venerdì 26 febbraio 2010

Napoli-Roma. L'arbitro.

Nicola Rizzoli da Mirandola (MO) 05 Ottobre 1971. Fà il suo esordio in serie "A" nel finale della stagione 2001/02, allorqaundo viene inviato a dirigere Venezia-Perugia 0-2. La sua è una classica carriera all'ombra dei potenti della Federcalcio, Stefano Mattei prima Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo poi. Internazionale dallo 01 Gennaio 2007, ce lo ricordiamo per il vergognoso arbitraggio nel match tra Udinese e Roma del 13 Aprile 2008, partita che, comunque, terminò 1-3 per i colori giusti.
L'ultimo precedente risale a Domenica 07 Febbraio 2010 allorquando la Roma sbancò Firenze con un gran goal di Mirko Vucinic.




In foto Annamaria che è sicuramente più gradevole

Napoli-Roma. Il precedente.

Dopo la bruttissima parentesi europea (Che senso abbia avuto iniziare il 30 Luglio se poi siamo usciti il 25 Febbraio ancora non è chiaro) arrivata 24 ore il furto del Milan a Firenze che ci è costato il secondo posto, a vantaggio dei rossoneri, torniamo a tuffarci sul campionato per cercare di mantenere quantomeno l'accesso diretto alla Champions della prossima stagione. Il calendario ci propone un'insidiosissima trassferta a Napoli, contro la squadra di Laurentiis estremamente pompata dai mass media, ma anche estremamente vogliosa di entrare in Champions al più presto, per conchiudere simbolicamente il periodo più buoi di tutta la sua storia. La memoria del Match ci riporta indietro agli albori del periodo nero dei partenopei, coincidenti con la rinascita della Magica Roma dopo l'esperienza negativa di Carlitos Bianchi. Era il 22 Febbraio 1998 e la Roma di Zeman era fresca reduce dal famoso inverno "Zemaniano", la sfida col Napoli era palesemente impari: a fronte di una compagine giallorossa lanciata alla conquista della miglior posizione, fino ad allora, della presidena Sensi, c'era un Napoli condannato alla serie "B" sin dall'avvio del campionato. Andò, ievitabilmente, in scena una gara a senso unico regolata dai lupacchiotti 2-0 con goals di Totti e Di Biagio.


Roma-Panathinaikos 2-3. Eliminati.

Altro che impresa. La Roma esce dall'Olimpico con le ossa rotte. Nei sei minuti che chiudono il primo tempo succede di tutto. E dall'1-0 conquistato grazie al gol di Riise, i giallorossi si ritrovano sotto 1-3 con il Panathinaikos. Troppo difficile rimontare. Nel secondo tempo servirebbero quattro gol: ne arriva uno, firmato da De Rossi, ma ovviamente non basta. La squadra di Ranieri, delusissimo perché a questa coppa teneva davvero, esce dunque ai sedicesimi di finale dall'Europa League. Nel primo tempo, prima di quei sei minuti di pura follia, le squadre si erano affrontate alla pari. Il Panathinaikos è apparso subito un po' più aggressivo, ma il gioco era comunque nelle mani della Roma, che prima del gol di Riise su punizione, aveva avuto una buona occasione con Vucinic. Poi, al 40', De Rossi commette un fallo ingenuo su Ninis e l'arbitro concede il rigore: Cissé batte, Doni intuisce l'angolo ma non ci arriva. Passano tre minuti e Cassetti perde un pallone prezioso sulla trequarti, Ninis lo raccoglie e con un tiro tagliato supera Doni. Sembra un incubo, ma il peggio non è ancora arrivato. Ninis da centrocampo vede l'inserimento di Cissé, Mexes non riesce a intercettare, il francese salta Doni in uscita e al 46' insacca. Nell'intervallo Ranieri deve aver comunque tentato di caricare i suoi perché una volta entrati in campo Cerci, Vucinic e compagni ci provano sul serio. Giocano senza fare i conti e riescono a dominare il campo e ad essere pericolosi diverse volte. Arriva pure il gol, dicevamo, con De Rossi che sfrutta al meglio la respinta del portiere Tzorvas su tiro di Riise. Poi una serie di reti sfiorate, alcune davvero clamorose soprattutto con il giovane Cerci. Se i giallorossi le avessero realizzate tutte probabilmente la rimontona ci sarebbe stata, ma va anche detto che i greci hanno colpito un doppio palo da brividi. La gara si chiude con un'espulsione (Katsouranis per doppia ammonizione) e molto nervosismo in campo. E sembra che nei corridoi che portano agli spogliatoi giocatori di Roma e Panathinaikos siano entrati in contatto.




il tabellino degli indegni

mercoledì 24 febbraio 2010

Roma-Panathinaikos. L'arbitro.

E' il signor Bruno Miguel Duarte Paixao, della federazione Portoghese, nato a Setubal, stessa città di Josè Mourinho e alla cui squadra nel 1999 rifilammo sette fischioni in casa. E' considerato, in patria, uno degli arbitri migliori, ha il cartellino giallo facile, cosa della quale dovrà stare attento Daniele De Rossi, già sotto diffida. Non vanta precedenti diretti con teams italiani, ma nella stagione scorsa gestì da quarto uomo il match di andata degli ottavi di Champions tra la Juventus di Ranieri e il Chelsea, giuocato, curiosamente, proprio il 25 Febbraio e conclusosi 1-0 per i blues. Speriamo che mantenga la tradizione dell'1-0 casalingo il giorno 25 Febbraio, quando c'è Ranieri!!


Roma-Panathinaikos. Il precedente.

E così eccoci giunti al primo redde rationem della stagione giallorossa. Dopo il suicidio, negli ultimi minuti del match dell'andata di Atene, la Roma ha l'obbligo di vincere. Quella che si prospetta non è una partita semplice, complicata, oltre che dalla notevole grinta dimostrata dai greci in casa loro, anche e soprattutto dalle numerose assenze lamentate dagli undici di Ranieri: Toni (Del quale siamo convinti la Roma abbia preso la versione demo), Totti e Pizarro. Ma non dobbiamo e non possiamo arrenderci proprio ora!
Quella che si giuocherà Giovedì 25 Febbraio 2010 alle ore 19.00 allo stadio Olimpico di Roma e trasmessa in esclusiva su Mediaset Premium sarà la prima sfida ufficiale giuocata a Roma tra i due teams, quindi, ovviamente, non ci sono precedenti da rimembrare. Ciò nonostante vogliamo ricordare l'ultimo precedente casalingo vittorioso contro una formazione ellenica: era Giovedì 15 Settembre 2005 e all'Olimpico esordiva in campo internazionale la Roma di Luciano Spalletti contro i greci, freschi retrocessi nella serie B ellenica, dell'Aris Salonicco. La partita fu di quelle che qualsiasi tifoso si augura: clima allegro sugli spalti, temperatura accettabile, Roma in goal dopo pochissimi secondi con Aquilani. Il risultato finale parlerà di Roma 5 Aris Salonicco 1. Panucci (Che ha appena rescisso il contratto che lo legava al Parma), Montella, Sanjurjo, ancora Panucci e Totti completarono il tabellino.
Chiunque sia interessato a scoprire maggiori dettagli e rievocare ancor più nitidi ricordi circa il match con l'Aris di Salonicco può venire a iscriversi al gruppo nato su Facebook dedicato a quello storico match. Clikkando qui


lunedì 22 febbraio 2010

Roma-Catania 1-0. Olè

La marea giallorossa avanza, e i primi schizzi incominciano a bagnare la schiena dell’Inter. La Roma, infatti, batte il Catania e si porta a -5 dai nerazzurri e deve ringraziare ancora Mirko Vucinic, l’attaccante di scorta, ma sempre pronto a rispondere “presente” quando si tratta di segnare gol pesanti. Come a Firenze è del montenegrino il gol decisivo che indirizza la partita sul piano inclinato favorevole ai giallorossi. La Roma infila la settima vittoria di fila, 15° risultato utile consecutivo in campionato, pur senza brillare come al solito, controllando tranquillamente un Catania ben disposto, ma privo del cambio di passo, e di marcia, per rendersi pericoloso. L’attenta difesa giallorossa, infatti, fa buona guardia davanti a Doni, portiere al centro di tante polemiche, ma applaudito da buona parte dello stadio, e, alla fine, quasi inoperoso. La Roma schiera Burdisso, Menez, Brighi, mette Perrotta in panchina e fa a meno di Pizarro (out per problemi fisici) e Mexes, dispensato dalla gara perché nella notte gli hanno svaligiato casa e ha passato la notte al commissariato. Avvio con poche geometrie, spazi occupati a centrocampo dove le linee delle due squadre sono ravvicinate e non si riescono a imbastire azioni degne di nota. Qualche lancio in profondità del Catania, da una parte, alcuni begli spunti dall'altro di Cerci, che sull’out di destra ci prova con maggiore incisività, ma nei primi 15’ non si vede una sola conclusione nello specchio della porta. Ci pensa ancora Vucinic, come a Firenze, a sbrogliare la matassa della manovra giallorossa e portare in vantaggio i suoi. Una mano gliela dà la difesa rossazzurra, e in particolare Capuano, che gli lascia la libertà necessaria, ai limiti dell’area piccola, per colpire al volo su calcio d’angolo. Trovato il vantaggio, la Roma pensa a presidiare al meglio il campo, con De Rossi, ottimo a impostare e arginare, che fallisce da pochi passi l’occasione del 2-0: è il 40’ e la conclusione di Capitan Futuro, arrivata dopo un bel fraseggio dei giallorossi in area, trova la splendida risposta del portiere Andujar. Il primo tempo si chiude senza altri brividi: la sensazione è che la Roma ne abbia a sufficienza per gestire il vantaggio. La ripresa conferma l’andamento della gara: le squadre sono un po’ più lunghe, il Catania cerca spazi, ma la Roma non gliene concede e si limita a controllare. L’ingresso di Martinez che dovrebbe vivacizzare la manovra dei rossazzurri non dà gli affetti sperati, la Roma procede al piccolo trotto, Menez si muove bene, Perrotta dà il cambio all’ottimo Cerci, ma ai giallorossi manca lo spunto per il raddoppio. L’opportunità capita sui piedi di Taddei, ben servito da Baptista, ma il brasiliano, in area, tira alto da ottima posizione. Nel recupero qualche schermaglia che l’arbitro placa con un paio di cartellini gialli. Poi è solo festa: l’Inter è lì, adesso, per il popolo giallorosso, è lecito sognare.


Pagelle


Doni 6,5 non è impegnatissimo, ma dimostra la personalità necessaria per superare la serataccia di Atene.
Cassetti 6 buona difesa e qualche spinta in avanti.
Juan 8 ormai stà quasi stufando, con queste prestazioni perfette chi si crede di essere? Diakitè? Scherziamo.... è un fenomeno che alza la saracinesca. Da quando c'è lui è quasi difficile valutare i compagni di reparto che potrebbero pure andarsi a prendere un caffè, tanto non se ne accorgerebbe nessuno!
Burdisso 6,5 i ladri costringono Mexes a rimanere a casa e lui a fare gli straordinari. Risponde presente, come al solito.
Riise 7 Riccardo Trevisani lo definisce "macchinoso", a noi sembra un fenomeno, come anche in questo match! Ottimo e abbondante per la truppa!
Brighi 6 gara di quantità e riprezsa in mezzo al campo. Dovrebbe sostituire Pizarro, ma sà che non ce la potrebbe fare e infatti non lo fà, in compenso svolge al meglio il suo compito.
De Rossi 7 grandissimo soprattutto in fase difensiva, è un'autentica diga allorquiando gli etnei credono si debba ripartire, carica Mirketto come un ultras in campo, si prende a parolacce con l'autore del goal, ma poi si fomentano e abbracciano vicendevolmente a dimostrare coesione di intenti e certezza nel risultato.
Taddei 6,5 buona prova in fase di recupero, è impreciso ma anche sfortunato nel divorarsi il goal del raddoppio nel finale, comunque sà farsi perdonare duettando per tutto il recupero con Baptista sulla lunetta del Corner.
Menez 6 solita partita ad intermittenza, si impegna nella fase di recupero.
Cerci 7 ha classe e si sapeva, si esalta nelle difficoltà ed è una piacevole sorpresa. Grande quantità accostata a un'eccelsa qualità.
Vucinic 8,5 Come se fà a nun amallo? E' un pazzo furioso, sbaglia sempre tantissimo, ma poi fà il centravanti di razza e risolve la partita. Risolta la pratica col gran goal, si mette al servizio del team e l'aiuta a menare in porto l'agone! GENIO E BASTA!!!

Ranieri 7 affronta le difficoltà derivanti dalle assenze con la flemma dell'esperienza. Flemma che inizia a innervorsire avversari abituati ad avere sempre l'acqua per le orecchie, e intanto lui, flemmatico, si diverte a mantenere ulteriormente la calma e a far incazzare i succitati.... vediamo dove potrà portarci!



Sostituzioni


Perrotta/Cerci 6,5 da campione del mondo si mette a disposizione a fare da riserva a un pischello, entra e dà il solito contributo. Bene, bravo, bis!
Faty/Mènez 6 buona interdizione e una bella volata sulla fascia che avrebbe meritato maggior fortuna.
Baptista/Vucinic 8 prima il colpo per Taddei che spreca malamente, poi quel recupero passato col bel brasiliano sulla bandierina del corner a far arrabiare i catanesi e a prendersi i tre fondamentali punti. Ancora non segna, ma costui è una BESTIA!


venerdì 19 febbraio 2010

Roma-Catania: l'arbitro

Mauro Bergonzi. Genova 30 Dicembre 1971. Tifoso dichiarato della Sampdoria, ha esordito in Serie "A" lo 07 Dicembre 2003 in occasione di Lecce-Parma 1-2. Internazionale dal 2009, esordisce in una gara UEFA in occasione del turno preliminare dell'Europa League 2009/10 tra Sturm Graz-NijkSiroki Brijeg. ha diretto lo spareggio salvezza della stagione 2005-06 del campionato albanese tra Skanderbeu e Teuta. Fu, nella stagione 2007-08, al centro di polemiche relative alla direzione del match Napoli-Juventus, polemiche che tuttora gli costano un ostracismo da parte del club bianconero.
Nonostante il suo tifo dichiarato per i blucerchiati, l'ultimo precedente in campionato risale a Sabato 22 Dicembre 2007, allorquando diresse il match tra Roma e Sampdoria terminato 2-0, con doppietta del Capitàno, per la beneamata, condita dall'espulsione del Doriano Volpi.


Roma-Catania: i precedenti.

Dopo nemmeno 72 ore dalla beffa di Atene, prima volta che la Roma prende goals sotto il Partenone, torniamo a tuffarci nel campionato. Il calendario ci fà incontrare, in casa, un avversario in perfetta forma, sempre avvelenato contro di noi, con un allenatore particolarmente ai colori giallorossi, nonostante fossero quelli di chi, 15 anni orsono, lo salvarono dalla guerra. Il Catania. grazie alla vittoria dello 07 Febbraio 2010 contro la SS Lazio si è tirato fuori dalla zona ufficialmente da retrocessione, anche se, ovviamente, non può ancora dirsi tranquillo. La memoria dell'incontro ci riporta a quella che, probabilmente, è l'origine dell'odio etneo nei confronti della Roma: era Domenica 19 Novembre 2006, una classica domenica novembrina romana, la Serie "A" era quella del post-calciopoli e del post-trionfo berlinese, mancava la Juventus (non a noi, ovviamente) e l'Inter si apprestava a uccidere il campionato. Quel pomeriggio la fomrazione di Baldini pensò bene di provare giuocarsela alla pari contro la Roma di Spalletti in forma smagliante, ma Panucci, Mancini, Perrotta due volte, ancora Panucci, Montella e Totti, insieme all'espulsione di Baiocco, regolaroano con uno storico 7-0 i velleitari etnei.




Panathinaikos-Roma 3-2.

Niente record di Capello. A un minuto dalla fine dell'incontro Cissé interrompe la serie di risultati utili consecutivi che la Roma aveva conquistato: ventuno erano quelli del tecnico dello scudetto del 2001, venti quelli ottenuti ora da Ranieri. Ad Atene, nell'andata dei sedicesimi di finale di Europa League, finisce infatti 3-2 per il Panathinaikos. E adesso i giallorossi contano di ottenere il passaggio del turno tra una settimana all'Olimpico. I greci partono forte. Julio Sergio si supera in due occasioni: prima su Katsouranis, poi su Ninis. La Roma aveva sfiorato il vantaggio con il solito Riise che al 13’ colpisce un palo. Poi arriva l'azione decisiva della coppia d'attacco giallorossa: Baptista serve Vucinic che stoppa e di destro batte il portiere Tzorvas. Al 39' uno degli episodi più importanti dell'incontro: Julio Sergio si tocca la coscia destra e cade a terra. Il portiere (per lui sospetto stiramento) è costretto a uscire e cede il posto a Doni. Nel finale del primo tempo Cissé fallisce clamorosamente il pari, con un colpo di testa a due passi dalla porta romanista che termina fuori. Nella ripresa la Roma sembra meno attenta e determinata. Il Panathinaikos, sostenuto da settantamila tifosi, non aspetta altro e si butta in avanti. Il tecnico Nioplias azzarda e inserisce anche Salpingidis: mossa azzeccata. Al 22' su calcio d'angolo, Simao devia di testa e il neoentrato, pur colpendo male, batte Doni. Al 36' l'arbitro fischia un rigore a favore della Roma per fallo su Cerci: Pizarro spiazza Tzorvas e riporta i giallorossi in vantaggio. Il tecnico greco allora fa entrare Christopoulos. Detto fatto, stavolta è lui a segnare, sempre sugli sviluppi di un angolo. Quando manca un minuto al novantesimo, la beffa: Salpingidis crossa da destra, Cissé anticipa Burdisso e consegna la vittoria al Panathinaikos. Doni di certo ha le sue colpe, soprattutto sul secondo gol. Ma tutta la Roma ha mostrato un atteggiamento troppo poco incisivo. "Ci siamo un po' addormentati" ammette poi Ranieri. La testa è al campionato? "Sarebbe una fesseria, il nostro obiettivo deve essere la Coppa e ricordiamoci che la qualificazione ce la giochiamo in 180 minuti"


Pagelle


Julio Sergio 6,5 due ottimi interventi, si infortuna per la causa. Se non avesse rincorso quel pallone oggi parleremmo d'una vittoria
Motta 5,5 Dalle sue parti Leto fà ciò che vuole, un po' propositivo in avanti, ma niente di che
Burdiso 6,5 buone interdizioni, soprattutto di testa, ma all'ultimo minuto si fà sovrastare da Cissè e succede il patatrack
Juan 7,5 sempre impeccabile. Ottima prestazione. Non ha colpe sui goals.
Riise 7 grandissima spinta nelle praterie greche, annullando di fatto Ninis, peccato per quel palo. Taddei 6 solita partita di sostanza e corsa. Copre le deffaillance difensive di Marco Motta
Pizarro 7 ottima regìa con buoni spunti nell'interdizione. Poi il rigore è stato semplicemente perfetto.
De Rossi 6 Non è nelle giornate migliori, parecchia confusione in fase di rinvio, ma grande carattere e corsa in quella di interdizione.
Brighi 6 anche lui si fà mettere in mezzo dal centrocampo greco,perdendo un po' dello spunto sotto porta che ce lo aveva fatto ammirare Sabato col Palermo.
Vucinic 7 ottima interpretazione del Match con un goal semplicemente spettacolare e grande quantità sulla fascia, col vizietto di accentrarsi. Ci piace così, quando esce stremato dopo aver segnato un goal.
Julio Baptista 6 sostanzialmente di stima. Perchè l'impegno c'è, ma impicca un paio di contropiede perdendo palla nella corsa.

Ranieri 6 non ha colpe nelle sostituzioni, visto che Doni è stato imposto, ma non è possibile che la Roma continui a perdere concentrazione nel finale al punto di subire cocenti rimonte. Speriamo bene



Sostituzioni


Doni/Julio Sergio 3 La colpa è tutta e solamente SUA! Spancia almeno due palloni, esce/non esce sui due corners, si fà passare il pallone in mezzo alle mani nel colpo di testa di Cissè, DA VENDERE ASSOLUTAMENTE, SENZA SE E SENZA MA! E' un portiere che già ci costò uno scudetto, insieme a Xavier Rosetti, adesso c'è il rischio ce ci costi un'Europa League. Chiunque la pensi diversamente è mosso SOLO da malafede.
Cerci/Taddei 7 Grande Crack sulla partita, si procura il rigore del secondo e credevamo definitivo vantaggio, si invola un'altra volta lungo la fascia. Buona ala!
Mènez/Vucinic 5 Se desse na svejata!



mercoledì 17 febbraio 2010

Panathinaikos-Roma. L'arbbitro.

E' il sig. Damir Skomina della federazione slovena. Nato a Capo d'Istria lo 05 agosto 1976 è internazionale dal 2005, ma è considerato arbitro d'Elite della UEFA solamente dalla stagione 2008/09. Non ha precedenti con la Roma e nemmeno con altre squadre italiane.


Panathinaikos-Roma. Il precedente.

Ritorna l'Europa League. Dopo la lunga sosta invernale, ben capitalizzata dalla Roma che ha recuperato punti e posizioni in campionato, posizionandosi al secondo posto in solitario, alle spalle dell'Inter, distante "solo" sette punti, e che in Coppa Italia ci ha visti acquisire un buon vantaggio sull'Udinese, nella semifinale di andata, torniamo anche alla seconda competizione continentale. La strana formula adottata, figlia della necessità di coinvolgere tutte le federazioni europee, permettendo loro di spartirsi almeno le briciole dei diritti TV previsti da Platini per questa "Champions dei poveri", regala alla Roma l'undicesima partita europea della stagione all'altezza dei sedicesimi di finale. Purtroppo sappiamo per certo che mancherà il Capitàno che, finora, ha marciato al ritmo di un goal a partita in Europa League, avendo al suo attivo, da Luglio a Dicembre, 10 reti. L'avversario è uno di quelli che ci rievoca bei ricordi, non diretti, ma di una splendida eliminazione della Juventus nella Coppa UEFA 1987/88, sullo stesso terreno dove 5 anni prima Magath aveva castigato Zoff a fine carriera, regalando la Coppa dei Campioni all'Amburgo. Per quel che ci riguarda gli almanacchi parlano di un solo precedente tra la Roma e la squadra verde di Atene: era lo 01 Agosto 2002 e la Roma stava svolgendo la preparazione alla propria pessima stagione firmata Fabio Capello a Kapfemberg. Nonostante quella fosse una squadra spremuta dai due anni precedenti, nel triangolare estivo di preparazione, contro Arsenal e, appunto, Panathinaikos, riuscimmo a imporci senza subire reti. Il risultato dei 45 minuti giocati contro gli ateniesi dirà Roma-Panathinaikos 1-0 goal di Vincenzo Montella!





domenica 14 febbraio 2010

Roma-Palermo 4-1. Olè.

Ranieri stavolta le azzecca tutte. Prendete Totti e Brighi. Due che oggi contro il Palermo non dovevano nemmeno giocare. Invece il tecnico ha ascoltato il capitano che ripeteva di sentirsi bene e preferito il centrocampista di Rimini a Perrotta. Al 33' del primo tempo Totti batte un angolo e Brighi insacca. Bravi loro e bravo Ranieri per la felice intuizione. Ma non è tutto: nella ripresa richiama Totti in panchina e inserisce Julio Baptista. Tempo otto minuti e il brasiliano raddoppia. Poi un Matteo Brighi in stato di grazia realizza il 3-0: per lui due gol e un assist. Non male. Nel finale, oltre al rigore firmato da Miccoli per i rosanero, segna pure Riise. Uno che di questi tempi non è certo in discussione, ma che probabilmente è esploso anche grazie alle motivazioni che negli ultimi mesi Ranieri ha saputo dare alla squadra. Con questa vittoria su un Palermo che comunque non merita un passivo così pesante (nel primo tempo Julio Sergio è tra i migliori in campo), la Roma scavalca di nuovo il Milan (a cui manca però un incontro) e si ritrova al secondo posto a sei punti dai nerazzurri, impegnati domani sera contro il Napoli. Dicevamo di Totti. La presenza in campo del capitano dal primo minuto è stata la vera novità di giornata. Totti sta bene e la Roma gira nel verso giusto già dai primi minuti di gioco, anche se nel primo tempo è il Palermo ad avere le occasioni migliori, prima con Miccoli (splendido il velo di Cavani), poi con un tiro da fuori di Migliaccio e una botta al volo di Cavani. I giallorossi, complici le marcature alte e strette degli uomini di Delio Rossi, fanno fatica a trovare gli spazi per concludere, ma alla fine il gol del vantaggio arriva. E sarebbe potuto accadere anche prima se Vucinic, arrivato quasi nell'area piccola, avesse servito Totti invece di tentare la conclusione personale. Ma la Roma non ha dovuto attendere molto: al 33' dalla combinazione Totti-Brighi, con la deviazione decisiva di Bovo, arriva l'1-0. A fine primo tempo il capitano esce. Buona prova per lui, peccato per l'ammonizione: Totti era diffidato e non potrà giocare la sfida interna contro il Catania. Al suo posto ci sarà ancora Baptista che ha dimostrato anche oggi di essere in un buon momento: la sua rete arriva al termine di un'azione confusa in mezzo all'area del Palermo, viziata in partenza da una spinta di Taddei su Cassani: complice un errore di Bovo, Brighi riesce a servire il brasiliano che all'8' insacca senza problemi. Al 17' Brighi tenta la conclusione da fuori, il pallone prende uno strano giro e Sirigu non riesce a evitare il pesante 3-0. Il Palermo, che comunque riesce ad essere pericoloso anche se non come nel primo tempo, trova il gol soltanto al 35': fallo di Taddei su Pastore al limite dell'area, Miccoli dal dischetto torna a segnare dopo due mesi di astinenza. La festa giallorossa si chiude con il sinistro al volo di Riise, uno che dopo la rete alla Juventus sembra averci preso gusto. L'euforia dell'Olimpico è travolgente, lo sente anche l'eroe del giorno, Matteo Brighi: "Siamo fiduciosi, i risultati portano fiducia. Fino alla fine ci proveremo, finchè dura dobbiamo provarci".


Pagelle

Julio Sergio 7,5 è ancora determinante e puntuale. Forse su una punizione di Miccoli è un po' in ritardo, ma il resto è ancora insuperabile, per quanto ricordi il miglior Garella
Motta 7 Grande spinta sulla faascia che costringe Taddei a una copertura, ma nel finale rispetta alla lettera le disposizioni di Ranieri e copre senza sbavature.
Burdisso 7 è bravo soprattutto nello sporcare le incursioni avversarie, costringendo i frombolieri rosanero a sbagliare l'incredibile
Juan 7,5 solita prestazione pressocchè impeccabile. Cerca gloria avanti proponendosi persino come terzino di spinta!
Riise 7,5 Ennesimo goal in chiusura. Cos'altro dire? Beh che ormai difende in modo impeccabile e che non è più timido in avanti. THUNDREBALL
Pizarro 6,5una delle sue solite prestazioni. Grande regìa e grande impegno. Nulla, però, di eclatante.
De Rossi 7 ancora dobbiamo decidere se gli vogliamo più bene per come gioca o per come tifa in campo. Fatto stà che ci meso il cuore, i polmoni e l'anima. E ha ripreso a dare grande sostanza in fase di copertura e rilancio
Taddei 7,5 corre come un ossesso e non sbaglia un passaggio! Copre le incursioni di Motta lasciando al terzino la possibilità di volare, senza doversi preoccupare delle eventuali voragini.
Brighi 8 è la sua giornata! Pur non giocando alla grandissima, segna due goals e regala un assit di tacco che avrebbe potuto essere il secondo goal di una fantasmagorica tripletta. Quand'è così viene da ringraziare Moggi per averlo inserito nello scambio con Emerson!
Vucinic 6,5 una corsa senza fine, assit a gogò. Gli manca il goal, ma quello arriverà!
Totti 6,5 in netta ripresa. Intelligentemente si fà ammonire per un fallo su Bovo a pochi istanti dalla fine della sua partita, così potremmo ritrovarlo a Napoli, per lo scontro diretto. Intanto godiamoci l'asssit col quale Brighi ha aperto il match


Ranieri 8 la sua Roma è messa in campo al meglio. Non si rifugia dietro comodi alibi e non chiede follia arrembanti, ma nemmeno vergognosi catenacci. Non gli fà schifo il terzino che spazza l'area, ma ha reinsegnato a tutti a giuocare al calcio. Grazie!



Sostituzioni


Julio Baptista/Totti 6,5 finalmente il goal, poi una buona prestazione, fatta di puntate sull'uomo, anche di pericolosi momenti di svago. Sembra in crescita. Forse aveva bisogno di fiducia e attesa
Menez/Vucinic 6,5 Fà il suo. Non vogliamo illuderci, perchè lui è così, carsico!

giovedì 11 febbraio 2010

Roma-Palermo: l'arbitro

Paolo Tagliavento di Terni. Nato il 19 Settembre 1972. Esordio in serie A datato 18 Maggio 2004, in Chievo-Bologna. Viene coinvolto in calciopoli, ma completamente scagionato. Gli ultimi precedenti ci arridono, in quanto l'ultimo assoluto risale a Sabato 23 Gennaio 2010, allorquando battemmo la Juventus a Torino 2-1, mentre l'ultimo precedente in casa risale a Domenica 20 Dicembre 2009, ultima prima della sosta natalizia, allorquando battemmo, con reti di Burdisso e Brighi, il Parma 2-0. Da registrare i piagnistei preventivi di Zamparini.

Roma-Palermo: i precedenti.

Dopo la difficile e rocambolesca vittoria di Firenze la nostra amata Maggica ritorna all'Olimpico, dove affronterà i rosanero di ciancichella Delio Rossi. La settimana che ci stiamo lasciando alle spalle è stata caratterizzata dall'esonero di Ballrdini dalla panchina delle quaglie, sostituito da Edy Reja (Occhio, è esperto, bravo, furbo e, soprattutto, è il migliore amico di Capello!), dal recupero infrasettimanale tra Parma e Inter, terminato 1-1, e dalla cessione di Cicigno al San Paolo (Nè la metro, nè la banca e nemmeno lo stadio di Napoli, proprio il club brasiliano!); la classifica ci racconta di un secondo posto alle spalle dell'imprendibile Inter di nove punti e sopra al Milan, che, comunque, deve recuperare la trasferta di Firenze. Intanto già domani Venerdì 12 Febbraio 2010 alle 20,45 i rossoneri affronteranno l'Udinese, per il preanticipo concordato in vista dello scontro di Champions tra Diavoli e Red Devils (Una sfida infernale!). E così noi, Sabato 13 Febbraio, torneremo all'Olimpico alle 18.00 per la giornata di Campionato, anticipita al Sabato anche per la concomitante sfida del Flaminio tra Italia e Inghilterra pel "Sei Nazioni" di Rugby. Essendo la vigilia di San Valentino la dirigenza romanista ha deciso di mettere a disposizione un'offerta che prevede l'ingresso gratuito pelle donne accompgnate dal marito-fidanzato. In pratica uno sconto del 50% pelle coppiette (Ovviamente non quelle di cavallo che, per quanto eccelse, non sono in offerta!). Intanto "Rivista romanista" riconosce i meriti dell'attuale dirigenza, definendola migliore di quella di Franco Sensi, arrivando a chiedersi quali traguardi avrebbe potuto raggiungere la Dott.ssa Rosella Sensi se avesse avuto a disposizione la liquidità che ebbe l'augusto genitore nel 2000. Meglio tardi che mai!! Ma torniamo alla partita di Sabato: la memoria delle sfide tra Roma e Palermo è, ovviamente, a macchia di Leopardo, essendo stata la presenza dei rosanero in Serie "A" a corrente alternata (Lunghi periodi di presenza, accompagnati da latitanze eziandio negli inferni provinciali delle serie "C"), ma oggi vogliam rimettere le lancette dell'orologio indietro di 3/4 di secolo, anche oltre, risalendo alla 27esima giornata del campionato 1933/34: all'epoca la Roma, che ben si era strutturata al momento della fusione, scegliendo fior da fiore dalle ricche antologie messele a disposizione dai varii clubs sei estati prima, marciava spedita in campionato, forte anche della tana "Campo Testaccio", di fresca fondazione. Il risultato, sul glorioso prato giallorosso, avrebbe parlato di un netto 2-1, firmato, pei nostri Tomasi ed Eusebio!

martedì 9 febbraio 2010

Cicinho, mistero buffo

"L’A.S. Roma S.p.A. rende noto di aver perfezionato l’accordo per la cessione a titolo temporaneo e gratuita del diritto alle prestazioni sportive del calciatore DE CESARE CICERO JOAO, in favore del SÃO Paulo Futebol Clube, con effetti a decorrere dalla data odierna e scadenza al 30 giugno 2010".


Con queste parole, la Magica saluta temporaneamente Cicinho, calciatore tanto bramato durante l'estate del 2007, quanto mai espresso. Il terzino era reduce da buone stagioni con la maglia del Real Madrid e solo un brutto infortunio frenò la sua ascesa nel calcio d'elite. La Roma però aveva bisogno di un erede per la fascia destra (fino a quel momento territorio incontrastrato di Panucci, che già accusava un po' di fatica nel ruolo di laterale basso), dunque grazie anche ai buoni rapporti col club madrileno, Spalletti riuscì ad avere ai suoi ordini Cicero. L'idillio tra l'allenatore e il giocatore, però, finì presto e le panchine per il terzino si moltiplicarono. Ricordo che tutti eravamo in attesa di una sua possibile "esplosione", che purtroppo non avvenne mai, complice anche un secondo (brutto) infortunio durante lo scorso anno. Con Ranieri il discorso non è cambiato: una volta ristabilito fisicamente, il brasiliano ha calcato il prato verde solo pochissime volte, non lasciando quasi mai il segno. Alcuni rumors provenienti da Trigoria parlano anche di furiose litigate tra il tecnico testaccino e il difensore, che sembra abbiano rafforzato ancora di più la "saudade" di Cicero. Non capiremo mai l'involuzione, soprattutto psicologica, che ha contaminato il ragazzo, fino a relegarlo ai margini della squadra, iniziando una battaglia senza fine pur di ritornare in Patria. Oggi la Roma l'ha accontentato, forte di un ruolo che ha varie alternative (Cassetti, Motta e volendo pure Burdisso) e di qualche soldo risparmiato per lo stipendio... tuttavia, rimane davvero un peccato. Era arrivato da eroe e oggi va via scappando, come se ci fosse qualcosa che gli impedisce di rendere al meglio qui a Roma. Mah.
In bocca al lupo, Cicero.

Occupiamoci degli altri.....

Come sapete i nostri dirimpettai da domenica scorsa sono scivolati al terzultimo posto. Dopo anni e anni durante i quali, pur festeggiando i successi Cragnottiani, ci hanno raccontato che la "loro" Lazio è quella degli spareggi del 1987, che sono nati per soffrire, che... insomma la solita pletora di cazzate con le quali i laziali gustificano ancor prima a loro stessi la loro misera vita calcistica, adesso che hanno trovato un presidente che li ha presi in parola lo contestano. Misteri. Appunto sono misteriosi questi strani soggetti, metà caciotte e metà pecorari, che amano a tal punto Roma da odiarne qualunque cosa ne porti il nome, da vantarsi di non limitare il loro tifo alle Mura Auerialiane, ma di raccogliere ampi consensi in tutto ciò che storicamente ne stà fuori, ovvero la campagna. Misteri che ben si collocano lungo il solco di una tradizione che, partendo da lontano, arriva ancora più lontano, all'incirca al giorno nel quale finiranno di pagare gli arretrati al fisco e che trova il suo fulcro nel loro sperduto centro di allenamento sito in quel di Formello, cittadina nota agli archeologi per un "alfabeto" di origine, pare, etrusca. Dato che è risaputo che gli etruschi hanno lasciato solo le tombe era normale che i nostri cuginastri si allocassero in una località per morti nella quale esiste una grammatica diversa, il cui principale epigono del 21esimo secolo non poteva che essere il loro presidente moralizzatore.
Ma cosa succede a Formello, oltre a studiarsi un alfabeto differente? Misteri.... i "Misteri di Formello".


lunedì 8 febbraio 2010

Fiorentina-Roma 0-1. Olè!


Sarà banale, ma il vecchio adagio che nel calcio occorre buttarla dentro ha colpito ancora. Stavolta il duro ripasso di lezione è toccato alla Fiorentina, attivissima ma alla fine gelata dalla Roma, ora da sola al secondo posto con due punti di vantaggio sul Milan (che deve comunque recuperare una partita). Occhi puntati ora a Parma per il recupero dell’Inter: se mercoledì sera i nerazzurri non dovessero vincere, i giallorossi potrebbero anche farci un pensierino. In fondo stasera hanno portato a casa tre punti pesanti malgrado un Totti a mezzo servizio (sostituito dopo il primo tempo a titolo precauzionale) e l’assenza di Luca Toni. Con l’organico al completo potrebbero fare ancora di più. Anche perché il match, soprattutto il primo tempo, è stato nettamente di marca viola. La Roma ha faticato non poco a contenere le folate offensive dei toscani, fermati più volte da Julio Sergio ( molto attento e autore di almeno quattro importanti parate ), dalla vista bionica del guardalinee ( gol di Vargas giustamente annullato per fuorigioco) e dai propri errori (quello di De Silvestri solo davanti al portiere in un contropiede perfetto nel finale di frazione). In particolare è stato Vargas a creare difficoltà sul lato destro romano dove Motta è andato parecchio in difficoltà. In compenso Juan ha contenuto molto bene Gilardino e pure Mexes è apparso molto attento. Però in avanti i giallorossi hanno creato quasi niente con Totti e Vucinic sempre ben controllati. Nella ripresa i giallorossi hanno subito fallito l’1-0 con Vucinic, servito magnificamente dal solito spaventoso Riise. Ma dopo pochi istanti Gilardino, solo davanti a Julio Sergio, si è fatto parare il tiro. Sbagliare due gol davanti al portiere contro una squadra come la Roma non è un bel segnale. E difatti al 37’ proprio Vucinic si è fatto perdonare per quell’errore di inizio secondo tempo: corner da destra, sponda di testa per lui e botta di destro sotto la traversa per il delirio dei tifosi giallorossi che ora giustamente guardano la classifica e, forse, un pochino ci credono. Peccato solo per i circa duecento tifosi viola che hanno cercato di raggiungere un gruppo di ultrà giallorossi all'ingresso del settore ospiti del Franchi, prima della partita. I sostenitori locali hanno lanciato sassi e altri oggetti contro le forze dell'ordine, che hanno evitato il contatto fra i due gruppi. I celerini sono intervenuti procedendo al fermo di alcuni tifosi della Fiorentina, che adesso si trovano in questura dove sono stati accompagnati anche alcuni tifosi romanisti, che tentavano di entrare allo stadio pur non essendo in possesso del biglietto

Pagelle

Julio Sergio 8 grandissime parate. Una prestazione super. Sicurezza e presenza. Ottimo senso della posizione. Temevamo si fosse involuto, ma la prestazione adrenalinica di Firenze sembra avercelo restituito.
Motta 7 soffre le folate offensive di Vargas, ma riesce a tenerlo distante dall'area di rigore, e non è poco. Nel finale trova la forza e il coreggio di sganciarsi.
Mexes 8 eroico ed erotico! Semplicemente monumentale su Gilardino e Jovetic.
Juan 9 dove è stato fino all'anno scorso? E' fortissimo, elegante, deciso con un senso dell'anticipo insuperabile.
Riise 6,5 delle volte si schiaccia un po' troppo, ma nel finale, all'ultimo minuto, si invola come un ossesso. E' forte forte.... e c'è chi lo paragona a cosetto, come se chiama? Quello dei terzultimi... kolarov!
De Rossi 7 monumentale in fase di copertura, più che in fase di impostazione. Incita e guida la squadra per tutti i novanta minuti. Sta tornando ancor più forte di prima.
Pizarro 8 ennesima prova di regìa magistrale. Non perde (quasi) mai palla infilandosi in pertusi improbabili, ma uscendone sempre testa alta e palla al piede. E' presente quando c'è da fare legna e quando c'è da passare il pallone col contagiri.
Perrotta 6 non una gran partita. Soffre di mal di schiena, ma Claudio Martello lo tiene fino alla fine e un motivo ci sarà?
Taddei 7 copre la fascia a supporto di Marco Motta che, infatti, se ne avvantaggia in maniera mirabile. Sà ribaltare la situazione come poche persone in Serie "A". Ci si sbrighi a rifargli il contratto chè la Fiorentina da stasera lo agogna con la bava alla bocca!
Totti 5,5 non è in giornata, è nervoso e sbaglia troppo. Per altri calciatori sarebbe stata una prestazione da sette, ma siccome è LUI prende poco. Lo sà anche Claudio Martello che, guardandolo fisso negli occhi, da uomo a uomo, gli dice di accomodarsi in panchina e LUI accetta per il bene della Roma (Cosa che, del resto, ha sempre fatto)
Vucinic 7 il goal a pochi minuti dalla fine meriterebbe nove, ma quel goal divorato, mandando a porta vuota il pallone in fallo laterale, ha gridato la vendetta che, poi, puntuale è arrivata. Meriterebbe di vincere lo scudetto con la Roma. Ce la farà!

Ranieri 8 ha insegnato alla Roma a soffrire, ha deciso che vuole essere il primo profeta in patria e lo fà senza mollare un millimetro di niente, andandosi a prendere la seconda vittoria consecutiva esterna contro una sua ex che non aveva creduto in lui (preferendogli Malesani!). E' la dimostrazione vivente che la vendetta è un piatto freddo e che la freddezza, solo quella, regala quelle gioie infinite che riscaldano il cuore come il sole d'estate! E poi è un uomo vero. La squadra, a partire dal Capitàno, lo ha capito, ha deciso di seguirlo passo passo e le soddisfazioni arrivano. Complimenti a lui e a chi lo ha preso.

Sostituzioni

Julio Baptista/Totti 6,5 dà segnali importanti di ripresa. Si muove e lo fà persino per la squadra. Sembra che anche questo miracolo di Claudio Martello sia in fase di compimento!
Menez/Taddei NG troppo pochi minuti, ma la voglia e la concretezza sembrano essere tornati nelle corde del francesino. Fatto stà che entra e la Roma segna!
Andreolli/Vucinic NG classico cambio per perdere tempo e dare concretezza difensiva in fase di colpo di testa!

venerdì 5 febbraio 2010

Fiorentina-Roma. L'arbitro.

Nicola Rizzoli da Mirandola (MO) 05 Ottobre 1971. Fà il suo esordio in serie "A" nel finale della stagione 2001/02, allorqaundo viene inviato a dirigere Venezia-Perugia 0-2. La sua è una classica carriera all'ombra dei potenti della Federcalcio, Stefano Mattei prima Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo poi. Internazionale dallo 01 Gennaio 2007, ce lo ricordiamo per il vergognoso arbitraggio nel match tra Udinese e Roma del 13 Aprile 2008, partita che, comunque, terminò 1-3 per i colori giusti.
L'ultimo precedente risale a Domenica 06 Dicembre 2009, allorquando Marco Cassetti siglò il goal vittoria al derby del "B-Day"!


In foto Annamaria che è sicuramente più gradevole

Fiorentina-Roma. Il precedente.


Nemmeno 72 ore dopo la semifinale d'andata della Coppa Nazionale, torniamo in campo per un altro match decisivo nella corsa della nostra amata Roma. Il match è un eterno scontro diretto dei nostri anni, almeno per quel che concerne le fanfare mediatiche che esaltano la Fiorentina della Confindustria e che negano come la Roma sia l'unica vera antagonista dell'Inter in questi anni. La memoria ci riporta indietro agli albori della Serie "A" della Florentia Viola: era il gennaio 2005 e la Fiorentina, al primo anno di Serie "A" della sua storia, dopo l'esordio in C2 e il salto agevolato in B, ospitava la Roma in occasione della prima giornata di ritorno di Serie "A". Un anno un po' particolare per i viola, durante il quale pagarono pesantissimo lo scotto dell'esordio nella massima serie, raggiungendo un'insperata salvezza, firmata Zoff subentrato a Mondonico, grazie alle telefonate di Della Valle a Moggi. Anche per la Roma post-Capello quella sarebbe stata una delle peggiori stagioni della sua ottuagenaria storia. Fatto stà che quella sera al Franchi erano presenti due "Citofoni", Lupatelli tra i viola e Pelizzoli per noi, che decretarono il risultato finale. Sbloccò la situazione il fiorentino Maresca, lesto a cogliere un clamoroso errore di Pelizzoli, in una delle sue peggiori esibizioni in maglia romanista. Sarebbero bastati 3 minuti a Fantantonio Cassano per colpire in mezzo alle gambe Lupatelli e rimettere a posto la situazione. Il primo tempo sarebbe finito così: 1-1. Nel secondo tempo prima una prodezza di Totti da metà campo, ben respinta con un poderoso colpo di reni da Lupatelli, e poi un colpo di biliardo di nuovo sotto le gambe dell'ex numero 12 Romanista, avrebbero regalato ai nostri, allenati da Del Neri, una vittoria che allora sembrava essenziale per la corsa Champions e che poi si sarebbe rivelata essenziale nella lotta alla salvezza.

Roma-Udinese 2-0. Olè!

L'Udinese era stata l'ultima a batterla, ma quella era un'altra Roma. E probabilmente era anche un'altra Udinese. La Roma di adesso, che conquista risultati utili dal 28 ottobre (siamo a quota 18), quando perse contro i bianconeri al Friuli, sembra non volersi fermare mai. Campionato o Coppa che sia. La Roma che dopo quella sconfitta era a soli due punti dalla quart'ultima e che adesso spia da vicino l'Inter, questa sera all'Olimpico ha superato la squadra di De Biasi con un rotondo 2-0 grazie ai gol di Vucinic e Mexes. E adesso pensare di giocare la quinta finale di Coppa Italia delle ultime sei stagioni non sembra più un azzardo. La Roma di Ranieri gioca bene, si muove con precisione ed eleganza in avanti ma resta attenta anche in difesa, respingendo con puntualità le avanzate veloci dell'Udinese, che ha cercato di trovare spazio soprattutto in contropiede senza però rendersi mai davvero pericolosa. Le reti sono arrivate tutte nel primo tempo: al 12' Vucinic riceve un lancio perfetto di De Rossi dalla sua metà campo, guarda Handanovic e di destro piazza la palla. Al 40' Pizarro batte una punizione, rimediata dallo stesso Vucinic, Mexes salta più in alto di tutti e firma il 2-0. Nella ripresa ci si aspetta una reazione degli uomini di De Biasi, ma l'Udinese non preoccupa mai Doni, tornato in porta al posto di Julio Sergio. L'unico vero brivido arriva allo scadere, quando Di Natale riceve una bella palla da Pepe e al volo la mette in area. Il tiro è potente e tagliato, ma la difesa giallorossa si salva mandando in angolo. E anche se stavolta non ha segnato, il ritorno di Totti, così come quello di Vucinic, ha senza dubbio fatto bene ai giallorossi. Il capitano, dopo essersi confrontato con Ranieri all'intervallo, ha giocato tutti i novanta minuti, dettando le manovre di un gioco che la Roma ha sempre avuto in mano. E sembra già rientrato l'allarme Mexes, uscito nel corso del secondo tempo dopo uno scontro con Geijo. Per il difensore solo una botta alla coscia destra e Ranieri dovrebbe averlo a disposizione anche domenica con la Fiorentina, vista pure l'assenza per squalifica di Burdisso. E a proposito di squalifiche, nella gara di ritorno di questa semifinale (in programma il 14 aprile a Udine), De Biasi dovrà fare a meno di un uomo importante come D'Agostino che, già diffidato, si è fatto ammonire. Un handicap in più per l'Udinese, che credeva molto in questa Coppa che avrebbe potuto dare un nuovo senso ad una stagione decisamente amara.




mercoledì 3 febbraio 2010

Roma-Udinese. L'arbitro

Mauro Bergonzi. Genova 30 Dicembre 1971. Tifoso dichiarato della Sampdoria, ha esordito in Serie "A" lo 07 Dicembre 2003 in occasione di Lecce-Parma 1-2. Internazionale dal 2009, esordisce in una gara UEFA in occasione del turno preliminare dell'Europa League 2009/10 tra Sturm Graz-NijkSiroki Brijeg. ha diretto lo spareggio salvezza della stagione 2005-06 del campionato albanese tra Skanderbeu e Teuta. Fu, nella stagione 2007-08, al centro di polemiche relative alla direzione del match Napoli-Juventus, polemiche che tuttora gli costano un ostracismo da parte del club bianconero.
In coppa Italia ricordiamo l'ultimo precedente, datato 17 Gennaio 2007, allorquando diresse il quarto di finale di ritorno Parma-Roma, terminato 2-2, con conseguente qualificazione della Maggica e successiva vittoria numero otto del trofeo.


martedì 2 febbraio 2010

Roma-Udinese: i precedenti.

Ancora una volta turno infrasettimanale. Questa volta è la semifinale di andata della Coppa Italia. I tre giorni che ci siamo lasciati alle spalle parlano della chiusura del calcio mercato con due operazioni in uscita: Pit alla Triestina e Okaka al Fulham. Perdiamo gli "eroi" di Domenica scorsa. Intanto registriamo il passaggio di Amantino Mancini dall'Inter al Milan (a riprova del fallimento dell'aletta ex giallorossa) e l'arrivo di Biava-Krol e il brasiliano Andre Dias detto anche Baresi. Mentre Diakitè (quello che non è Beckenbauer) rimane. Ciccia! Tornando al calcio vero, la Roma affronterà in semifinale di Coppa Italia l'Udinese di De Biasi, reduce dall'eliminazione, a San Siro, del Milan. La memoria ci riporta indietro di quasi cinque anni, allorquando affrontammo ed eliminammo, sempre in semifinale, l'Udinese targata Luciano Spalletti, lanciatissima verso una storica qualificazione alla Champions League. La partita che andò in scena all'Olimpico qull'11 Maggio 2005 fu una classica per quella Roma in quella stagione: volontà, impegno, ma nessun risultato apprezzabile. La Roma era impelacata, in quella primavera, in una clamorosa lotta per non retrocedere, resa ancor più dura dalla sconfitta maturata la domenica precedente a Parma per 2-1 e "impreziosita" da un Derby-Ossigeno la domenica successiva. Dopo un buon avvio dei giovanotti guidati da Bruno Conti, culminato, alla fine del primo tempo dal primo goal in maglia giallorossa di Mexes, nel secondo tempo l'Udinese di Spalletti prese sempre più il soppravvento, anche grazie alla sostituzione di Pazienza col futuro romanista Pizarro. Un autentico massacro lungo la mediana del campo avrebbe portato, a 4 minuti dalla fine, Bertotto a scoccare un gran tiro dalla distanza, dopo una fitta trama di passaggi longitudinali davanti all'area di rigore romanista, che avvrebbe mandato il pallone a insaccarsi sotto l'incrocio alla sinistra del colpevole Curci. Il ritorno avrebbe parlato di una delle pochissime soddisfazioni romaniste della stagione. Ma questa è un'altra storia!

Claudio Martello

«Scordatevi il bel gioco. Da oggi faremo un calcio pane e salame»

Si era presentato così Claudio Ranieri, il giorno seguente le dimissioni di Spalletti da allenatore della Roma.Una dichiarazione che non poteva certo accendere l’entusiasmo della piazza, anzi.La separazione dal tecnico toscano non era stata digerita affatto bene dai tifosi, ma d’altra parte, come poteva essere altrimenti? Il capoccione ci aveva fatto vivere stagioni esaltanti e posizionato nell’elite del calcio europeo, andando a mostrare lampi di grande calcio ovunque si andasse. Sostituirlo non era affatto un’impresa semplice, neanche se ti chiami Claudio e sei nato a Testaccio.Ranieri è stato accolto con estrema diffidenza a Roma, d’altra parte, visto il momento di depressione acuta in cui vessava la squadra della Capitale qualche mese fa, non poteva aspettarsi altro. Le prime dichiarazioni furono piuttosto chiare: basta fronzoli e passaggetti vari, qui bisogna tirare fuori il carattere. Pane e salame.

“Sarò un martello con i calciatori. Devono fare le cose fatte bene”

Ovunque è andato, Ranieri ha tirato fuori sempre il massimo dalla squadra che aveva. Doveva riuscirci pure qui, a casa sua, finalmente. Tra le mani aveva i resti di una squadra formidabile, costruita con pochi soldi e tanta fantasia. Avendo una filosofia di gioco diametralmente opposta rispetto a quella di Spalletti, probabilmente lui non l’avrebbe costruita così, ma così se l’è ritrovata. E allora va benissimo, si va avanti senza paura, la stessa che attanagliava questa squadra. Andava spazzata via, parlando e vincendo. Facendo la voce grossa, urlando, punendo e comandando. Come un generale del marines, come un martello.Domenica scorsa si è concluso il girone d’andata di Ranieri: da Siena al Siena, ha rivoltato la Roma da cima a fondo, rivitalizzato giocatori che si pensava ormai fossero perduti ed esaltato le doti di altri ancora. Rischiando parecchio, ma assumendosi sempre tutte le responsabilità, senza mandarle mai a dire ma soprattutto, indivuduando subito quello che era il più grande limite della gestione Spalletti: la fragilità emotiva. Non era possibile perdersi totalmente dopo aver incassato un gol, eppure succedeva. Ha lavorato su questo Ranieri in questi primi mesi giallorossi, implacabilmente. Perché un risultato si può e si deve ribaltare, incassare un gol non segna la fine di una partita.
Non era semplice arrivare dopo Spalletti, ma lui aveva la calma dei forti.E dopo un girone, stiamo là, in alto. In mezzo ai grandi. Se lo diventeremo, lo dirà solo il tempo, intanto godiamoci questa nuova Roma e ringraziamo anche lui. Claudio Martello.