Come sapete i nostri dirimpettai da domenica scorsa sono scivolati al terzultimo posto. Dopo anni e anni durante i quali, pur festeggiando i successi Cragnottiani, ci hanno raccontato che la "loro" Lazio è quella degli spareggi del 1987, che sono nati per soffrire, che... insomma la solita pletora di cazzate con le quali i laziali gustificano ancor prima a loro stessi la loro misera vita calcistica, adesso che hanno trovato un presidente che li ha presi in parola lo contestano. Misteri. Appunto sono misteriosi questi strani soggetti, metà caciotte e metà pecorari, che amano a tal punto Roma da odiarne qualunque cosa ne porti il nome, da vantarsi di non limitare il loro tifo alle Mura Auerialiane, ma di raccogliere ampi consensi in tutto ciò che storicamente ne stà fuori, ovvero la campagna. Misteri che ben si collocano lungo il solco di una tradizione che, partendo da lontano, arriva ancora più lontano, all'incirca al giorno nel quale finiranno di pagare gli arretrati al fisco e che trova il suo fulcro nel loro sperduto centro di allenamento sito in quel di Formello, cittadina nota agli archeologi per un "alfabeto" di origine, pare, etrusca. Dato che è risaputo che gli etruschi hanno lasciato solo le tombe era normale che i nostri cuginastri si allocassero in una località per morti nella quale esiste una grammatica diversa, il cui principale epigono del 21esimo secolo non poteva che essere il loro presidente moralizzatore.
Ma cosa succede a Formello, oltre a studiarsi un alfabeto differente? Misteri.... i "Misteri di Formello".
Ma cosa succede a Formello, oltre a studiarsi un alfabeto differente? Misteri.... i "Misteri di Formello".
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