
Nemmeno 72 ore dopo la semifinale d'andata della Coppa Nazionale, torniamo in campo per un altro match decisivo nella corsa della nostra amata Roma. Il match è un eterno scontro diretto dei nostri anni, almeno per quel che concerne le fanfare mediatiche che esaltano la Fiorentina della Confindustria e che negano come la Roma sia l'unica vera antagonista dell'Inter in questi anni. La memoria ci riporta indietro agli albori della Serie "A" della Florentia Viola: era il gennaio 2005 e la Fiorentina, al primo anno di Serie "A" della sua storia, dopo l'esordio in C2 e il salto agevolato in B, ospitava la Roma in occasione della prima giornata di ritorno di Serie "A". Un anno un po' particolare per i viola, durante il quale pagarono pesantissimo lo scotto dell'esordio nella massima serie, raggiungendo un'insperata salvezza, firmata Zoff subentrato a Mondonico, grazie alle telefonate di Della Valle a Moggi. Anche per la Roma post-Capello quella sarebbe stata una delle peggiori stagioni della sua ottuagenaria storia. Fatto stà che quella sera al Franchi erano presenti due "Citofoni", Lupatelli tra i viola e Pelizzoli per noi, che decretarono il risultato finale. Sbloccò la situazione il fiorentino Maresca, lesto a cogliere un clamoroso errore di Pelizzoli, in una delle sue peggiori esibizioni in maglia romanista. Sarebbero bastati 3 minuti a Fantantonio Cassano per colpire in mezzo alle gambe Lupatelli e rimettere a posto la situazione. Il primo tempo sarebbe finito così: 1-1. Nel secondo tempo prima una prodezza di Totti da metà campo, ben respinta con un poderoso colpo di reni da Lupatelli, e poi un colpo di biliardo di nuovo sotto le gambe dell'ex numero 12 Romanista, avrebbero regalato ai nostri, allenati da Del Neri, una vittoria che allora sembrava essenziale per la corsa Champions e che poi si sarebbe rivelata essenziale nella lotta alla salvezza.
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