domenica 30 novembre 2008

Roma-Fiorentina 1-0. Olè

Altro treno altra corsa: altra vittoria! Come al solito è la volta di Capitan Totti a risollavare la StraMagica. La partita è stata intensissima, non adatta a chi abbia il cuore debole. Pronti via e dopo un minuto De Rossi scodella sotto la Sud una punzione per Juan che, approfittando di una leggerezza di Frey, manda di testa di poco a lato. Il tempo di ribaltare il fronte e Doni deve superarsi per deviare una punizione di Adrian Mutu (Accolto da una salva di fischi da un Olimpico che si è sentito tradito dal voltafaccia di luglio: siamo sicuri che sia convenuto al giocatore e alla Fiorentina? Alla Roma sì) Dicevamo: le azioni non mancano, Vucinic viene pescato due volte in fuorigioco, ma ne viene fischiato anche uno a Baptista INESISTENTE! La partita viene lottata su ogni millimetro del campo. A metà del primo tempo, Totti si libera con un'azione da fantascienza dei centrali difensivi viola e spara verso Frey che si supera con un autentico miracolo. Miracolo che cinque minuti dopo il portiere viola ripete su Vucinic lanciato sulla sinistra. Nel secondo tempo si parte come nel primo, Roma e Fiorentina a lottare su ogni centimetro di campo. Il tiro di Baptista da fuori area è il preludio al goal: volata sulla destra di Ferrante Taddei, palla al centro verso Totti posizionato al limite dell'area, tiro al volo rasoterra che Frey frena ma non ferma. Goal e tutti a casa? Macchè: la Roma ha un'altra occasione di platino con Vucinic solo soletto al centro dell'area di rigore, ma Frey, su colpo di testa del montenegrino, si fa perdonare l'incertezza del goal e para. La Fiorentina mette dentro Jovetic per Santana, Pazzini per Gilardino e Almiron per Felipe Melo; Spalletti è costretto a sostituire per infortunio Cassetti con Cicinho e Mexes con Loria e, a tre minuti dalla fine, Totti con Menez (non per infortunio). Ma nulla cambia: la Fiorentina si fa tambureggiante, ma è la Roma ad avere la più ghiotta occasione con un tiro di Baptista da fuori area che si stampa sulla traversa (da notare un palo preso da Totti a metà primo tempo su punizione). Sul ribaltamento di fronte Doni compie un miracolo su Gamberini che colpisce di testa, e allontana da Mutu ben messo per la ribattutta a porta vuota. La partita si conchiude con un tiro da fuori di Vucinic deviato in angolo da Frey, ma Tagliavento (un cecchino inviato dalla federazione per fermare la Roma) pone fine alla tenzone.

Pagelle

Doni 7: salva il risultato più di una volta. Reattivo e sveglio, alla faccia di chi ne avrebbe voluto la testa su un piatto non importa di quale materiale. Ancora si piace troppo palla al piede.
Riise 6,5: si sta svegliando ed era ora. Al quinto minuto parte palle al pide che sembra un fulmine. Non sbaglia troppo ma ogni tanto si eclissa.
Juan 7 dalle sue parti imperversa tal Gilardino, nonchè Santanta (prima) e Jovetic (poi) da più dietro. Effettua grandissime diagonali e anticipa con una sontuosità disarmante. Bravissimo.
Mexes 7 Lotta su ogni pallone finchè ne ha; emblematica un'azione spalla spalla con Mutu lungo la fascia. Ci rimette in salute ma Mutu non passa. Imponente
Cassetti 6 qualche volta concede un po' troppe occasioni ma se la difesa sembra aver ritrovato solidità sarà pur merito suo no? Esce per infortunio.
De Rossi 7 Lotta e raccorda. Prende sotto la sua aluccia protettrice Loria quando questi subentra al malconcio Mexes. E allora la Fiorentina sparisce. Grande
Brighi 6 non è lo stesso di mercoledì, ma continua ad essere un gran lavoratore.
Taddei 6,5 mezz'ala non si mostra ancora totalmente a suo agio, ma i suoi rientri regalano equilibrio alla fascia. Serve a Totti la palla della vittoria.
Baptista 7 ennesima prova che la Roma ha fatto un affarone, grazie Real, grazie Sensi ma, soprattutto, grazie a Prandelli: la sua impuntatura contro la cessione di Mutu ci ha regalato la Bestia. Ha dilaniato la difesa viola e ha colpito una traversa che lunedì dovrà essere operata dal Dott. Mariani.
Vucinic 7 meriterebbe mezzo voto in più, ma un centravanti non DEVE mangiarsi un goal come quello che si è divorato il buon mirketto dopo il goal di Totti. Ma ha fato seicento volte la fascia: si sta Delvecchizzando. Occhio laziali, occhio!
TOTTI 8 Goal, assit e corsa. Apre il campo con un colpo di tacco da antologia, calamita gli avversari e lisalta con una facilità disarmante. Chi è un superficiale ritiene i Suoi gesti facili e lo sottovaluta. Ma, appunto, i superficiali... peccato che li paghino (Vero Sconcerti?)
Spalletti 7 ha rimesso in carregiata la partita. Dovrebbe decidersi a far giocare maggiormente Menez e regalarci Totti per tutti e novanta minuti. Comunque è bravo, ha il pugno della situazione e si vede.

Sostituzioni

Cicinho/Cassetti 6 fà il suo e lo fa abbastnza bene. Ogni tanto è un po' troppo accentrato nella fase difensiva mettendo in difficoltà i suoi compagni.
Loria/Mexes 6 viene preso in consegna da De Rossi, è ben protetto dallo stesso e da Juan e non fà danni. Benino.
Menez/Totti NG

Roma - Fiorentina. I convocati

Il Mister Giallorosso Luciano Spalletti ha convocato 18 giocatori per la partita odierna contro la Fiorentina. Eccoli di seguito:

Artur, Baptista, Brighi, Cassetti, Cicinho, De Rossi, Juan, Loria, Marangon, Menez, Mexes, Montella, Perrotta, Riise, Taddei, Totti, Virga, Vucinic.

Indisponibili: Aquilani, Okaka, Panucci, Pizarro, Bertagnoli e Tonetto

Probabile formazione: (4-3-2-1): Doni; Cassetti, Juan, Mexes, Riise; De Rossi, Brighi, Taddei; Baptista, Perrotta; Totti.

venerdì 28 novembre 2008

Roma-Fiorentina: i precedenti


Ne vengono in mente tanti, un po' in ordine sparso:
1988/89 al Flaminio. Terzultima giornata la Roma è in corsa proprio contro la Fiorentina di Erikson perun posto in UEFA; dopo il vantaggio gigliato Voeller si inventa a pochi minuti dalla fine il vantaggio buttandosi di testa su un pallone vagante calciato da Renato. Il pareggio era stato del Principe Giannini
1989/90, sempre al Flaminio. 0-0. La Roma lanciata verso un onorevole sesto posto, la Fiorentina allenata da Graziani in lotta per non retrocedere. All'ottantesimo Tancredi ipnotizza Baggio che sbaglia il primo rigore della sua carriera.
1990/91 4-0. L'Olimpico imbellettato per i mondiali di calcio ospita la partita di esordio della nuova stagione. Voeller sbloccherà la situazione, poi Salsano e una doppietta di Carnevale spianeranno la vittoria ai giallorossi.
1991/92 1-3. Inizia l'era Batistuta: una doppietta del Re Leone schianterà i giallorossi dilaniati dalle polemiche interne tra la squadra e l'allenatore Ottavio Bianchi che, per la prima volta nella sua carriera, quel giorno deciderà di schierare la difesa a zona. I risultati furono catastrofici.
1992/93 1-1. E' il 4 Aprile 1993: la Roma di Boskov affronta all'Olimpico una Fiorentina disperata, allenata da Agroppi. Al vantaggio di Rizzitelli risponde Effemberg. Agroppi, come Bianchi un anno prima, mette la difesa a zona, ma Di Mauro guida l'insubordinazione sul campo, schiera la difesa gigliata a uomo e la Fiorentina pareggia.
1994/95 2-0. Di ritorno dalla serie A la Fiorentina disputa un'ottima stagione, guidata da Ranieri; ma all'Olimpico deve arrendersi a una Roma famlica che, dopo due anni di assenza, ha deciso di tornare in Europa. Emblema della giornata Cervone che, sull'uno a zero, para un rigore a Batistuta e poi si gira facendogli il classico gesto con le dita di chi dice: "Ma che vuole?"
1995/96 2-2: penultima di andata, la Roma si suicida in casa, avvio tambureggiante, 2-0 per noi, ma poi una doppietta di Spadino Robbbiati inchioda Viola e Giallorossi al pareggio.
1996/97 3-3: altra gara ricca di goals, questa volta, però, una partita senza nè capo nè coda. Tipica Roma di Carlitos Bianchi, arrembante e sconclusionata.
1997/98 4-0: grande partita della truppa Zeman. Una Roma ritrovata, alla fine dell'inverno zemaniano, schianta, grazie a un supertommasi, la Fiorentina di Malesani.
1998/99 2-1: è "LA" partita. Classico esempio di match-discrimine tra chi c'era e chi no. A dieci minuti dalla fine la Roma è sotto di un goal del solito Bati, e anche sotto di un uomo. Zeman estrae dal cilindro Bartel che distrugge di Dribbling la difesa viola allenata da Trapatoni e guidata da Schwarz. Una palla per Aleinitchev e una per Totti incinque minuti e per Bartelt c'è un posto d'onore nell'olimpo romanista.
1999/2000 4-0. Altro quattro a zero firmato da Capello contro la Fiorentina di Trapattoni agli sgoccioli e più interessata alla Champion's che al campionato. Grande serata per Hide Nakata.
2000/01 1-0. E' la serata di Bati che, contro la sua ex squadra, segna un goal da antologia al povero Toldo e a tutto il suo passato. Anche quel goal fu un mattone speciale per lo scudetto.
2001/02 2-1. E' l'esordio con goal di Panucci in maglia giallorossa. A inizio stagione la Roma è frastornata dai festeggiamenti del giugno precedente. L'inizio è dei peggiori, vantaggio dei viola allenati da Mancini, poi pareggio di Totti su rigore e a pochi minuti dalla fine El Grinta insacca su corner sotto la Nord il goal della vittoria che avrebbe dato il la alla rimonta che ci portò a finire a un solo punto dal tricolore.
2004/05. 1-0 Il ritorno dei viola in A dopo due anni travagliatissimi è anche la prima di una delle peggiori annate romaniste di sempre. Quel pomeriggio di Settembre sarà Montella a castigare l'ex Lupatelli e a regalare tre preziosissimi punti alla Roma.
2005/06 1-1. La Fiorentina di Prandelli arriva all'Olimpico per giocarsi il quarto posto contro di noi. Pronti via e Tommasi, ben imbeccato da Cassano, al rientro da titolare dopo più di un anno segna. Pareggerà Toni su rigore, resteremo in dieci per l'espulsione di Mexes, ma alla fine chi ebbe maggiori occasioni saremmo stati noi.
2006/07 3-1. E' la partita del bacio di De Rossi a Giorgio Rossi, è la partita della doppietta di Taddei, è la partita nella quale la Fiorentina era passata in vantaggio con Ujfalusi. Ma allora per gli avversari non ce ne era per nessuno.
2007/08 1-0. Il primo goal di Cicinho con la maglia della Roma. Della grande Roma.

Roma-Fiorentina. L'arbitro

Paolo Tagliavento di Terni. Nato il 19 Settembre 1972. Esordio in serie A datato 18 Maggio 2004, in Chievo-Bologna. Viene coinvolto in calciopoli, ma completamente scagionato.
L'ultimo precedente ci arride ed è datato 28 Settembre 2008, allorquando la compagine giallorossa si scontrò contro gli orobici di Gigi Del Neri, riuscendo vittoriosa per due segnature a zero.
Da ricordare che l'unico incontro tra Roma e Tagliavento nella stagione passata risale al 20 Otobre 2007, in uno scoppiettante anticipo del Sabato alle 18.00, Roma-Napoli 4-4.

Svelato l'arcano

Ecco cosa scrive Coulinho sul blocchetto degli appunti durante le partite dell'Inter

mercoledì 26 novembre 2008

Cluji-ROMA 1-3 Olè (Quasi)


Mettiamo le cose in chiaro, vincere in Champion's in trasferta è sempre una buona notizia. La brutte notizie sono arrivate da Bordeaux laddove il Chelsea e i Girondini non sono andati oltre il pari, generando, a una giornata dalla fine, la seguente classifica

ROMA 9
Chelsea 8
Bordeaux 7
Cluji 4

Il che vuol dire: se il nove dicembre perdiamo in casa col Bordeaux retrocediamo in UEFA, invece con la vitotoria dei londinesi avremmo avuto la certezza della qualificazione, con una remota possibilità di primo posto, mentre una vittoria del Bordeaux ci avrebbe permesso di eliminare il Chelsea con un pareggio coi girondini. Vabbeh!
La partita è stata giocata nel nome e sotto il segno di Matteo Brighi, l'uomo che ha messo i due punti e il punto esclamativo alla partita, interemezzata dalla punizione di Totti (Sulla quale il portiere rumeno non è esente da colpe) e dal goal di Konè. Dopo un avvio tambureggiante del Cluji la Roma ha trovato il vantaggio con l'uomo del momento, che ha spedito in porta un pallone datogli da Perrotta che ha scavalcato il portiere in uscita dalla linea di fondo campo con una palla superbalmente lancaitagli da Cassetti.. Pochi minuti e, con una punizione dal limite conquistata da Baptista, Totti raddoppia. A quel punto si sveglia il Cluji con i trequartisti (Trica-Dubarbier- Juan Culio) che imperversano al limite dell'area di rigore, contro una difesa romanista un po' troppo schiacciata e con De Rossi che non rientra a dovere, e con il fromboliere Konè buono per le sportellate che, però, su difettosa respinta di Doni, insacca il goal che mette un po' di pepe al match. Nell'intervallo Spalletti catechizza i giovanotti in maglia giallorossa, soprattutto i due centrali e De Rossi, imponendo ai primi due di avanzare un po' di più, mentre a capiatanfuturo di limitare gli sganciamenti offensivi. I risultati si vedono quasi subito, il Cluji è pericoloso solo all'inizio della seconda frazione, poi non si avvicina più all'area di Doni. La Roma acquisisce sicurezza, ma mai sicumera, e sempre con Brighi, ben imbeccato da Taddei, trova il goal che chiude la partita. Da segnalare, nel finale, un diverbio tra Totti e Trica per fallo di quest'ultimo su Cassetti da dietro. L'arbitro, di gran lunga il peggiore in campo, ammonisce entrambi, allorquando il macellaio transilvano avrebbe certamente meritato il rosso diretto. Adesso aspettiamo il Bordeaux fiduciosi e concentrati.

Pagelle

Doni 6 piccola responsabilità sul goal di Konè, per il resto mai in affanno
Cassetti 7 corre e difende. Ben tornato
Mexes 6,5 di lì passa solo Konè un paio di volte, nel primo tempo. Prende un goal e un pallone và fuori di poco. Nel secondo tempo ruggisce e nessuno passa più
Juan 6,5 calma e sicurezza per se stesso e per l'intero reparto. Imposta e difende. Nulla di eclatante, ma sapere che c'è fà piacere.
Tonetto 7 Corre e non si fà saltare mai, qualche volta perde il pallone, ma si vede che è tornato quello di prima
De Rossi 6,5 Diga di centrocampo, non molla nemmeno un millimetro. Nel primo tempo, ogni tanto, và in sofferenza, nel secondo tempo è maggiormente disciplinato e la Roma ritrova equilibrio
Birghi 9 Due goal, dà la sensazione di poterne segnare degli altri, difende ed è pericoloso per gli avversari. In fomra straripante. Un gioiellino
Perrotta 6,5 mette Brighi nelle condizioni di aprire la serata; nel primo tempo corre copre come ai vecchi tempi, poi si affievolisce. Sta tornando
Taddei 6,5 regala a Brighi la palla del terzo e definitivo goal. All'inizio è un po' in difficoltà nel nuovo ruolo di mezz'ala, ma si adatta subito e corre per tre, come al solito. Sta restituendo forza al centrocampo della Roma
Baptista 6,5 al solito dilania le difese avversarie, si prende la punizione del 2-0 e fa ammattire gli ingenui difensori rumeni. Avrebbe la palla del 4-1 ma un fallo prima e l'arbitro poi gliela negano, ma è sempre un trascinatore.
TOTTI 7 Benone come al solito. Ogni partita è sempre più a proprio agio e sempre più dinamico. Batte un'eccelsa punizione, sulla quale il portiere avversario non è immune da colpe. Fà il capitano prendendo Trica per il collo allorqaundo lo stesso commette un fallo assassino su Cassetti. Se ci fosse stato un arbitro vero, non ci sarebbe stato bisogno dell'intervento del Capitano.

Spalletti 7 se la squadra è tornata il merito è anche e soprattutto il suo. Avanti tutta.

Sostituzioni

Totti/Vucinic NG anche se il montenegrino al finale ha la palla buona per sugellare la partita sul 4-1. Non fà niente
Perrotta/Pizarro NG
Tonetto/Riise NG

In Moldova c'è un'altra Roma!

Incredibile notizia: a cento chilometri da Cluj, c'è un distretto della Moldova chiamato Botosani, formato da due villaggi. Uno si chiama Cotârgaci e l'altro... Roma!
Ma la cosa più interessante è che vi milita una squadra una squadra con casacca rossa e bordi bianchi che risponde al nome di AS Roma!

I Giallorossi rumeni militano in quarta divisione (la nostra serie D o Lega Pro, che dir si voglia) e il suo capitano, Bogdan Chimir, ha espresso il desiderio di conoscere Francesco Totti.
A lui si è accodata tutta la società, che sogna di essere ricevuta a Trigoria per passare una giornata speciale che rimarrebbe scolpita per sempre nella loro memoria.


Che dire... in Italia o in Europa, sempre e solo FORZA ROMA!

martedì 25 novembre 2008

Una questione di democrazia


Una questione squallida... diciamolo.

Clikkando qui troverete il pistolotto del direttore di "Wired" a proposito della diatriba con Mario Corsi. Da qualsiasi parte la si guardi fa abbastanza schifo. E' chiaro che "Il Romanista" stia tirando la volata alla cessione della Roma, da parte della Famiglia Sensi, è chiaro che Rete Sport, per un rapporto sempre più simile a quello che fu il Bulgaria-URSS degli anni settanta, si associa a prescindere a questo tentativo di "Occhiuta rapina" (a distanza di sette mesi mi sento di sposare appieno le parole di Pippo Marra). Dall'altra parte Mario Corsi che ha una capacità camaleontica non indifferente, da sempre dalla parte delle dirigenze agli sgoccioli, adesso non perde occasione per sparare a zero su "Il Romanista". E' chiaro che intorno alla Roma stia succedendo "qualcosa": la Roma non è padrona di nulla, quindi, sostanzialmente, non è appetibile da chi che sia, ma la famiglia Sensi è padrona dei famosi terreni di Torrevecchia, appezzamenti nemmeno troppo distanti dal centro, ancora non edificati, ma già edificabili: indubbiamente un bel bottino. Ecco intorno a questi appezzamenti di terra ruota la "questione democratica": gli imprenditori palazzinari vogliosi di AS Roma, in realtà ambiscono a quei terreni e, a seguito della vicenda Soros, hanno trovato un'opinione pubblica ben lieta di attaccare la dirigenza Sensi; dall'altra parte Marione è chiaro come abbia paura di perdere il suo riferimento all'interno della società e attacca, anche per questioni personali, sia Il Romanista sia Rete Sport, autentici pasdaran dell'Anti Sensismo militante degli ultimi tempi. Adesso è entrato in campo niente meno che l'augusto storico direttore Riccardo Luna per difendere quella che fu (Anche) una sua creatura, la risposta di Marione è l'immancabile Michele Baldi circondato da altri politici sostanzialmente bipartisan. In tutta questa battaglia si sta perdendo di vista l'interesse principale: l'amore per la Roma. Non che la squadra possa mai risentire delle battaglie tra Luna e Corsi, ma i tifosi, fruitori delle radio, coloro che oggi come oggi costituiscono l'osso duro del tifo da stadio, adesso sono non solo spaesati, ma divisi, si contrappongono come Montecchi e Capuleti. Su Rete Sport è impossibile senitre un ascoltatore che sia soddisfatto della Roma, sia attuale che passata, sembra che la Roma sia una società sull'orlo del fallimento; su Centro Suono (Soprattutto durante "Te la do io Tokyo"), invece, sembra che la Roma sia una squadra al centro di un mega complotto mondiale, per il terrore che possa suscitare qualra potesse agire liberamente. Ogni voce di dissenso viene immancabilmente messa a tacere, gli editorialisti de "Il Romanista" sono o Antisensiani o Asensiani. Ecco la questione democratica è sostanzialmente questa: il tacere del dissenso, non controllare su google chi fosse Mario Corsi, perchè quello è arcinoto e lo era pure a Settembre 2005!

Cluj - Roma. I convocati.


Sono 22 i giocatori convocati dal tecnico Giallorosso per la difficile trasferta in Romania. Non ce la fa Panucci, ma in compenso recuperiamo Perrotta e Tonetto.

Aquilani, Artur, Baptista, Bertagnoli, Brighi, Cassetti, Cicinho, De Rossi, Juan, Loria, Marangon, Menez, Mexes, Montella, Okaka, Perrotta, Pizarro, Riise, Taddei, Tonetto, TOTTI, Vucinic

lunedì 24 novembre 2008

Cluj - Roma. L'arbitro

Nella quinta giornata della fase a gironi della Champions League, i Giallorossi di Mister Spalletti dovranno giocare in casa del Cluj.
Arbitrerà l'incontro il portoghese Lucilio Cardoso Cortez Batista.

Riparte la Roma

Finalmente possiamo dirlo: la Roma è finalmente ripartita.
L'ottima partita con il Chelsea, che ha segnato il debutto del nuovo modulo, ha di fatto cambiato la stagione della nostra squadra... certo, un punto e a capo prima o poi doveva essere messo, perché la B non era mai stata così vicina.

Eppure alla fine pare che lo spirito, almeno quello, degli scorsi anni si sia ritrovato: Spalletti ha smesso di guardarsi le scarpe e ha lavorato su un nuovo concetto di gioco, che esaltasse le caratteristiche tecniche dei giocatori che quest'anno (volente o nolente) si è ritrovato nella rosa. Del resto continuare a incaponirsi col 4-2-3-1, senza poter contare sull'apporto di esterni validi e del miglior Totti era un suicidio.

Dopo vari tentativi finalmente l'ha capito e ha cambiato. E' riuscito anche a cambiare la mentalità dei giocatori, troppo molli psicologicamente... impalpabili sotto ogni punto di vista. Compreso lui, uno dei migliori allenatori che abbiamo mai avuto. Se questa dev'essere la sua ultima stagione, se proprio ha voglia di andare via, beh, che almeno lo faccia con grande stile...

Quindi in primis si è ritrovato lui, poi ha rimesso insieme i cocci di una squadra allo sbando. Sono persino tornate le cene insieme e Totti è tornato a fare assist, gol ma soprattutto cucchiai. Segno che sta bene, che ha voglia di divertirsi ancora con questa Roma, ora più che mai.

Al momento fissare obiettivi è inutile: però continuiamo così, con la stessa grinta di ieri. Sicuramente il Lecce era ben poca cosa, ma il piglio è stato dei migliori.

Un grande applauso poi lo merita Matteo Brighi: non farà rabone né colpi di tacco, ma è di un'utilità spaventosa. Se c'è un contratto da prolungare e magari da adeguare, dev'essere il suo.

Avanti così, prossima fermata la Romania... per 3 punti che potrebbero farci sognare sul serio.

domenica 23 novembre 2008

Lecce-Roma 0-3! Olè

Prima vittoria in trasferta per la Roma in questa stagione. Comunque un po' troppo tardi per quello a cui ci aveva abituato la Roma negli ultimi anni (Sostanzialmente dal nuovo millennio), comunque, ricordando precedenti legati a stagioni comunque ricordate come positive, nemmeno troppo (ricordo l'ultimo anno di Zeman, che dovemmo aspettare Aprile!). Veniamo alla partita: di non facile valutazione, in quanto il Lecce stasera si è dimostrato veramente poca cosa. Strano perchè la squadra di Mister Beretta (Un buon allenatore, se non si lasciasse andare a offese gratuite e volgari verso gli avversari, esempio quando disse a De Rossi "Schifoso" alla fine di Roma-Siena del Febbraio 2007), dicevamo: la squadra salentina finora nel corso della stagione aveva inchiodato al pari persino il Milan. Ma se non vince dal 28 Settembre un motivo dovrà pur esserci! Comunque la partita è stata sempre in mano della Roma: in apertura in occasione al bacio per Riise, che consegna a Benussi un pallone che chiedeva di essere solamente spedito in porta. Dopo quel momento la Roma ha capito che questa sarebbe potuta essere l'occasione buona e, anche grazie al feelling ritrovato dopo la cena della sera scorsa, ha ricominciato a macinare gioco e corsa, trovando il vantaggio con Vucinic ben imbeccato dal capitano, lungo la svagata line difensiva dei leccesi. Qualche minuto di sfuriata leccese, che comunque MAI per tutta la partita sono entrati in area di rigore, e su un calcio d'angolo battuto in maniera tambureggiante, Juan si trovava da solo davanti la porta sguarnita dei leccesi. 2-0 e fine primo tempo. Nemmeno il tempo di rientrare dagli spogliatoi, e una percussione centrale di Brighi metteva il capitano da solo davanti a Benussi per il più classico dei cucchiai del repertorio tottiano e arrivava il sigillo del 3-0. Dal terzo minuto del secondo tempo sarà solo accademia romanista, interrotta da una traversa di Mirketto su imbeccata col contagoccie di Totti. Da registrare il rientro del Pek nel finale, ben tornato in vista della trasferta in terra romena. Il Lecce, questo pomeriggio, veramente poca cosa per essere giudicato.

PAGELLE

Doni NG: mai impegnato veramente. Solo un classico qui pro quo con Riise col risultato ancora ad occhiali.
Riise 5,5: non và. Nemmeno stasera che aveva un Lecce derelitto e timido. Si mangia un goal Dio solo sa come e perchè. In difesa riesce ad andare in affano persino contro nessuno. Perchè?
Juan 7: il goal è il sugello al rientro in grande stile che sta fruttando punti e solidità difensiva alla Roma. Sempre puntuale sull'anticipo, il suo compito è facilitato dalla giornata NO degli avanti salentini. The Wall.
Mexes 7: ennesima prestazione maiuscola di Rugantino. Decide che non si passa e NON SI PASSA! Non perde mai la concentrazione e nemmeno l'uomo. Da quando è tornato in forma e con Juan la Roma ha subito due goals: uno in fuorigioco sul 3-0 e l'altro su autorete. Sarà un caso?
Cassetti 7: delle volte sembra il miglior Cafu. Corre e anticipa. Scodella vari cross e non si fa saltare mai. Sbaglia solo un pallone, a tre minuti dalla fine, solo per deconcentrazione. Bene
De Rossi 7,5: è tornato il gladiatore di sempre. Corre per tre, difende e riparte. Oggi il centrocampo del Lecce è parso poca cosa: sicuramente è anche e soprattutto merito suo.
Brighi 8: che bellezza. Credo che nell'affare Emrson alla fine l'affare lo abbia fatto la Roma. Non si stanca mai, lotta su ogni pallone. I suoi piedi oggi sono parsi meno timidi del solito e imbocca un pallone alla Totti a Totti. Eccelso
Taddei 6,5 Ogni tanto ancora si eclissa, ma sembra essere tornato quello dei bei tempi. Corre e ribalta l'azione, và persino in pressing sul portiere avversario. Sulla retta via.
Vucinic 6,5: lo Stadio di Lecce lo esalta. Segna un gran bel goal, di giustezza a incrociare sul secondo palo, alla sinistra di Benussi, posto sotto la Curva "Nord" del Via del Mare. Purtroppo nonostante il goal in apertura, l'ambiente a lui sì familiare, non dà mai l'idea di essere un centravanti affamato di goals. Non si butta sui tantissimi palloni vaganti e colpisce un palo per troppa leggerezza. Si svegliasse.
Baptista 6,5 oggi non segna, ma dilania la linea difensiva avversaria. Rientra molto spesso a riprendere il pallone fino alla linea mediana, nella quale si improvvisa regista. Comunque lotta e dà l'dea di voler segnare anche stasera, ma per la Bestia le cose facili non hanno sapore.
TOTTI 7: al di là del goal continua a elargire classe a più non posso. Chiude la partita ancor prima che si potesse anche solo pensare a qualche scherzo leccese. Non molla mai e nemmeno nel pur tranquillo pomeriggio pugliese dà l'idea di essere tutelato dalla classe arbitrale.

Spalletti 7: la Roma sembra essersi ritrovata. Dimentichiamo il magico 4-2-3-1, speriamo sia arrivato un solido 4-3-1-2....

Sostituzioni
Menez/Vucinic NG entrato a partita finita, almeno nei fatti
Loria/Juan NG
Baptista/Pizarro NG

sabato 22 novembre 2008

Lecce-Roma. I Convocati

AQUILANI Alberto, ARTUR Gusmao, BAPTISTA Julio, BERTAGNOLI Julio Sergio, BRIGHI Matteo, CASSETTI Marco, CICINHO Luiz Cesar, DE ROSSI Daniele, JUAN, LORIA Simone, MARANGON Alexander Doniber, MENEZ Jeremy, MEXES Philippe, MONTELLA Vincenzo, OKAKA CHUCA Stefano, PIZARRO CORTES David Marcelo, RIISE Jhon Arne, TADDEI Rodrigo Ferrante, TONETTO Max, TOTTI Francesco, VUCINIC Mirko.
Mancanti: Filipe, Greco, Panucci, Perrotta (Squalifica), Pipolo, Virga
Probabile formazione (4-3-1-2)
Doni
Cicinho
Mexes
Juan
Tonetto
Brighi
De Rossi
Taddei
Pizarro
TOTTI
Baptista

venerdì 21 novembre 2008

Lecce-Roma. Il precedente

Accostare la Roma al Lecce suscita, in chi ami i colori della squadra di Roma, sempre nefasti ricordi, comunque quello fu Roma-Lecce e ci sarà da pensarci. Dicevamo, il Via del Mare non è un campo particolarmente ostile ai colori romanisti, anche se quest'anno i salentini stanno costruendo tutte le loro fortune proprio tra le mura amiche. L'ultimo precedente risale a Domenica 04 Dicembre 2005, ore 20.30 (diretta esclusiva su "La7 Carta più", canale A), allorquando le due formazioni si scontrarono agli ordini del Sig. Rizzoli. Quella partita si colloca immediatamente a ridosso del fiorire della Roma Spallettiana delle undici vittorie consecutive. Dopo un buon primo tempo, che vide i capitolini andare all'intervallo con due goals di vantaggio, nel secondo tempo ci fu la riscossa dei salentini che in pochi minuti con Cozzolino, prima, e Vucinic su un più che dubbio rigore poi, raggiunsero il pareggio. Le note di quella partita furono gli ultimi goals per due giocatori della Roma: Nonda e Cassano. Infatti per il talentuoso brufolo di Bari Vecchia, quella sera ci fu gloria con un sontuoso pallonetto da fuori area, la prima volta per Cassano di un goal contro il Lecce a Lecce (Per lui questa partita è più che un derby). Sarebbe stato il suo ultimo goal in trasferta con la maglia della Roma. Per l'ultimo in assoluto si sarebbe dovuto aspetare una settimana ancora, in casa col Palermo (1-2 per i siciliani). Mentre quello di Nonda sarebbe stato l'ultimo goal in serie A con la maglia della Roma, il quarto in totale: su tiro di Cesare Bovo da fuori area, deviazione di stinco del Congolese che avrebbe spiazzato Sicignano. Da ricordare in quella partita anche un rigore nettissimo non dato sempre su Nonda a pochissimi minuti dalla fine, quando si era già sul 2-2.
Sempre un altro pareggio torna in mente ai tifosi della Roma: stagione 2001/02, la partita finisce 1-1. Due pali (anzi quattro) caratterizzarono quella sfida: uno preso da Delvecchio che, con un tiro al volo da fuori area, fece carambolare il pallone prima sul palo interno alla destra del portiere, poi sulla faccia interna della traversa, infine sulla faccia interna del palo alla sinistra dell'estremo difensore. Sempre nella stessa partita, ma già sull'uno a uno, l'allora giovane Cassano prese il palo alla destra del portiere salentino, sulla porta opposta rispetto all'azione precedentemente descritta, con un secco tiro dall'interno dell'area di porta su azione di calcio d'angolo. Quell'anno la Roma arriverà seconda a un punto dalla Juventus!
In fotografia Lecce-Roma 0-3 del 15 Dicembre 1985. La partita di ritorno ancora fà venire l'orticaria


Lecce-Roma. L'arbitro.

E' il Sig. Andrea Gervasoni di Mantova. Nato il 21 Luglio 1975, ha esordito in serie A il 23 Dicembre 2006, in Livorno-Torino 1-1 (quel giorno la Roma era impegnata in casa contro il Cagliari, goal di Taddei e Mancini, ultima di Montella con il numero nove giallorosso, infortunio all'ultimo istante per Doni). L'ultimo e unico precedente con l'arbitro mantovano ci arride, in quanto datato 20 Settembre 2008, terza giornata, Roma-Reggina 3-0.
Qui lo vediamo in una storica fotografia, scattata insieme ai due collaboratori del campionato svizzero (Huber e Rezzonico), mentre cercano di mettersi al riparo dopo una decisione contestata in Lucerna-Young Boys del 2003.

giovedì 20 novembre 2008

Non solo calcio....

E' giusto che questo Blog non si limiti alla AS Roma, ma che si occupi della città che essa rappresenta. Nel luglio scorso è passata sotto silenzio una notizia un po' particolare: abbattuto il Velodromo Olimpico. Purtroppo la storia del Velodromo Olimpico è una di quelle storie tipicamente italiane: costruito nel 1958 in vista delle Olimpiadi di Roma del 1960, è durato in attività solo dieci anni. L'ultima competizione ufficiale si svolse nel 1968, dopo di chche fu usato come campo di allenamento per la squadra di Hockey su prato. Quarant'anni di incuria e abbandono hanno ridotto una struttura all'avanguardia e, comunque, esempio di quel tipo di architettura tardo razionalista che ha caratterizzato le infrastrutture di Roma Olimpica, in un letamaio degradato e degradante.
Ecco due fotografie che ben mostrano il livello di degrado raggiunto dalla pur bella struttura









Ed ecco come appariva dall'alto












Ed ecco come era dentro
Quarant'anni di chiacchiere, abbandono, incuria e degradato hanno inevitabilmente portato a questo!

mercoledì 19 novembre 2008

Aquilani chiama Juve!


Ecco il link: clikkate qui
In pratica Marco Ansaldo, inviato ad Atene del giornale di casa Agnelli, quello delle polpettine preparate da Luca Fallica, avrebbe saputo che il nostro Alberto si sarebbe stancato del non rinnovo del contratto da parte della società e, attraverso il papà-procuratore, avrebbe deciso di cedere alle lusinghe di casa Juventus in vista della stagione 2009/10. Interessante sarebbe sapere come Marco Ansaldo (Ansaldo-Fiat... quando il destino è nel cognome!) abbia saputo questa notizia nel ritiro degli azzurri, visto che Alberto Aquilani non è stato convicato in quanto infortunato (Ah che novità!). Ora, però, credo sia giusto analizzare anche Alberto Aquilani: partiamo dal presupposto che l'idea di vincere qualcosa di ENORME con l'ossatura della squadra cresciuta nella primavera è un sogno che coltiviamo tutti noi tifosi, adesso è giusto, anche, vedere il giocatore del quale parliamo. Aquilani Alberto ha 24 anni compiuti (Nato a Roma il 7 Luglio 1984), alla sua età TOTTI aveva già strabiliato il mondo agli Europei di Belgiolanda, ed era capitano della Roma che avrebbe vinto lo scudetto numero tre, mentre Daniele De Rossi era già campione del mondo da un anno; ha collezionato 87 presenze in serie A (su 4 campionati: un po' meno di 22 presenze a campionato!), ogni anno ha subito, di fatto, lo stesso infortunio, trovando, oltremodo, il sistema per lagnarsi per il ruolo, la posizione nel campo e nelle gerarchie del Mister; ce lo ricordiamo per due rabone: la prima a San Siro che ci ha permesso di vincere una partita laddove non lo facevamo da vent'anni esatti, e una seconda a Cagliari che ci è costata due punti essenziali per lo scudetto. Orbene: secondo voi una dirigenza seria cosa dovrebbe fare col pur romanista doc Alberto Aquilani? Merita i soldi che chiede? Se crede di meritarli e ha trovato chi glieli dà, la Roma dovrebbe inseguire la Juventus nel sogno non ancora materializzato del tutto Alberto Aquilani, oppure considerare che "Morto un Papa se ne fa un altro" (Con buona pace della Santa Sede!)

martedì 18 novembre 2008

Ed ecco qui Bongo/Zampa!

Riflessioni a mente fredda

Ok, dai.
Abbiamo goduto, ci siamo presi qualche piccola soddisfazione su amici e/o colleghi e almeno per una giornata siamo stati piuttosto sereni pensando alla Roma.

Non accadeva dalla partita col Chelsea, l'unico altro sorriso stagionale, finora.

Ma adesso riprendiamo a guardare avanti, perché i problemi ancora non sono stati risolti, questo è evidente. La squadra non gira come dovrebbe e l'emblema della situazione non può che essere l'ottimo Matteo Brighi, passato dall'essere un ottimo rincalzo a titolare inamovibile.
Non metto in dubbio che il gruppo sia unito come dicono, ma è chiaro che qualcosa continua a non andare.

Il derby è andato bene e quei tre punti in questo momento sono d'oro. Ora ricominciamo, anzi, iniziamo a marciare. L'Europa è un miraggio, ma inanellando un filotto di vittorie potrebbe anche diventare un obiettivo concreto.

Prendiamo tutte le sensazioni positive di queste ore e cerchiamo di trasformarle in qualcosa di concreto, andiamo a Lecce e vinciamo.
Se non con il gioco (ormai è un caro ricordo), almeno con la stessa tigna con cui De Rossi, Brighi e Panucci giocano ogni partita. Ovviamente tengo fuori da ogni discorso Totti, Capitano vero, non perché sia intoccabile, ma perché è chiaro che dal punto di vista medico è stato fatto un disastro con lui.

Ha sbagliato lo staff medico a volerlo recuperare a tempo di record, ha sbagliato la società a non rendersi conto che un suo sostituto vero andava assolutamente preso in estate. Lui stringe i denti e tenta di trascinare la Roma fuori dal pantano in cui si trova, ma è assurdo che non si sia potuto curare adeguatamente.

Comunque sia, mettiamo un punto a tutto. Facciamo una squadra quadrata e tosta, cerchiamo di ragionare di partita in partita, perché al momento fare tabelle è impossibile.
Ragioniamo tutti con calma e proviamo a ripartire, tutti.

Facciamo in modo che il campionato sia iniziato domenica sera, alle 20.30.

lunedì 17 novembre 2008

Ridiamo con e per lui.

Il video che segue è una ricca antologia di "perle disaggezza" proposte da tal Guido De Angelis.
Per chi non lo sapesse Guido De Angelis è un ex capo ultrà della Lazio (anni ottanta), leader di un gruppo di tifosi operante negli d'oro della SS Lazio, ovvero gli anni ottanta, chiamato Eagles Supporters. Dopo la cacciata dei famosi "ES" dalla Curva Nerd per opera degli onesti e simpatici Irricucibili il buon De Angelis, alias Bongo (per i tratti fortemente vicini al primate), si è dedicato al "giornalismo", o giornalettismo, calcistico, sia stampato (Creando un periodico che si chiama Lazialità) che radiotelevisivo: ideando una trasmissione radiofonica mattutina a cadenza quotidiana ("Quelli che hanno portato il ca(L)cio a Roma") e una televisiva ("Lazialità in TV"), che trasmette ogni lunedì su Teleroma 56, la consorella di T9, ma schifata pure dai film pornografici. Dal giorno del Derby del 5-1 del 2002 è anche speaker ufficiale della Lazio nelle partite in casa (Un inizio tipicamente laziale, al quale Italia Uno dedicò un'intera trasmissione che avrebbe dovuto essere cult per i laziali, ma che invece compare nei sogni erotici di tutti i Romanisti).
Ecco il video in oggetto!



La direzione del Blog è pronta a regalare un grazioso Cadeaux a chi riesca a inviare il video del goal di Maurito!

A ROMA C'E' SOLO UNA SQUADRA...


































domenica 16 novembre 2008

Roma-Lanzie 1-0! Olè


Finalmente una vittoria da dedicare al Presidente. Certo la classifica rimane asfittica, ma, qualora lo avessimo perso, sarebbe stata drammatica, col solo Chievo alle spalle a sei punti. Ma non pensiamo a queste brutture, e godiamoci la vittoria. Per prima cosa vorrei guardare in faccia chi
A) Ritiene che la Roma non abbia bisogno di un centrattacco
B) Ritiene Julio Baptista una pippa.
La partita è stata molto dura e aspra, combattuta. Dopo il vantaggio (Al cinquantesimo su cross dalla sinistra di Totti e zuccata a incrociare di Bapista) la Roma ha potuto usufruire della superiorità numerica, ma non ne ha approfittato, (sciagurato il goal divorato da Jeremy Ménez che avrebbe potuto chiudere l'incontro) anzi è stata proprio la Lazio ad avere le occasioni migliori. Paradossalmente la ritrovata parità numerica dopo l'espulsione di Perrotta ha riequilibrato le sorti: in quel momento la Roma (E noi tifosi con lei) hanno smesso di soffrire.

Pagelle:

Doni 7. La botta in testa deve averlo svegliato. Subito dopo il goal della Bestia ha un qui pro quo con Mexes che per poco non permette il pareggio biancoceleste, ma recupera. Un po' troppi due giochini su retropassaggio, soprattutto in un derby così delicato. Bene comunque
Tonetto 7,5. Prima del goal di Baptista è stato lui il migliore in campo. Corsa e rientro. Cross precisissimi. Si perde verso la fine. Ritrovato.
Mexes 7,5 Bravissimo, prende bene le misure degli attaccanti avversari e non si fa infinocchiare quasi mai. Avrebbe meritato otto se non avesse messo in difficoltà Doni subito dopo il goal. Saracinesca
Juan 7,5 Un altro calciatore ritrovato. Puntuale negli anticipi, trova persino l'occasione per cercare gloria in avanti. Indifesa non sbaglia nulla. Sotto l'otto solo perchè le sue sortite sono minori di quelle che avrebbe potuto fare.
Panucci 7 Un cross strepitoso in apertura mette Vucinic in porta. L'esperienza c'è e si sente. Irride un pur eccellente Zarate sottolineando come il giovane argentino ancora troppe patate debba mangiare prima di poterlo fare fesso. Quando esce non è contento, ma a fine partita canta come un tifoso. Bravo bravo bravo e ancora bravo
De Rossi 6 Non è al meglio e si vede, soprattutto in avanti. In difesa decide che la Lazio non debba passare e infatti non passa. Temiamo per la sua incolumità il giorno in cui segnerà un goal decisivo al derby. Quella vena non è normale... ma onestamente non lo è nemmeno lui. Grande e immenso capitan futuro.
Brighi 6,5 I piedi lo penalizzano, ma la grinta e l'astuzia ci sono eccome. Non arriva MAI secondo e ribalta con precisione chirurgica l'azione. Grande lavoratore. Imperdibile.
Perrotta 6,5. E' un po' che è tornato a fare il mediano, e la Roma ha perso Supersimo, ma ha ritrovato un giocatore vero anche quando non è in forma. Peccato per l'espulsione.
Julio Baptista 9 "La Roma non ha bisogno di un centravanti perchè c'è il modulo". La prossima volta che sentite dire una cazzata simile ridete di cuore. Un goal che ricordava il miglior Pruzzo lo ha sbloccato, una volta lanciato si trascinava ogni singolo giocatore biancoceleste, ma la palla non gliela levavano. Sbaglia qualcosa di troppo nel finale, ma è entrato anche lui nella Hall of Fame dei Derby. All'esordio!!! BESTIAle!
Vucinic 6 Perchè abbiamo vinto il Derby, altrimenti quattro non glielo avrebbe tolto nessuno. Come al solito dorme in piedi. Ogni tanto salta l'uomo, ma quando non ci riesce (Esistono anche gli avversari) si ferma sconsolato. Dategli un prozac.
Totti 7,5 Ancora non è al meglio, ma dispensa classe a piene mani. Pennella un crosso conn tocco degno di Michelangelo sulla testa di Baptista. I laziali lo temono e gli preparano una marcatura asfissiante sin dai rilanci dalla difesa giallorossa, ma stasera l'arbitro non si fà impietosire dai Filippini di turno e non lo permette. Classe, tifo e grinta. Se si dice che c'è un solo capitano un motivo ci sarà no?

Sostituti

Cassetti 6,5 (Sostituisce Panucci): sbaglia la prima palla mettendo i laziali in superiorità numerica sulla trequarti, poi prende le misure di Zarate e lo lascia sfogare sulla fascia, mantenendolo il più distante possibile dalla porta.
Ménez 5 (Sostituisce Totti): si mangia un goal fatto e vanifica un contropiede di Platino. Ciò nonostante salta spesso e volentieri l'uomo. Ah se fosse più conreto....
Taddei NG (Sostituisce Vucinic).

Spalletti 7: stavolta non si fa imbrigliare da Delio Rossi e il risultato arriva. C'era chi diceva che non approvava il mercato della Roma, invece mette Baptista dal primo all'ultimo minuto e vince il suo terzo derby. Costruisce la squadra intorno al poco di positivo che la Roma ha dimostrato sinora. Ancora capacità di cambiare... se fosse stato sempre così dall'inizio dell'anno la Roma avrebbe potuto dire e fare dell'altro in questo campionato!

sabato 15 novembre 2008

ROMA - Lanzie: i convocati


Ecco la lista dei giocatori convocati da Mister Spalletti per il derby:

Artur, Baptista, Bertagnoli, Brighi, Cassetti, Cicinho, De Rossi, Doni, Juan, Loria, Menez, Mexes, Montella, Okaka, Panucci, Perrotta, Riise, Taddei, Tonetto, TOTTI e Vucinic.


La lista degli indisponibili comprende invece: Aquilani, Pizarro, Filipe, Virga, Greco, Pipolo

venerdì 14 novembre 2008

Roma-Lanzie: i precedenti

E come se fà a parlà de precedenti?
N'abbasta uno solo!
QUESTO!!

Roma-Lanzie: l'arbitro

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973). Certo Gianluca ROCCHI prima di Roma-Lazio non mette proprio di buon umore: assistenti Pandev e Zarate, quarto uomo Siviglia? Seriamente: è lo stesos arbitro di Juventus-Genoa 4-1 anticipo di Giovedì 13 Novembre, perchè Sabato 15 l'Italia di Rugby giocherà a Torino un test-match contro i pumas argentini.
Complimenti al designatore Pierluigi Collina! Mettere lo stesso arbitro, e non un grande arbitro, a dirigere due partite nella stessa giornata è da persona con evidenti squilibri psichici.
Andiamo ai precedenti: l'ultima volta che i lupacchiotti hanno incrociato Gianluca ROCCHI fu Sabato 1 Marzo 2008, Roma-Parma 4-0. Una partita di una semplicità imbarazzante per la compagine capitolina, aperta da un goal non festeggiato di Aquilani e chiusa da un goal di rapina di Vucinic in una difesa parmense palesemente inadeguata per il proscenio della massima serie. Memorabile, e speriamo di buon auspicio, un altro precedente: Mercoledì 31 Ottobre 2007 Roma-Lazio 3-2!!! (Ricordiamo il commento del CAPITANO: "Sò contento sì, gli scudetti se vincono battendo le squadrette"... altri e bei tempi!)

Sdrammatizziamo...

Manca sempre meno al derby....

Barzelletta GENIALE trovata sul forum PopoloGiallorosso...

Un bambino va da Lotito e con 10 Euro gli dice: "Io me te compro a te e a
tutta la Lazio!" Il giorno dopo sempre lo stesso bambino riva' da Lotito e gli
ridice: "Io me te compro a te e a tutta la Lazio!" Allora Lotito prende il
bambino e lo porta dal padre spiegandogli quello che era successo. Il padre così
comincia a prendere a schiaffi il figlio e gli dice: "T'ho detto mille volte che
nun devi spenne i sordi pe' ste stronzate!!!"




De Rossi: "Ce la farò!"


Nonostante la brutta caduta in allenamento, Capitan Futuro si dice ottimista.

Lui al derby ci vuole essere e lo vuole giocare da protagonista.

Testardo, tenace, forte, romanista, giallorosso dentro al cuore...

DANIELE DE ROSSI stringe i denti e sarà al suo posto, davanti alla difesa.

Perché questa non sarà MAI una partita come le altre...

Il derby si avvicina. DAJE ROMA DAJE!!!

giovedì 13 novembre 2008

Ancora le polpettine!

Questa volta è la gazzetta dello sport che paventa, 72 ore prima del Derby, un interessamento da parte di un altro imprenditore: Angelini, "Mister Tachipirina". Ecco il testo dell'intervista apparso sulla Rosea odierna (13 Novembre 2008)


Angelini: A volte penso a prendere la Roma "Io a Trigoria? Sì, vorrei, ma senza rischiare le mie aziende". Parole di Francesco Angelini, 63 anni, imprenditore romano, presidente dell'omonimo gruppo farmaceutico, campione di bridge e tifoso romanista. "Qualche sondaggio in passato l'ho fatto per prendere la Roma (dice mister Tachipirina) Io sono così tifoso che avverto il dovere sociale di mettere le mie risorse a disposizione della Roma. Ma sarebbe un problema per me se un investimento nel calcio mi costringesse a ridurre le mie attività e a licenziare i miei dipendenti. Certo, se dei professionisti seri mi sottoponessero un progetto pluriennale molto dettagliato potrei pensarci". Cioè? "Il progetto dovrebbe prevedere: investimenti forti per i primi due anni, ma contestualmente la possibilità di ottenere dei ricavi con il merchandising e lo stadio di proprietà". E la conduzione attuale? "A mio avviso (osserva Angelini) Spalletti quest'estate meritava un aumento. Lo dico con rispetto, ma la presidentessa Sensi è poco presente, parla raramente, mi sembra che ci sia un certo abbandono da parte della proprietà".

Prendiamo atto e archiviamo!

Comunicato Curva Sud


Riportiamo il comunicato redatto da alcuni gruppi della Curva Sud (Boys, Giovinezza, Irish Clan, Padroni di Casa e UltrasRoma) in vista del delicato derby di domenica sera.


"Eccoci arrivati all’appuntamento più importante,a nostro giudizio,di questa stagione palesemente deludente,la classifica parla chiaro. Per noi il sostegno dimostrato dopo la partita Siena – Roma con un comunicato,è venuto meno dopo l’ennesima sconfitta collezionata a Udine. La vittoria con il Chelsea,inaspettata quanto meritata ed ampiamente apprezzata,sembra non sia stata la fine di una crisi che va avanti da troppe giornate;a noi sinceramente non basta , non ci accontentiamo di una vittoria da “vetrina” , noi vogliamo che la situazione cambi al più presto. L’incontro che abbiamo avuto con la squadra fuori ai cancelli della tribuna Monte Mario,in occasione di Roma – Sampdoria,per un attimo sembrava poter essere servito,cosi come i due striscioni esposti nella parte bassa della curva,ma oggi ci accorgiamo che la situazione non è cambiata affatto. “Carissimi società , tecnico , e squadra…amici dei giorni più lieti…”,noi continuiamo a non pensare bene di voi,personaggi poco attaccati alla maglia e con poco rispetto di chi per voi spende del sentimento vero,difficilmente comprensibile da chi vive di altri valori . Abbiamo timore che questo sia un campionato pieno di sorprese negative e di delusioni ma allo stesso tempo speriamo il contrario,fate in modo che ciò non accada. Domenica sosterremo la nostra maglia nella partita più sentita del campionato,non solo per sminuire i dirimpettai ma per il nostro orgoglio e con il messaggio che solo ed esclusivamente per il derby dimenticheremo quanto “valete” come squadra ma soprattutto come società!".

mercoledì 12 novembre 2008

What's next?


Il precedente post, firmato da Uther, mette in evidenza particolari aspetti che non vanno trascurati, ovvero: se gli attuali giocatori della Roma non rendono quanto dovrebbero, sarebbe davvero un dramma disfarsene?

Ovviamente la risposta dovrebbe essere "no, mandiamoli via e ricominciamo con gente più motivata". Benissimo, ok.

Ma il punto, purtroppo, è che la situazione finanziaria è quella che è. Non tanto dell'AS Roma, che per la prima volta dopo quattro anni presente un utile piuttosto alto in bilancio, quanto per l'esposizione debitoria di Italpetroli, ovvero la società che detiene il controllo della squadra giallorossa.
Ieri la Dott.ssa Mazzoleni è stata chiara: «si faranno scelte per mantenere un livello tecnico adeguato alle competizioni che si andranno ad affrontare e terremo conto del nostro grado di competitività a cui ci dovremmo rapportare». Dunque questo vuol dire che se non entreranno i soldi di un piazzamento Champions o premi che Sky ha stanziato per le prime due posizioni del campionato, non solo dovremo vendere dei pezzi pregiati della rosa, ma addirittura rimpiazzarli con giocatori tecnicamente inferiori.

Una società che si autofinanzia, purtroppo, non può permettersi di sbagliare una stagione. Capita, nello sport può accadere... guardate il tanto blasonato Milan, per esempio: lo scorso anno ha collezionato una serie di figuracce in Italia e in Europa e alla fine è arrivato quinto. Un fallimento su tutta la linea.
Eppure nessuno ha fatto drammi, hanno rinforzato la squadra in alcuni punti e oggi sono di nuovo lì, in vetta a contendere lo scudetto ai loro cugini neroazzurri.

La Roma purtroppo non può permettersi di fallire una stagione, perché dipende troppo dai risultati sportivi. Se non arriviamo in Champions il ridimensionamento ci sarà, questo è bene tenerlo a mente. Magari inzierà un nuovo ciclo, anche più esaltante di quello che - purtroppo - credo si sia esaurito nella notte in cui abbiamo vinto la nona Coppa Italia nello scorso maggio.

Il Tempo oggi riporta di una nuova offerta araba rifiutata da Rosella Sensi, ma non posso fare a meno di pensare che - casualmente - queste notizie saltano fuori sempre alla vigilia di partite particolarmente delicate, come il derby.

Già, il derby. Pensiamo a quello e speriamo di prenderci un'altra piccola soddisfazione dopo la vittora sul Chelsea... ma è chiaro che il futuro della squadra resta avvolto da una nube. Noi comunque continueremo a urlare FORZA ROMA, ora più che mai e con tutto il fiato che abbiamo in corpo.

La strada che abbiamo davanti e lunga e dissestata... ma cerchiamo di fare almeno il primo passo. Tutti: giocatori, società e tifosi.

I conti non tornano

A livello di comunicazione c'è qualcosa che non quadra. Molte radio (Soprattutto Rete Sport che, soprattutto dopo la faccenda Fallica-Spalletti, ha sposato una linea di scontro frontale con la società) e "Il Romanista" attaccano la dirigenza societaria sostenendo, in buona sostanza, che, qualora la squadra non riuscisse ad arrivare tra le prime quattro in campionato (Cosa al momento pressocchè impossibile), verrebbe smantellata perchè con l'autofinanziamento non ci sarebbe la possibilità di mantenere l'attuale rosa. Cioè, se non ho capito male, mettiamo l'ipotesi che la Roma arrivi quindicesima: il problema sarebbe smantellare una squadra arrivata quindicesima? Sì, realisticamente, lo credo; ma non per le ragioni che tanto allaramano Rete Sport e "Il Romanista", ma perchè sarebbe difficile trovare il classico pollo pronto a sborsare dei soldi per i giocatori di una squadra che avesse fatto un campionato sì mediocre. Delle volte mi sembra di rivivere quanto successe nella primavera/estate del 2004: ricordo con orrore le dichiarazioni ufficiose (Ma mai smentite) di Emerson e Samuel che giustificavano il loro addio alla maglia giallorossa dicendo: "Ce ne andiamo perchè qui a Roma non siamo riusciti a vincere e quindi non si vince!"... una follia. Chi sarebbe dovuto scendere in campo e giocare per vincere? I giocatori! Ecco, adesso, sembra di rivivere le stesse situazioni: che dramma se arriviamo noni! Dobbiamo smantellare la squadra!! E che dramma è? Smantellare una squadra strapagata, di giocatori di nome che, ben che vada, arriva nona è il minimo che una dirigenza seria possa fare. Dobbiamo, noi ambiente Roma, cominciare a crescere, a pretendere, a mettere delle "Death Line" ai giocatori: non si può fallire più di una stagione (indipendentemente dalle motivazioni, a parte gli infortuni traumatici). Se Aquilani dalla prima partita nella quale giocherà non prenderà in mano il centrocampo della Roma e non lo guiderà alla riscossa della squadra, non chiedesse l'adeguamento del contratto. Se Perrotta quest'anno non ricomincia a girare a mille, considerando che ha già fatto schifo nel 2004/05 e che l'altr'anno non fu all'altezza, a fine anno può accasarsi altrove; se Pizarro non regala un salto di qualità può cercarsi un'altra squadra. Se Vucinic non si sveglia per tutte le partite da qui alla fine della stagione può anche pensare al trasloco. Se Juan si fà male un'altra volta si curasse, ma a libro paga di un'altra squadra. Non è detto che chi giochi con la Roma debba essere coccolato a prescindere. Altrimenti non cresceremo e non vinceremo MAI!!
PS: a chi rimpiange il mancato arrivo di Soros: "Credete che, qualora Soros fosse stato proprietario di questa Roma, avrebbe strapagato dei giocatori che stavano andando in B?"

domenica 9 novembre 2008

Le polpette avvelenate

Siamo alla resa dei conti: la Roma presto, prestissimo, cambierà dirigenza. Ormai le polpettine sono tantissime, troppe. Forse, molto presto, arriverà il giocatore positivo all'anti doping e allora sarà tutto lapalissiano. Tiriamo un po' le somme; sono arrivate una serie di "polpette avvelenate" contro l'attuale dirigenza, della quale i calciatori e il tecnico sono gli strumenti. Cito a memoria: l'articolo di Luca Fallica su "La Stampa" alla vigilia di Juventus-Roma (un giornalista di Rete Sport che attacca la Roma sul giornale di casa Agnelli prima della sfida con la Juventus non è solo una coincidenza!); l'articolo dell'Espresso sulle spine di Rosella. Ma tutto è partito molto tempo fa, esattamente nel momento in cui è arrivato il Fax degli Arabi. Non raccontiamoci favole e favolette: quel fax è partito dalle stanze di Trigoria, ma non dalla famiglia Sensi, sarebbe folle stato far saltare otto mesi di lavoro presentando una dichiarazione di guerra. No. Quel fax è stato fatto da qualcuno che con Soros avrebbe perso il lavoro dentro alla Roma, e che, quindi, si è accordato con colui che sarà il nuovo acquirente, chiaramente prima provvedendo a far saltare l'affare Soros. Adesso anche la squadra si è venduta la Roma al nuovo acquirente: affossare i risultati per far risparmiare, magari perchè dopo i nuovi acquirenti ringrazieranno con un cadeaux. Quindi le polpette sono sono già arrivate da: Stampa, Staff societario, Squadra. Ecco perchè dico che presto la famiglia Sensi non sarà più proprietaria della Roma. Speriamo solamente che si sbrighino ad arrivare i nuovi padroni.... certe sofferenze non le sopportiamo più.

Gabbo: per non dimenticare


Oggi, poco prima dell'incontro Lazio - Siena allo Stadio Olimpico, è stato dedicato un tributo a Gabriele Sandri, tifoso biancoceleste ucciso esattamente un anno fa per un tragico errore dell'agente di polizia Luigi Spaccarotella.

Gli altoparlanti hanno trasmesso le note di "Meravigliosa creatura", una delle canzoni preferite di Gabbo, mentre sui megaschermi apparivano foto e immagini del ragazzo.

Ci uniamo al suo ricordo, accodandoci idealmente a quel lungo applauso dell'Olimpico... perché per certe cose non possono esistere bandiere.

sabato 8 novembre 2008

Bologna-Roma 1-1

Che dire?Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Il primo risultato utile in trasferta per la Roma, un semplice e ignobile pareggio per uno a uno con autogoal al 91esimo.
Spalletti ha riproposto il 4-3-1-2 di martedì sera, ma, questa volta è stata un'altra, peggiore, musica: squadra lunga, delle volte quasi sparpagliata nel campo, col baricentro che, soprattutto nei primi minuti, non riusciva a salire e la squadra non superava la metà campo palla al piede. Poi, una volta superata con fatica assoluta la metà campo, un inutile e dannoso incaponirsi per vie centrali che ha creato solo una confusione... Menez sarebbe tornato utilissimo.

Pagelle


Doni 6,5: para, fà il suo e anche di più, contro il non irresistibile attacco felsineo. Peccato per l'infortunio, speriamo ci sia per il derby. Bene
Cicinho 4: si fà fare il tunnel da D'Anna (Mica Messi......), in difesa è dannoso e spinge poco: ciliegina sulla torta l'autogoal. Impresentabile
Mexes 6: buon primo tempo, non lo salta nessuno nell'evanescente attacco bolognese. Alla fine si spinge in avanti facendo qualcosina. Non sta bene e viene sostituito. Da rivedere
Juan 6,5: relativamente insuperabile, se la cava con l'esperienza. mette in difficoltà una volta sola Doni. Sul goal non ha responsabilità eccessive. Benino
Panucci 6,5: Nel primo tempo fà l'esterno e spinge tantissimo. L'esperienza è qualcosa che non si discute e si vede. Ha l'occasione (ennessima) per trovare il vantaggio, questa volta non và. Nel secondo tempo si sposta al centro e fà bene il suo. Grinta!
Brighi 6,5: una delle poche note liete della Roma di quest'anno. Polmoni, grinta e impegno. Spinge ed è uno dei primi del centrocampo che prova a portare avanti la squadra. Buona notizia
De Rossi 6,5: canta e porta la croce. Difende, interrompe il gioco avversario e prova il tiro dalla distanza. Sbaglia una sola palla in tutta la partita e il Bologna segna. Enorme!
Perrotta 6: non è più l'incursore di una volta e si vede. Corricchia, non fa danni per la Roma ma nemmeno per il Bologna. Scolastico
Pizarro 4: si incarta in inutili arabeschi, ogni tanto fà vedere la sua classe, ma a tre minuti dalla fine si prende un giallo inutile che lo costringerà a vedee il derby da casa. Stupido!
Totti 7: è l'unico (insieme a De Rossi) concreto, ma concreto veramente: infatti segna. Tiene DA SOLO in apprensione l'intera difesa del Bologna. Non sbaglia praticamente nulla: che Dio (e Rosella) lo tengano ancora per decenni integro e in forma. Essere il capitano vuol dire proprio questo. GRAZIE!!
Vucinic 4: Federica Sciarelli dovrebbe dedicargli una trasmissione. Dov'è dov'è dov'è? Fà un tiro verso la porta e la palla và in fallo laterale. Basterebbe questo se non fosse irritante nella sua totale apatia. IN PANCHINA!!

Sostituti

Arthur 5: il secondo portiere dovrebbe parare non fare solo figura. E' chiamato in causa due volte: sbaglia una passaggio per Juan e sul goal dovrebbe prendere la palla prima che arrivi dalle parti di Cicinho... ma ormai in Italia non lo fà più nessuno.
Tonetto 6: prende il posto di Mexes, si posiziona sulla fascia, spinge un po'; non fà danni ma non fà nemmeno grandi cose. Si riprenderà.
Baptista NG: entra all'ottantatreesimo al posto di Totti. Non gli arriva nemmeno un pallone. Deve giocare di più!

Spalletti 5,5: non riesce a modificare la partita in corsa, e non è la prima volta in quasi quattro stagioni. E' palesemente stufo di stare a Roma. Roma è eterna e vivrà anche senza Spalletti.

Bologna-ROMA: ultim'ora


Buone notizie per il gruppo allenato da Mister Spalletti: Francesco Totti sta bene e sarà della partita:



“Prima di partire ho fatto un buon allenamento – racconta il
Capitano - se non piove, il ginocchio non mi fa male. Strano, ma vero.
Sarà
il terreno, l’umidità... Neanche con la caviglia ho sofferto così. Del
resto,
dall’intervento sono passati solo sei mesi e mezzo. Non mi
lamento...”.

Francesco si è inoltre lasciato andare a qualche considerazione circa il nuovo allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic:


“Sinisa è un amico e quindi gli faccio tanti auguri per questa nuova carriera.
Spero che da allenatore possa ottenere grandi risultati: se li merita, è un
ragazzo serio e preparato. Ma l’importante è che cominci dalla prossima partita:
a Bologna la vittoria serve a noi, lui avrà tutto il tempo che vuole per
rifarsi”.


Anche Taddei afferma che il gruppo è carico e ha una gran voglia di rifarsi. Noi ovviamente saremo tutti con loro.

Probabile formazione:
Roma (4-3-1-2): Doni; Cicinho, Juan, Mexes, Panucci; De Rossi, Perrotta, Brighi; Pizarro; Totti, Vucinic

venerdì 7 novembre 2008

Bologna-Roma. L'Arbitro!

Daniele Orsato, di Montecchio Maggiore (SI) il 23 Novembre 1975. L'ultimo precedente con il signor Orsato è del 19 Aprile 2008, brutti ricordi: Roma-Livorno 1-1 (Vucinic-Dimanti), anche perchè coincidenti con l'infortunio al capitàno!
Esordiente in serie "A" proprio la scorsa stagione, ha aribitrato, sempre nel 2007/08 la Roma altre due volte, sempre in casa: 5 Dicembre 2007 Roma-Cagliari 2-0 (Taddei-Taddei) e Roma-Catania 2-0 (Giuly-De Rossi su rigore).
Quindi è la prima direzione di gare per Orsato con la Roma in trasferta.
Speriamo bene.

L'Espresso: "Quante spine Rosella"

Ecco la trascrizione integrale dell'articolo scritto da Denise Pardo e pubblicato su L'Espresso in edicola questa settimana:



Quante spine Rosella
di Denise Pardo
Debiti per 365 milioni, patrimonio svalutato. La Roma in crisi e il gelo con Totti. L'ingresso di Unicredit nel cda. La difficile partita dell'erede di Franco Sensi

A salvarla sarà il modulo Alitalia o l'azionariato popolare? Intanto, sarà pure "maggica" (nonostante i tempi cupi). E caput mundi. E come si sa, non si discute (e non è vero) ma si ama. Però, la banca avanza. E avanza di brutto. L'11 novembre, giorno dell'assemblea della A. S. Roma, verrà nominato consigliere d'amministrazione Roberto Cappelli, stimato professionista ma soprattutto legale che rappresenta l'Unicredit, l'istituto che con la fusione con la Capitalia di Cesare Geronzi ha ereditato il mega debito di Italpetroli (di cui la squadra è asset principale): 365 milioni di euro in tutto, la prima tranche da versare entro il 31 dicembre. La bestia più nera fra le tante bestie nere di questa prima e disastrosa fase del campionato piombate sulle spalle di Rosella Sensi, prima presidente e amministratore delegato di una Roma in preda a una crisi da paura.La Roma e anche lei. A quasi tre mesi dalla scomparsa del padre Franco, amatissimo dal popolo giallorosso per cui si era svenato investendo nella squadra 250 milioni di euro, Rosella Sensi, nella nuova stagione della sua presidenza, prima quota rosa del calcio italiano, è sotto tiro. A 360 gradi. Guardata a vista da quattro milioni di occhi di tifosi furibondi (che sono circa due milioni). Una sconfitta dopo l'altra in campo.

I romanisti alla porte di Trigoria tenuti a malapena a bada. La pelata dell'allenatore Luciano Spalletti in bilico, in pericolo perfino i suoi figli che, ha raccontato, non vogliono uscire di casa. Le liti nello spogliatoio tra mister e giocatori. Il quotidiano "il Romanista" che titola impietoso "Presidente dove sei?". E il gelo tra lei e il capitano dei capitani, Francesco Totti, torturato da un ginocchio in fallo, desideroso di allungare il contratto (scadenza 2010) fino al 2014 alla stessa cifra: cinque milioni e mezzo a stagione. Lei nicchia. Lui ci rimane male pensando alla sua fedeltà da carabiniere al "core de sta città" (la Roma, non Rosella). Una bufera. A due velocità. Una calcistica. E l'altra finanziaria. Unicredit, in balia delle montagne russe della Borsa e con la finanza mondiale sotto scacco, ha risposto picche alla richiesta di una proroga a marzo. E il tam tam curve-tribune è pronto a informare che le proposte dei due (anonimi) gruppi americani e di un fondo arabo (vicino al colonnello Gheddafi o al tunisino Tarak Ben Ammar?) esaminate in questi giorni, sono ferme alla metà dei 283 milioni offerti in primavera da George Soros per l'acquisto della squadra. E dire che l'anno scorso, l'anno di un campionato esaltante con la Roma seconda in classifica, i lupi della tifoseria romanista avevano finalmente riconosciuto la leadership della figlia di Sensi. Nata con la fede giallorossa, battezzata con il nome, poco curva sud, con cui Mamie in "Via col vento" chiamava la capricciosa padroncina, Rosella, primogenita di tre (Cristina si occupa del marketing, Silvia di Roma Channel), 37 anni, occhi alla "Miodiomo'chejedico?" un fisico gracile, maritata con il commercialista Marco Staffoli, non ha mai avuto vita facile nella "maggica". Le è stato rimproverato tutto. Il carattere difficile e schivo: non si fida di nessuno e vede nemici dappertutto. Il decisionismo anche sui calciatori (Bruno Conti, responsabile tecnico Daniele Pradè, direttore sportivo, vengono solo consultati, Spalletti poco). Il fatto che mandi il marito a trattare con i giocatori (ha negoziato lui il passaggio di Cristian Chivu all'Inter). Le apparizioni troppo rare a Trigoria, la cittadella della Roma. Le sparizioni dopo le sconfitte, accampando improvvisi e provvidenziali malanni. Le assenze anche dopo le vittorie. Poi, l'aver stretto buoni rapporti con Luciano e Alessandro Moggi, quando erano in auge, e con Adriano Galliani (al contrario del padre, grande antagonista del cartello delle squadre del Nord), tanto da diventare vice presidente della Lega Calcio.

Ma anche il rapporto privilegiato con Marione, conduttore del seguitissimo programma "Te la do io Tokyo", su Radio Centro Suono Sport, l'unico al quale si concede. Infine, l'ostracismo nei confronti del quotidiano "il Romanista" reo di pubblicare nella pagina delle lettere le critiche dei tifosi su di lei senza censurarle. Una lupacchiotta o una zarina? O, invece, in una città malata di calcio, una ragazza con una palla al piede che ne decreta gloria o crocifissione? Torna il tormentone del 2004, quando la squadra era in difficoltà: " Rosella, dov'è il progetto?" chiede, ora come allora, l'anima giallorossa. Lei, a cavallo delle onde della bufera, si è blindata più che mai a Villa Pacelli, la residenza di famiglia. Al suo fianco, il fidatissimo Gianroberto De Giovanni, l'avvocato di 39 anni che ha seguito tutte le trattative. L'editore Pippo Marra, consigliere della Roma, amico personale, riservato come può esserlo solo un calabrese riservato. Il consulente Enrico Bendoni, vicino ai Sensi fin dal tempo di Franco. Il controller del gruppo Cristina Mazzoleni, la bravissima donna dei conti. E i discretissimi banchieri Giampietro, Angelo e Arturo Nattino, proprietari della Finnat (nel cda i Buitoni, i Rattazzi, i Violati), advisor di Italpetroli, dagli stretti legami con il Vaticano e con Franco Caltagirone, uno degli uomini più liquidi d'Italia. E il capofila degli imprenditori interessati ai terreni di Torrevecchia: 29 ettari valutati 100 milioni diventati edificabili con la giunta di Walter Veltroni a patto di costruire la Cittadella dello sport. Ma il terremoto politico romano ha complicato il cammino. E ora il dossier è fermo sul tavolo del sindaco Gianni Alemanno. Purtroppo, nemmeno l'ipotetica vendita di Torrevecchia placherebbe la scadenza bancaria di dicembre. Per far fronte al debito bisognerebbe anche cedere i depositi petroliferi di Civitavecchia, valore 50 milioni. Il resto del patrimonio non può alzare granché, visto che gli alberghi, la tenuta La Leprignana, e il "Corriere Adriatico" sono stati già alienati. A comprare il quotidiano è stato proprio Caltagirone che, tra l'altro, controlla il 4 per cento del Monte dei Paschi di Siena, banca creditrice di 50 milioni di euro dai Sensi.«Caltagirone dimostri di avere un'anima e salvi la squadra», auspica una persona vicina alla vedova Maria e alle tre sorelle Sensi. «Questa città gli ha dato tanto. Ora sarebbe arrivato il suo turno». Su un punto Rosella sembra essere ferma: ora non si può vendere nulla.

La crisi finanziaria ha falcidiato le stime degli asset di Italpetroli. E in città, tranne Caltagirone, nessuno ha i quattrini e le spalle solide per rilevare la Roma che, secondo gli esperti, con il marchio e con il nome di Totti idolatrato persino in Cile (anche lì lo chiamano affettuosamente "el pupone") ha un potenziale sfruttato ancora in minima parte. Quindi, le soluzioni da sondare sono altre. Per esempio, mettere su una cordata di imprenditori modello Alitalia. Coinvolgere i fratelli Toti, i potenti costruttori rivali di Caltagirone, Alberto Tripi, il re dei call center, Giovanni Malagò, l'imprenditore dalle mille relazioni, e tanti altri romanisti doc e vip che con una cifra contenuta potrebbero passare alla storia come i salvatori della squadra del cuore. E soprattutto, da poteri forti metter le mani sul potere capitolino più forte che c'è. L'altra strada è ripescare il progetto della Kpmg e dello studio legale Tonucci sull'azionariato popolare, presentato nel 2005 dalla Fondazione Roma Europea e da "il Romanista". Tra i relatori Giuseppe De Rita, Cesare Sanmauro, Riccardo Luna e Maurizio Costanzo (fra i primi sostenitori di questo modello per la Roma). Un piano più semplice da realizzare che altrove, calcolando che la maggior parte dei tifosi giallorossi sono correntisti Unicredit (li ha ereditati da Capitalia). Allora, la figlia di Sensi lo prese come un'offesa, interpretandolo come un giudizio negativo sulla famiglia. Ma oggi, come direbbe "miss Rosella", è un altro giorno.