La vendetta di Ranieri è compiuta. Va servita fredda, e quindi ci pensa un norvegese, Riise, nel recupero, a spedire ancora più all'nferno calcistico la Juventus di Ferrara. Riise colpisce di testa su un cross di Pizarro, che aveva sradicato la palla a Diego. Gran partita del cileno, due a uno e gran momento della Roma, che raccoglie forse anche più di quanto meriti. Ma in questa fase alla Juve va tutto storto: contro i giallorossi mette insieme la miglior prestazione del 2010 (non che fosse troppo difficile), va in vantaggio con Del Piero, si fa raggiungere, rimane in dieci. Serve il sacrificio in uscita di Buffon per evitare il contropiede di Riise, con la difesa bianconera sbilanciata. Ma il norvegese non si accontenta, e torna decisivo al 49'. Roma a +5 sui bianconeri, a -8 dall'Inter: Alzi la mano chi pensava a una classifica così al momento dell'addio di Spalletti. Alla vigilia si erano scambiati complimenti dai rispettivi siti, poi hanno firmato la partita. Apre Del Piero, risponde Totti, le due bandiere griffano il tabellino, nonostante prestazioni personali non ai loro livelli. Il gol della Juve arriva al 6' della ripresa, è fortunoso nella nascita, bellissimo nella conclusione. Diego prova a dare la palla a Amauri, Juan la svirgola, alzandola verso la zona di Del Piero, che da posizione defilata inventa un gran sinistro al volo sul palo lontano. Finisce nell'angolino anche il tiro di Totti, che però colpisce dal dischetto. Al 23' trasforma il rigore per fallo di Grosso su Taddei, che lo aveva saltato in un dribbling stretto. L'azione nasce da una palla non rinviata e persa da Chiellini: Pizarro fa il resto e serve il brasiliano in area. Il cileno darà il bis negli assist.Il ritorno di Sissoko dalla coppa d'Africa rivitalizza il rombo di centrocampo, col maliano che dà dinamismo e presenza in copertura, e poi sa appoggiare la palla a Diego in fase di costruzione. Il brasiliano continua nella sua leggera crescita: non è ai livelli dell'andata a Roma, quando l'adattamento al campionato italiano pareva una formalità e si sprecavano paragoni, ma i segnali sono lievemente incoraggianti. Più protetta, la difesa per un'ora rischia meno che nelle ultime uscite, e Grygera trova persino modo di proporsi ripetutamente in fase d'attacco. Certo, Dani Alves e Maicon sono un'altra cosa, ma qualche cross arriva. peccato che Amauri non abbia ritrovato il feeling con il gol: il brasiliano ci arriva praticamente solo di testa, ma le sue conclusioni non sono mai precise o fortunate. L'atteso nuovo acquisto Candreva gioca solo l'ultima parte della gara, ed è lui in ritardo sul cross di Pizarro che Riise manda in porta. Ma a dirla tutta, non si capisce dove fosse Salihamidzic. Nella ripresa calo netto della difesa, che troppe volte si fa trovare sbilanciata. E paga tutto alla fine. La serie nera continua (6 sconfitte nelle ultime 8), bisogna al più presto mettere una pezza.La Roma si sveglia nella ripresa, Ranieri batte per la prima volta la Juve (nei 12 suoi precedenti solo 3 pari). E dire che per 45' Buffon è inoperoso. I piani offensivi di Ranieri del resto erano saltati dopo 2 minuti, quelli che ci mette Luca Toni a infortunarsi: l'ex Bayern si blocca per un risentimento al polpaccio sinistro (che gli aveva dato dei problemi in settimana), il debutto del To-To è rinviato a data da destinarsi, con Totti che deve invece sostituire l'ex compagno di Nazionale. Ci mette un po', perché non ha le scarpe da gioco, poi per un'altra decina di minuti giocherà a ritmo ridotto: entrare a freddo nel gelo dell'Olimpico torinese (-6°) è un rischio grosso per chi rientra da un infortunio. Quelli difensivi invece reggono per tutto il primo tempo: la Roma lascia predominio territoriale ai bianconeri, ma copre con due linee compatte la propria metà campo. Quando la Juve trova il passaggio verso le punte, ci pensa Juan a non far arrivare i rifornimenti. Davanti ci si affida agli inserimenti costanti di Perrotta, che in un paio di occasioni però viene ignorato da Vucinic, che cerca un po' troppo la porta. Ma la luce la accende davvero Pizarro, che recupera palloni e serve gli assit decisivi. Quanto in alto arriverà la squadra di Ranieri?
Pagelle
Julio Sergio 6,5 Non è molto impegnato e sul goal non ha la benchè minima colpa. Buone uscite sui corners.
Cassetti 7 grande spinta sulla fascia. Parte con una progressione che ricorda persino Cafu, peccato che quel cross esca, infatti non è Cafu.
Burdisso 7 ottima prestazione, fà sentire i tacchetti e il fisico.
Juan 9 annulla Diego, lo sovrasta fisicamente e tatticamente. Spazza quando c'è da spazzare, reimposta con maestria brasileira. Da tenere come l'oracolo.
Riise 8 è il crak della partita. Avvio in sordina, poi decide che deve risolverla e lo fà: prima procura l'espulsione di Buffon e poi, in pieno recupero, regala la vittoria e tre preziosissimi punti alla Roma.
De Rossi 6,5 partita di grinta e carattere, esce bene alla distanza, quando, nel centrocampo in linea, si trova meglio a fronteggiare la fisicità di quello bianconero.
Pizarro 9 una regìa superba, mai un passaggio sbagliato, mai un pallone spazzato via. E poi, a un minuto dalla fine sradica la palla dai piedi di Sissoko (il migliore tra i suoi) e crossa un cioccolatino sulla testa di John Arne al quale non resta altro che porre la firma sulla storia.
Perrotta 7 intruppa spesso su Sissoko, ma non demorde MAI. Lo irride con un dribbling, spesso gli rimbalza addosso, ma riesce a contrastarne e limitarne movimenti e mole.
Taddei 7 la solita corsa che mette in apprensione Marchisio, al punto tale che lo costringe al netto fallo da rigore.
Vucinic 7 se avesse segnato una sola delle occasioni che s'è creato avrebbe preso 9, ma lui non è un numero 9, pur avendolo sulla maglia. Ma è un'ala destra di corsa, fatica e piedi raffinati. E questo dà alla Roma. Ottima prestazione, comunque.
Toni NG esce al terzo minuto, speriamo non sia nulla di grave. Si teme il mese di Stop, certamente mai meno di due settimane.
Ranieri 9 CHAPEAU.
Sostituzioni
Totti/Toni 8,5 forse avrebbe dovuto giocare solamente mezz'ora, invece, di fatto, se la fà tutta e VINCE. Segna il suo primo goal a Torino contro la Juventus e raggiunge Signori, beffa l'amico Buffon, battendolo sul lato che il portierone Juventino conosce, mettendo il cuoio, come una palla da biliardo, tra mano e palo. Poi zittisce, ancora una volta, gli Juventini che lo avevano insultato per tutto il tempo. E poi fà salire la squadra e smista colpi da maestro a chiunque. Un capitàno c'è e ci sarà sempre e solo un capitàno. LUI!

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