minuto e Baptista conquista un bel pallone sulla destra del'attaco Romanista, doppio dribbling, minella indirizzata direttamente sotto la traversa, sulla quale ben si oppone l'estremo blucerchiato che, col pungo, invia il pallone sul capoccione del difensore direttamente in corner. Negli ultimi dieci minuti la Samp si fà promotrice di qualche azione che, comunque, non mette mai in apprensione Arthur Gusmao. Nel secondo tempo, non c'è nemmeno il tempo di pensare a qualche scherzo blucerchiato che Julio
Baptista si inventa un'azione sublime sotto la Tevere, verso la Curva Sud, in pratica sul fronte sinistro dell'attacco romanista, salta con un doppio dribbling perentorio sia Zigler che Stankevicius e insacca all'angoletto alla sinistra di Castellazzi. A questo punto il match è finito, il tempo di registrare l'ammonizione di Perrotta che costringerà Supersimo a saltare la trasferta di Torino contro i granata e , dopo cinque minuti di recupero, il rientro di Cassetti e Aquilani, nonchè di Menez, il match finisce e la Roma rende concreti i tre punti che, sinora, aveva contato solo teoricamente.

Pagelle

Arthur 6,5: sostituisce Doni, lo ricordavamo un po' indeciso contro il Bologna, ma evidentemente nella testa voleva recuperare questo match. Fatto sta che non dà mai l'impressione di essere insicuro, pur non essendo mai sottoposto a minacce reali dai frombolieri blucerchiati
Riise 7: All'inizio Cassano ci prova a metterlo in difficoltà, ma lua sua stazza, il suo carisma e la sua furbizia costringono il brufolo di Bari Vecchia a sbattergli costantemente contro. Ottimo e propositivo in attacco.
Panucci 7: ha esperienza da vendere, non soffre mai il nullo attacco doriano. Alza la testa e non si fà mai infinocchiare. Bravo
Juan 7 Come per Panucci, oltretutto ha notevoli capacità di sganciamento avanzato. Elegante e puntuale non lascia alcunchè agli avversari
Cicinho 6 all'inizio soffre un po' Cassano, ma poi lo elimina. In attacco è pericoloso, ma ci mette sempre un po' troppo a rientrare e costringe Taddei a coprire troppo lungo la sua fascia di competenza.
De Rossi 7 Imponente e sempre presente. Ha il controllo del centrocampo e smista palloni a non finire. Concreto e al servizio della squadra. Quest sera non è capitano, ma chi se ne accorge?
Pizarro 6,5 si innamora un po' troppo del pallone, ma è sempre la solita calamita del centrocampo romanista. Non disdegna il mettersi a servizio dell'interdizione.
Taddei 7 corre per tre, e non butta mai via il pallone. Copre anche le eccessive incursioni di Cicinho, facendo fare gran bella figura anche a lui.
Perrotta 6,5 ogni tanto corre a vuoto, ma è sempre utilissimo. Quando esce Taddei ne prende il posto e, anche negli ultimi dieci minuti, Cassano non esiste.
Brighi 7 Riesce a coprire l'opposto di Taddei, permettendo a Riise incursioni in grande stile. Sempre più essenziale in questa stagione.
Julio Baptista 9 Due goal, rientri, mette la cacchina negli slip dei difensori blucerchiati. Costringe i difensori della Samp a litigare fra di loro. E pensare che non gli piace essere il centravanti.
Spalletti 7 si ri inventa la squadra sull'onda dell'emergenza e la Roma doma in modo netto e perentorio l'avversario di turno. Bravo.
Sostituzioni

Aquilani/Taddei NG entra e prende in mano il centrocampo e il comando delle operazioni. Che Dio ce lo conservi sano e integro e poi per il contratto vediamo.
Cassetti/Cicinho NG ben tornato anche lui
Menez/Baptista NG è l'ingresso fatto per consentire la standing ovation, ma Menez si costruisce due palle goal impressionanti. Ottimismo.

martedì 13 gennaio 2009

Roma-Sampdoria. I convocati

Ecco la lista dei convocati per gli 85 minuti rimanenti di Roma-Sampdoria, prosecuzione della partita interrotta per nubifragio il 28 Ottobre U.S. e che si disputerà domani 14 Gennaio 2009.
Aquilani Alberto
Artur Gusmao
Baptista Julio
Bertagnoli Julio Sergio
Brighi Matteo
Cassetti Marco
Cicinho Joao de Cezare
De Rossi Daniele
Filipe Gomes Ribeiro
Greco Leandro
Juan Silveira Dos Santos
Loria Simone
Menez Jeremy
Montella Vincenzo
Panucci Christian
Perrotta Simone
Pipolo Pietro
Pizarro David Marcelo Cortes
Riise John Arne
Taddei Rodrigo Ferrante
Virga Valerio
Indisponibili
MexesPhilippe
Vucinic Mirko (squalificati)
Doni Alexander Marangao
Okaka Chuka Stefano
Tonetto Max
TOTTI FRANCESCO

Roma-Sampdoria. L'arbitro

Paolo Tagliavento di Terni. Nato il 19 Settembre 1972. Esordio in serie A datato 18 Maggio 2004, in Chievo-Bologna. Viene coinvolto in calciopoli, ma ne esce completamente scagionato.
L'ultimo precedente in serie A con la Roma risale al 30 Novembre 2008, Roma-Fiorentina 1-0. Una partita bellissima, ben giocata da entrambe le compagini ma alla fine fatta nostra grazie ad un goal di TOTTI ottimamente imbeccato dalla destra da Rodrigo Ferrante Taddei. Ce la ricordiamo anche per lo striscione apparso a fine partita in Sud verso la Fiesole, il quasi ex Mutu e l'ex Prandelli, tutti e tre invitati a saltellare su.... vabbeh.
Considerando che domani ci sarà un altro mai troppo amato ex, speriamo che anch'egli sia costratto a saltellare su.... vabbeh al cospetto di Paolo Tagliavento.

Roma-Sampdoria: i precedenti.

Si ricomincia. Riprendiamo il discorso appena accennato il 29 Ottobre U.S. Per la prima volta nella storia la Roma si ritrova nelle condizioni di giuocare una partita spalmata su quasi tre mesi. Allora furono giuocati cinque minuti abbastanza farseschi, con un calcio d'angolo a favore dei blucerchiati e una punizione battuta da capitan TOTTI che si impantanò in una pozza d'acqua. Per quel che riguarda i precedenti alla memoria di chi scrive sovviene quello datato 14 Febbraio 1999 (Quasi dieci anni fà). La Roma era la seconda di Zeman: già si vedevano le avvisaglie delle mitologiche rinascite primaverili targate boemo, nonostante la sconfitta della domenica precedente a Venezia per 3-1. Quel girno la Samp era allenata da Spalletti, non ancora il mitico "capoccione" attuale, ma un allenatore non troppo avvezzo al proscenio della serie A e troppo timido con un improbabile 5-2-1-2. Centravanti della Samp era Montella. La partita, però, per i tifosi romanisti è memorabile soprattutto perchè vide l'esordio, come Speaker ufficiale dell'Olimpico, di Carlo Zampa. Il mitico "The Voice" iniziò nel migliore dei modi: non solo una netta vittoria per 3-1 (Maturata nel finale a onor del vero), ma caratterizzata non tanto dalla doppietta di Paulo Sergio, giocatore assolutamente sottovalutato dalla piazza romanista, ma da uno dei pochissimi goal della futura sfortunata meteora romanista Saliou Lassisi e dell'improbabile calcettatore Fabio junior.Una gran vittoria che speriamo di ripetere....

domenica 11 gennaio 2009

Roma-Milan 2-2

Quando ero bambino giuocavo in un grande parco condominiale nel quale eravamo tutti sostanzialmente coetanei e, mediamente, incapaci di intendere e volere calcisticamente.... tutti tranne uno che era solito arrivare a metà partita, scompaginere le squadre, impegnate in agoni combattuti ed equilibrati, prendere un paio di comprimarii, sfidare i restanti 7/8 e rifilarci scoppole di dimensioni bibliche. Ecco tutto ciò mi è venuto in mente questa sera all'avvio del secondo tempo. Fino a quel momento la Roma aveva saputo tenere testa al Milan imbottito di stelle (Ronaldinho, Kakà, Pato, Seedorf, Pirlo e Beckham) e giganteschi pallegiatori. Poi tra il terzo e l'ottavo del secondo tempo era salito in cattedra il piccolo papero e (Sembrava) AMEN. Ma andiamo con ordine: pronti via e la Roma non vede palla. Una fitta rete di passaggi regalava un possesso palla mostruoso al Milan, ma i nostri non si disunivamo giammai e riuscivano a rintuzzare gli attacchi dei diavoli ambrosiani, soprattutto grazie a un eccellente Baptista nel ruolo di trequartista rifinitore alle spalle dell'unica punta Mirko Vucinic. E così al 27simo del primo tempo una percussione di John Arne Riise (bellissima partita la sua.... ben tornato), vedeva il norvegese scoccare un cross verso il centro dell'area di rigore, i centrali rossoneri lisciavano clamorosamente e Mirko Vucinic con una magia controllava e scoccava una staffilata alle spalle di Cristian Abbiati (è proprio necessario che un neofascista giochi in serie A?). Fino al duplice fischio la Roma è padrona assoluta del campo. Più di un'occasione per il due a zero, sciupate a causa del colpevole egoismo dei due frombolieri romanisti. All'avvio del secondo tempo ci si aspetta l'ingresso di Ambrosini per dare maggior equilibrio al Milan, soprattutto alla luce del fatto che l'esordiente Beckham sia arretrto infino alla linea dei terzini; ma Ancelotti non cambia nulla e i fatti gli danno ragione. Dopo un'altra ghiottissima occasione per il due a zero, al terzo del secondo tempo una percussione sulla sinistra di Kakà permette a questi di saltare il non incompevole Cassetti e porgere al centro il più invitante dei palloni per il pareggio sull'interno destro di Pato. Uno a Uno... e si ricomincia. Passano cinque minuti e Pato decide che deve pensarci lui: con uno scatto sontuoso brucia sia Cassetti che Mexes, si presenta solo davanti a Doni che, pur essendo una buona opera dell'arte, ma non il famoso omonimo tondo di michelangiolesca memoria, deve subire il goal su pallonetto in uscita. Sembra essere arrivato l'Armageddon romanista. Ma a questo punto Spalletti estrae dal cilindro il Pek Pizarro, al posto di Taddei, e la Roma ritrova l'ordine smarrito e un cross di Baptista (Deviato da Maldini) viene ben colpito di testa in tuffo da Mirko Vucinic e la palla entra lemme lemme all'angolo alla sinistra di Abbiati. E' il ventiduesimo del secondo tempo e la Roma ritrova il controllo del Match dando l'impressione di poterlo fare suo, pur dovendo sempre tenere più d'un occhio su Pato, anche perchè all'ottantesimo Cassetti è costretto a cedere il posto a Cicinho, proprio nella zona di competenza del baby brasiliano. La Roma inizia a incaponirsi in improbabili tiri dalla distanza, ciò nonostante ha un paio di occasioni di platino per triplicare, ma l'unico che triplicherà sarà Morganti che, dopo tre minuti di recupero, triplicherà i fischi all'interno del suo fischietto ponendo fine alle ostilità.
Pagelle

Doni 6,5 in più d'una occasione sbroglia situazioni difficoltose, incompevole su entrambi i goals.
Questa sera capisce chi ha davanti e non cincischia col pallone
Riise 7 spinge e difende. Dal suo cross arriva il pareggio romanista. Non si fa intimidire e, quando serve, spazza via con mestiere, esperienza e senza fronzoli. In Inghilterra, se vogliono vederlo, si abbonino a Sky
Mexes 7 non soffre mai la pressione milanista. E' ritrovato alla grande, non si fa mai cogliere
impreparato e non disdegna visite in attacco. Bene
Juan 7 diagonali chiuse da autentico campione, quale è, sui colpi di testa non soffre, come non soffre quando è puntato. Si vede che da Catania è passato quasi un mese.
Cassetti 5,5 i due goal del Milan sono colpa sua. Per il resto non ha giocato male, ma se i due goals arrivano dalle sue parti la valutazione non può non risentirne.
De Rossi 6 utilissimo in difesa, ogni tanto sbaglia qualcosa in appoggio e in fase di regia. Peccato
che si incaponisca in tiri da lontano inefficaci. Sà fare molto di meglio (Se non fosse De Rossi gli
avremmo anche dato 7
)
Perrotta 6 sparisce troppo spesso, e ogni tanto sbaglia gli appoggi, gli stop, ma non si fa superare mai
Brighi 6,5 utilissimo, riesce a ribaltare le azioni splendidamente. Si mette a fare anche il regista,
in assenza del Pek, e la Roma non soffre i piedi fatati della metà campo milanista
Taddei 6,5 sempre il solito pendolo, sà molto bene portare il pressing sui rossoneri allorquando il Mian decide di riaprtire palla a terra dalle retrovie
Baptista 6,5 un po' troppo egoista sotto rete, ma anche come trequartista fà molto e fà molto bene. E' tanto che non segna ma uno così non lo leverei MAI
Vucinic 8 due goal strepitosi e la difesa rossonera messa costantemente sotto pressione con
inserimenti centrali sempre sul limitare del fuorigioco. E' l'uomo partita insieme a Pato. Bravissimo

Spalletti 7,5 prepara la sfida contro un Milan sbilanciatassimo alla grande, infondendo nei ragazzi la giusta fiducia nei propri mezzi e convincendoli al non farsi prendere dall'orgasmo della ricerca della vittoria. Ben fatto Masetro
Sostituzioni

Pizarro/Taddei 7 entra lui e la Roma ritrova equilibrio, ordine e, soprattutto, il goal del pareggio che a quel momento sembrava assolutamente improbabile. Buona notizia.
Cicinho/Cassetti 6,5 temevamo una sua catastrofe su Pato, ma non solo controlla molto bene il connazionale, ma non disdegna intelligenti percussioni in avanti.
Aquilani/Brighi NG entra nel finale, ma ha la possibilità di scoccare un tiro da lontano che esce da poco. Speriamo possa tornare utile da qui alla fine della stagione e per tanti altri ancora.

venerdì 9 gennaio 2009

Roma-Milan: l'arbitro.

Emidio Morganti di Ascoli Piceno, 23 Luglio 1966. L'ultimo precedente risale al 06 Dicembre 2008, Chievo-Roma 0-1, goal di Menez. Mentre l'ultimo precedente in casa in serie "A" è datato 24 Febbraio 2008, Roma-Fiorentina 1-0 goal di Cicinho. L'ultimo precedente in casa in assoluto, invece, è del 24 Maggio 2008, finale secca di Coppa Italia, 2-1 contro l'Inter.

Roma-Milan: i precedenti

Riparte il campionato, e per la Roma non poteva esseerci ritorno in campo peggiore: il Milan stellare fresco del ritiro nel caldo di Dubai. Esordio nel nostro campionato di David Becham. Per i colori giallorossi è una delle ultime chiamate per raggiungere almeno il quarto posto, o almeno per sognare di farcela, senza aggrapparsi al sogno di una rimonta disperata. La memoria delle sfide tra Roma e Milan ci riporta indietro di oltre dieci anni. Esattamente al 3 Maggio 1998, 32esima e terzultima giornata della stagione 1997/98. Nel complesso una bellissima e divertente stagione, nonostante i quattro derby persi, tra campionato e coppa Italia. Il lancio definitivo di Totti (Non ancora capitano, ma già fenomenale), il primo anno di Zeman, l'ossatura tricolore di tre anni dopo (Totti, Candela, Cafu, Aldair, Zago, Tommasi e Del Vecchio). Quel giorno scende all'Olimpico il Milan targato Fabio Capello (Di ritorno da Madrid, dove l'anno precedente si era aggiudicato la Liga e il titolo di DON), fresco sconfitto dalla Lazio nella finale di ritorno della Coppa Italia. Il Milan e la Roma sono entrambe in corsa per la Coppa U.E.F.A., è un Milan sostanzialmente sopravvalutato e con i senatori ormai al tramonto quello che scende in campo contro, invece, una Roma gagliarda, giovane, anche se reduce dalla sconfitta di Udine. Dopo 39 minuti di gioco la partita è già finita: Candela, una doppietta di Di Biagio e un goal di Paulo Sergio mettono le ali ai giallorossi. Il cartellino dirà, a fine match: Roma 5- Milan 0; grazie al goal di Del Vecchio al 37simo del secondo tempo. In Sud, chi c'era, racconta ancora con orgoglio e la luce negli occhi il coro "Capello mettete a sede".... e soprattutto Capello che si mise seduto, in tribuna stampa ancora ricordano con gioia le scuse che lo stesso Capello fu costretto a fare ai tifosi e ai dirigenti del Milan dopo quella figuraccia. Fino al 2004/05 quello sarà l'ultimo precedente tra Zeman e Capello: una lezione di calcio e tattica. Poi arriverà il 2004/05 e Zeman, a Torino, col suo Lecce perderà di brutto. Ma quel campionato è stato annullato.... ma questa è un'altra storia. Una storiaccia!!

Ecco il goal che quel magico pomeriggio aprì le danze!

giovedì 8 gennaio 2009

Sentenza GEA!

Uno schifo. Moggi senior 18 mesi, Moggi Junior 16 mesi, tutti gli altri assolti!
Ecco cosa era (forse è) la GEA....

sabato 3 gennaio 2009

In vista di Roma Milan

Ecco una fotografia "esclusiva" della moglie del neo acquisto del Milan (Anche se per pochi mesi) David Beckham....