Alla fine doveva accadere: una rimonta STREPITOSA rovinata dal secondo Roma-Lecce. Certo la Sampdoria è una squadra ben migliore del Lecce targato Fascetti che 24 anni orsono ci fece perdere uno scudetto già vinto, ma il film sembra lo stesso: stadio stracolmo, incontro sulla carta non impossibile e apertura col botto. Nel primo tempo la Roma giuoca forse la miglior partita della stagione, chiudendo con un solo goal di vantaggio, siglato da Totti su bella imbeccata di Vucinic; il palo e i numerosi tiracci usciti di un non nulla fanno presagire un'agile goleada giallorossa, ma i tristi presagi ci sono tutti: inizialmente viene fischiato a Cassano lanciato a rete un fuori giuoco inesistente e a fine primo tempo un violento e reiterato battibecco vedeva coinvolti Perrotta e Vucinic, divisi prontamente dall'intervento di Totti.
La voglia di scudetto del tifoso tendeva a minimizzare questi brutti segni, ma quando, al sesto del secondo tempo, un cross con il contagiri fatto da Cassano metteva Pazzini nelle condizioni di schiacciare la palla in rete per il pareggio, tutto acquisiva una triste e ben chiara delimitazione: era la fine di tutto! Inutili gli ingressi di Toni e Taddei per Perrotta e Cassetti, al quarantesimo una percussione sul lato di Taddei troppo spinto in avanti da parte di Testardi metteva costui nelle condizioni di centrare per l'accorrente Pazzini che senza difficoltà insaccava la propria doppietta personale. La dirigenza, i tifosi e quasi tutte le moviole parleranno, a ragione, di un rigore negato alla Roma sull'uno a uno... tutto vero, ma purtroppo la partita con la Sampdoria di Domenica 25 Aprile 2010 ha dimostrato come nel calcio italiano le imprese titaniche siano letteralmente impensabili.
Comunque sia, ieri come oggi: GRAZIE LO STESSO!!!
La voglia di scudetto del tifoso tendeva a minimizzare questi brutti segni, ma quando, al sesto del secondo tempo, un cross con il contagiri fatto da Cassano metteva Pazzini nelle condizioni di schiacciare la palla in rete per il pareggio, tutto acquisiva una triste e ben chiara delimitazione: era la fine di tutto! Inutili gli ingressi di Toni e Taddei per Perrotta e Cassetti, al quarantesimo una percussione sul lato di Taddei troppo spinto in avanti da parte di Testardi metteva costui nelle condizioni di centrare per l'accorrente Pazzini che senza difficoltà insaccava la propria doppietta personale. La dirigenza, i tifosi e quasi tutte le moviole parleranno, a ragione, di un rigore negato alla Roma sull'uno a uno... tutto vero, ma purtroppo la partita con la Sampdoria di Domenica 25 Aprile 2010 ha dimostrato come nel calcio italiano le imprese titaniche siano letteralmente impensabili.
Comunque sia, ieri come oggi: GRAZIE LO STESSO!!!

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