mercoledì 5 novembre 2008

Segnali di rinascita


Probabilmente, quando nei giorni passati sia il giocatore che il tecnico continuavano a dirci che il gruppo era più unito che mai, avevano ragione.

A guardare la partita di ieri sera (ottimamente analizzata in questo post da Uther), sembra proprio che l'ambiente sia esattamente quello delle passate stagioni: compatto, granitico, allegro e con tanta voglia di stupire il mondo.

La partita con il Chelsea è stata praticamente perfetta, una delle migliori prestazioni della Roma in campo europeo da sempre. Probabilmente non ci si rende ancora conto dell'impresa compiuta dagli uomini (per una sera tornati tali, per fortuna) di Spalletti: ci trovavamo di fronte a una delle squadre più forti e ricche del mondo, allenata da una vecchia volpe come Scolari, uno che è salito sul tetto del mondo e sa bene come si fa a vincere determinate competizioni.


Eppure ieri la nostra squadra c'era e ha schiantato l'enorme corazzata inglese, con una una prova di forza impressionante.
Emblematico, a mio avviso, è il secondo gol di Vucinic: finalmente l'attaccante montenegrino tira fuori gli attributi e corre oltre le sue stesse possibilità, andando a sradicare a centrocampo un pallone a Mikel e puntando l'area difesa da Cech con una foga mai vista in lui.
Mirko correva con rabbia, voglia, grinta... tutto quello che i tifosi gli stanno chiedendo da quando indossa la maglia numero 9 della Roma.

Roba da stropicciarsi gli occhi.
Vogliamo parlare di Cicinho? Finalmente ha fatto vedere di che pasta è fatto... insomma, una vera e propria trasformazione, che arriva direttamente dal comandante.

Spalletti ha finalmente capito che non può contare sugli stessi esterni dello scorso anno, dunque la squadra deve cambiare pelle per forza di cose. Ed ecco che arriva un inattesso 4-4-2, con il rombo a centrocampo e Vucinic molto più vicino a Totti.

In questo modo entrambi gli attaccanti possono dialogare meglio, ben supportati da un trequartista puro come Pizarro e sostenuti da un centrocampo muscolare composto da De Rossi (in regia), Perrotta e Brighi (mezz'ali).

Certo, c'è da segnalare anche che ci si è affidati al gruppo storico e a nessuno dei nuovi, ma siamo convinti che con questo nuovo schema potrebbero fare meno fatica ad ambientarsi (su tutti Baptista: quando Totti avrà bisogno di tirare il fiato sarà davvero prezioso).

Nel momento maggiore di buio, si è riaccesa una luce... proprio come in quel dicembre 2005, quando il tecnico di Certaldo, per forza di cose, dovette varare un insolito 4-2-3-1 con Totti prima punta... eravamo a Genova e contro la Samp finì 1 a 1. Ma l'impressione di tutti, esperti e tifosi, era che ci trovavamo davanti alla nascita di una squadra fantastica.

Se il miracolo si sia ripetuto anche ieri sera lo scopriremo solo nelle prossime partite... l'importante è non perdere mai quella grinta che hanno mostrato i ragazzi in campo.
Tutti uniti, possiamo ancora scrivere grandi pagine di storia.
FORZA, ROMA!

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