domenica 30 ottobre 2011

Caro Luis, il tempo è scaduto. Ora basta così.


IL ROMANISTA - Non c’era bisogno che Luis Enrique ci spiegasse che la sua squadra, che poi è la nostra Roma, non fosse una squadra da scudetto, nè che queste fossero le ambizioni giallorosse per il campionato 2011-2012. L’avevamo capito subito. Anzi. Non l’avevamo mai minimamente pensato fin da questa estate. Con una nuova società, una grande innovazione generale, l’uscita di Vucinic, Mexes e Menez e l’ingresso di tantissimi giovani talenti ancora da completarsi calcisticamente e caratterialmente parlando, bisogna saper attendere.
Come ci vuole tempo e serenità per giudicare un nuovo allenatore con mentalità aggressiva e un’idea di gioco bello ma difficile. Soprattutto se non si hanno campioni in tutti i ruoli. Sapevamo bene che avremmo dovuto pazientare e soffrire. E lo abbiamo fatto. E lo faremo ancora. Ma qui c’è un’emergenza difesa, uno scollamento nella nostra area e una stupidità di marcature che fa spavento, e che in Italia è paragonabile a una bestemmia. Nessuno vuole tornare alle squadre "catenacciare" che tanto orrore facevano a giocatori e allenatori stranieri o al gioco all’italiana che molto veniva criticato all’estero.
Anche se ci vincevamo molto giocando in contropiede. Siamo con Enrique e con la sua rivoluzione del gioco. Ci piace andare all’attacco. Ma non siamo l’Olanda di Cruijff anche se facciamo finta di esserlo. Qui ci sembra che si vada avanti senza capire che a un certo punto si deve provare a saltare l’uomo e tirare in porta. Ora certo a nessuno piace perdere. E anche ai giocatori della Roma e al loro allenatore non piace. Ora certo avevamo il Milan davanti che insieme a Juventus, Napoli, Inter sono, o almeno fin qui sembrano, molto più forti. Ma noi non abbiamo impegni internazionali. Abbiamo un gran parco giocatori e un allenatore che li vuole utilizzare tutti. E questo è un bene e un male contemporaneamente. Giocare più partite nella settimana è stancante ma aiuta a creare complicità e schemi e a far crescere un agonismo che a noi manca completamente. Se si escludono Daniele De Rossi e Francesco Totti che ce l’hanno nel Dna. Difficile, per i tifosi, passare da una squadra senza panchina a quella con la panchina lunga degli ultimi due anni, e finire a questa, dalla doppia panchina ultralarge. Ce la faremo. Saremo pronti tra un po’anche a questo estremo e seminevrastenico "turn-overissimo".
Ma ora basta così. Si registri in fretta e con fermezza la difesa. Perchè non vogliamo più perdere in tal modo, come ragazzini senza i basilari. Nè siamo disposti a far fare più brutte figure a De Rossi, che non se le merita affatto e che sta disputando una stagione eccezionale, o a Stekelenburg. Abbiamo finalmente un grande e vero portiere tra i pali e ce lo facciamo "uccellare" stupidamente ogni volta. E curate bene Totti, che se non rientra lui è sempre notte. Mentre il giorno è ancora possibile.

martedì 13 settembre 2011

Roma-Cagliari 1-2

Ma vaffanculo. Passi la papera di Josè Angel sul goal di Daniele Conti, passi l'espulsione dello stesso terzino un minuto dopo, passi, persino, il non tirare MAI in porta, ma il goal di quell'arabo da quattro soldi non si deve mai prendere!
Ma vaffanculo!

venerdì 26 agosto 2011

Roma - Slovan Bratislava 1-1


Eccola qui, la foto della serata. Luis Enrique toglie il Capitano e con lui se ne vanno spirito, anima e corpo della Roma. Prima d'iniziare l'analisi della partita, chiariamo subito un punto: il progetto basato sui giovani, sul gioco e sullo spettacolo è un progetto che ovviamente continua ad affascinare parecchio chi vi scrive. Dopo l'ultima, infausta, stagione, in molti abbiamo urlato la parola "rifondazione". Volevamo ripartire da zero, complice anche il tanto atteso cambio societario, nonostante sapessimo che gli acquirenti italoamericani non avessero un portafoglio senza fondo come quello degli arabi. Quando s'iniziò, qualche mese fa, a parlare di "rivoluzione culturale", abbiamo applaudito. Finalmente tornava il gioco, la luce, il divertimento... consci che non avremmo vinto subito, era un discorso che non poteva non affascinare. E affascinati lo siamo ancora, eh! Solo che nessuna rivoluzione può prescindere dallo studio della Storia... che in questa città e segnatamente in questa squadra, ha un solo nome: Francesco Totti. Qui nessuno vuole insegnare nulla a nessuno, ma è chiaro che se sta bene, il Capitano deve giocare... E ieri sera stava dannatamente bene. Togliere un attaccante come lui proprio nei minuti finali, è stato un atto di protagonismo sfrenato da parte di Luis Enrique. Cosa voleva dimostrare? A chi stava mandando questo scellerato segnale? Non si sa. Non si riesce davvero a capire quest'insensata guerra contro Totti (che è andato direttamente negli spogliatoi, senza salutare la panchina), a cosa si stia puntando. Devi rimontare ancora un gol e togli l'unico che non solo può toglierti le castagne dal fuoco con una sola giocata da un momento all'altro, ma anche colui che dispensa assist e passaggi millimetrici verso tutti i suoi compagni... mah. Davvero, non riusciamo a capire. Anche in difesa c'era una defezione importante, quella di Heinze: perché spostare Cassetti al centro e non mettere l'argentino nel suo ruolo? Perché una volta uscito Cicinho, anziché correre ai ripari si è scelta la soluzione Rosi? L'Europa League se n'è andata. Cerchiamo di metabolizzare al volo quest'assurda eliminazione e ripartiamo a testa bassa: c'è un campionato alle porte (scioperi permettendo...) che dovrà necessariamente vederci protagonisti fino alla fine, visto che avremo molto più tempo per allenarci. Dopo questa figura di merda, il minimo che si possa fare è puntare alla vittoria del campionato. E non sto scherzando. Forza Roma. PS di Uther: Il colpevole è uno e uno solo FRANCO BALDINI! Speriamo che la nuova dirigenza ci pensi seriamente fino a Ottobre e lo faccia rimanere lì dov'è.

sabato 20 agosto 2011

Slovan Bratislava - Roma 1-0

Basta il titolo, oppure vogliamo ricordare la scelta folle di Luis Enrique di preferire Okaka e Caprari a Totti e Borriello? O magari il mettere a centrocampo l'epurato Fabio Simplicio? Una nuova società che parte come peggio non potrebbe!! Il tutto dopo un'estate fatta di un mercato FOLLE, con le partenze di Vucinic e Mènez, il deprezzamento di Borriello e gli insulti reiterati al capitàno. Se questi sò i salvatori della Patria......
Transeamus sul match, che ci ha visti essere SEMPRE nella metà campo avversaria, salvo farci infilare in contropiede da tale Sebo e poi prendere il goal di Dobrotcka su gallina di uno Stekelemburg mai impeganto prima e mai dopo!

mercoledì 10 agosto 2011

Forza, Re Leone!



Gabriel Omar Batistuta sta male. A rivelarlo ai microfoni di calciomercato.com è stato Luca Calamai, giornalista della Gazzetta dello Sport: “Ora purtroppo Batistuta fatica a camminare e gira il mondo cercando il sole. Non può stare in piedi più di mezz’ora per problemi alle ginocchia. Le infiltrazioni che ha subito gli hanno sbriciolato i tendini”.
fonte: Calciomercato.com
Ora, mi rendo conto che nel mondo succedono cose ben peggiori di questa, soprattutto a persone ben più in difficoltà...
Però Bati è  Bati. Mi spiace, ragazzi.
Ha fatto godere un'intera popolazione con i suoi gol, ha trascinato la Roma all'ultimo e indimenticabile scudetto... senza contare il fatto che è stato il mio idolo da ragazzino.

Gabriel Omar Batistuta, il fiore all'occhiello della gestione Franco Sensi.
Una tecnica pazzesca, un forza della natura impressionante, un goleador nato.
Avevo il suo poster in camera sin da quand'era alla Fiorentina...
Daje, Bati.
In bocca al lupo per tutto.

mercoledì 20 luglio 2011

Josè Angel Diaz!

Come ampiamente annunciato da questo blog, clikka qui, la Roma ha ufficializzato Josè Angel Valdez Diaz come primo COLPO ufficiale della nuova presidenza!


Ecco il comunicato!


mercoledì 22 giugno 2011

Borriello acquistato a titolo definitivo

L'attaccante è ufficialmente della Roma
Sabatini: "Sono felicissimo che sia stato riscattato"



Marco Borriello passa a titolo definitivo dal Milan alla Roma. La società giallorossa attraverso un comunicato sul proprio sito internet ufficiale, ha annunciato la felice conclusione dell'affare:

L’A.S. Roma S.p.A. rende noto di aver esercitato, nei termini e con le modalità previste dalle normative federali vigenti, il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore MARCO BORRIELLO.Per l’acquisizione a titolo definitivo di tali diritti è previsto il riconoscimento in favore dell’AC Milan di un corrispettivo di € 10 milioni, oltre IVA, da pagarsi in tre annualità tramite la Lega Nazionale Professionisti, di cui € 3,4 milioni, oltre IVA, nella stagione sportiva 2011/2012, ed € 3,3 milioni, oltre IVA, nelle stagioni sportive 2012/2013 e 2013/2014.



In merito al riscatto dell'attaccante partenopeo e del prossimo acquisto di Bojan Krkic, il DS giallorosso Walter Sabatini ha rilasciato alcune dichiarazioni a Roma Channel:

“L’interpretazione delle parole su Borriello dopo la conferenza stampa è una cosa un po’ risibile, è un giocatore forte, anzi io in conferenza ho usato l’aggettivo superlativo, poi in sala stampa è stato tolto l’aggettivo. Comunque sono felicissimo che è stato riscattato. È uno nostro centravanti e con lui andremo a lavorare.”
Lei ha un bel da fare in questi giorni…“La gente mi sopravvaluta, è una esagerazione, io ascolto tutti quando mi propongono i giocatori perchè possono arrivare offerte da chiunque, sono capiente e non sono un uomo snob e accetto le proposte di chiunque.”
Su Bojan?“Oggi non ho fatto in tempo a leggere i giornali, sono sbarcato a Fiumicino, poi ho avuto un pranzo di lavoro e poi sono andato a Trigoria e ho incontrato Conti e Tempestilli. E’ un’operazione che va perfezionata, c’è un accordo con il calciatore e la famiglia e la cosa va sistemata compiutamente e se avverrà saremo tutti felici e sopratutto anche Luis Enrique.”
Spagna in finale Under 21…“La Spagna per qualche anno ancora detterà legge, poi ci saranno altre tendenze con altri giocatrici. Speriamo che la Roma sia al centro dell’universo e sia in grado di assorbire tutte le cose positive.”
Con Conti tutto apposto?“Si, certamente.”

Bojan alla Roma!

Sabatini: "Accordo raggiunto con il giocatore e la società. Mancano gli ultimi dettagli"


Eccolo, il primo colpo della nuova Roma: è Bojan Krkic, uno dei migliori talenti del calcio europeo.
Dopo una lunga trattativa durata quasi tutta la notte, il neo ds giallorosso Walter Sabatini è riuscito a strappare la firma dell'attaccante blaugrana. A confermarlo è lo stesso dirigente ai microfoni di Sky Sport: “La è trattativa ben avviata e speriamo di riuscire a concluderla. Abbiamo raggiunto l’accordo sia con il giocatore che, nella notte, con la società”.

I dettagli dell’accordo prevederebbero un prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni, con clausola per il controriscatto a favore del Barcellona (da esercitare entro il 2013), fissata a 15 milioni. Bojan firmerà un contratto di 5 anni.

Daje!

martedì 21 giugno 2011

Ancora una volta

«Ma secondo te… je la famo?»
«Tranquillo… oggi la Roma lo vince, lo scudetto…»

Domenica 17 giugno 2001, ore 9.00 del mattino, circa.
Io e un amico dell’epoca (con cui mi persi di vista qualche anno dopo la maturità), lasciavamo casa di un nostro compagno di classe.
Eravamo rimasti a dormire lì dopo una sbronza colossale, in quel dei castelli.
Ovviamente non avevamo bevuto chissà che cosa, ma a 18 anni bastano un paio di romanelle a stomaco vuoto per farti ridere di qualsiasi cosa. Quel che non sapete, è che l’amico con cui ebbi lo scambio di battute in apertura del post, era (ed è) un feroce lazialotto… potete dunque immaginare con quale gioia pronunciava quelle parole.

Eppure, in quella mattinata assolata, avevo bisogno di certezze. Di qualcuno che mi dicesse che sarebbe andato tutto bene, che stavolta ce l’avremmo fatta noi. Sì noi, quelli della Roma. Ironia della sorte, il mio unico interlocutore in quel momento era un laziale depresso. Anche l’altro amico, quello che ci aveva ospitato, era piuttosto tranquillo: la Magica sarebbe diventata campione d’Italia.

Beati loro, che avevano queste certezze. Io dopo il pareggio di Napoli avevo iniziato a vedere i soliti fantasmi, quelli che ti strappano lo scudetto all’ultimo respiro… d’altra parte, la storia della Roma è piena di eventi del genere. Arrivi a un passo dal traguardo e inciampi sulla più classica delle bucce di banana. Applausi, grazie lo stesso, bandiere ammainate e testa china fino a casa, orgogliosi per il bel campionato ma beffati come sempre.
Eppure stavolta non poteva andare nuovamente così… no.

Indosso il casco, salgo su quel macinino che avevo al posto del motorino e mi dirigo verso casa. La mattinata era caldissima, per Roma non volava una foglia. Stavamo tutti aspettando le 15… e nel frattempo, tra curve e semafori, continuavo a pensare, a rimuginare sul fato giallorosso.

Stavolta non potevamo sbagliare, dovevamo strappare lo scudetto dalle maglie dei laziali, dovevamo vincere noi. Perché dopo anni e anni di umiliazioni, ce lo meritavamo.
Ennesimo semaforo. Che palle.
Mi distraggo un attimo per controllare l’ora, quando all’improvviso accade quello che non ti aspetti, nel giorno che più aspetti: mi passa davanti il pullman della Roma.

Il cuore batte all’impazzata, intravedo Capello, Totti e Cafu. Intravedo la squadra che alle 15 potrebbe avverare tutti i nostri sogni. Decido d’interpretarlo come un segno divino, l’adrenalina sale, arrivo a casa carico a mille.
Seguo tutte le trasmissioni pre-partita, leggo, controllo il televideo, mangio distrattamente, mando un paio di messaggi, mi fisso davanti al televisore. Ci siamo. Sono le 14.55. Le immagini che arrivano dall’Olimpico fanno venire la pelle d’oca, quel mare di bandiere sgombra anche gli ultimi dubbi… oggi ce la facciamo, vinciamo noi. Ma sì, basta scaramanzie, è tempo di trionfare… Apre il Capitano, conferma Top Gun, mette il timbro il Re Leone.
Dicono che abbia segnato anche Di Vaio, ma non se n’è accorto nessuno, forse nemmeno lui.

Da lì in poi, i ricordi sono confusi, ricordo la corsa in motorino verso il Circo Massimo, le bandiere, i sorrisi, i clacson, le trombette, i cori. Ricordo lo sguardo della gente, illuminato da una gioia attesa per ben 18 anni. Ricordo le lacrime al concerto di Venditti, la perdita totale della voce nel cantare Grazie Roma, la sensazione che le porte del paradiso si fossero spalancate per noi.

Solo chi è Romanista potrà comprendere queste righe, quell’emozione. Probabilmente in nessun altro posto del mondo le avremmo vissute… ed è per questo che non vediamo l’ora che possa riaccadere. Di piangere, sì. Per la vittoria più bella, per la Roma.
Ancora una volta.

martedì 24 maggio 2011

Mercato As Roma 2011-12

Inizia a delinearsi la nuova Roma targata Di Benedetto. Per quanto i tempi ancora non siano maturi per una presentazone ufficiale che avverrà dopo il closing definitivo fissato per le ore 14,00 di Giovedì 18 Agosto 2011 (Stesso giorno dell'esordio della nostra Roma per il play off di Europa League, ammesso che il Palermo non vinca la Coppa Italia), Walter Sabatini farà le "veci" del Presidente oltre ad avere il ruolo di Direttore Tecnico, mentre da Ottobre il ruolo di "Presidente" in loco dovrebbe essere di Franco Baldini. Intanto le nostre fonti ci dicono come l'allenatore dell'anno prossimo sarà Luis Enrique, proveniente dal "Barcellona B" mentre il primo acquisto sarà il terzino dello Sporting Gijon Josè Angel Valdez Diaz. Per il ruolo di portiere si punta fortissimo sull'olandese Stekelemburg, mentre il centrale di esperienza, per quel che sappiamo, dovrebbe essere l'argentino Heinze, il cui accordo con l'Olympique Marsiglia scadrà il prossimo 30 Giugno. Due i colpi giovani, stando alle fonti: lo spagnolo Bojan e l'argentino Lamela, attualmente impegnato col River Plate, clamorosamente invischiato nella lotta per non retrocedere! Sempre in avanti, comunque, ha intenzione di muoversi la nuova dirigenza: infatti ci è stato anche riferita la volontà di arrivare all'ex Bologna e Fiorentina, attualmente Espanyol, Osvaldo, attacante esterno argentino di passaporto e nazionale italiana. Operazione, comunque, definibile solo per fine mercato.

Operazioni di contorno dovrebbero riguardare il giovane Ivoriano Tallo del Chievo Verona e il terzino francese Loic Nego, entrambi a parametro zero, almeno secondo le volontà di Sabatini. Sicuri partenti, stando alle nostre fonti: Doni, per la cui cessione la Roma è disposta anche un esborso economico, John Arne Riise, per il quale è fortissimo l'interessamento del Fulham, nel quale già milita il fratello e Mirko Vucinic, già da tempo accordatosi con la Juventus, oltre a Julio Sergio Bertagnoli, per il quale sarebbe pronto il posto a Lecce.

Roma-Sampdoria 3-1. Europa League.

Un'altra stagione é andata. Un altro lavoro s'è chiuso. La classifica finale ci racconta di un mesto sesto posto conquistato all'ultima giornata contro la già retrocessa Sampdoria (Così se imparano a sputà sangue pe facce perde lo scudetto e a scanzasse coll'Inter a Milano...). La partita é stata da ritmi balneari, ci ha visti passare in svantaggio con un goal di Mannini lesto a ribattere in rete un tiraccio di Ziegler respinto malamente da Lobont. Sarà il CAPITANO, con questa partita a quota 207 goals in serie "A" (3 più di Baggio!), a pareggiare pochi minuti dopo, grazie a una delle sue magie dal vertice destro dell'area Doriana, sotto la Nord. Per il resto raccontiamo la solita pietosa partita della difesa, capace di farsi mettere nel sacco dall'attacco doriano, guidato dal solo Biabany e il solo Totti contro tutti.... avversari e compagni. Il tempo di goderci il secondo goal romanista siglato da Vucinic, che, ben servito da Totti in area di porta, nasconde il pallone alla difesa doriana e al suo portiere, Da Costa, e insacca sotto le gambe dell'ex riserva di Curci. Intanto da Torino arrivavano notizie "Confortanti", con la Juventus MAI in vantaggio sul Napoli (Ricordiamo che, qualora la Juventus avesse vinto e noi avessimo perso, l'Europa LEague sarebbe stata juventina), ma capace solo di fermarsi sul due a due, contro i Partenopei già sazi dell'accesso diretto alla Champions conquistato domenica scorsa; e soprattutto da Udine laddove Udinese e Milan si accontetavano dello Zero a Zero, portando i friulani al preliminare di Champions e condannando anche la Lazio a quello di Europa League. All'ottantacinquesimo una gran punizione di Totti veniva respinta malamente da Da Costa sui piedi dell'accorrente Borriello che tornava al goal all'Olimpico e in campionato dopo 3 mesi e venti giorni... Standing ovation per il Capitano sostituito dall'esordiente Florenzi e poi solita invasione di campo dei fanciulli figli dei giuocatori per il saluto al pubblico. Tutto finito? Macchè.... con questa partita si chiude ufficialmente l'era Sensi. Totti e De Rossi ringrazieranno personalmente la Dott.ssa Rosella regalandole la malgietta della Roma numero 1 con scritto "Rosella", il pubblico, purtroppo, non renderà il dovuto grazie ad una famiglia che per la Roma s'è letteralmente svenata. Intanto a inizio partita la stessa Rosella ringrazierà Totti con una targa commemorativa dell'impresa compiuta dal Capitano, ovvero aver superato nientemeno che Baggio nella classifica dei marcatori italiani di tutti i tempi. Targa che un'ora dopo averla consegnata era già obsoleta.

mercoledì 18 maggio 2011

Indiscrezioni sul futuro della Roma



Le nostre fonti sono riuscite a carpire qualche notizia succosa sul prossimo futuro della Roma... nessuna purtroppo confermata al 100%, ma è sicuramente qualcosa in più di semplici voci di corridoio...

- Baldini: si dovrà aspettare il 3 giugno, prima di rivederlo con i colori giallorossi. Molto probabilmente prima rientrerà con il ruolo di consulente, mentre da ottobre (a qualificazioni per gli Europei concluse), potrà assumere la carica di Direttore Generale. Il suo arrivo è certo.

- Allenatore: per conoscere chi guiderà la Roma nella prossima stagione, dovremo aspettare molto meno: il 23 maggio. In pole ci sono Villas Boas, Guardiola, Wenger, Blanc e Quique Sanchez Flores. Non è da scartare l'ipotesi Deschamps.

- Verrà comprato almeno un giocatore americano: si fa il nome di Bradley 23enne centrocampista dell'Aston Villa

Incrociamo le dita!

domenica 15 maggio 2011

Catania-Roma 2-1.

E' la fine.... la fine delle possibilità di entrare in Champions, la fine ingloriosa di una squadra che ha raccolto molto meno di quanto avesse meritato ma che, al contempo, ha illuso chiunque ami questi colori molto maggiormente di quanto fosse lecito supporre. Ricorderemo l'incontro del Massimino come la resa incondizionata di un gruppo al capolinea, in una stagione che ha evidenziato tutte le lacune e gli equivoci subodorati negli anni passati. Forse aveva ragione Claudio Ranieri quel Sabato di Cagliari, alla seconda giornata di campionato, allorquando disse, senza mezzi termini, che questa era una squadra in grado, al massimo, di entrare in Europa League. I risultati, purtroppo, gli hanno dato pienamente ragione. Oggi la Roma é entrata in campo a Catania con i cerotti, senza centrocampo, con in avanti il solo Totti in (pseudo)forma, con Borriello febbricitante, Vucinic non al 100% e Ménez fuori squadra, di fatto. L'avvio è dei peggiori, dopo quattro minuti Juan deve uscire e subentra Loria. Sembra poter essere un pomeriggio al contrario, quando Simoncino Loria insacca il goal del vantaggio, al tredicesimo, su incoranta a seguito di una punizione scodellata col compasso da Totti. Da quel momento la Roma sparisce, il Catania dà la sensazione di poter maramaldeggiare, ma non pareggia, colpendo un palo e una traversa e mangiando una quantità incredibile di goal facili facili. Il clima è tipicamente da match di fine stagione. Ma la Roma deve portare a casa i tre punti per continuare a sperare in un posto ai preliminari di Champions, anche perché nel frattempo l'Udinese piega agevolmente il Chievo a casa sua e la Lazio ha già portato a casa i suoi tre punti grazie alla partita palesemente combinata con i complici nel malaffare del Genoa. Fatto stà che fino al 34esimo il risultato dice ancora Catania zero Roma uno, cioè Roma pienamente in corsa Champions. Poi, quando tutto sembra rientrare nei binari della normalità, grazie agli ingressi di Vucinic e Pizarro, al posto del febbricitante Borriello e dell'inadeguato Leandro Greco, tutto cambia: il Catania capisce che ha di fronte solo le vestigia di una squadra che fu; così l'ex frusinate Lodi, subentrato al contestatore Terlizzi, mischia le carte in avanti e guadagna una punzione sull'out sinistro che Ricchiuti scodella al centro dell'area di porta; Doni si ricorda chi é e decide di far capire, al di là di ogni dubbio, che le parate fatte fino a quel momento erano figlie SOLO della casualità; fatto sta che esce- non esce sul cross permettendo all'argentino Bergessio di insaccare di spalla... e' uno a uno, risultato inutile ma che, almeno, stante la sconfitta bianconera a Parma, ci regalava il mamtematico accesso ai preliminari di Europa League, come nel 2009. Ma le cose, purtroppo, non vanno così: la Roma tenta di riprendersi la vittoria, si getta in avanti lancia in resta, ma la migliore occasione capita sempre agli etnei, aiutati in maniera SCHIFOSA da un Tagliavento in giornata ancor più antiromanista del solito, almeno da quando dei vermi hanno notato che con lui la Roma aveva un buon curriculum! Fatto sta che Tagliavento fischia al 93esimo la prima punizione dal limtie per la Roma (Alleluja!), Pizarro finta di centrare, invece allarga per l'accorrente Rosi che crossa al centro sul capoccione di Doni che prende benissimo di testa ma Andujar blocca, sul rilancio immediato é sempre bravo Pizarro a recuperare per evitare la porta sguarnita, passa a Rosi che scodella per Totti, la palla é troppo lunga, Totti riesce ad evitare la rimessa dal fondo, ma concede la rimessa laterale, gli etnei ribaltano l'azione e, all'ultimo respiro, con Gomez ci inchiodano a 60 punti, costringendoci a fare almeno un punto domenica prossima contro l'appena retrocessa Sampdoria per essere sicuri di non restare tagliati fuori pure dall'Europa League! Intanto dobbiamo iniziare a guardare avanti, le voci che davano epr certa l'accoppiata Baldini- Sabatini adesso iniziano a dire come Capello abbia deciso di inchiodare Franco Baldini a Londra fino al 2012; sicuramente troveranno il modo per spiegarci come sia colpa di Rosella Sensi. Noi ci limitiamo a notare:
A) Un anno di piena e totale gestione Montali-Unicredit ha deprezzato in maniera abnorme il parco giuocatori della Roma
B) Un anno di piena e totale gestione Montali-Unicredit ha regalato Mexes al Milan
C) Un anno di piena e totale gestione Montali-Unicredit ha portato la Roma alle spalle della Lazio, prima volta da quando c'é Lotito
D) Un anno di piena e totale gestione Montali-Unicredit ha portato alla fine di ogni certezza societaria
E) Gli americani ANCORA NON ESISTONO.... e adesso non ci sono più alibi.
Chi scrive é sempre più convinto che i nomi "Baldini-Sabatini" altro non siano stati che fumo gettato agli occhi dei tifosi, insomma autentica pornografia calcistica.
Troppo facile, per un quotidiano, sparare Franco Baldini, Sabatini, Buffon, Villas Boas per vendere, per far sognare i beoti. I fatti ci dicono che oggi a Catania la Roma ha calato il sipario, Domenica dovrebbe fare l'inchino per salutare il pubblico e poi della Roma ne resterà solo un ricordo...
E questo anche grazie a chi scriveva "Virtuosi Saluti!"


venerdì 13 maggio 2011

Inter-Roma 1-1. Eliminati.

A Roma non ci sarà la Roma. In finale di coppa Italia, all’Olimpico, tornerà, come un anno fa, l’Inter. Nel tentativo di bis dell’annata perfetta è l’unica copia "autenticata", ma Leonardo vivrà la prima vera finale della sua gestione. Iniziare a vincere sarebbe un buon presupposto per continuare e ripartire, l’anno prossimo. A Montella non riesce la rimonta, gli americani partiranno senza trofei né viaggi a Pechino, per la Supercoppa italiana. Se c’è qualcuno che merita un altro trofeo, nella stagione interista, quello è sicuramente Eto’o. Samu ha tirato la carretta con Benitez, ha guidato il tentativo di riscossa con Leonardo, si è presentato a questa gara con 33 gol segnati. Il 34° è quello che dà i suoi la finale di Roma, la finale di Coppa Italia, per un possibile triplete, seppur minimalista (Supercoppa Italiana, Mondiale per club, trofeo nazionale). Eto’o caccia la Roma lontana due gol dalla qualificazione: i giallorossi ne segneranno uno, per accendere (anche a livello di nervi) gli ultimi minuti di una gara iniziata col silenziatore. Primo tempo dai ritmi bassi, molto bassi, poche conclusioni verso i due portieri, squadre disciplinate e poco mobili. Manca sempre l’ultimo passaggio, anche perché nessuno "lo detta" con movimenti senza palla. In tutto il primo tempo si segnalano un tiro a lato di Eto’o e una conclusione da buona posizione di De Rossi, che non centra i pali. La ripresa parte con la stessa andatura da villaggio vacanze. Poi qualcosa cambia. Il gol che sveglia il match arriva al 13’ della ripresa: Kharja raccoglie una respinta corta della difesa, entra in area e crossa. Perrotta sfiora solo di petto, la palla arriva a Eto’o che trova il corridoio per infilare rasoterra di piatto destro sul secondo palo. Da lì in poi tocca ai disoccupati portieri, con interventi decisivi su Pazzini e Milito (Doni) e Borriello (Julio Cesar). Borriello, però, non si arrende, si avvicina al gol a un quarto d’ora dalla fine (doppio palo) e trova l’1-1 al 39’, con un colpo di testa su cross di Perrotta. Cinque minuti di bagarre, di cartellini e di tentati assalti. Non basta. L’Inter va in finale sfruttando il capolavoro di Stankovic dell’andata, gestendo e rischiando forse un po’ troppo. Non una gara memorabile, ma contava il risultato. Leonardo ripropone il 4-2-3-1, con interpreti "particolari": sulla stessa linea, dietro a Pazzini (preferito a Milito), ci sono infatti Eto’o, Kharja (sostituto degli infortunati Sneijder e Stankovic) ma anche il millenario Zanetti. Prima della gara celebrazioni per le mille partite ufficiali (fra club e nazionale) del capitano nerazzurro: traguardo incredibile, che avrebbe meritato forse una gara da subito più "viva". Le altre note positive sono la solita prova di Lucio e un movimento "alla Milito" di Milito, che ripropone in modo convincente la finta che fa cadere ogni difensore (poi è bravo Doni). La Roma esce per averci provato un po’ troppo tardi. Montella riabilita Menez, tenendo in panchina Vucinic: il francese si adatta presto al ritmo della partita, finendo col facilitare il compito di Lucio e della difesa in generale. Si fatica a occupare il campo avversario, si prova qualche lancio per Borriello, che però a lungo è anticipato o recuperato. Alla fine avrà più birra degli avversari, guidando l’assalto. Tardivo.


Articolo di Valeio Clari. Fonte www.gazzetta.it


domenica 8 maggio 2011

Roma-Milan 0-0.

Il risultato maggiormente ovvio: un punto a noi che, nella corsa all'Europa, comunque male non fà, soprattutto in relazione allo stato precomatoso nel quale versa la nostra Roma in questo finale di stagione; dall'altra parte il Milan al quale bastava un punto per conquistare matematicamente il tricolore, sfilandolo a cugini nerazzurri padroni della Serie "A" dal 2005-06, con ben due giornate d'anticipo.
La partita vede, come al solito, una buona partenza giallorossa, che ha trovato il suo apice nel tunnel di Cassetti su Abate, il cross per Vucinic che, in caduta, spare due volte sul cadente Abbiati. Pian pinino il Milan ha preso il sopravvento, stante l'infortunio accoroso a Matteo Brighi, uscito anzitempo per Rosi. La Roma tiene comunque botta, ma la sensazione è di un Milan contratto troppo concentrato sul punto per tentare un affondo che avrebbe potuto esporre i rossoneri al contropiede romanista (Non micidiale, a onor del vero, ma i milanisti evidentemente non lo sanno!).
Nel secondo tempo il Milan è, autenticamente, padrone della partita, ma, alla fine si registra solo un palo di Robinho in apertura di ripresa. Registriamo, da parte romanista, l'esordio in Serie "A" di Caprari, al posto di Rosi; Mènez non l'ha presa bene, mentre Caprari, di fatto, non l'ha presa proprio (la palla). Fatto stà che con dieci secondi d'anticipo, rispetto ai cinque minuti di recupero Morganti fischia la fine della partita, consentendo ad Amelia e soci di festeggiare il diciottesimo tricolore rossonero, mentre per la Roma è arrivata una notte in zona champions, anche se con una partita giuocata in più!

lunedì 2 maggio 2011

Bari-Roma 2-3. Olè!

Pazza Roma. La squadra di Montella ha vinto all’ultimo assalto una partita incredibile contro il Bari, dopo essere stata in svantaggio per due volte. Tre rigori, due pali, una traversa, tre espulsioni, è successo di tutto. E’ successo anche che Totti, con una doppietta, abbia superato Roberto Baggio, salendo con 206 gol così al quarto posto dei marcatori di tutti i tempi in campionato. Il capitano della Roma ha anche sbagliato il secondo rigore, finito sul palo.Le emozioni sono cominciate al 25' del primo tempo. Per un fallo di mano di Juan su cross di Huseklepp è arrivato il rigore per i padroni di casa. Bentivoglio ha spiazzato Doni. Il Bari non vince in casa dal 26 settembre contro il Brescia e ha riassaporato il successo, che vale solo per l’orgoglio e per finire con dignità una stagione compromessa da un pezzo, con la retrocessione ormai ufficiale da una settimana. Ma a Totti sono bastati cinque minuti per provare a scacciare i fantasmi. Punizione calciata con violenza, la barriera del Bari aggirata, pareggio e aggancio a Baggio a quota 205. Un altro record da mettere in bacheca. Al 36' la Roma ha avuto la possibilità di passare in vantaggio, con la migliore azione della partita. Comibinazione Menez-Totti-Menez, ma il tiro del francese si è perso di poco sul fondo. Dopo il pareggio la Roma ha provato a forzare alla ricerca della vittoria, ma nel finale ha preso il secondo gol, frutto della solita amnesia difensiva. Huselklepp ha trovato la difesa giallorossa impreparata sul cross di Romero e ha realizzato di testa il suo primo gol in Italia.Nella ripresa Montella ha provato a riprendere la partita con l’ingresso di Borriello al posto dell’evanescente Menez. Ma dopo tre minuti la situazione si è complicata ulteriormente con l’espulsione di De Rossi, per una gomitata a Bentivoglio. Brutto gesto del centrocampista che rischia una pesante squalifica. La Roma in inferiorità numerica si è aggrappata a Totti, che ancora su punizione è andato vicino al raddoppio. Il pareggio è arrivato al 12' per un fallo da rigore concesso per atterramento di Juan da parte di Belmonte. Dal dischetto Totti non ha fallito e ha pareggiato una partita che la Roma ha continuato a complicarsi da sola. E’ salito a 206 gol in serie A, al quarto posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. Ma non è finita. Dopo due minuti Doni avrebbe potuto subìre il terzo gol, la deviazione di Juan è finita sul palo, dopo un nuovo sbandamento collettivo. La Roma ha continuato ad attaccare e al 34' Glik ha atterrato Borriello in area. Rigore ed espulsione, ma questa volta il tiro di Totti dal dischetto è finito sul palo con la deviazione impercettibile di Gillet. All’ultimo minuto regolamentare la Roma è andata ancora vicina al ko, ma il tiro di Ghezzal si è stampato sul palo. Le emozioni non sono finite e una manciata di secondi prima della fine Rosi ha segnato di pancia il gol che ha permesso alla Roma di vincere e continuare a sperare nel quarto posto.


(Fonte www.corrieredellosport.it)

domenica 24 aprile 2011

Roma-Chievo 1-0. Olè!

Meno male per la Roma che il gol è arrivato subito… La vittoria per 1-0 contro il Chievo è stata infatti un festival delle reti mangiate, quasi tutte dai giallorossi. Solitamente partite del genere rischiano di finire male: non è successo e i ragazzi di Vincenzo Montella possono festeggiare una Pasqua un po’ più serena. Ma tutti quegli sbagli in zona rossa testimoniano che per la Roma il momento non è davvero dei più felici. Buon per lei che il Chievo è parso più venire in gita, forse poco convinto di prendersi dei punti. La Roma ha calato subito in campo i suoi assi e il messaggio di Montella è stato ben recepito dai suoi. I giallorossi con Menez, Totti e Vucinic, più Perrotta a supporto, hanno aggredito il Chievo e hanno segnato subito. Dopo soli tre minuti, azione veloce al limite dell’area, palla dentro di Totti per De Rossi (tenuto in gioco da un difensore) e assist perfetto per Perrotta che di destro ha incanalato immediatamente la partita nelle mani dei padroni di casa. La reazione del Chievo è stata piuttosto molle. Troppo basso il pressing dei ragazzi di Pioli, l’azione non è mai decollata e così Juan e Burdisso hanno facilmente controllato gli scatti di Pellissier. Solo Constant ha rotto un po’ gli indugi sul centrosinistra: suo il primo tiro in porta dei veneti al 20’. Vucinic fermaro da Sardo nella ripresa. Ansa crisi vucinic — Prima solo da segnalare il proseguimento del tremendo momento di crisi di Mirko Vucinic. L’attaccante si è divorato due gol al 14’ (clamoroso) e 17’ (più difficile ma inspiegabile per un attaccane del suo valore). Montella lo ha sempre incoraggiato, ma la punta ha mancato lo specchio della porta anche al 44’. L’1-0 del primo tempo, insomma, è andato piuttosto stretto ai giallorossi. Nella ripresa il Chievo ha provato a farsi subito vedere: prima con Guana (tiro alto da lontano) poi con Uribe, subentrato al fumoso Moscardelli: l’attaccante solo davanti a Doni si è però mangiato il possibile pareggio. Era l’8’ e l’errore ha svegliato nuovamente la Roma. I giallorossi ci hanno provato e riprovato in serie ma il 2-0 non è arrivato. Al 12’ Menez ha centrato il palo. Al 14’ Sardo ha fermato ancora Vucinic. Al 15’ Vucinic ha impegnato Sorrentino e al 18’ lo ha fatto Totti. Al 25’ la traversa salva il portiere che poi è bravissimo su Perrotta da un metro. Poi al 31’ tocca a Juan sfiorare il palo da corner. Pizarro ha evitato la beffa al 42’ con un bell’anticipo difensivo. Poi è toccato a Brighi allungare la lista dei rimpianti romanisti. E’ la cronaca di un assedio, insomma. Tra una vittoria per 1-0 e una per 5-0 non c’è differenza di punti assegnati: ma in panchina (e in tribuna) oggi i romanisti avrebbero preferito soffrire un po' meno.
(fonte:www.gazzetta.it)

mercoledì 20 aprile 2011

Roma-Inter Coppa Italia 0-1.

Finisce qui, la stagione della Roma, nel modo più inglorioso, nessun traguardo perseguibile, anche la Coppa Italia diventa un miraggio. A un'Inter convalescente, ma ancora lontana dalla sua versione migliore, concede i riguardi puntualmente riservati a chi si trova in difficoltà. Decisiva la rete, spettacolare, di Stankovic, ma la Roma vista in campo ieri sera non appare sicuramente in grado di rovesciare la situazione nella partita di ritorno al Meazza. Pochi da salvare tra i romanisti, forse il solo Burdisso meritevole della sufficienza piena, almeno ha evitato il naufragio in qualche occasione. Irridente la disinvoltura con la quale i milanesi hanno amministrato nella ripresa il vantaggio maturato a pochi secondi dal riposo. Possesso di alla insistito, nulla concesso a rivali sulle gambe. Trentamila all'Olimpico, Curva Nord vuota, tribuna d'onore con presenze illustri, su tutte quella di Prandelli, Totti spettatore. Ma il teppismo non ne vuole sapere di lasciare in pace i tifosi civili, fischi all'inno nazionale e poi fumogeni e petardi a gogò, arriveranno nel migliore dei casi multe pesanti. Subito iniziativa stabile per l'Inter, senza Eto'o e Pazzini e con Thiago Motta in tribuna. Dopo cinque minuti il primo episodio significativo, su uscita avventata di Doni, la porta spalancata, per fortuna della Roma Stankovic spinge Juan, vanificando la facile conclusione a rete. Poi la più limpida occasione giallorossa: sull'errore di Ranocchia, Borriello dalla sinistra dell'area mette Vucinic in condizione di toccare in rete senza problemi, il montenegrino fa peggio rispetto alla gara col Palermo, colpisce in modo incomprensibile. Ormai ogni sua apparizione e all'Olimpico è una tortura, nervi scoperti testimoniati anche dalla gomitata a Lucio in avvio di secondo tempo. Subentra l'equilibrio, si attenuano i ritmi vertiginosi della fase di avvio, ancora un reclamo interista per un mano di De Rossi non del tutto innocente. Le difese si fanno più attente, impeccabili Lucio da una parte e Juan dall'altra, Cassetti meglio nella spinta che nella copertura, Vucinic fa di tutto per farsi perdonare, assidue le iniziative, però quello con Borriello è un dialogo fra sordi, mai un movimento realmente in sintonia. Quando sembra tutto rimandato alla ripresa, un appoggio di Cambiasso ispira Stankovic per l'arresto ai venti metri e la battuta di collo destro esterno, pallone nell'angolo alto, Doni non può farci nulla. Molti cartellini gialli, pesanti quelli per Taddei e Ranocchia, salteranno il match di ritorno a San Siro. Roma all'assalto nel secondo tempo, Inter chiusa e attenta, poi Borriello esce per un colpo alla testa, dentro Menez, ma si perde una preziosa torre in attacco. Squadre più lunghe, Ma i soli pericolosi nelle incursioni sono i nerazzurri, dalla montagna delle sue velleità offe nsive la Roma non riesce a trarre neanche un innocuo topolino, zero tiri in porta, zero occasioni, anzi Doni deve salvare su Pazzini, ma non è che il mancato raddoppio conforti le labili speranze romaniste. Stasera il secondo atto di questo penultimo turno, al Meazza. Innegabile divario tecnico a favore del Milan, che potrà schierare Ibra squalificato in campionato, ma le maggiori motivazioni le avrà senza dubbio il Palermo di Delio Rossi, che vuole giocarsi questa rimanente chance di ribalta. La finale sarebbe un traguardo importante per i siciliani, dopo una stagione non negativa, ma forse di livello inferiore alle attese e alle potenzialità di una squadra ricca di giovani talenti.
(Da forzaroma.info "Il tempo" A firma Gianfranco Giubilo)

domenica 17 aprile 2011

Roma-Palermo 2-3.

Una squadra inesistente che ha mollato tutto, con giocatori svogliati si fà infinocchiare da un Palermo sceso in campo con la testa alla semfiniale di Coppa Italia. La Roma rinuncia semplicemente ad attaccare nonostante le scellerate scelte di Delio Rossi che mettendo la difesa rosanero altissima permette a Ménez di tagliarla come vuole. Ma nonostante ciò la Roma rinuncia ad affondare il colpo. Dopo 27 minuti è in vantaggio grazie a un rigore trasformato da Totti a seguito del fallo di Balzaretti su Ménez. Ma questo non basta perchè la Roma "gestisce" il pallone, come se mancasse un minuto alla fine del match, ma manca più di un'ora e alla fine il Palermo, pur senza aver fatto alcunchè, pareggia grazie a un rigore inventatissimo da Romeo per un "fallo" di Burdisso su Pastore. Pareggio e fine del primo tempo. Dall'intervallo sembra essere tornata una Roma volenterosa, si vede Vucinic per Rosi, ma la solfa non cambia: si registra un palo arretrato (Il montante dietro la porta) di De Rossi e poi le due occasioni macroscopiche: prima Ménez ben lanciato a rete da Totti manda di poco alla destra di Sirigu, poi sempre Ménez lanciato in profondità da Pizarro trancia la difesa rosanero, si presenta solo davanti a Sirigu, passa per l'accorrente Vucinic che da solo a porta vuota manda alto di poco. E' il segnale di una resa totale che si materializzerà nei minuti successivi. Un'azione identica orchestrata da Pastore metterà Abel Hernandez nelle condizioni di segnare il 2-1, e un lancio in profonidtà porterà sempre Abel Hernandez a fulminare Doni sul lato opposto. Siamo al 46esimo e solo adesso la Roma si sveglia e accorcia le distanze con Vucinic finalmente cattivo a colpire da fuori area un colpo di tacco del subentrato Borriello. Ma ormai è tardi, tardi per tutto. Con questa sconfitta, grazie al concomitante successo della Lazio a Catania sfuma definitivamente la possibilità di arrivare quarti. Sfuma la conferma di classifica della superiorità cittadina e sfuma la generazione della squadra bella e fregnona che ci ha regalato la Presidenza Rosella Sensi. E' la fine di un campionato, è la fine di un'epoca!

venerdì 15 aprile 2011

Roma-Palermo. L'arbitro.

E' Andrea Romeo di Verona. Nato nella città ligure il 23 Settembre 1970 (Sì sembra una presa in giro, ma si chiama Romeo da Verona... e Giulietta? Zoccola!). Esordisce in Serie "A" in data 29 Maggio 2005 nel match interlocutorio di fine campionato Messina-Livorno 1-1. Non verrà mai coinvolto in calciopoli e per questo motivo può dirsi che sia un arbitro delle nuove generazioni, della cosidetta "Seconda Repubblica" pallonara. L'ultimo precedente risale a Domenica 12 Dicembre 2010 allorquando diresse una semplice Roma-Bari finita 1-0 per i colori giusti, grazie al goal di Juan, ma contrassegnata da un rigore fallito da TOTTI!

Roma-Palermo. Il precedente.

Ormai la stagione volge al termine e per noi della Roma si può ben dire che stia letteralmente finendo un'epoca. Proprio mentre scriviamo (Venerdì 15 Aprile 2011, ore 16.47) a Boston si sta conludendo, o perlomeno settordici mezzi d'informazione ci dicono ciò, il trasferimento della Roma nelle mani della cordata guidata da Thoms Di Benedetto (che per la cronaca fra dieci giorni compirà 60 anni), con Richard D'Amore, James Pallotta e Michael Ruane. I rumors maggiormente accreditati dicono come ormai l'accordo sia stato raggiunto e che per le 18.00/22.00 ora italiana dovrebbe essere indetta una conferenza stampa per annunciare la firma sui patti parasociali di vendita in esclusiva della AS Roma, preludio per vendita definitiva prevista per Maggio, allorquando verranno a essere espletate tutte le procedure necessarie, tanto alla CONSOB, quanto all'Antitrust; per poi arrivare al lancio dell'OPA sulle restanti azioni in vendita libera. Intanto per noi l'incontro di domani pomeriggio contro il Palermo è semplicemente essenziale: la vittoria di Udine ci ha rilanciati in chiave Champions, anche se ha collocato la Lazio al quarto posto, permettendole di superare i friuliani. Nonostante il palese favore (Adesso la Lazio è padrona del suo destino) i biancocelesti hanno avuto il culo in faccia di lamentarsi, sostenendo che la nostra vittoria sia stata quantomeno sospetta e che avrebbero sguinzagliato una Task Force per vigilare sulla regolarità della parte finale del campionato. Sarebbe stato interessante sapere come mai detta Task Force non l'hanno sguinzagliata l'anno scroso. Forse perchè all'epoca il mercimonio di partite delle quali la loro storia è piena era in fase di totale svolgimento: Cagliari-Lazio, Genoa-Lazio e, soprattutto, Lazio-Inter, la partita dell'eterna vergogna. Comunque non dimentichiamoci i nomi dei protagonisti delle schifose illazioni sulla Roma: Claudio Lotito (Sì, esattamente quello che telefonava a Moggi nel 2005), Edy Reja (Quello che, capendo il biscottone di Lazio-Inter, si fece stranamente cacciare in occasione di Genoa Lazio della Domenica precedente, per farsi squalificare....) e, infine, Cristian Brocchi, protagonista di Lazio-Inter del 2 Maggio 2010, ma anche della stagione della Fiorentina al termine della quale i Viola furono condannati per calciopoli..... Tornando a parlare di cose belle l'unica che ci viene in mente é la Roma, soprattutto le vittorie della Roma: per questo precedente piacevole la memoria non deve tornare indietro di molto, esattamente a Mercoledì 28 Gennaio 2009, allorquando, nel turno infrasettimanale della prima giornata di ritorno della stagione 2008/09, passata alla storia per l'esordio on-line di questo blog, battemmo i rosanero del futuro laziale Ballardini per 2-1. Fu quella l'ennesima serata di gloria per Francesco TOTTI, capace di realizzare il goal del vantaggio nel primo tempo, con una staffilata da fuori area, e di passare a Matteo Brighi il pallone per il secondo e definitivo vantaggio romanista. Solo una cavolata sesquipedale di Doni nel servire Perrotta permetteva ai siciliani di pareggire momentaneamente con Cavani. Per la cronaca quella fu la prima partita dopo che Panucci si era rifiutato di scendere in campo a Napoli.

lunedì 11 aprile 2011

Udinese-Roma 1-2. Olè!

Doppietta nel derby, doppietta a Firenze, doppietta a Udine, la quinta in carriera contro i friulani, arricchita dal cucchiaio: la Roma di Montella è Francesco Totti, 203 reti in serie A. I giallorossi passano 2-1 nello scontro diretto per la Champions e si riportano a 3 punti dal 4° posto (-1 dalla Lazio), occupato ancora dall'Udinese di Guidolin che incappa, però, nella seconda sconfitta consecutiva. Di Natale segna - 26° gol stagionale - ma senza Sanchez, i bianconeri finiscono per perdere smalto e convinzione dei propri mezzi. Così alla distanza esce la Roma col suo intramontabile capitano. Nel finale incandescente annullato un gol ad Asamoah per fallo di mano, ma Damato non vede la spinta da rigore di Perrotta sul ghanese. Dopo il passo falso con la Juventus, Montella torna a guidare la rimonta. Povera Udinese: no Sanchez, no party. Al Friuli il "Niño Maravilla" si ferma nel riscaldamento e i bianconeri cadono sette mesi dopo l'ultima volta in casa. Prima di questa doppia sconfitta (domenica scorsa a Lecce e oggi la Roma) la difesa di Guidolin vantava un filotto di 7 partite senza subire gol, ora ne incassa tre in meno di una settimana. Una flessione che va oltre il momento precario dei suoi attaccanti: senza Inler squalificato, i bianconeri impiegano un'ora per carburare e finiscono sulle gambe. A suonare la sveglia è il vantaggio firmato da Francesco Totti, dopo l'ingenuo fallo da rigore di Pinzi su Pizarro. La gabbia di Guidolin per il capitano giallorosso spesso blocca anche Vucinic ma lascia spazi agli inserimenti: quelli di Rosi e Brighi non creano problemi, ma quando in area si affaccia il cileno, son dolori: il contatto è netto. Al 12' della ripresa Totti prende la palla e batte Handanovic col cucchiaio, il marchio di fabbrica che mancava, ormai da quattro anni. Senza Sanchez, gli emissari del Manchester United in tribuna si godono il solito Di Natale, acciaccato eppure capace di pareggiare a 2' dalla fine, sulla sponda di Corradi. Sembra finita, anzi c'è tempo per il raddoppio dell'Udinese con Asamoah. Damato annulla per fallo di mano, ma il centrocampista è sbilanciato nettamente da Perrotta. Decisione che farà discutere. Sul ribaltamento, Handanovic smanaccia un cross di Taddei, Cuadrado non raccoglie la sfera e lascia a Riise il cross per Totti, che sbanca il Friuli. La corsa all'Europa si fa sempre più avvincente.

venerdì 8 aprile 2011

Udinese-Roma. L'arbitro.

Antonio Damato (Barletta, 15 Agosto 1972). Arbtro giovane, delle nuove leve del dopo Calciopoli, fu fatto esrodire in Serie "A" nel Dicembre del 2006, match Catania-Udinese 1-0. L'ultimo precedente ci arride in quanto risale a Venerdì 04 Marzo 2011 allorquando battemmo in trasferta il Lecce grazie ai goals di Vucinic e di Pizarro su rigore all'ultimo istante, inframezzate dal pareggio di Giacomazzi. Ce lo ricordiamo, purtroppo, perchè diresse l'amarissimo match Roma-Sampdoria del 25 Aprile 2010, allorquando l'inopinata sconfitta maturata contro i bleu cerchiati ci costò il tricolore.

Udinese-Roma. Il precedente.

Dopo tre settimane d'assenza torniamo a occuparci della Roma. Purtroppo gli impegni ci han sovraffatti e abbiamo perso due settimane durante le quali qualcosa è successo. In primis la Roma è passata alla cordata di Thomas Di Benedetto, anche se le firme sono previste per Venerdì 15 Aprile 2011. Fatto stà che già iniziano a girare voci più o meno fondate circa i nuovi assetti societari: si dà per certo l'arrivo di Sabatini e, quasi, quello di Baldini. Dal punto di vista del mercato le voci vogliono per (quasi) certo l'ingaggio di Buffon dalla Juventus e di Pastore dal Palermo. Intanto siamo sicuri che Mexes st'altr'anno indosserà la maglia del Milan: dopo l'operazione per la rottura del crociato anteriore destro subita domenica scorsa contro la Juventus ha, infatti, rilasciato un'intervista nella quale ha dato per sicuro il suo divorzio dalla Roma e per quasi sicuro il suo trasferimento al Milan. Insomma anche se rotto abbiamo fatto partire a parametro zero un difensore centrale di 29 anni. Non male come cazzata. Altre voci vogliono come sfumato l'ingaggio di Diego Lugano, bloccato da Pradè, ma respinto da Sabatini ormai preso totalmente dal suo futuro giallorosso. Ovviamente, tranne Mexes al Milan, queste sono tutte voci che ci limitiamo a riportare, ben consci di come "Conditio sine qua non" sia la firma di Thoma Di Benedetto in calce ai contratti di acquisto della Roma. E finchè questa firma non ci sarà.... per la cronaca vorremmo ricordare come la Roma sia reduce da un'inopinata sconfitta casalinga contro la Juventus domenica scorsa (03 Aprile 2011 ore 20,45): dopo un buon primo tempo, durante il quale è salito sugli scudi il portiere Storari, nel secondo tempo la Roma si è letteralmente squagliata, facendosi uccellare prima da Krasic, sul cui goal è colpevolissimo Doni, una pippa inarrivabile, e poi da Matri in contropiede, con Juan (Un ex giocatore, diciamolo!) che ha sbagliato il fuorigiuoco e su cui Doni ha dimostrato ancora una volta di non essere un portiere, facendosi passare il pallone sotto le gambe. Intanto occupiamoci della partita di Sabato Sera. E' uno di quei match che scottano, anzi è l'ultimo vagone merci sgangherato per poter rimanere aggrappati alla possibilità di centrare almeno un immeritato quarto posto. L'avversario, per quanto reduce dalla sconfitta di Lecce (2-0 per i salentini, grazie alla doppietta di Bertolacci, nostro allievo!) è il più in forma di tutta la serie "A"; fortunatamente ad oggi lamenta l'assenza di Alexis Sanchez (Del quale si parla di un futuro alla Roma... vedremo!). Intanto torniamo con la memoria a tempi certamente migliori: era il 21 Aprile 1985 e mentre la Lazio veniva sconfitta in casa 3-0 dalla Sampdoria, avvicinandosi sempre più a una libidinosa retrocessione da ultima in classifica (Sarebbero matematicamente retrocessi la settimana dopo perdendo uno a zero a Verona contro il Verona prossimo campione d'Italia, con un goal di Fanna... scherzi del destino, una stagione a idolatrarlo, e lui li ha rimessi a posto!), noi andavamo a prenderci i due punti allo stadio Friuli di Udine, contro una Udinese che, comunque, annoverava tra le sue fila nientemeno che Zico. Agli ordini del Signor Casarin, la Roma regolerà i fiulani con un netto 2-0 firmato Pruzzo e Chierico. In chiusura vorrei ricordare che oggi 8 Aprile 2011 Agostino Di Bartolomei avrebbe compiuto 56 anni, se non avesse deciso di lasciarci prima. AGO PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!

mercoledì 23 marzo 2011

Fiorentina-Roma 2-2.

Due doppiette in otto giorni, sforata quota 200 goals in serie "A", sempre con la stessa maglia, Baggio nel mirino, a -4.... no dico, v'abbasta o volete na fetta de bucio de culo?

venerdì 18 marzo 2011

Fiorentina-Roma. L'arbitro.

E' Paolo Silvio Mazzoleni, nato a Bergamo il 12 Giugno 1974, fratello minore di Mario, anch'egli arbitro di Serie "A", ha esordito nella stagione 2005-06, dirigendo Lazio-Treviso. L'ultimo precedente risale allo 09 Gennaio 2010 allorquando, giorno dell'esordio casalingo di Luca Toni, vincemmo per uno a zero, goal di De Rossi, contro il Chievo. Da segnalare, quel pomeriggio, l'espulsione, a fine primo tempo, di Doni e il rigore fallito da Pizarro a fine partita.

Fiorentina-Roma. Il precedente.

Dopo la sbornia da derby torna il campionato. Siamo allo sprint finale che un anno fa di questi tempi significava sogno scudetto... bei tempi. Intanto la situazione societaria in evoluzione: per prima cosa registriamo la nascita del nuovo sito. Persone maggiormente esperte di internet dicono che sia già obsoleto: in effetti si nota più di qualche tara, ma già sembra un sogno. Per quel che riguarda la cessione del pacchetto di maggioranza c'è da dire come Domenica scorsa Rosella Sensi abbia detto che quello testè vinto sarebbe stato l'ultimo derby. A metà febbraio si disse che entro il 17 Marzo Di Benedetto sarebbe diventato il nuovo proprietario della Roma. Oggi è il 18 ed è stato annunciato uno "slittamento" a fine mese. Non vorremmo che alla fine salti tutto. Intanto si danno sempre più per fatti i rinnovi di Cassetti e Perrotta: due trentaquattrenni, mentre il ventinovenne Mexes andrà a sostituire Nesta al Milan a parametro zero... di chi sia la colpa non lo sappiamo, certo che non è un buon viatico per la prossima stagione. L'avversario che affronteremo è la classica "gatta da pelare": la Fiorentina, un avversario che ormai ci odia dal più profondo... chissà perchè? Problemi loro!! L'orario è dei più insoliti, Domenica ora di pranzo. Proprio l'orario un po' particolare vuole riportarci ai tempi nei quali, invece, l'orario era "normale": ovverossia la stagione 1989/90. Quel campionato fu caratterizzato dai lavori per gli imminenti mondiali di Calcio, per esempio la nostra Roma affrontò l'intiera stagione allo Stadio Flaminio, mentre la Fiorentina era costretta a giuocare all'interno d'un Artemio Franchi (Allora semplicemente "Comunale") semideserto stanti le numerose inagibilità causa lavori. Nonostante la Roma avesse una rosa ridotta all'osso riuscì, quell'anno, a giuocare una dignitosissima stagione che l'avrebbe riportata in Europa dopo un anno di purgatorio. Una delle tappe fondamentali di quella stagione fu,, senzaltro, quella di Domenica 03 Dicembre 1989 allorquando, dopo oltre 20 anni espugnammo Firenze, grazie ai goals di Desideri al settimo e Rizzitelli al 44esimo. Per i viola Battistini accorcierà le distanze al nono del secondo tempo, ma poi non ci sarà più nulla da fare per i gigliati.

martedì 15 marzo 2011

Roma-Lazio 2-0. Olè!

Semplicemente indimenticabile. La traversa di Pizarro dopo quattro minuti, la Lazio che non fà un tiro in porta che è uno... e poi l'uscita nella ripresa, segnale di come le nuove tecniche di allenamente importate da Montella funzionino. E quell'ultimo quarto d'ora, sempre col Pek che guadagna una punizione dal limite, Totti che tira, Muslera (Forse) accecato da un laser, che altro non era che la classe del Capitàno, che se la fà passare sotto l'ascella anche questa volta. E poi quegli indimenticabili cinque minuti, dal 39esimo al 44esimo della ripresa, con Totti e Simplicio sulla bandierina a sgonfiare il pallone e a gonfiare la bile dei Laziali che si fanno cacciare prima Radu (Bell'idea da idiota partire per andare a dare una testata gratuita a Simplicio sotto gli occhin del guardalinee); e poi, quando tutto sembra essere ancora in giuoco con sei minuti di recupero, lo scambio in contropiede Taddei-Totti, la palla al centro verso Simplicio, sdraiato da Biava... Rigore! Le ennesime proteste laziali portano al rosso diretto per Ledesma. Totti sotto la Sud per il rigore.... tiro.... goooool!!! E' finita così, con i laziali a chiedersi se sia vera quella loro stronzata che vuole Totti MAI decisivo, men che meno al derby! E noi? GIMME FIVE... all right!

mercoledì 9 marzo 2011

Shaktar Donetsk-Roma 3-0. The end...

Con lo Shaktar inizò, inevitabilmente con la Shaktar è finita. Quella di ieri non è solo una sconfitta, non è solo un'eliminazione, ma è la pietra tombale su un gruppo, un progetto, una presidenza colpevole di molte cose, ma meritoria sotto tante altre. Il clima da "Fine" già s'era respirato prima del fischio d'avvio, con l'annuncio della rescissione del contratto di Adriano. Fina anche di quella scommessa, emblema di tutte le scommesse con le quali ha vissuto la Roma finora; purtroppo ancora oggi non è dato sapere se e quando si insedierà la nuova presidenza, ma la prestazione di Martedì 8 Marzo 2011 rimarrà negli annali giallorossi per la resa totale e incondizionata della Roma (e, in parte, del calcio italiano) ai nuovi ricchi ucraini. Impietoso è il raffronto con l'ultima trasferta a Donetsk: quel giorno la Roma aveva una squadra giovane che giocava, contro un avversario chiuso nel vecchio Olympisky di costruzione sovietica; a distanza di meno di cinque anni la Roma ha mantenuto gli stessi effettivi, lo Shaktar ha cambiato stadio e giocatori. Il risultato è le tre pappine che abbiamo preso, dimostrando solo di essere capaci di rosicare, dimostrando di essere solo in grado di rincorrere platealmente l'avversario per dargli il classico inutile calcetto. La squadra è ricaduta per la milionesima volta negli stessi identici errori individuali e collettivi: l'infantile attegiamento di Mexes, capace di farsi dare il secondo giallo al 40esimo; la gomitata in faccia di De Rossi che, questa volta, si è fatto ben riprendere dalle telecamere; l'arroganza di Borriello che ha preteso di battere il rigore, salvo poi tirarlo in bocca a Piyatov, l'assoluta incosistenza tecnica di Taddei, incapace di tirare in porta, anche a un metro dalla stessa; l'inadeguatezza di Aleandro Rosi, semplicemente non altezza (E' UNA PIPPA!), il non carattere del nostro portiere, la società latitante che si esprime attraverso un allenatore forse pure bravo, ma impossibilitato a far valere la sua voce nei momenti decisivi (Se Pizarro è il rigorista in campo, il rigore lo batte Pizarro; senza se e senza MA!). E' giunto per la Roma il momento di cambiare radicalmente tutto il cambiabile. La nuova dirigenza, se c'è, deve appalesarsi quanto prima, la squadra và rifondata, passando, se serve, per qualche cessione illustre. Questi equivoci tecnici devono essere chiusi definitivamente nell'armadio dei ricordi; guai a ripresentarsi, l'anno prossimo, con in rosa ancora gli elementi che quest'anno si sono dimostrati semplicemente EX GIOCATORI!

lunedì 7 marzo 2011

Shaktar Donetsk-Roma. L'arbitro.

E' l'ex poliziotto inglese Howard Webb. Nato a Rotherham il 14 Luglio del 1974 è all'esordio assoluto con la Roma. Fu l'arbitro della finale di Champions League 2010, tra Inter e Bayern Monaco e quello della partita di estromissione dell'Italia dai Mondiali del 2010, tra Italia e Slovacchia.
Nel Gennaio 2011 è stato nominato "Arbitro dell'Anno".
Curiosità, inizialmente per la direzione del match la UEFA aveva designato l'inglese Martin Atkinson. La decisione di sostituire il primo designato non è stata accompagnata da alcuna motivazione.... che dietro ci sia un giro di scommesse?

Shaktar Donetsk-Roma. Il precedente.

E', per la seicentomiliardesima volta nella nostra storia, il momento di compiere l'impresa. Ribaltare il risultato di 3-2 subito all'Olimpico contro una squadra che non perde in casa da 38 gare è l'impresa delle imprese, soprattutto alla luce della vecchia volpe che gli Ucraini hanno in panchina, quel Mircea Lucescu che assistette quasi 20 anni fà all'esordio di Totti in Serie "A", e della situazione quasi disperata, dal punto di vista atletico, nella quale versa la nostra Roma. Secondo i "Bene informati" questa dovrebbe essere l'ultima partita di Rosella Sensi presidente della Roma, profilandosi all'orizzonte il prossimo venturo cambio di proprietà a favore di Thomas Di Benedetto. Si dà quasi per certa la presenza dell'Italo-americano al derby di domenica prossima. Chi vivrà vedrà.
Intanto la memoria ci riporta indietro all'unico precedente con gli ucraini, sempre in Champions League. Risalente al 22 Novembre 2006, fase a gironi della Champions posto Mondiale e post Calciopoli. Quella sera alla Roma sarebbe bastato un pareggio contro gli ucraini per qualificarsi con un turno d'anticipo, ma, purtroppo, nel gelo di Donetsk uscimmo sconfitti 1-0 grazie al goal segnato al 17esimo del secondo tempo dal rumeno Marica. Riuscimmo, comunque, a qualificarci grazie alla successiva vittoria interna per uno a zero contro il già qualificato Valencia di Quique Sanchez Flores.