domenica 31 gennaio 2010

Roma-Siena 2-1. Olè

Un regalo per non dirsi addio. Ma soltanto arrivederci. Un regalo prezioso quello che Stefano Okaka ha confezionato per la sua Roma e per i suoi tifosi: una rete di tacco sotto la curva Sud a pochi minuti dal novantesimo, un gol che permette ai giallorossi di battere il Siena e piazzarsi al secondo posto assieme al Milan, fermato dal Livorno (ma con una gara in meno), nel turno di campionato in cui tutta la parte alta della classifica frena. Okaka esulta, ringrazia e si fa da parte. Già domani sarà in Inghilterra per vestire la maglia del Fulham, dove la Roma lo ha mandato in prestito. Il guizzo del giovane attaccante mette una pezza a una partita faticosissima per gli uomini di Ranieri. Troppe le assenze, soprattutto in attacco (privo di Toni, Totti, Vucinic e Menez) e Julio Baptista era apparso troppo solo, soprattutto nel primo tempo quando era l'unico punto di riferimento per le manovre offensive dei capitolini. Il Siena, sempre più solo in fondo alla classifica, non si è comportato male, anzi. Avrebbe anche meritato il pareggio, grazie soprattutto ad una grandissima prestazione di Curci che in porta si è superato più di una volta. E forse in casa giallorossa qualche dirigente avrà rimpianto quella cessione. La Roma aveva avuto un paio di buone occasioni nel primo quarto d'ora, prima con Motta e Baptista (con Curci che si supera in un doppio intervento prodigioso e Malagò che salva sulla linea), poi con il sinistro di Riise. Evidentemente il difensore norvegese stava solo prendendo le misure della porta del Siena, visto che al 29' ha poi realizzato uno splendido gol al volo. Ancora lui dunque, dopo il gol decisivo contro la Juventus. Il Siena però non sembra va abbattersi, anzi. I bianconeri hanno cercato più volte di affondare e poco prima della fine del primo tempo avevano trovato il pareggio grazie a una botta dalla distanza di Jajalo che Julio Sergio non riusciva a deviare sopra la traversa: sul pallone si avventava Vergassola che realizzava l'1-1. Nella ripresa la Roma è apparsa più aggressiva e Curci ha infilato una prodezza dopo l'altra. Taddei si infortuna (da verificare la sue condizioni) e la gara sembrava destinata a terminare in parità, nonostante Ranieri avesse inserito altre due punte, il giovane Cerci e appunto Okaka, accanto a Baptista. Mossa decisamente azzeccata. Con il colpo di tacco di Okaka i giallorossi conquistano dunque un'altra vittoria preziosa, segno di una marcia devastante che fa sorridere Ranieri.
Pagelle
Julio Sergio 5 oggi è in giornata da "spiaggione". Spesso gli sfugge il pallone, è colpevolissimo sul goal del Siena e per poco non ne regalo un altro ai toscani. Ha giocato partite migliori
Motta 6,5 spinge e difende molto bene. Forse si fà una mezza pennica sul goal, ma per il resto è ineccepibilie.
Burdisso 7 gran difesa su big mac Maccarone che, infatti, gira a largo. Pregevole un suo intervento a metà campo proprio sul fromboliere toscano lanciato in solitudine. Rischia il fallo da ultimo uomo, esce palla al piede con la testa alta.
Juan 7,5 ennesima prova superba dell'ex oggetto misterioso. Dalle sue parti non si passa. PUNTO&BASTA!
Riise 8 ...e pensare che c'era chi avrebbe voluto venderlo, e chi avrebbe preferito al suo posto Fabio Grosso! Ah già il goal (Primo in Serie "A" all'Olimpico) e l'altra occasione sfumata e una fase difensiva da altissimi vertici.
Pizarro 7 ennesima grandissima regìa. Un po' meno propositiva del solito. Ma visto che stavamo in casa col Siena possiamo permettergli di tirare il fiato in vista di ben altri impegni.
De Rossi 7 chiama la difesa romanista quando negli ultimi minuti la squadra sembra essere presa dall'orgasmo suicida del goal ad ogni costo, la Roma torna a essere ordinata e segna il 2-1. un caso? Non credo, allora mettiamoci anche la frequanza con la quale cerca il tiro dalla distanza e capiremo come e perchè sia tornato ad essere Capitanfuturo!
Taddei 6,5 eravamo certi fosse il Tad.. Day, non è stato così anche per colpa di un infortunio. Da quando è tornato il moto perpetuo della mediana romanista Riise è risorto e con lui la Roma.... sarà un caso?
Brighi 6 a ridosso dell'unica punta Baptista non ci si ritrova, infatti non punge e non morde. Ma almeno non frà danni. Capita!
Perrotta 6 di stima, perchè non stoppa un pallone che è uno. Forse un po' fuori posizione. Sarebbe stato interessante invertire i ruoli con Brighi.
Baptista 5,5 ancora una volta una pessima figura. E' moscio e senza cattiveria, e pure senza idee. Ha buone chances che spreca ignominiosamente per pochezza nei riflessi. Si salva quando entrerà Okaka, grazie al quale può partire da dietro e imporre maggiormente la sua fisicità.
Ranieri 8 temeva la buccia di banana Siena e aveva ragione. Di fatto senza attacco riesce a portare a casa la pagnotta e non è poco, anzi è molto. Quello che, comunque, impressiona, invece è vedere come abbia ribaltato le prospettive della Roma in un girone. Chapeau!
Sostituzioni
Cerci/Perrotta 7 mena scompiglio in area avversaria. Ingaggia un bel duello con Del Grosso (Che non è Roberto Carlos, è vero...) vincendolo spesso. Secondo noi è di categoria.
Okaka/Brighi 8 tanto ignobile col Catania quanto bello e decisivo oggi. Ci ricorderemo per sempre la magia di tacco con la quale ha risolto questa partita.
Pit/Taddei 6,5 sembrava dovesse essere una semplice prova interlocutoria, ben protetto da Riise, invece l'assist vittoria è il suo. E chi se lo aspettava?

venerdì 29 gennaio 2010

Roma-Siena: l'arbitro


Leonardo Baracani, nato a Firenze lo 07 Marzo 1974. Non è mai stato internazionale. Ha esordito in Serie "A" in occasione di Catania-Napoli 3-1 del 24 Maggio 2009, penultima stagionale.
Pur non essendo mai stato designato come arbitro in una partita della Roma, ha già diretto i nostri amati colori Domenica 04 Ottobre 2009, in occasione del Match interno col Napoli, vinto 2-1 grazie a una doppietta del Magico Capitàno. In quell'occasione fu designato come quarto uomo, nella terna diretta da Trefoloni, ma un infortunio, poco prima del Match, costrinse l'arbitro toscano a dare forfait, per essere, quindi, sostituito per l'appunto da Baracani.

giovedì 28 gennaio 2010

Roma-Siena: i precedenti.

Eccoci quì al "Giro di boa" pel nostro Mister: inizia, infatti, il girone di ritorno per la Roma di Ranieri che, proprio a Siena ha esordito sulla panchina giallorossa. Quella che ci stiamo lasciando alle spalle è stata l'ultima settimana del mercato invernale che, dopo il botto di Toni (fermo, comunque, 40 giorni) pare non debba regalarci altro: Azevedo è ufficialmente sfumato e altre trattative sono ferme o mai partite. Intanto registriamo l'arrivederci a Mauro Esposito, accasatosi a Grossetto, la semiufficialità dell'arrivo di Simplicio a Giugno a parametro zero e la quasi certa riconferma di Motta (sembrava sul punto di trasferirsi al City di Mancini). Intanto tornano a farsi insistenti le voci di un trasferimento di Menez (Marsiglia?) e di un ritorno di fiamma dell'Inter per Baptista. La sensazione è che uno dei due partirà. Registriamo, ieri sera, la qualificazione in Coppa Italia dell'Udinese ai danni del Milan, come prossimo avversario in semifinale.
Tornando a Roma-Siena la memoria ci riporta indietro di 3 stagioni: l'anno era il 2006/07. Un campionato particolare, con la Nazionale fresca campione del Mondo e la Juventus in Serie B. Il 28 Gennaio (esattamente 3 anni fà oggi) si giuocava la seconda di ritorno. L'attacco romanista era tutto sulle spalle dell'allora oggetto misterioso Vucinic, ancora a secco di goals, stante la squalifica a Totti, espulso per proteste a Livorno la partita precedente. E' un Siena coriaceo quello che si presenta all'Olimpico, contro il suo muro spesso si infrange l'attacco giallorosso che, alla fine, avrà la meglio solamente al 17esimo del Secondo tempo quando Vucinic, sfruttando un taglio del neoarrivato Tavano siglerà, sotto la Sud, il primo goal della sua carriera Romanista. Ripetiamoci!

mercoledì 27 gennaio 2010

Roma - Catania 1-0. Olè!

De Rossi ormai si sta abituando a tenere quella fascia al braccio. Da Capitano vero ha letteralmente trascinato la Roma verso la semifinale di Coppa Italia, con un gol di pregevole fattura arrivato dopo un forcing pazzesco della squadra di Ranieri nei confronti del Catania di Mihajlovic. Il tecnico di San Saba schiera Okaka prima punta, con Taddei, Perrotta e Menez a supportarlo nell'azione offensiva. Si rivede Motta titolare sulla fascia destra (in predicato di passare al Manchester City in prestito fino a giugno), mentre tra i pali rientra Doni, ormai ufficialmente diventato il secondo portiere giallorosso. Il divario fra due squadre è grande, amplificato anche dal fatto che il Catania ha operato un turnover di ben 10/11 rispetto alla squadra che solitamente affronta il campionato. Del resto, il vero obiettivo dei siciliani è la salvezza, anche se l'undici mandato in campo da Mihajlovic non si da per vinto fino all'ultimo minuto. Partita sostanzialmente arrembante da parte della Roma, soprattutto nel secondo tempo (in cui troviamo Cerci al posto di un'irritante Ménez), in cui assistiamo a un vero e proprio assedio giallorosso. Purtroppo però, l'attacco è davvero sterile: Okaka ce la mette tutta per dimostrarsi all'altezza della maglia che indossa, lotta, fa a sportellate, ma non riesce a inquadrare mai la porta. Alle sue spalle, sono Perrotta e Taddei i più pericolosi, Cerci lo sarebbe anche, ma pecca troppo di egoismo. Tuttavia, porta molta più vivacità lui di Ménez, stasera irriconoscibile. La Roma funziona, gli automatismi sono ormai collaudati e la sensazione che prima o poi il gol arrivi è nell'aria: lo è ancor di più dopo l'espulsione di Bellusci per doppia ammonizione al 13'. Okaka e Perrotta vanno più volte vicino al gol, ma Campagnolo nega a entrambi la gioia. Al 27' un lanciatissimo Okaka viene fermato fallosamente da Augustyn: fallo da ultimo uomo e nuova espulsione per il Catania. A quel punto la Roma "vede" la semifinale ancor più a portata di mano e inizia un forcing pazzesco, che viene premiato al 29': Okaka cede all'indietro per De Rossi che con un tiro potente e preciso realizza il vantaggio giallorosso. Un minuto dopo si ha subito l'occasione per chiudere il match, quando Potenza rischia un clamoroso autogol, con Campagnolo che si ritrova il pallone tra le mani. Sarà sempre Potenza a salvare sulla linea un gol praticamente fatto di Perrotta. La partita finisce dunque 1 a 0 per la Magica, che si qualifica così per la semifinale di Coppa Italia e sfiderà la vincente tra Milan e Udinese. Il Catania può uscire a testa alta dall'Olimpico, certo che potrà sicuramente dare del filo da torcere alla Lazio nell'appassionante sfida per la salvezza...
Pagelle
Doni 6 Non è quasi mai impegnato, svolge regolare amministrazione
Motta 6,5 Mezzo punto in più, considerato che non giocava una partita ufficiale da parecchio tempo. Si propone bene e sicuramente sarebbe un delitto perderlo. Da tenere.
Burdisso 6 Ormai è una sicurezza. Da riscattare.
Mexes 6 Buona condizione fisica, Rugantino ormai è recuperato e pronto a dare il suo apporto in questa parte cruciale della stagione.
Riise 7 Possiamo dirlo senza timore: il Thunderbolt che ha fatto impazzire i tifosi del Liverpool è tornato. Buone chiusure e ottime avanzate, ormai il vichingo di Casal Palocco ha conquistato tutta Roma!
De Rossi 8 Considerando che tornava da un'infortunio, il suo è stato un'impatto imponente sulla partita. Ha trascinato la squadra, voleva la vittoria e un suo tiro micidiale ce l'ha regalata. Il migliore.
Pizarro 7,5 Probabilmente non capiremo mai quant'è importante per l'economia della Roma. Semplicemente fondamentale.
Taddei 7 Si è proposto bene in fase offensiva e ha giocato benissimo sia a destra che a sinistra. Quand'è in forma è senza dubbio uno dei migliori esterni del campionato.
Perrotta 7 Un romanista vero. In ogni scontro è lui che va a parlare con l'arbitro, che suona la carica e lotta fino all'ultimo secondo. Meritava il gol, ma domenica avrà l'occasione per rifarsi.
Ménez 5 Ok, che è un talento lo sappiamo tutti... Ma ogni tanto lo dimostrasse.
Okaka 6 Probabilmente per la grinta mostrata meriterebbe anche mezzo voto in più, ma un attaccante non può mangiarsi tutte quelle occasioni. Prezioso per l'assist a De Rossi.
Ranieri 8 Riesce a non far prendere sotto gamba quest'impegno e i giocatori lo seguono. Ormai questa è la sua Roma.
Sostituzioni

Cerci/Ménez 6 Ottimi inserimenti, ma troppo egoista. Se riuscisse a limare questo suo difetto, diventerà un giocatore davvero importante per la Roma. Anche lui, come Motta, da tenere.
Cicinho/Motta 6 Non capiremo mai perché abbia tutta questa smania di tornare in Brasile. Poteva davvero essere l'erede di Cafu... ma per il momento è la terza scelta della Roma.

lunedì 25 gennaio 2010

Roma-Catania: l'arbitro

Nicola Pierpaoli (Firenze, 19 Settembre 1974) all'esordio assoluto in Coppa Italia con la Roma, ha esordito in "A" il 20 Dicembre 2006 in Atalanta-Udinese 1-2.
Anche l'unico precedente tra noi e l'arbitro fiorentino è relativamente datato, essendo vecchio di 366 giorni. Un anno fa, infatti, Pierpaoli fu chiamato a dirigere la seconda giornata di ritorno,turno infrasettimanale, con la Roma che si impose sul Palermo con un 2-1 griffato Totti e Brighi per noi, intermezzato dal pareggio di Cavani, favorito da un erroraccio di Doni nel passare il pallone a Simoncino Perrotta!




Roma-Catania: i precedenti.

Come se fosse un turno di Champions League: dopo il serale del Sabato, ecco il serale di Coppa. Purtroppo è "solo" la Coppa Italia. Gli avversari che il destino ci ha messi difronte per questo quarto di finale secco sono gli etnei dell'ex dal dente avvelenato Sinisa Mihajlovic. La cura dell'ex ala romanista ha prodotto presso i catanesi una serie di risultati positivi, tra i quali spiccano la qualificazione ai quarti della Coppa Nazionale ai danni del Genoa battuto a Marassi e, in campionato, l'impresa di Torino (1-2 alla Juventus, come nei sogni di Lino Banfi) e il perentorio 3-0 col quale hanno liquidato Sabato pomeriggio il Parma.
La memoria ci riporta indietro all'unico precedente in questa competizione tra noi e loro: era Mercoledì 16 Aprile 2008 e la Roma si presentava all'Olimpico per la semifinale di andata della coppa della quale era detentrice e che di lì a un mese avrebbe riconfermato. Il risultato fu un bugiardo 1-0 griffato Totti (Ultimo goal del capitàno in quella stagione tanto bella quanto sfortunata) con un secco tiro dalla distanza.
Ci saremmo qualificati, ovviamente, per la quarta finale di Coppa Italia consecutiva contro l'Inter. A 9/10 dalla stella d'argento!



Non so voi...



...ma io sto ancora godendo...

RIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISEEEEEEEE!!!

domenica 24 gennaio 2010

Juventus-Roma 1-2.

La vendetta di Ranieri è compiuta. Va servita fredda, e quindi ci pensa un norvegese, Riise, nel recupero, a spedire ancora più all'nferno calcistico la Juventus di Ferrara. Riise colpisce di testa su un cross di Pizarro, che aveva sradicato la palla a Diego. Gran partita del cileno, due a uno e gran momento della Roma, che raccoglie forse anche più di quanto meriti. Ma in questa fase alla Juve va tutto storto: contro i giallorossi mette insieme la miglior prestazione del 2010 (non che fosse troppo difficile), va in vantaggio con Del Piero, si fa raggiungere, rimane in dieci. Serve il sacrificio in uscita di Buffon per evitare il contropiede di Riise, con la difesa bianconera sbilanciata. Ma il norvegese non si accontenta, e torna decisivo al 49'. Roma a +5 sui bianconeri, a -8 dall'Inter: Alzi la mano chi pensava a una classifica così al momento dell'addio di Spalletti. Alla vigilia si erano scambiati complimenti dai rispettivi siti, poi hanno firmato la partita. Apre Del Piero, risponde Totti, le due bandiere griffano il tabellino, nonostante prestazioni personali non ai loro livelli. Il gol della Juve arriva al 6' della ripresa, è fortunoso nella nascita, bellissimo nella conclusione. Diego prova a dare la palla a Amauri, Juan la svirgola, alzandola verso la zona di Del Piero, che da posizione defilata inventa un gran sinistro al volo sul palo lontano. Finisce nell'angolino anche il tiro di Totti, che però colpisce dal dischetto. Al 23' trasforma il rigore per fallo di Grosso su Taddei, che lo aveva saltato in un dribbling stretto. L'azione nasce da una palla non rinviata e persa da Chiellini: Pizarro fa il resto e serve il brasiliano in area. Il cileno darà il bis negli assist.Il ritorno di Sissoko dalla coppa d'Africa rivitalizza il rombo di centrocampo, col maliano che dà dinamismo e presenza in copertura, e poi sa appoggiare la palla a Diego in fase di costruzione. Il brasiliano continua nella sua leggera crescita: non è ai livelli dell'andata a Roma, quando l'adattamento al campionato italiano pareva una formalità e si sprecavano paragoni, ma i segnali sono lievemente incoraggianti. Più protetta, la difesa per un'ora rischia meno che nelle ultime uscite, e Grygera trova persino modo di proporsi ripetutamente in fase d'attacco. Certo, Dani Alves e Maicon sono un'altra cosa, ma qualche cross arriva. peccato che Amauri non abbia ritrovato il feeling con il gol: il brasiliano ci arriva praticamente solo di testa, ma le sue conclusioni non sono mai precise o fortunate. L'atteso nuovo acquisto Candreva gioca solo l'ultima parte della gara, ed è lui in ritardo sul cross di Pizarro che Riise manda in porta. Ma a dirla tutta, non si capisce dove fosse Salihamidzic. Nella ripresa calo netto della difesa, che troppe volte si fa trovare sbilanciata. E paga tutto alla fine. La serie nera continua (6 sconfitte nelle ultime 8), bisogna al più presto mettere una pezza.La Roma si sveglia nella ripresa, Ranieri batte per la prima volta la Juve (nei 12 suoi precedenti solo 3 pari). E dire che per 45' Buffon è inoperoso. I piani offensivi di Ranieri del resto erano saltati dopo 2 minuti, quelli che ci mette Luca Toni a infortunarsi: l'ex Bayern si blocca per un risentimento al polpaccio sinistro (che gli aveva dato dei problemi in settimana), il debutto del To-To è rinviato a data da destinarsi, con Totti che deve invece sostituire l'ex compagno di Nazionale. Ci mette un po', perché non ha le scarpe da gioco, poi per un'altra decina di minuti giocherà a ritmo ridotto: entrare a freddo nel gelo dell'Olimpico torinese (-6°) è un rischio grosso per chi rientra da un infortunio. Quelli difensivi invece reggono per tutto il primo tempo: la Roma lascia predominio territoriale ai bianconeri, ma copre con due linee compatte la propria metà campo. Quando la Juve trova il passaggio verso le punte, ci pensa Juan a non far arrivare i rifornimenti. Davanti ci si affida agli inserimenti costanti di Perrotta, che in un paio di occasioni però viene ignorato da Vucinic, che cerca un po' troppo la porta. Ma la luce la accende davvero Pizarro, che recupera palloni e serve gli assit decisivi. Quanto in alto arriverà la squadra di Ranieri?
Pagelle
Julio Sergio 6,5 Non è molto impegnato e sul goal non ha la benchè minima colpa. Buone uscite sui corners.
Cassetti 7 grande spinta sulla fascia. Parte con una progressione che ricorda persino Cafu, peccato che quel cross esca, infatti non è Cafu.
Burdisso 7 ottima prestazione, fà sentire i tacchetti e il fisico.
Juan 9 annulla Diego, lo sovrasta fisicamente e tatticamente. Spazza quando c'è da spazzare, reimposta con maestria brasileira. Da tenere come l'oracolo.
Riise 8 è il crak della partita. Avvio in sordina, poi decide che deve risolverla e lo fà: prima procura l'espulsione di Buffon e poi, in pieno recupero, regala la vittoria e tre preziosissimi punti alla Roma.
De Rossi 6,5 partita di grinta e carattere, esce bene alla distanza, quando, nel centrocampo in linea, si trova meglio a fronteggiare la fisicità di quello bianconero.
Pizarro 9 una regìa superba, mai un passaggio sbagliato, mai un pallone spazzato via. E poi, a un minuto dalla fine sradica la palla dai piedi di Sissoko (il migliore tra i suoi) e crossa un cioccolatino sulla testa di John Arne al quale non resta altro che porre la firma sulla storia.
Perrotta 7 intruppa spesso su Sissoko, ma non demorde MAI. Lo irride con un dribbling, spesso gli rimbalza addosso, ma riesce a contrastarne e limitarne movimenti e mole.
Taddei 7 la solita corsa che mette in apprensione Marchisio, al punto tale che lo costringe al netto fallo da rigore.
Vucinic 7 se avesse segnato una sola delle occasioni che s'è creato avrebbe preso 9, ma lui non è un numero 9, pur avendolo sulla maglia. Ma è un'ala destra di corsa, fatica e piedi raffinati. E questo dà alla Roma. Ottima prestazione, comunque.
Toni NG esce al terzo minuto, speriamo non sia nulla di grave. Si teme il mese di Stop, certamente mai meno di due settimane.
Ranieri 9 CHAPEAU.
Sostituzioni
Totti/Toni 8,5 forse avrebbe dovuto giocare solamente mezz'ora, invece, di fatto, se la fà tutta e VINCE. Segna il suo primo goal a Torino contro la Juventus e raggiunge Signori, beffa l'amico Buffon, battendolo sul lato che il portierone Juventino conosce, mettendo il cuoio, come una palla da biliardo, tra mano e palo. Poi zittisce, ancora una volta, gli Juventini che lo avevano insultato per tutto il tempo. E poi fà salire la squadra e smista colpi da maestro a chiunque. Un capitàno c'è e ci sarà sempre e solo un capitàno. LUI!

giovedì 21 gennaio 2010

Juventus-Roma. L'arbitro.

Paolo Tagliavento di Terni. Nato il 19 Settembre 1972. Esordio in serie A datato 18 Maggio 2004, in Chievo-Bologna. Viene coinvolto in calciopoli, ma completamente scagionato.
Gli ultimi precedenti ci arridono, in quanto l'ultimo assoluto risale al 20 Dicembre 2009, ultima prima della sosta natalizia, allorquando battemmo 2-0 in casa il Parma, mentre l'ultimo precedentein trasferta risale al 29 Novembre 2009, allorquando vincemmo 2-1 a Bergamo contro l'Atalanta di Antonio Conte.



Juventus-Roma. Il precedente.

Dopo una settimana torniamo in campo, su uno dei campi peggiori per la nostra tradizione: l'Olimpico di Torino. Quella che andiamo ad affrontare è una Juventus in crisi nera, quindi meglio non fidarsi. Per noi la settimana appena trascorsa è filata liscia senza scossoni, si sà che è (quasi) saltato il passaggio di Julio Baptista all'Inter, quello di Okaka al Fulham e quello di Azevedo alla Roma; sono importanti le voci che vogliono Burdisso confermato fino al 2014, ma finchè non arriverà l'ufficialità sarà meglio non illudersi. Per quel che riguarda i nostri avversari, invece, la settimana che li conduce allo scontro è stata importante e nera: contestazione da parte della tifoseria, la cui curva è stata squalificata per i cori razzisti contro Balotelli, arrivo della promettenta ala romana e tifoso della Roma Candreva, direttamente dalla panchina del pericolante Livorno e, infine, rientro in pompa magna dell'anello "debole" della triade, Roberto Bettega.
Ma torniamo alla nostra memoria: ci ritorna in mente una prestazione maiuscola dei nostri colori a Torino, al vecchio e ormai abbattuto Delle Alpi. Era il Dicembre 1995, ultimo turno prima della sosta natalizia. La Roma si presenta reduce da un'eccellente vittoria a Napoli, firmata Thern e Delvecchio. In quella stagione, l'ultima firmata Mazzone, la Roma era partita col freno a mano tirato, ma poi, collezionando una serie di risultati dignitosissimi, alternati da inopportuni pareggi, sarebbe riuscita ad arrivare quinta, ad un solo punto dal duo da podio composto da Lazio e Fiorentina. Quel pomeriggio di Dicembre la Roma si presenta al cospetto della Juventus campione d'Italia e futura campione d'Europa, arcigna e volitiva. Nonostante l'espulsione di Marco Lanna che ci costringerà a giocare tutto il secondo tempo in inferiorità numerica, Balbo a fine primo tempo e un'autorete di Ciro Ferrara al sessantesimo permetteranno ai lupacchiotti di trascorrere un bellissimo Natale.

domenica 17 gennaio 2010

Roma-Genoa 3-0. Olè

La sfida a distanza fra Roma e Juve finisce con il sorpasso giallorosso: ora è la squadra di Ranieri ad occupare la terza posizione a quota 35, in attesa del match fra Napoli e Palermo di stasera. Intanto all'Olimpico contro il Genoa finisce 3-0 a favore dei padroni di casa, con doppietta di Toni (alle prime reti in giallorosso) e rete di Perrotta. E con Ranieri che si conferma castigatore implacabile del Genoa: è la sesta volta che una sua squadra supera i rossoblu giocando in casa. Per la Roma è la nona vittoria interna consecutiva. Con De Rossi in panca e Brighi in campo, e senza Totti, Okaka e Tonetto, la Roma riaffida a Toni il ruolo di catalizzatore offensivo della manovra giallorossa. E lui si conferma all'altezza delle aspettative, siglando i suoi primi in gol in giallorosso e non solo. Con Perrotta si alterna infatti nel ruolo di pericolo numero uno per una difesa genoana per la prima volta guidata da Dainelli (in campo anche l'altro arrivo invernale, Suazo, che non è però all'esordio). La prima occasione della gara è infatti di marca romanista, con Toni che libera Perrotta e Amelia deve esibirsi in una parata tutt'altro che banale. All'8' ancora Toni si trova a tu per tu con il portiere rossoblu, servito da Cassetti, ma stavolta non inquadra lo specchio. Intanto il Genoa c'è, si fa vedere, ma mai riesce a farsi pericoloso dalle parti di Julio Sergio. Tanto che al 17' tocca a Perrotta sbloccare il risultato. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo Pizarro crossa in mezzo, Juan chiama ancora Amelia all'intervento (con l'aiuto della traversa), poi Sculli cerca di anticipare Vucinic ma in realtà serve l'accorrente Perrotta, che non lascia scampo ad Amelia. La migliore occasione del Genoa è in realtà un pasticcio giallorosso: Julio Sergio si avvicina a Mesto con l'intento di anticiparlo, non ci riesce, il genoano perde l'attimo buono per concludere a porta vuota e quandi si appresta a tirare lo stoppa Riise. Poi si fa male Sculli, e nel tridente gli subentra Fatic, alla terza presenza in serie A. Ma non cambia la musica in campo. Al 33' è ancora la Roma infatti a sfiorare il raddoppio: Toni colpisce di testa, Amelia rinvia di piede. Finché, al 45', arriva il raddoppio, firmato dall'ex Bayern: cross rasoterra di Vucinic, Toni arriva e con un tocco in scivolata stavolta supera Amelia. E' il 2-0, per l'ex viola la duecentesima rete calcolando tutti i campionati in cui ha giocato. Dopo il 2-0, nelle battute iniziali della ripresa, la Roma abbassa il ritmo e si accontenta di controllare la gara. Il Genoa sembra più intraprendente, anche se fatica sempre ad arrivare in zona-gol. Ma al 15' la voglia di Mondiale di Toni è ancora decisiva: una punizione di Vucinic lo innesca, lui si fa trovare pronto sotto rete e di testa sigla il 3-0. La gara virtualmente si chiude qui. Perché il Genoa capisce che non c'è più nulla da fare contro una Roma così, e soprattutto dopo un primo tempo zavorrato da due gol, ma anche da eccessiva timidezza e da un limite di personalità che avevano portato a una prestazione incolore e mai incisiva. Per contro, la Roma ha invece confermato un ottimo stato di forma, fisica e mentale, e ha messo in difficoltà l'avversaria "nascondendo" i suoi punti di riferimento e con offensive veloci e graffianti. Insomma, provando tutto il repertorio che le servirà sabato prossimo per lo "scontro diretto" all'Olimpico di Torino contro la Juve.
Pagelle
Julio Sergio 6,5 un paio di uscite a vanvera, ma su una c'era fallo. Per il resto poco impegnato, ma dimostra reattività, anche nel salvare un goal già fermato per fuori giuoco-ì.
Cassetti 5,5 fortunatamente dal suo lato c'era tale Fatic, ciononostante riesce a metterlo a tu per tu con il portiere.
Burdisso 6,5 ancora qualche errore in fase di impostazione, ma per il resto riesce a proteggere persino le stupidaggini di Cassetti.
Juan 8 semplicemente perfetto. Dalle sue parti non passa nemmeno uno spiffero. Ah se lo avessimo potuto vedere sempre così. Forse (anzi sicuramente) la Roma avrebbe avuto il quarto titolo in bacheca. Arriverà.
Riise 7 annulla di fisico e potenza niente meno che Crespo, costringe Sculli ad uscire. Un po' meno deciso in fase di proposizione.
Pizarro 7,5 una calamita in mezzo al campo. Pecca solamente nel non buttarsi a prendere il pallone quando c'è un po' di maretta intorno al ventesimo.
Perrotta 7,5 ovviamente tutti siamo convinti che Toni sia venuto per poter andare al Mondiale. Ma questo Perrotta al mondiale ci pensa anche lui. E, sinceramente, se lo merita.
Brighi 6,5 ha la palla del 4-0 ma la spreca malamente. Per il resto una partita ordinata. Forse dovrebbe prendersi meno libertà in fase di regia pura, lasciando libero Pizarro di farlo al meglio.
Taddei 7 è tornato LUI. Corsa ovunque, dà una mano in difesa e sostiene l'azione d'attacco. Geniale e infaticabile.
Vucinic 8 un lavoro scuro al servizio di Lucatoni che dà frutti meravigliosi. Due assist al bacio e, fino all'ultimo, rincula a riprendersi l'avversario. Il bello che nemmeno deve convincere qualcuno a portarlo in Sudafrica!
TONI 10 il voto che spetterebbe SOLO al Capitàno, stavolta lo diamo al lungagnone. Di gran lunga il migliore, per la doppietta e per le sportellate con le quali costringe i difensori rossoblu a rimanere iperguardinghi.
Ranieri 7 apparecchia un 4-4-2 costruito intorno a Lucatoni, e i risultati gli danno ragione. La sua Roma dimostra di essere in forma straripante, ha un'elasticità mentale seconda a nessuno e la consapevolezza della propria forza tipica di ben altri profeti, attualmente oltremanica.

Sostituzioni

Menez/Vucinic NG entra per il recupero che non c'è
Julio Baptista/Toni NG anche lui entra per il recupero che non c'è, ma è il suo passo d'addio alla maglia giallorossa che permette a Toni di prendere la meritata standing ovation. Lo ricorderemo per il goal al derby e per altre dimostrazioni di forza, purtroppo saltuarie.



sabato 16 gennaio 2010

Roma-Genoa: l'arbitro

E' Andrea Romeo di Verona. Nato nella città ligure il 23 Settembre 1970 (sì sembra una presa per il culo, ma si chiama Romeo da Verona... e Giulietta? Zoccola!). Esordisce in Serie "A" in data 29 Maggio 2005 nel match interlocutorio di fine campionato Messina-Livorno 1-1. Non verrà mai coinvolto in calciopoli e per questo motivo può dirsi che sia un arbitro delle nuove generazioni, della cosidetta "Seconda Repubblica" pallonara.
Non ha alcun precedente con la Maggica.

giovedì 14 gennaio 2010

Roma-Genoa: i precedenti.

E' un ritmo serrato quello che stà tenendo la Roma in questo avvio d'anno. Dopo la sofferta qualificazione negli ottavi di Coppa Italia ai danni di una coriacea Triestina, la Roma affronta una squadra che nelle ultime due stagioni può, a buon diritto, definirsi rivale diretta: il Genoa. Una piccola curiosità: era altamente probabile che questa sfida sarebbe potuta essere un antipasto dei quarti di finale di Coppa Italia, in programma il 27 Gennaio prossimo, ma i grifoni si sono fatti eliminare in casa dal Catania, perdendo 2-1. Attenzione ai rosso azzurri di Mihajlovic che, alla luce anche della vittoria prenatalizia di Torino contro la Juventus, stanno diventando una pericolosa mina vagante nel campionato e nella coppa.
Torniamo alla nostra prima giornata di ritorno: c'è da "vendicare" sportivamente il furto subito a Marassi ad Agosto, dagli ultimi derelitti resti della Roma spallettiana; la memoria ci riporta indietro di parecchi anni, ad un fausto precedente: era il Settembre 1994 e il calendario proponeva, alla terza giornata, lo scontro all'Olimpico tra i Grifoni e la Lupa. In quella stagione, seguente l'amarezza della finale mondiale persa a Pasadena ai calci di rigore, la Roma si presentava ai nastri di partenza con forti ambizioni di rientro nell'agone europeo, dopo l'anno di riassetto societario imposto da Sensi la stagione precedente. L'allenatore, Carlo Mazzone, aveva definito la squadra messagli a disposizione un Ferrari da dover guidare alla meta: erano arrivati Fonseca, Thern, Annoni, Moriero, Colonnese e Statuto e già si vedeva la fulgida luce di Francesco Totti. In quel pomeriggio di Settembre il Genoa, invece, era al tramonto dell'era Spinelli, che lo aveva portato fino alla semifinale di Coppa UEFA, contro l'Ajax, dopo una clamorosa qualificazione ai danni del Liverpool, prima italiana a vincere ad Anfield Road. Ma quel pomeriggio, dicevamo, la Lupa distrusse i ragazzotti guidati dal compianto Franco Scoglio, con una doppietta di Balbo e il goal, in chiusura, di Daniel Fonseca. 3-0 e tutti a casa: la Roma clamorosamente prima, destinata ad arrivare quinta, e il Genoa già sulla via di una lunga retrocessione (arrivata, però, dopo lo spareggio col Padova)

mercoledì 13 gennaio 2010

Roma-Triestina 3-1. Qualificati.

La Roma batte la Triestina 3-1 e si guadagna i quarti di Coppa Italia, contro la vincente di Genoa-Catania, in programma domani. Sembrava che il passaggio del turno dovesse essere una formalità, contro l'unica squadra di serie B in campo negli ottavi, e invece è stata una faticaccia per gli uomini di Ranieri. Colpa di un gol preso dopo 5' su rigore, da Della Rocca. Da allora i giallorossi sono stati padroni del campo, creando occasioni da gol una dietro l'altra, ma ribaltando il risultato solo al 15' della ripresa, quando il gol di Vucinic ha doppiato quello fondamentale realizzato da Brighi in chusura di tempo. La Roma comunque ha convinto, in avanti con Vucinic e Cerci, e con Menez, che, entrato nella ripresa, ha regalato importanti sprazzi di qualità. Più in ombra Baptista, alla costante ricerca di una posizione ottimale, che si è consolato segnando la rete che ha chiuso la partita e il discorso qualificazione. Ancorato alla panca Cicinho, che alcune voci di mercato danno in partenza per il San Paolo. Quella della Roma. Schierata con il 4-3-1-2, con Baptista dietro a Cerci e Vucinic. E che al 5' si ritrova sotto. Gol di Della Rocca, centravanti nel 5-3-1-1 di Somma, su rigore, decretato dall'arbitro Morganti per un fallo proprio su Della Rocca, di Cassetti. Immediata. Subito con Vucinic, stoppato dall'ottimo Agazzi. I giallorossi non riescono a forzare il ritmo, ma costringono gli ospiti a rinchiudersi a doppia mandata nella loro metà campo. Le occasioni da gol arrivano numerose, ma manca la concretizzazione. Sfiorano il pari Cerci e Motta, Agazzi tiene la propria porta inviolata. E quando non ci arriva lui, Pani salva sul la linea di porta il colpo di testa del solito Vucinic. E Cerci e Vucinic non vedono accolte le rispettive proteste per due presunti rigori. La porta della Triestina sembra stregata. E invece, allo scadere di tempo, arriva il pari di Brighi. Che conferma il proprio istinto del gol, raccogliendo una respinta corta a centroarea e trasformandola nel pareggio. Che manda le squadre all'intervallo. Premio meritato per la Roma, che ha fatto la partita, dopo la "frittata" iniziale. Dentro Pit e Menez per Cassetti e Faty. Roma più offensiva, con il francese in campo al posto di un mediano. Gioca da trequartista dietro a Vucinic, ai cui lati ora giostrano Baptista e sinistra e Cerci sulla destra. La Triestina si divora un'occasionissima di quelle che non ripassano, in casa di una squadra molto più forte di te. D'Ambrosio, lanciato in contropiede, si fa ipnotizzare ben fuori dall'area dall'uscita alla disperata di Doni. E la Roma punisce gli ospiti. Con Vucinic, servito in camera da un assist delizioso di Menez, che forse gli vale il perdono di Ranieri dopo la controprestazione nell'ultima sua uscita di campionato, che gli era costata le critiche dell'allenatore romano. Nel finale c'è ancora il tempo, per i giallorossi, di "mangiarsi" un altro paio di occasioni nitide da gol. Ma il 3-1 arriva comunque, su punizione, con Baptista, il cui destro trafigge la barriera ospite. La sfida di domenica contro il Genoa in campionato potrebbe dunque ripetersi nei quarti di Coppa Italia, Catania permettendo.

lunedì 11 gennaio 2010

Roma-Triestina. L'arbitro.

Emidio Morganti da Ascoli Piceno. (23 Luglio 1966). Esordio in Serie A nel 2001 (Lecce-Fiorentina), nel 2006 è conivolto in Calciopoli, ma ne esce completamente scagionato.
L'ultimo precedente in Coppa Italia è DOLCISSIMO, in quanto risale a Sabato 24 Maggio 2008 e, mentre il Piave moromorava lento e placido al passaggio dei prmi fanti, i nostri soldati portavano a casa la nona Coppa Italia della gloriosa e onesta storia giallorossa. Forza Roma!


domenica 10 gennaio 2010

Roma-Triestina. Il precedente.

Torna la Coppa Italia. Purtroppo, quest'anno, la detentrice è la Lazio. Il primo turno con le Big della Serie "A" ci vede messi di fronte alla Triestina. I Giuliani, partiti nella cadetteria con altissime ambizioni, si trovano, attualmente, in acque pessime: sono diciassettesimi, con 24 punti, in zona Playoffs, con 20 goals fatti e 26 subiti, nonchè reduci da una sconfitta interna per 3-0 contro il Frosinone.
La memoria ci riporta indietro di tantissimi anni, esattamente alla stagione 1936/37: nel primo turno della Coppa Nazionale il destino ci contrappone propriamente i rosso alabardati allo Stadio del PNF (l'attuale Flaminio). Allora la Triestina era una signora squadra che militava in Serie "A" e che ci sarebbe arrivata sotto di un solo punto (27 per noi, 26 per loro). Ma quel giorno a Roma i giallorossi decidono di prendersi la qualificazione, vincendo 2-1. Il destino di quella Coppa sarà amarissimo: sconfitti in finale a Firenze per 1-0. Avremmo dovuto aspettare ancora più di 1/4 di secolo per cucirci la prima delle nove coccarde che ci siamo portati a casa.
Ma questa è un'altra storia!

Roma-Chievo 1-0. Olè!

Cross, colpo di testa e gol. La dinamica di una rete così dovrebbe far pensare a una perla di Luca Toni. Invece no, è materia di Daniele De Rossi. Quarantacinque secondi: tanto è servito alla Roma per segnare al Chievo e per vincere la partita 1-0Tre punti che portano i giallorossi fino a domani pomeriggio al quarto posto in classifica, scavalcando il Napoli. Successo meritato degli uomini di Ranieri, che sembrano aver già cestinato i 5' di tilt cagliaritano: l'1-0, forse, avrebbe potuto essere più rotondo, se si fosse giocata tutta la partita in 11 contro 11.Minuto 11: buco della coppia centrale Juan-Burdisso che lascia indisturbato Abbruscato di correre verso Doni. Il portiere, che sostituiva l'infortunato Julio Sergio, tocca la palla con il braccio e viene espulso. Decisione giusta dell'arbitro Mazzoleni. Roma in 10? Nessun problema. Fin lì i giallorossi avevano già segnato con De Rossi, appunto, e sfiorato il raddoppio con Toni, all'esordio da titolare in campionato. Continueranno anche dopo. Già, Toni. Alla prima da titolare con la nuova maglia, ricordiamolo. Luca non sembra affatto arrugginito dopo la semi-epurazione subita da Van Gaal al Bayern Monaco. Subisce falli, fa salire la squadra, di testa le piglia tutte lui: insomma, dov'è la novità? I centrali del Chievo finiscono ammoniti già nel primo tempo, e in generale soffrono. Mandelli, poi, finisce con il travolgere l'ex centravanti di Fiorentina e Palermo in area: rigore piuttosto netto. E' sempre l'11', ma della ripresa. Pizarro tira benissimo, ma Sorrentino fa anche meglio, togliendo la palla dall'incrocio. La partita, che poteva chiudersi lì, resta aperta. Un'illusione, tuttavia. Se il Chievo avesse un Toni sarebbe almeno in zona Champions. L'attacco di Di Carlo è a dir poco evanescente. Senza Pellissier, infortunato, tocca ad Abbruscato e Bogdani (poi sostituito da Granoche). Lobont, quando entra per Doni, non deve sporcarsi i guantoni più di tanto. Davanti al portiere ceco la difesa, tranne qualche distrazione, tiene benissimo. Piccole sofferenze solo quando entra Luciano, che va a sfornare cross invitanti (e non sfruttati) da destra. Ci vorrebbe un Toni, appunto. Invece ce l'ha la Roma. Quando Luca esce, stremato, a 10' dalla fine, il pubblico in tribuna, Totti compreso, applaude convinto. Oltre che per la prestazione del giocatore, per l'atteggiamento generale della squadra. Rocciosa e compatta, guidata da un De Rossi totale. Ottanta minuti in inferiorità numerica senza subire il Chievo, che fa del possesso palla e del ritmo la sua arma vincente, sono un bel risultato, a parte l'1-0. E sono nove partite che non perde, la Roma. Quarto posto momentaneo, ma meritato.
Pagelle
Doni NG: giuoca solamente undici minuti. Una clamorosa distrazione difensiva lo costringe all'uscita disperata che gli costa l'espulsione.
Cassetti 6,5 ben protetto da Taddei non si fà saltare e sfiora, nel secondo tempo, il goal che avrebbe chiuso la partita.
Burdisso 6,5 un po' più sicuro in fase di impostazione, è palesemente molto maggiormente concentrato rispetto a Cagliari.
Juan 7 meriterebbe un otto, ma la topica sulla percussione di Abbruscato che costa l'espulsione a Doni gli fà perdere un punto. Comunque, per il resto, monumentale.
Riise 7 propositivo e lottatore. Serve sul piede di Toni un cioccolatino arrivato mezzo secondo prima del dovuto. Ha la forza, fino alla fine, di proporsi e difendere.
De Rossi 7,5 un Signor Goal e poi tantissimo carattere per trascinare la Roma ad una vittoria fortemente voluta, da tutti, ma soprattutto da lui. Interdizione e corsa, aperture e chiusure. Ranieri lo riposiziona al centro del gioco e lui torna più forte che pria!
Pizarro 7,5 come per Juan meriterebbe otto, per la regia e la caparbietà, ma quel rigore è stato un peccato. Comunque lo abbiamo visto rientrare anche in difesa e lasciar correre fuori un pallone con una tempistica da difensore esperto!
Taddei 7 tantissima corsa e ottimi cross. Peccato per l'occasionissima sbagliata: un cross dalla sinistra a incrociare sul secondo palo, sul quale, inspiegabilmente, decide di andare di sinsitro anzichè col più semplice e naturale destro.
Perrotta 6,5 geniale ma incostante. Ottime percussioni, anche se, nella fase finale, sembra un po' nascosto!
Vucinic NG deve uscire subito per dare spazio a Lobont.
Toni 8 una prestazione SUPERBA! Anche se non ha trovato il goal ha costretto tutta la difesa del Chievo a tenerlo a bada. Sportellate con chiunque. E poi quella percussione dalla fascia al centro all'ottavo del Secondo tempo per il penalty che avrebbe chiuso l'incontro. Ha tenuto palla, si è preso falli preziosissimo, ha fatto respirare la squadra. Avrebbe dovuto giocare un'ora è rimasto fino all'ottantunesimo!
Ranieri 7 la sfuriata di Venerdì contro Menez ("Ho sbagliato a farlo entrare a Cagliari e contro il Chievo non giocherà!") ha sortito un effetto magico su tutto il gruppo, più saldo, ancor maggiormente disposto al sacrificio. Geniale l'intuizione di mantenere in campo Toni anzichè Vucinic, come tutti noi ci saremmo aspettati.
Sostituzioni
Lobont/Vucinic 6,5 entra per sostituire l'espulso Doni, a sua volta in campo al posto dell'infortunato Bertagnoli e non sfigura. Troppo spesso si rifugia nella respinta, ma ha il merito di richiamare la difesa all'ordine, soprattutto nel secondo tempo.
Brighi/De Rossi 6 una buona partita d'ordine, non appare ma nemmeno sfigura.
Baptista/Toni 6,5 buoni spunti in fase offensiva, sembra essersi svegliato. Che Dio ce lo mantenga su questa strada...

venerdì 8 gennaio 2010

Roma-Chievo. Il precedente.

Dopo nemmeno 72 ore dalla beffa la Maggica ha la possibilità di riscattarsi, giuocando in casa contro i "mussi volanti" (Non il Parlamentare del PD, ma i clivensi). In queste ore di vigilia fermentano le parole e i pronostici relativi al mercato, sia per la Roma che per le altre squadre: Guberti và? No, Guberti resta.... anzi no, và alla Sampdoria. Cerci? Và? Resta? Rinnova e se ne và? Se lo prende il Bari? E Menez? E Baptista? Al 99% ne rimarrà uno solo.... Intanto Cicinho un giorno sì e l'altro pure dichiara di voler cambiare aria, dichiara di voler rescidnere il contratto. L'unica certezza è che Faty tornerà in Francia: ha smesso di pagare Sky! E poi chi arriverà? Si parla tanto di tale Marcio Azevedo, esterno sinistro alto brasiliano, molto veloce e dal tiro potente, con buone capacità anche di copertura. Più un vice Taddei che un vice Riise. Intanto in Serie "B" scoppia un doppio "caso Torino": rischio retrocessione in Lega Pro, sospetto di partita combinata col Crotone (al fine di cacciare Colantuono) e aggressione, da parte dei tifosi, ai giuocatori che, in vista dell'incontro col Cittadella, hanno minacciato di non scendere in campo. In questo clima instabile, come dicevamo, la Roma è chiamata all'esordio casalingo del 2010, alle 18.00, contro il Chievo. La memoria ci riporta indietro, invece, ad un match di fine anno solare. Era il 21 Dicembre 2005, turno infrasettimanale, e la Roma avrebbe chiuso l'annus orribilis (fatto di nove vittorie casalinghe totali, tra due campionati, una coppa Italia e una Coppa UEFA) in casa col Chievo. Quella sera, agli ordini del Signor Tombolini, entrò in campo una Roma reduce dalla bella prestazione di Genova con la Sampdoria, che non sapeva che avrebbe iniziato un capitolo che avrebbe cambiato non solo la sua storia, ma anche quella del calcio italiano. Con Totti centrattacco e Perrotta Trequartista avrebbe vinto la prima delle 11 vittorie consecutive che ci avrebbero portati a un clamoroso secondo posto e a lottare per lo scudetto quasi fino alla fine (Ma questo lo avremmo scoperto solamente a Luglio inoltrato...). La partita, nonostante il 4-0 finale, griffato Totti due volte Perrotta e Taddei, non fu bellissima, ma fu efficacemente chiusa dal Capitano che, specialmente nel primo tempo, terminato (Forse immeritatamente) 3-0 per noi, giocò praticamente da solo. Nel finale il quarto goal di Taddei (un bell'anticipo di esterno sul primo palo, sotto la Sud, a raccogliere un cross di Alvarez dalla sinistra) e l'ingresso, accolto con molto calore dal pubblico, di Okaka regalarono ai tifosi romanisti un dolcissimo Natale.

giovedì 7 gennaio 2010

In bocca al lupo, Christian



Oggi pomeriggio, durante la partita Chievo-Inter, l'ex giallorosso Christian Chivu ha riportato una frattura al cranio a seguito di uno scontro di gioco con Pellissier.

La redazione de La Tana dei Lupi ci tiene a fare gli auguri di pronta guarigione a Chivu, così come già nel pomeriggio aveva fatto il Capitano Francesco Totti dalle pagine del suo blog.

Daje Christian!

mercoledì 6 gennaio 2010

Cagliari-Roma 2-2.


Tanto cinica e spietata quanto sciupona. La Roma esce dal Sant’Elia con l’amaro in bocca di una vittoria costruita pazientemente ma poi letteralmente buttata via. Come altro definire un 2-2 quando si è in vantaggio di due gol al 45’ del secondo tempo? Un pareggio rocambolesco, certamente, ma il Cagliari lo ha assolutamente meritato credendoci fino alla fine oltre ad aver costruito tantissimo nel corso di tutta la partita. Non bello il primo tempo. Nei capitolini niente esordio per il neoacquisto Luca Toni, lasciato in panchina. Le due squadre si sono ben controllate e la partita ha stentato. L’inizio è stato certamente migliore per la Roma che ha aggredito i rossoblu cercando gli inserimenti ripetuti di Perrotta, Vucinic e Julio Baptista. La difesa del Cagliari ha però retto bene e quando i centrocampisti di Allegri hanno iniziato a carburare la Roma ha fatto molta più fatica, rischiando parecchio. Poche in verità le occasioni per entrambe le parti. Le migliori, però, certamente per il Cagliari. La prima al 14’ da corner con Lopez che di testa ha impegnato Julio Sergio, baluardo insuperabile nel primo tempo. La Roma ha reagito con Vucinic, fermato dai difensori. Poi Lazzari ha sfiorato il gol liberandosi bene davanti al portiere ma calciando fuori. Perrotta ha sfiorato il palo di Marchetti e il Cagliari ha nuovamente gridato al gol al 35’: violentissimo tiro di Lazzari da lontano e favoloso tuffo di Julio Sergio in corner. Il portiere brasiliano è poi attento anche su Cossu due minuti dopo. La Roma, scampati i pericoli, si è poi rifatta viva con una buona azione manovrata che ha portato Julio Baptista al limite dell’area: la botta di sinistro è però finita alta. La ripresa è iniziata in ritardo per un petardo esploso vicino a Pizarro, rimasto intontito per alcuni minuti. Non tanto però da sbagliare il rigore concesso al 7’ per un contatto di Agostini su Vucinic. L’attaccante montenegrino ha sentito il tocco ed è finito per terra, non affatto immotivate le proteste dei rossoblu. Pizarro ha spiazzato Marchetti per l’1-0. Un colpo difficile per i padroni di casa che hanno iniziato a premere forte. Allegri ha tolto Nenè (oggi poco brillante) inserendo Larrivey che ha subito crossato per Matri, vicinissimo al tocco vincente. Al 20’ la Roma ha però raddoppiato: ottimo contropiede a destra, palla di Taddei per Perrotta che in area di destro ha messo dentro. Le partite così di solito sono segnate. Il Cagliari infatti ha premuto e sfiorato il gol con Cossu (pallonetto alto) e Larrivey (traversa). Ranieri ha inserito per 10 minuti anche Luca Toni, per quello che pareva il più comodo degli esordi. Pareva perché tra il 45’ e il 48’ ecco il clamoroso 2-2. Prima è Lopez a mettere dentro in mischia da calcio d’angolo tra le proteste romaniste per un fallo di Conti su Cassetti non fischiato. Al 48’ poi, palla lunga per Larrivey a sinistra, Cassetti se lo perde, tocco sul secondo palo, respinta di Julio Sergio (forse il migliore dei suoi) e tocco vincente di Conti che fa esplodere il Sant’Elia.


Pagelle

Julio Sergio 5,5 non è in gran giornata, infatti non riesce a stoppare nemmeno un pallone, ricorrendo troppo spesso alla respinta di pugno. Sul primo goal (irregolare) del Cagliari si addormenta, perdendosi in inutili proteste. Sul secondo goal non ha colpe, anzi compie un quasi miracolo.
Cassetti 5,5 soffre la velocità delle ali cagliaritane e in fase d'attacco non è un granchè.
Burdisso 5 in pratica è un elemento in meno nella difesa romanista che, infatti, soffre le palle proprio da quella che dovrebbe essere la zona di competenza dell'argentino. Si fà uccellare da Cossu che con un pallonetto sfiora il goal.
Juan 8 tiene in piedi, da solo, la difesa romanista. Anche se ha qualche responsabilità sui due goals del Cagliari, è normalissimo che, dopo 90 minuti di resistenza solitaria, ci si appanni.
Riise 5 non è nè terzino di spinta nè difensore. Pur non concedendo troppo spazio alle ali del Cagliari, si rifugia maggiormante nell'esperienza anzichè nella tecnica, che, comunque, non gli manca.
Pizarro 8 tiene in pied il centrocampo della Roma dettando i tempi in modo pressocchè egregio. Rientra per recuperare il pallone sin nella propria area di rigore, rilanciando l'azione. L'esecuzione del calcio di rigore è PERFETTA! Ed era persino rintronato da un petardo!
De Rossi 5 anche lui soffre il rientro dalle ferie: non azzecca un lancio e spesso è in ritardo nella fase di recupero. Non si capisce perchè rimanga in campo fino alla fine.
Taddei 6,5 gran bella prestazione. Tantissima corsa perché è tornato. E poi la gestione da manuale del contropiede in quello che sembrava il suggello al match.
Perrotta 7 come per Taddei tantissima corsa. E poi che goal. Non solo, ma anche una serie di occasionissime e di inserimenti da dietro che gli hanno riportato le lancette indietro di 4 anni!
Vucinic 6,5 meriterebbe il 7 per la gran corsa e soprattutto per la caprbietà con la quale recupera una serie importanissiama di palloni. E poi si procura il rigore del vantaggio. Ma quel contropiede sprecato sul due a zero che avrebbe permesso alla Roma di portarsi a casa i tre punti grida vendetta!
Julio Baptista 6 grande fisico, ma poi ciabatta troppi palloni. Ancora non è quello di Siviglia, ma sembra sulla buona strada. Speriamo non se lo godano a Milano!!

Ranieri 5,5 fino al novantesimo avrebbe meritato anche un sette, la sua Roma ricordava quella cinica di Capello. Vederla vincere 0-2 in trasferta, al rientro dalla pausa natalizia, sotto la pioggia ci aveva riportato indietro di troppi anni (Nove), ma poi Lopez e Conti ci hanno risvaegliati. E noi gli leviamo un punto e mezzo, perchè abbiamo (quasi) la certezza che se avesse tolto De Rossi anzichè Pizarro forse oggi avremmo 31 punti in calssifica!

Sostituzioni.

Menez/Julio Baptista 5 semplicemente non incide, quando serve mantenere il pallone si incaponisce in folli dribbling tra tre giuocatori che, infatti, gli levano il pallone.
Toni/Vucinic NG sono le 16.36 di Mercoledì 06 Gennaio 2010 e la Roma ritrova un CENTRAVANTI VERO dopo nove anni. Meriterebbe 5, ma per ora preferiamo non pronunciarci!
Brighi/Pizarro NG avrebbe dovuto far trascorrere il tempo, dare spessore al centrocampo, ma poi la Roma naufraga e lui, comunque, non ha colpe. Al limite Ranieri, non perchè l'abbia messo, ma perchè ha fatto uscire Pizarro.

lunedì 4 gennaio 2010

Cagliari-Roma. L'arbitro

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973).Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04. Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
L'ultimo precedente in trasferta risale al turno numero 12, Domenica 08 Novembre 2009, allorquando, in posticipo serale, ci recammo a Milano contro l'Inter giuocando, comunque, un buon match, terminato 1-1. Una curiosità: anche nell'altra trasferta della Roma su un campo della squadra capoluogo di un'isola incontrammo Gianluca Rocchi: 23 Settembre 2009, Palermo-Roma 3-3. Contro Rocchi ancora non abbiamo vinto!

Cagliari-Roma. Il precedente.

Dopo la sosta natalizia torniamo a tuffarci nel campionato per un anomalo turno infrasettimanal festivo.
Infatti la Roma giuocherà Mercoledì 06 Gennaio 2010 allo stadio Sant'Elia di Cagliari. Solitamente il turno d'Epifania non è molto prodigo di buone notizie per i nostri bene amati colori, ma questa volta abbiamo un argomento, anzi 30 argomenti, per guardare con ottimismo anche alla simpatica vecchina di sosta in Sardegna: LUCA TONI! E' stata la grande sorpresa che la presidenza Sensi ci ha messo sotto l'albero. Un prestito di sei mesi dal Bayern Monaco, in vista del mondiale di calcio del giugno prossimo non accende sogni di gloria nella testa dei tifosi, ma un centravanti campione del Mondo è pur sempre un centravanti campione del Mondo! E allora si capiscono i 10mila romanisti che Sabato 02 Gennaio 2010 alle ore 15.00 hanno esaurito i biglietti dello Stadio Flaminio per un' amichevole-deby con la Cisco, terminata 3-0 per i nostri (Doppietta di Julio Baptista preceduta dal goal di Menez...), che ha soprattutto visto l'esordio in giallorosso di Luca Toni.
Ma veniamo alla partita epifaniale e la memoria ci riporta indietro di ben 35 anni, allorquando ci recammo in Sardegna ad affrontare un Cagliari sotto choc per l'addio di Gigi Riva, che, nonostante ancora qualche buon elemento in rosa, sarebbe arrivato ultimo: quella fu una delle giornate di gloria per il centrattacco Carlo Petrini che siglò nientemeno che una tripletta al buon portiere Copparoni (Che avremmo ritrovato contro a Torino dieci anni dopo pronto a pararci un rigore!). Agli ordini di Casarin oltre alla tripletta di Petrini i 22 in campo e gli spettatori del Sant'Elia avrebbero visto Casaroli aprire al 33esimo e Negrisolo chiudere all'86esimo le marcature per i nostri, intervallate da un goal su rigore di Pietro Paolo Virdis (Altro nostro nemico giurato, soprattutto ai tempi del Milan) al 45esimo. Il tabellino, in quel giorno di inverno della prima di ritorno della stagione 1975/76 avrebbe detto Cagliari 1 - Roma 5!


Speriamo!