Il precedente post, firmato da Uther, mette in evidenza particolari aspetti che non vanno trascurati, ovvero: se gli attuali giocatori della Roma non rendono quanto dovrebbero, sarebbe davvero un dramma disfarsene?
Ovviamente la risposta dovrebbe essere "no, mandiamoli via e ricominciamo con gente più motivata". Benissimo, ok.
Ma il punto, purtroppo, è che la situazione finanziaria è quella che è. Non tanto dell'AS Roma, che per la prima volta dopo quattro anni presente un utile piuttosto alto in bilancio, quanto per l'esposizione debitoria di Italpetroli, ovvero la società che detiene il controllo della squadra giallorossa.
Ieri la Dott.ssa Mazzoleni è stata chiara: «si faranno scelte per mantenere un livello tecnico adeguato alle competizioni che si andranno ad affrontare e terremo conto del nostro grado di competitività a cui ci dovremmo rapportare». Dunque questo vuol dire che se non entreranno i soldi di un piazzamento Champions o premi che Sky ha stanziato per le prime due posizioni del campionato, non solo dovremo vendere dei pezzi pregiati della rosa, ma addirittura rimpiazzarli con giocatori tecnicamente inferiori.
Una società che si autofinanzia, purtroppo, non può permettersi di sbagliare una stagione. Capita, nello sport può accadere... guardate il tanto blasonato Milan, per esempio: lo scorso anno ha collezionato una serie di figuracce in Italia e in Europa e alla fine è arrivato quinto. Un fallimento su tutta la linea.
Eppure nessuno ha fatto drammi, hanno rinforzato la squadra in alcuni punti e oggi sono di nuovo lì, in vetta a contendere lo scudetto ai loro cugini neroazzurri.
La Roma purtroppo non può permettersi di fallire una stagione, perché dipende troppo dai risultati sportivi. Se non arriviamo in Champions il ridimensionamento ci sarà, questo è bene tenerlo a mente. Magari inzierà un nuovo ciclo, anche più esaltante di quello che - purtroppo - credo si sia esaurito nella notte in cui abbiamo vinto la nona Coppa Italia nello scorso maggio.
Il Tempo oggi riporta di una nuova offerta araba rifiutata da Rosella Sensi, ma non posso fare a meno di pensare che - casualmente - queste notizie saltano fuori sempre alla vigilia di partite particolarmente delicate, come il derby.
Già, il derby. Pensiamo a quello e speriamo di prenderci un'altra piccola soddisfazione dopo la vittora sul Chelsea... ma è chiaro che il futuro della squadra resta avvolto da una nube. Noi comunque continueremo a urlare FORZA ROMA, ora più che mai e con tutto il fiato che abbiamo in corpo.
La strada che abbiamo davanti e lunga e dissestata... ma cerchiamo di fare almeno il primo passo. Tutti: giocatori, società e tifosi.
Ovviamente la risposta dovrebbe essere "no, mandiamoli via e ricominciamo con gente più motivata". Benissimo, ok.
Ma il punto, purtroppo, è che la situazione finanziaria è quella che è. Non tanto dell'AS Roma, che per la prima volta dopo quattro anni presente un utile piuttosto alto in bilancio, quanto per l'esposizione debitoria di Italpetroli, ovvero la società che detiene il controllo della squadra giallorossa.
Ieri la Dott.ssa Mazzoleni è stata chiara: «si faranno scelte per mantenere un livello tecnico adeguato alle competizioni che si andranno ad affrontare e terremo conto del nostro grado di competitività a cui ci dovremmo rapportare». Dunque questo vuol dire che se non entreranno i soldi di un piazzamento Champions o premi che Sky ha stanziato per le prime due posizioni del campionato, non solo dovremo vendere dei pezzi pregiati della rosa, ma addirittura rimpiazzarli con giocatori tecnicamente inferiori.
Una società che si autofinanzia, purtroppo, non può permettersi di sbagliare una stagione. Capita, nello sport può accadere... guardate il tanto blasonato Milan, per esempio: lo scorso anno ha collezionato una serie di figuracce in Italia e in Europa e alla fine è arrivato quinto. Un fallimento su tutta la linea.
Eppure nessuno ha fatto drammi, hanno rinforzato la squadra in alcuni punti e oggi sono di nuovo lì, in vetta a contendere lo scudetto ai loro cugini neroazzurri.
La Roma purtroppo non può permettersi di fallire una stagione, perché dipende troppo dai risultati sportivi. Se non arriviamo in Champions il ridimensionamento ci sarà, questo è bene tenerlo a mente. Magari inzierà un nuovo ciclo, anche più esaltante di quello che - purtroppo - credo si sia esaurito nella notte in cui abbiamo vinto la nona Coppa Italia nello scorso maggio.
Il Tempo oggi riporta di una nuova offerta araba rifiutata da Rosella Sensi, ma non posso fare a meno di pensare che - casualmente - queste notizie saltano fuori sempre alla vigilia di partite particolarmente delicate, come il derby.
Già, il derby. Pensiamo a quello e speriamo di prenderci un'altra piccola soddisfazione dopo la vittora sul Chelsea... ma è chiaro che il futuro della squadra resta avvolto da una nube. Noi comunque continueremo a urlare FORZA ROMA, ora più che mai e con tutto il fiato che abbiamo in corpo.
La strada che abbiamo davanti e lunga e dissestata... ma cerchiamo di fare almeno il primo passo. Tutti: giocatori, società e tifosi.
1 commento:
E' vero, ma considera che l'autofinanziamente passa anche dalla cessione dei giocatori. Qualora la Roma non arrivasse nemmeno in Europa, partirebbe una serie di giocatori che, comunque, darebbero una sostanziale liquidità alla dirigenza per poter fare nuovi investimenti su giocatori più motivati, più professionali, comunque più affidabili di quelli che stanno facendo miseramente naufragare la squadra. Ti dico la mia paura, invece, è che la Roma arrivi sesta/settima con un rimontone nel finale, perchè, a quel punto partirebbe l'assalto alla diligenza e alla dirigenza affinchè si privi il meno possibile. In poche parole, per me, o si torna a vincere in modo da poter provare a lottare per le primissime posizioni, o meglio uno sfascio totale. Ma le mezze figure no!
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