
Tanto cinica e spietata quanto sciupona. La Roma esce dal Sant’Elia con l’amaro in bocca di una vittoria costruita pazientemente ma poi letteralmente buttata via. Come altro definire un 2-2 quando si è in vantaggio di due gol al 45’ del secondo tempo? Un pareggio rocambolesco, certamente, ma il Cagliari lo ha assolutamente meritato credendoci fino alla fine oltre ad aver costruito tantissimo nel corso di tutta la partita. Non bello il primo tempo. Nei capitolini niente esordio per il neoacquisto Luca Toni, lasciato in panchina. Le due squadre si sono ben controllate e la partita ha stentato. L’inizio è stato certamente migliore per la Roma che ha aggredito i rossoblu cercando gli inserimenti ripetuti di Perrotta, Vucinic e Julio Baptista. La difesa del Cagliari ha però retto bene e quando i centrocampisti di Allegri hanno iniziato a carburare la Roma ha fatto molta più fatica, rischiando parecchio. Poche in verità le occasioni per entrambe le parti. Le migliori, però, certamente per il Cagliari. La prima al 14’ da corner con Lopez che di testa ha impegnato Julio Sergio, baluardo insuperabile nel primo tempo. La Roma ha reagito con Vucinic, fermato dai difensori. Poi Lazzari ha sfiorato il gol liberandosi bene davanti al portiere ma calciando fuori. Perrotta ha sfiorato il palo di Marchetti e il Cagliari ha nuovamente gridato al gol al 35’: violentissimo tiro di Lazzari da lontano e favoloso tuffo di Julio Sergio in corner. Il portiere brasiliano è poi attento anche su Cossu due minuti dopo. La Roma, scampati i pericoli, si è poi rifatta viva con una buona azione manovrata che ha portato Julio Baptista al limite dell’area: la botta di sinistro è però finita alta. La ripresa è iniziata in ritardo per un petardo esploso vicino a Pizarro, rimasto intontito per alcuni minuti. Non tanto però da sbagliare il rigore concesso al 7’ per un contatto di Agostini su Vucinic. L’attaccante montenegrino ha sentito il tocco ed è finito per terra, non affatto immotivate le proteste dei rossoblu. Pizarro ha spiazzato Marchetti per l’1-0. Un colpo difficile per i padroni di casa che hanno iniziato a premere forte. Allegri ha tolto Nenè (oggi poco brillante) inserendo Larrivey che ha subito crossato per Matri, vicinissimo al tocco vincente. Al 20’ la Roma ha però raddoppiato: ottimo contropiede a destra, palla di Taddei per Perrotta che in area di destro ha messo dentro. Le partite così di solito sono segnate. Il Cagliari infatti ha premuto e sfiorato il gol con Cossu (pallonetto alto) e Larrivey (traversa). Ranieri ha inserito per 10 minuti anche Luca Toni, per quello che pareva il più comodo degli esordi. Pareva perché tra il 45’ e il 48’ ecco il clamoroso 2-2. Prima è Lopez a mettere dentro in mischia da calcio d’angolo tra le proteste romaniste per un fallo di Conti su Cassetti non fischiato. Al 48’ poi, palla lunga per Larrivey a sinistra, Cassetti se lo perde, tocco sul secondo palo, respinta di Julio Sergio (forse il migliore dei suoi) e tocco vincente di Conti che fa esplodere il Sant’Elia.
Pagelle
Julio Sergio 5,5 non è in gran giornata, infatti non riesce a stoppare nemmeno un pallone, ricorrendo troppo spesso alla respinta di pugno. Sul primo goal (irregolare) del Cagliari si addormenta, perdendosi in inutili proteste. Sul secondo goal non ha colpe, anzi compie un quasi miracolo.
Cassetti 5,5 soffre la velocità delle ali cagliaritane e in fase d'attacco non è un granchè.
Burdisso 5 in pratica è un elemento in meno nella difesa romanista che, infatti, soffre le palle proprio da quella che dovrebbe essere la zona di competenza dell'argentino. Si fà uccellare da Cossu che con un pallonetto sfiora il goal.
Juan 8 tiene in piedi, da solo, la difesa romanista. Anche se ha qualche responsabilità sui due goals del Cagliari, è normalissimo che, dopo 90 minuti di resistenza solitaria, ci si appanni.
Riise 5 non è nè terzino di spinta nè difensore. Pur non concedendo troppo spazio alle ali del Cagliari, si rifugia maggiormante nell'esperienza anzichè nella tecnica, che, comunque, non gli manca.
Pizarro 8 tiene in pied il centrocampo della Roma dettando i tempi in modo pressocchè egregio. Rientra per recuperare il pallone sin nella propria area di rigore, rilanciando l'azione. L'esecuzione del calcio di rigore è PERFETTA! Ed era persino rintronato da un petardo!
De Rossi 5 anche lui soffre il rientro dalle ferie: non azzecca un lancio e spesso è in ritardo nella fase di recupero. Non si capisce perchè rimanga in campo fino alla fine.
Taddei 6,5 gran bella prestazione. Tantissima corsa perché è tornato. E poi la gestione da manuale del contropiede in quello che sembrava il suggello al match.
Perrotta 7 come per Taddei tantissima corsa. E poi che goal. Non solo, ma anche una serie di occasionissime e di inserimenti da dietro che gli hanno riportato le lancette indietro di 4 anni!
Vucinic 6,5 meriterebbe il 7 per la gran corsa e soprattutto per la caprbietà con la quale recupera una serie importanissiama di palloni. E poi si procura il rigore del vantaggio. Ma quel contropiede sprecato sul due a zero che avrebbe permesso alla Roma di portarsi a casa i tre punti grida vendetta!
Julio Baptista 6 grande fisico, ma poi ciabatta troppi palloni. Ancora non è quello di Siviglia, ma sembra sulla buona strada. Speriamo non se lo godano a Milano!!
Ranieri 5,5 fino al novantesimo avrebbe meritato anche un sette, la sua Roma ricordava quella cinica di Capello. Vederla vincere 0-2 in trasferta, al rientro dalla pausa natalizia, sotto la pioggia ci aveva riportato indietro di troppi anni (Nove), ma poi Lopez e Conti ci hanno risvaegliati. E noi gli leviamo un punto e mezzo, perchè abbiamo (quasi) la certezza che se avesse tolto De Rossi anzichè Pizarro forse oggi avremmo 31 punti in calssifica!
Sostituzioni.
Menez/Julio Baptista 5 semplicemente non incide, quando serve mantenere il pallone si incaponisce in folli dribbling tra tre giuocatori che, infatti, gli levano il pallone.
Toni/Vucinic NG sono le 16.36 di Mercoledì 06 Gennaio 2010 e la Roma ritrova un CENTRAVANTI VERO dopo nove anni. Meriterebbe 5, ma per ora preferiamo non pronunciarci!
Brighi/Pizarro NG avrebbe dovuto far trascorrere il tempo, dare spessore al centrocampo, ma poi la Roma naufraga e lui, comunque, non ha colpe. Al limite Ranieri, non perchè l'abbia messo, ma perchè ha fatto uscire Pizarro.
Nessun commento:
Posta un commento