venerdì 8 gennaio 2010

Roma-Chievo. Il precedente.

Dopo nemmeno 72 ore dalla beffa la Maggica ha la possibilità di riscattarsi, giuocando in casa contro i "mussi volanti" (Non il Parlamentare del PD, ma i clivensi). In queste ore di vigilia fermentano le parole e i pronostici relativi al mercato, sia per la Roma che per le altre squadre: Guberti và? No, Guberti resta.... anzi no, và alla Sampdoria. Cerci? Và? Resta? Rinnova e se ne và? Se lo prende il Bari? E Menez? E Baptista? Al 99% ne rimarrà uno solo.... Intanto Cicinho un giorno sì e l'altro pure dichiara di voler cambiare aria, dichiara di voler rescidnere il contratto. L'unica certezza è che Faty tornerà in Francia: ha smesso di pagare Sky! E poi chi arriverà? Si parla tanto di tale Marcio Azevedo, esterno sinistro alto brasiliano, molto veloce e dal tiro potente, con buone capacità anche di copertura. Più un vice Taddei che un vice Riise. Intanto in Serie "B" scoppia un doppio "caso Torino": rischio retrocessione in Lega Pro, sospetto di partita combinata col Crotone (al fine di cacciare Colantuono) e aggressione, da parte dei tifosi, ai giuocatori che, in vista dell'incontro col Cittadella, hanno minacciato di non scendere in campo. In questo clima instabile, come dicevamo, la Roma è chiamata all'esordio casalingo del 2010, alle 18.00, contro il Chievo. La memoria ci riporta indietro, invece, ad un match di fine anno solare. Era il 21 Dicembre 2005, turno infrasettimanale, e la Roma avrebbe chiuso l'annus orribilis (fatto di nove vittorie casalinghe totali, tra due campionati, una coppa Italia e una Coppa UEFA) in casa col Chievo. Quella sera, agli ordini del Signor Tombolini, entrò in campo una Roma reduce dalla bella prestazione di Genova con la Sampdoria, che non sapeva che avrebbe iniziato un capitolo che avrebbe cambiato non solo la sua storia, ma anche quella del calcio italiano. Con Totti centrattacco e Perrotta Trequartista avrebbe vinto la prima delle 11 vittorie consecutive che ci avrebbero portati a un clamoroso secondo posto e a lottare per lo scudetto quasi fino alla fine (Ma questo lo avremmo scoperto solamente a Luglio inoltrato...). La partita, nonostante il 4-0 finale, griffato Totti due volte Perrotta e Taddei, non fu bellissima, ma fu efficacemente chiusa dal Capitano che, specialmente nel primo tempo, terminato (Forse immeritatamente) 3-0 per noi, giocò praticamente da solo. Nel finale il quarto goal di Taddei (un bell'anticipo di esterno sul primo palo, sotto la Sud, a raccogliere un cross di Alvarez dalla sinistra) e l'ingresso, accolto con molto calore dal pubblico, di Okaka regalarono ai tifosi romanisti un dolcissimo Natale.

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