giovedì 29 aprile 2010

Parma-Roma. L'arbitro.

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973). Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04. Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
Arbitro non propriamente amico della Roma: benchè l'ultimo precedente assoluto risalga a Domanica 11 Aprile, allorquando regolammo l'Atalanta in casa per 2-1, conquistando la meritata vetta della classifica, ce lo ricordiamo, invece, per l'ultimo precedente in trasferta, allorquando, lo 06 Gennaio 2010, permise l'inopinato pareggio del Cagliari nei minuti finali di recupero, convalidando il goal dell'1-2, viziato da un lapalissiano fallo di Daniele Conti su Marco Cassetti.
Ma il calcio italiano è talmente marcio che non ci meravigliamo più d'alcunchè!


Parma-Roma. Il precedente.

Ormai siamo arrivati alla fine di questa stagione. Purtroppo la sconfitta di Domenica sera scorsa rappresenta un brutto appesantimento nella lotta per il campionato. La settimana che ci stiamo lasciando alle spalle è stata caratterizzata dai notevoli rimpianti per il mancato successo contro i blucerchiati, dalle accuse, FONDATISSIME, rivolte all'arbitro Damato, suffragate da un vecchio articolo apparso su Repubblica e ripreso da "Te la do io Tokyo" nel quale, nel 2002, l'allora giovane arbitro barlettano ammetteva il suo tifo per l'Inter e la sua passione per Antonio Cassano: i fatti gli hanno permesso di veder vincere il suo idolo all'Olimpico e, contemporaneamente, restituire la vetta alla sua Inter. Questo blog non sposerà mai l'ipotesi che vuole la designazione di Damato pilotata da Collina per consegnare il quinto scudetto filato all'Inter, magari nella logica di un ringraziamento da parte del designatore per l'immediata nomina (al costo di 500mila € annui) al suo attuale ruolo, immediatamente dopo Calciopoli, con nuovi e ben saldi poteri. Questo Blog dice no a queste ipotesi complottarde, mai suffragate da fatti provati, se si eccettua il ciclone Calciopoli. Purtroppo, se è vero come è vero, che non esistono prove di una volontà di regalare lo scudetto a prescindere all'Inter, è anche vero che non esistono prove che neghino la presenza di questo disegno: proprio l'impossibilità di escludere una sorta di eterodirezione ha spinto molti tifosi romanisti a un'aggregazione nel nome della LUPA. Nata da Facebook e ben veicolata dalle radio, specialmente Centro Suono Sport e Rete Sport, si è deciso di dar vita a un sit-in PACIFICO E NON VIOLENTO previsto per Venerdì 30 Aprile 2010 alle ore 10,30 a Via Allegri, con lo scopo di pretendere e ottenre la regolarità assoluta del finale di stagione: purtroppo un piccolo vizio di mancanza di responsabile che chiedesse l'autorizzazione alla Questura ha fatto saltare tutto. Sinceramente, ricordando i ben più gravi precedenti inscenati dagli Irriducibili della Lazio nel Maggio del 2000, questo blog si era convinto che potesse essere, la succitata manifestazione, un buon veicolo per restituire giustizia e credibilità al patrio calcio, scopo che, allo stato attuale, si otterrebbe SOLO con lo scudetto cucito sulle maglie della Roma, foss'anche attraverso sesquipedali e marchiani furti ai danni dell'Inter. Ma, purtroppo, stiamo nel campo dei sogni, i sogni di giustizia, invece la realtà ci racconterà di un anticipo tra Parma e Roma alle 18.00 del Sabato (Ma non c'era la regola in base alla quale nelle ultime quattro giornate non si sarebbero dovuti disputare nè anticipi nè posticipi?) e del posticipo tra la Lazio e l'Inter alle 20,45 della domenica, con entrambe le compagine edotte circa il risultato finale delle loro dirette contendenti. C'è la QUASI certezza di una Lazio pronta a non impegnarsi nella lotta contro i milanesi, che, per la cronaca, nel frattempo hanno eliminato il Barcellona e sono approdati alla finale di Champions League contro il Bayern Monaco prevista per Sabato 22 Maggio alle ore 21.00 (Chapeau)
La memoria del match di Sabato ci porta indietro di dodici anni: era il Dicembre del 1997 e la Roma del Boemo muoveva i primi passi, esprimendo un giuoco che incantava l'Italia e che a Roma mai s'era visto: di fronte c'era il Parma dei debiti e della finanza creativa di Callisto Tanzi, costruito coi soldi truffati a ignari piccoli investitori. Buffon, Cannavaro, Thuram, Dino Baggio, Blosqui, Crespo, Chiesa costituivano l'ossatura di una delle più clamorose incompiute del calcio italiano: quel giorno allo stadio Ennio Tardini scese in campo una Roma impressionante che, con un uno due formidabile firmato Totti-Paulo Sergio, regolò la pratica, portandosi a casa tre preziosissimi punti in vista del traguardo finale, un insperato quarto posto, sopra persino la Lazio di quel Cragnotti che, con gli stessi mezzucci di Tanzi, aveva costruito una squadra grande.



lunedì 26 aprile 2010

Roma-Sampdoria 1-2.

Alla fine doveva accadere: una rimonta STREPITOSA rovinata dal secondo Roma-Lecce. Certo la Sampdoria è una squadra ben migliore del Lecce targato Fascetti che 24 anni orsono ci fece perdere uno scudetto già vinto, ma il film sembra lo stesso: stadio stracolmo, incontro sulla carta non impossibile e apertura col botto. Nel primo tempo la Roma giuoca forse la miglior partita della stagione, chiudendo con un solo goal di vantaggio, siglato da Totti su bella imbeccata di Vucinic; il palo e i numerosi tiracci usciti di un non nulla fanno presagire un'agile goleada giallorossa, ma i tristi presagi ci sono tutti: inizialmente viene fischiato a Cassano lanciato a rete un fuori giuoco inesistente e a fine primo tempo un violento e reiterato battibecco vedeva coinvolti Perrotta e Vucinic, divisi prontamente dall'intervento di Totti.
La voglia di scudetto del tifoso tendeva a minimizzare questi brutti segni, ma quando, al sesto del secondo tempo, un cross con il contagiri fatto da Cassano metteva Pazzini nelle condizioni di schiacciare la palla in rete per il pareggio, tutto acquisiva una triste e ben chiara delimitazione: era la fine di tutto! Inutili gli ingressi di Toni e Taddei per Perrotta e Cassetti, al quarantesimo una percussione sul lato di Taddei troppo spinto in avanti da parte di Testardi metteva costui nelle condizioni di centrare per l'accorrente Pazzini che senza difficoltà insaccava la propria doppietta personale. La dirigenza, i tifosi e quasi tutte le moviole parleranno, a ragione, di un rigore negato alla Roma sull'uno a uno... tutto vero, ma purtroppo la partita con la Sampdoria di Domenica 25 Aprile 2010 ha dimostrato come nel calcio italiano le imprese titaniche siano letteralmente impensabili.
Comunque sia, ieri come oggi: GRAZIE LO STESSO!!!


venerdì 23 aprile 2010

Roma-Sampdoria. L'arbitro

Antonio Damato (Barletta, 15 Agosto 1972). Arbtro giovane, delle nuove leve del dopo Calciopoli, fu fatto esrodire in Serie "A" nel Dicembre del 2006, match Catania-Udinese 1-0.
L'ultimo precedente assoluto, curiosamente, risale al match di andata, allorquando raccogliemmo uno zero a zero carico di rimpianti, mentre l'ultimo precedente in Serie "A" in casa risale a esattamente quasi un anno orsono, allorquando, Domenica 03 Maggio 2009 la Roma di Spalletti raccolse un altro risultato a occhiali contro i clivensi: ultima volta per la Roma targata Monte Sportoli a terminare l'incontro senza subire goals. Per trovare l'ultima vittoria romanista con l'arbitro Barlettano occore tornare alla Domenica delle Palme 2009, quando, alla viglia della tragica notte del sisma, battemmo in casa il Bologna 2-1, con una doppietta di rigore di Capitàn TOTTI.



Roma-Sampdoria: i precedenti.

Ormai è giunto il rush finale. Dopo la sbornia da derby, coi laziali con le palle che ancora gli girano, e la qualificazione con sconfitta (sommessamente riteniamo sia stato meglio interrompere la serie positiva con una sconfitta insolore, anche se in un match sineramente non buono) alla prossima finale di Coppa Italia ci rituffiamo sul campionato. La settimana che ci stiamo lasciando alle spalle è stata contraddistinta dalle polemiche relative ai festeggiamenti post derby, al gesto di Totti, multato con 20mila euro, alla mancata squalifica di Radu, unico colpevole, con lo sgambetto post partita, della rissa di fine derby. Le polemiche, però, sono uscite ben oltre il GRA con interventi quanto meno fuori luogo di persone estranee alle vicende capitoline, tutti IMMANCABILMENTE pro Lazio: dal presidente del Genoa Preziosi che si è augurato il secondo posto per noi e la salvezza per i morti di fame (che sia un messaggio in codice in vista dello "scontro" di Domenica tra i grifoni e gli sconfitti?), a tutto lo staff interista, Mourinho e Paolillo in primis, abili e ben asecondati da una stampa serva, a sviare l'attenzione sui mal di pancia di Balotelli, sul goal in palese fuorigiuoco col quale hanno triplicato sul Barcellona e soprattutto sul nuovo filone di inchieste relative a Calciopoli che, per quanto non appalesino responsabilità su aggiustamenti degli incontri, quanto meno fanno sorgere un leggittimo sospetto circa una selezione tra le intercettazioni da pubblicare e quelle no. Comunque sia chi vivrà vedrà! Proprio Calciopoli può, a buon titolo, essere considerato il train d'union della memoria tra il match di domenica prossima (Ore 20,45) e la memoria: infatti torniamo indietro alla stagione 2006/07, quella dell'Italia Campione del Mondo e della Juventus in Serie B per calciopoli: era Domenica 15 Aprile 2007 e, quel caldo pomeriggio primaverile scese in campo una Roma frastornata ma anche avvelenata per il drammatico 7-1 subìto a Manchester il martedì precedente. Una rabbiosa conferenza stampa e una contestazione fatta di 7 KG di carote avevano contraddistinto la vigilia del Match. In campo quel giorno c'era tal Francesco TOTTI lanciato a conquistare la sua Scarpa d'Oro, obbiettivo al quale diede un'essenziale spinta proprio quel giorno siglando una doppietta, con due goals a distanza di un'ora l'uno dall'altro: al 21esimo del primo e del secondo tempo. Chiuderanno il conto due difensori: Ferrari al 26esimo della ripresa e Panucci al 42esimo. Una gran bella prestazione in quella stagione per molti versi anomala!



mercoledì 21 aprile 2010

Udinese-Roma 1-0. Qualificati.

Fino all'ultimo respiro contro l'Inter. La Roma lancia una nuova sfida ai nerazzurri dopo un ritorno di semifinale da infarto contro l'Udinese. Forte del 2-0 della gara di andata, i giallorossi limitano i danni perdendo in dieci 1-0 contro i friulani che dopo un assedio costante vanno in gol con Sanchez solo all'81', poco prima dell'espulsione di Cassetti per doppia ammonizione. Il 5 maggio all'Olimpico, la squadra di Ranieri affronterà in una partita secca i rivali degli ultimi anni, ma con l'obiettivo primario di uno scudetto da conquistare. Alla ricerca di una doppietta storica, il tecnico romano dosa le forze e fa riposare Pizarro, Vucinic e Menez, ma schiera in ogni caso una formazione vera per contrastare l'Udinese, costretta ad attaccare per rimontare il 2-0 subito all'Olimpico. Toni è il punto di riferimento della manovra giallorossa, ma il raddoppio a cui viene sottoposto gli impedisce di fare ciò che gli riesce meglio. Marino schiera una formazione ordinata e offensiva, con il tridente Di Natale, Sanchez, Pepe, e Sammarco uomo d'ordine. Ma l'avventura del centrocampista dura poco, perché al 28' deve lasciare a Inler per una distorsione al ginocchio destro. Un primo tempo con poche emozioni, a dire il vero, anche se il ritmo dell'Udinese costringe la Roma ad adeguarsi e difendersi (sempre con ordine) per non subire sorprese. La ripresa inizia senza variazioni, ma con un'Udinese molto più aggressiva. Il pressing dei friulani costringe la Roma ad arretrare. La Roma risponde con manovre macchinose, affidandosi alle proiezioni poco incisive di Faty e Baptista. Ma al forcing dei bianconeri corrisponde una copertura non adeguata dei giallorossi che rischiano a ripetizione in area. Clamoroso l'errore di Di Natale dal dischetto che cicca davanti a Julio Sergio. Le squadre si allungano e le occasioni fioccano. A salire in catteda è comunque la difesa della Roma che riesce a chiudere gli spazi e a rendere più difficile la vita ai friulani. Ranieri intanto toglie un disfatto Toni per Menez e Fatic per Tonetto; due cambi che regalano più equilibrio alla Roma sottoposta all'assedio dei bianconeri in cui spiccano le doti di Sanchez. L'Udinese, con l'innesto di Corradi per Ferronetti, spinge con quattro attaccanti puri nel tentativo di scardinare la difesa romana, ma a dare manforte ci pensano Brighi e De Rossi autentici argini davanti al fortino che l'Udinese non riesce a espugnare. Ranieri inserisce anche Vucinic per Baptista, ma il gol lo fa Sanchez al 36'. L'attaccante irrompe in area e infila sul primo palo Julio Sergio. A complicare il finale della Roma ci pensa anche Cassetti che viene espulso per doppia ammonizione, lasciando in dieci una Roma con il fiato corto. Il finale è per cuori forti. Al 43' Inler colpisce il palo dalla lunga distanza e in superiorità numerica l'assedio diventa epocale. La Roma si difende con le unghie e con i denti e dopo 5 minutid i recupero porta a casa la finale.




martedì 20 aprile 2010

Udinese-Roma. L'arbitro.

Luca Banti, nato a Livorno il 27 Marzo 1974.
Ha esordito in serie "A" nell'ultima della stagione 2004/05 allorquando diresse Juventus-Cagliari terminata 4-2 per gli uomini di Capello.
I precedenti tra noi e Banti non sono tantissimi, ma se ne annovera anche uno in Coppa Italia, datato 10 Gennaio 2006, allorquando incontrammo, all'andata dei quarti di finale della Coppa Nazionale il Parma, piegandolo in casa per 2-1, con goals di Mancini e Totti, e il goal loro siglato Dedic. L'ultimo precedente in assoluto risale, invece a Domenica 04 Ottobre 2009, in occasione di San Francesco Totti, quando diresse la gara Roma-Napoli, terminata 2-1, grazie alla doppietta del Capitàno capace di ribaltare l'iniziale vantaggio siglato Ezequiel Lavezzi.



Udinese-Roma. Il precedente.

Dopo la sbornia da Derby vinto, da vetta riagguantata, da sogni mostruosamente proibiti, insomma dopo tutto arriva la semifinale di ritorno di Coppa Italia, incastonata tra le due semifinale di andata della Champions League (Inter-Barcellona e Olimpyque Lione-Bayern Monaco) alle 18.00 diretta Rai Due. Dopo 76 Giorni, nel Natale di Roma, andiamo a sfidare l'Udinese a casa sua forti del 2-0 siglato Mexes Vucinic all'andata, in data Giovedì 04 Febbraio 2010. La sfida che si prepara è un po' particolare, con un'Udinese non completamente salva ma nemmeno eccessivamente invischiata nella lotta per non retrocedere, vogliosa, comunque, di prendere il proscenio europeo che le deriverebbe allorquando ottenesse la qualficazione per la finale secca di Roma contro l'Inter. Il derby ha, comunque, lasciato strascichi nella città eterna, con i laziali convinti che, mercè il rigore regalato e sbagliato da Floccari al derby, Tagliavento abbia partegiato per la Roma, dimenticando in palese malafede, elemento caratterizzante la vita sia pubblica che privata di ogni laziale, gli otto gialli rifilati ai calcianti della Roma, con, oltretutto la messa sotto diffida di Cassetti e Riise, e la mancata messa a referto dello sgambetto di Radu ai danni di Perrotta a fine incontro, foriero della rissa di fine derby.
Intanto la memoria ci riporta indietro ad un'altra semifinale tra Udinese e Roma: anche quella seguente un derby. Era la stagione tragica del 2004-05, e quel Giovedì 19 Maggio 2005 scese in campo una Rometta triste triste, reduce da un derbetto piccolo piccolo acchittato dai giuocatori in campo su uno squallido risultato a occhiali, per paura di entrambi le compagini in campo di perdere prezioso terreno nella lotta per non retrocedere in Serie "B". Quella sera, agli ordini di Brunoconti, la Roma giocò una gran bella partita, di contenimento e ripartenza, imbottita di giovanotti di belle speranze, come De Rossi, Aquilani, ma anche Curci, Corvia, Scurto, Greco, Virga e Marsili. Dopo un avvio tambureggiante dei friulani, al 21esimo Cufrè fà partire un traversone sul quale è lesto Amantino Mancini a insaccare alle spalle del pur bravo Handanovic. Nell'ottica dell'andata/ritorno è un goal pesantissimo, ma a inizio ripresa gli uomini di Spalletti, ben guidati a metà campo dal Pek Pizarro, si riversarono in massa nella metà campo giallorossa giungendo al dodicesimo al pareggio grazie a Di Natale, ben imbeccato da Muntari solo davanti a Curci. A questo punto si profilerebbero i tempi supplementari, autentica catastrofe per i nostri, impegnati la Domenica successiva a Bergamo nel match clou per la salvezza contro l'Atalanta. Ma un contropiede magistralmente orchestrato dall'asse Montella-Mancini mette questi solo davanti al portiere sloveno al quale altro non resta che atterrare il brasiliano triste della Roma. RIGORE! Sul dischetto si presenta Totti che si fà ipnotizzare dal portiere, evidentemente in serata di grazia, ma sulla respinta sempre il Capitàno è lestissimo a insaccare il goal qualificazione anche per la Coppa UEFA della stagione successiva. Il finale parlerà di un'espulsione ai danni di Pizarro e dei festeggimaenti dei romanisti, per la prima vittoria targata Bruno Conti!

lunedì 19 aprile 2010

Lazio-Roma 1-2. Olè!

Era da 8 anni che la Roma non si aggiudicava entrambi i derby di campionato. E questa accoppiata profuma di scudetto, perché la capolista giallorossa la ottiene sul filo dei nervi di una prestazione non eccellente e per certi verso anche fortunata. Il pollice verso di Francesco Totti, stavolta protagonista fuori dal campo, farà discutere parecchio ma fa capire che questo possa essere davvero l’anno della Roma, piaccia o meno. Perché la Lazio gioca assai meglio il primo tempo e all’inizio del secondo rischia di andare sul 2-0, se lo sciagurato Floccari non tirasse malamente il rigore del k.o. A quel punto Ranieri, abile e coraggioso a rigirare la sua Roma, viene baciato dalla dea bendata e trova il rigore del pari e poi sempre con Vucinic, 13 centri in questo torneo, trova il colpo per ribaltare la gara. Peccato per la rissa finale in mezzo al campo, poco edificante e assai rischiosa per entrambe le squadre per le conseguenze disciplinari. La Lazio infatti ora si ritrova l’Atalanta, terz’ultima, a soli tre punti mentre la Roma bisognerà vedere con quali forze affronterà la Samp che insegue la Champions. Sfortunato il difensore della Lazio che solo dopo 4’ è costretto a uscire per una brutta ferita al volto provocata da un contrasto abbastanza fortuito con Toni, che lo colpisce in faccia con la scarpa destra. Stendardo viene poi portato alla clinica Paideia dove viene operato per la frattura al setto nasale. Reja si vede obbligato al primo cambio con Biava che diventa il centrale di destra, mentre Dias passa centrale. La Roma che tiene le tre punte alte e larghe, pronte a interscambiarsi, in maniera quasi minacciosa. Ma la Lazio non si lascia intimorire, Reja organizza una squadra cortissima, con gli esterni molto bassi e pronta a ripartire negli spazi. E alla prima occasione colpisce con le sue armi migliori: un grande lancio di Ledesma che coglie in controtempo Burdisso e mette Rocchi nelle condizioni migliori per battere freddamente sull’uscita Julio Sergio. Per l’attaccante veneziano il quinto gol personale ai giallorossi in 12 derby. Il gol galvanizza la Lazio, messa tatticamente in maniera più accorta da Reja, cui riesce la doppia mossa da arrocco: mediani aggressivi che tolgono spazio e tempo a Pizarro e De Rossi e soprattutto il blocco delle fasce. Molto bene Lichtsteiner a tener basso Riise e a marcarlo quando prova ad affondare. Bravo anche Kolarov che vince il duello con Cassetti, che aveva deciso con la sua rete la sfida d’andata. E quando Totti torna più in mezzo a cercar palla, ecco che Brocchi e C. non gli consentono mai di girarsi, aiutati da quel Rocchi eccellente nel dare una mano in mezzo, creando superiorità numerica, oltre a essere micidiale sotto porta. E così quando la Roma senza sbocchi cerca la sua torre Toni, questi si ritrova spesso anticipato da un Dias sorprendente in marcatura. Alla fine del tempo non è un caso che Muslera rimanga disoccupato, mentre qualche brivido attraversa la schiena di Julio Sergio, visto che soprattutto Burdisso, già colpevole sul gol, non è in giornata e sbaglia anche disimpegni semplici. Claudio Ranieri capisce che così non va da nessuna parte e ha il coraggio di ridisegnare la Roma con un 4-3-1-2 che esclude i giocatori più rappresentativi, e decisamente in ombra: Totti e De Rossi. Scopo principale: riappropriarsi delle fasce e del pallino del gioco: Perrotta che rimane basso in mediana con Pizarro e soprattutto Taddei vero esterno di destra e chiave del match, con un pizzico di fortuna per i giallorossi. Ma la tattica è un optional in una gara di nervi e in 5 minuti il derby sembra strizzar l’occhio ai laziali, per poi invece sorridere ai romanisti. Accade tutto sulla stessa fascia, con protagonisti Taddei e Kolarov: atterrato in area da Cassetti proprio dopo aver saltato il brasiliano. Dal dischetto Floccari tira malissimo e Gastone-Julio Sergio si ritrova il pallone addosso. La Roma svegliata dalla paura trova nuovo slancio e il duello si ripropone sul lato opposto: Taddei dribbla Kolarov che gli aggancia il piede d’appoggio. Per la seconda volta Tagliavento vede bene: e dal dischetto Vucinic è perfetto, nonostante l’intuizione di Muslera. Intuizione che il portiere uruguaiano non ha quando in un calcio piazzato dal limite piazza male la sua barriera e rimane impietrito dal siluro tirato ancora da Vucinic. E incredibilmente la partita viene ribaltata. Da sottolineare che la punizione dalla lunetta arriva per l’inserimento efficace di un Menez, trequartista intelligente, che diventa arma in più e sfiora anche il 3-1. Reja capisce che i suoi, condannati da episodi, hanno bisogno di una scossa e inserisce Zarate, passando al 4-3-3. Maurito fa la differenza sulla destra facendo ammattire Riise, ma i suoi pericolosi cross non trovano mai puntuale all’appuntamento Cruz, subentrato a un Floccari distrutto per l’errore dal dischetto. La Roma si chiude con un 4-4-2 che concede poco. E finisce così.È quello che resta vuoto nella tribuna Tevere, circa 5 mila seggiolini che non possono essere occupati perché lì i violenti hanno deciso di scontrarsi. Già più di un’ora prima della gara. Nulla di particolarmente grave. Ma quello è uno squarcio alla tradizione civile della città eterna. Una sconfitta per tutti.






venerdì 16 aprile 2010

Lazio-Roma: l'arbitro.

Paolo Tagliavento di Terni. Nato il 19 Settembre 1972. Esordio in serie A datato 18 Maggio 2004, in Chievo-Bologna. Viene coinvolto in calciopoli, ma completamente scagionato. Gli ultimi precedenti ci arridono, in quanto l'ultimo in trasferta risale a Sabato 23 Gennaio 2010, allorquando ci recammo in quel di Torino e riuscimmo, dopo più d' ott'anni, ad aver la meglio della compagine bianconera Juventina, portando a casa un eccelso 1-2 di rimonta, caratterizzato dal primo goal di TOTTI alla Juventus a casa sua e dal vantaggio firmato Riise in chiusura.


Lazio-Roma. Il precedente.

Ultimo big match per la Roma, il DERBY! Quello che si annuncia è un derby particolare: noi primi, loro no! La Roma entrerà in campo conoscendo il risultato finale di Inter-Juventus, anticipata addirttura al Venerdì per permettere agli uomini di Mourinho di preparare al meglio la semifinale di Champions contro il Barcellona. Quella che ci stiamo lasciando alle spalle è stata una settimana caratterizzata dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia, tra Fiorentina e Inter, curiosamente tre giorni dopo lo stesso match di campionato, che, a differenza della serie "A", ha visto trionfare i nerazzurri, capaci di bissare l'uno a zero dell'andata, acquisendo così il diritto a partecipare alla prossima finale, prevista Mercoledì 05 Maggio 2010, contro la vincente tra la Roma e l'Udinese, con i nostri in vantaggio per due reti a zero. Tornando al campionato, quelli che andiamo ad affrontare sono avversari storicamente ostici, che, mercè la vittoria di Domenica scorsa a Bologna per 2-3 sono ora quasi al sicuro nella lotta per non retrocedere. Nonostante i 31 punti che ci separano in classifica, il match è quanto mai equilibrato, stante la possibilità per gli aquilotti di vendicare la sconfitta dell'andata condita da un (presunto) gesto del Capitàno alla fine della vittoria di Dicembre con il quale avrebbe indicato il basso con i pollici verso la Curva Sud, per sottolineare la possibilità di retrocessione per coloro! Apriti cielo! Per quelli è l'Occasione, la tensione è alle stalle, al punto che il prefetto s'è visto costretto ad anticipare il match, inizialmente previsto per le 20,45, alle 18,30. Intanto a Napoli il processo penale a Moggi per "calciopoli" ha visto un clamoroso colpo di scena, con la difesa dell'ex DG Juventuno che ha tirato fuori intercettazioni telefoniche che vedono coinvolte numerose altre squadre, tra le quali, pesantemente l'Inter, nella figura del compianto Giacinto Facchetti. Onestamente niente di particolarmente compromettente, soprattutto se ne ricava la sensazione di una serie di teams consapevoli dell'esistenza della cupola moggiana, e dalla quale cercavano di ripararsi alla meno peggio. Tra le altre esiste anche una telefonata di pochi minuti che vede Daniele Pradè conversare di arbitri con Innocenzo Mazzini: telefonata fatta dall'ex dirigente federale al buon Pradè, dalla quale si evince pochissimo, se non nulla, riferita, probabilmente, al match tra Atalanta e Roma della stagione 2004-05, vinto dai nostri grazie ad un goal di Antonio Cassano e scevro da qualsivoglia polemica arbitrale.
Comunque sia altro calcio che dimostra come, nella cricca moggiana, vi sia la volontà di mettere (citando Rino Formica) la "merda nel ventilatore".
Altri tempi, invece, quelli pionieristici, durante i quali il calcio era passione, come la stagione 1929-30, quella del primo derby romano della storia: era Domenica 08 Dicembre 1929 e mentre Papa Pio X menava la corona di fiori alla Madonnina di Piazza Mignanelli, la prima volta dopo la soluzione definitiva e ufficiale della "Questione romana", gli eroi giallorossi espugnavano, grazie ad un goal di Sigghefrido Volk il campo della Rondinella. Ecco come veniva commentanta la presenza di pubblico sul campo dei laziesi da un giornale dell'epoca: "Sapevamo che a Roma la maggioranza del pubblico volge le sue simpatie ai giallorossi; credevamo tuttavia che anche gli azzurri avessero larga messe di simpatie. Ci siamo dovuti ricredere: i nove-decimi dell'immenso pubblico che ha gremito lo stadio della Rondinella agitavano bandierine giallorosse, incuorando i beniamini! Si può dire obiettivamente che la Lazio ha giocato... in campo avversario"



lunedì 12 aprile 2010

Roma-Atalanta 2-1. Olè!

Olimpico pieno, entusiasmo alle stelle. La Roma è prima in classifica. Il lupo ha azzannato il biscione, come voleva Ranieri. Segnano Vucinic e Cassetti nel primo tempo, l'Atalanta tenta l'impresa nella ripresa e accorcia con Tiribocchi. Ma per i giallorossi tutto gira nel verso giusto e arriva il sorpasso. "È una sensazione molto bellissima, speriamo continui", dirà Vucinic a fine partita. La prima occasione giallorossa arriva all'8', quando sugli sviluppi di un calcio d'angolo la palla arriva prima a Vucinic, che non trova il tiro, poi a Burdisso: la sua botta però termina fuori. La Roma si carica. L'Olimpico canta. Al 12' Vucinic dalla distanza prova il tiro: Consigli è sulla traiettoria tocca il pallone ma poi se lo lascia sfuggire. Una papera clamorosa che vale l'1-0 giallorosso. La Roma gestisce bene il campo, pressa alto, cerca spazi che l'Atalanta però non lascia facilmente. Per i nerazzurri arriva pure l'infortunio di Manfredini, che proverà a restare in campo ma al 34' sarà costretto a uscire. Totti, partito sul filo del fuorigioco, stoppa al volo un pallone in area ma il suo tiro non è preciso. Poi però dai suoi piedi, al 27', parte un magnifico cross teso che Marco Cassetti, con la prontezza dell'attaccante, devia in porta: 2-0 per la Roma. Nella ripresa Ranieri richiama Vucinic in panchina e manda dentro Toni. Il montenegrino è diffidato, l'allenatore preferisce "conservarlo" per il derby. L'Atalanta però scende in campo con un'altra testa e all'8' trova il gol con Tiribocchi che approfitta di un'indecisione di Riise e solo in area batte Julio Sergio. I nerazzurri prendono coraggio e diventano padroni del campo. Sfiorano il pari con una doppia occasione Ferreira Pinto-Tiribocchi su cui si supera Julio Sergio e Valdes sulla sinistra fa troppo spesso quello che vuole. La partita diventa più nervosa: Menez viene ammonito per simulazione e poco dopo rischia il secondo cartellino per lo stesso motivo. Così quando Ranieri richiama in panchina Totti per inserire Brighi, il capitano suggerisce di togliere il francese: "Sennò lo caccia", dice al tecnico. L'Atalanta preme fino alla fine, la Roma tiene e in un'Olimpico carico di ansia e di felicità conquista i tre punti che vogliono dire primato in classifica. Adesso i giallorossi sono attesi da un'altra partita verità, il derby di domenica prossima con la Lazio. "È sempre una partita speciale" dice Vucinic. Vero. Soprattutto se ti giochi un pezzo importante di scudetto. L'Atalanta resta terzultima, a quattro punti dal Bologna, che ha perso in casa proprio contro la Lazio. Domenica cercherà punti preziosi contro la Fiorentina




venerdì 9 aprile 2010

Roma-Atalanta. L'arbitro

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973).Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04. Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
Arbitro non propriamente amico della Roma, l'ultimo precedente risale allo 06 Gennaio 2010, allorquando ci recammo in quel di Cagliari e fummo raggiunti sul 2-2 all'ultimo respiro da un goal di Daniele Conti, rimonta sarda resapossibile da un netto fallo di Daniele Conti su un nostro difendente in occasione del goal dell'1-2 firmato Lopez. Anche l'ultimo precedente casalingo non ci è favorevole: ultima di Spalletti sulla panchina della Roma, Roma-Juventus 1-3. Onestamente erano altri tempi!



Roma-Atalanta. Il precedente.

Siamo pronti per lo sprint finale: ormai mancano solamente sei partite al termine del campionato e la Roma è lì, a quattro punti dal matematico posto diretto alla Champions dell'anno prossimo e un punto sotto all'Inter capolista. La settimana che và a conchiudersi ha visto l'Inter sbarazarsi agevolmente del CSKA Mosca, regolato uno a zero sia all'andata che al ritorno e accedere alla semifinale di Champions contro il Barcellona della Superpulce Lionel Messi. In campo nazionale il processo penale a Moggi per calciopoli ha visto spuntare altre intercettazioni non considerate nel 2006, nelle quali anche l'allora presidente dell'Inter, il compianto Giacinto Facchetti, veniva sgamato a parlare con Bergamo. Si è parlato anche di intercettazioni riguardanti Daniele Pradè e una con Luciano Spalletti. Ben più grave quest'ultima, in quanto si percepisce come il Mister di Certaldo, in vista della sfida con la Lazio, chieda esplicitamente un determinato arbitro: ovviamente il riferimento è alla stagione 2004/05, allorquando il pelatone allenava l'Udinese. Per la cronaca "Libero" oggi ha messo in relazione quest'intercettazione con la Roma, la quale ha sguinzagliato i suoi legali per ottenere necessaria rettifica.
Intanto tornando al campionato in corso c'è da prendere in considerazione la partita Fiorentina-Inter di domani. per una curiosa coincidenza è solamente un anticipo della semifinale di Coppa Italia che si giuocherà Mercoledì prossimo, sempre tra Fiorentina e Inter. In settimana il Mister Prandelli ha dichiarato come per i viola sia prioritario entrare in Europa e che anche la Coppa Italia è un'ottima strada per farlo. Le solite "Vox populi" dicono che ci sia stata una sorta di patto per il quale la Fiorentina agevolerebbe l'Inter in campionato e l'Inter ricambierebbe il favore mercoledì in Coppa. Sono voci alle quali il blog non vuole credere.... vedremo. Intanto prendiamo atto di come la SNAI non quoti il pareggio nello scontro salvezza di Bologna tra Felsinei e Lazio, mentre, proprio da Domenica prossima, all'Olimpico sarà inaguarata una gustosa novità per gli scommettitori maggiormente incalliti: si potrà scommettere allo stadio durante la partita!
Novità che denotano come il calcio sia profondamente cambiato, soprattutto se raffrontato a quello di oltre mezzo secolo orsono: la memoria ci riporta indietro, infatti, alla tredicesima giornata della stagione 1955-56, la partita era Roma-Atalanta: un indimenticabile e indimenticato 3-1 per noi, grazie ai goals di Carletto Galli, Alcide Ghiggia e, su autorete, dell'orobico Corsini. Due punti pesantissimi per la nostra corsa al quinto posto finale.


sabato 3 aprile 2010

Bari-Roma 0-1. Olè!

Prove di tridente, prove di scudetto, prove di esodo. Alla Roma e ai romanisti riesce tutto. Massimo risultato con il minimo sforzo. A Bari basta un gol, quello di Mirko Vucinic al 19' del primo tempo, e la squadra di Ranieri vince là dove quest'anno avevano vinto solo Milan e Cagliari. E resta incollata all'Inter, sperando che un po' di pressione faccia scivolare ancora i nerazzurri. Ranieri schiera Totti e Vucinic (con Taddei) alle spalle di Toni. Non è un tridente, perché i due agiscono davvero tra centrocampo e attacco, ma funziona. Totti al rientro gioca oltre settanta minuti. Prova superata anche per lui, davanti a diecimila tifosi giallorossi che hanno riempito la Curva Sud del San Nicola e urlato come matti nei dieci minuti (dal 19' al 29') in cui la Roma è stata in testa al campionato. Il Bari non è rimasto sempre a guardare: una reazione c'è stata e soprattutto nella ripresa è riuscita a mettere in difficoltà i giallorossi, sfiorando anche il pari con Barreto. Ma la difesa romanista e un po' di fortuna hanno fatto la differenza. Nel primo tempo la Roma tiene bene il campo. Si fa subito pericolosa con un colpo di testa impreciso di Toni. Al 18' Vucinic serve De Rossi che dal limite dell'area spedisce alto. Un minuto dopo arriva il gol: Totti serve Toni che gira una palla preziosa a Vucinic, il suo rasoterra termina in porta. Poco dopo potrebbe arrivare il raddoppio se Toni invece di tentare la conclusione (difficile) da sinistra, vedesse Totti libero in mezzo all'area. Ma il primo tempo termina 1-0 per i giallorossi, che il Bari è riuscito a mettere in difficoltà soprattutto con un velocissimo Alvarez sulla destra. Nella ripresa Ventura inserisce Rivas per Kamata e dopo un paio di minuti è proprio lui a sfiorare il pareggio. Provvidenziale l’intervento di Riise a un passo dalla linea che allontana. Ma l’azione più pericolosa del secondo tempo è di Barreto, al 31’, che a pochi passi da Julio Sergio sbaglia la conclusione. La Roma fa molto possesso palla ma non riesce ad essere mai veramente pericolosa. Da segnalare però il pallonetto con cui Totti scavalca la difesa barese e serve Toni, che però aggancia male. Il prossimo appuntamento per Totti e compagni è per domenica all'Olimpico contro l'Atalanta, uscita vincitrice dalla sfida salvezza contro il Siena che invece affronterà il Bari. E I giallorossi scenderanno in campo conoscendo il risultato dell'Inter, impegnato sabato sera a Firenze.




venerdì 2 aprile 2010

Bari-Roma. L'arbitro

Nicola Rizzoli da Mirandola (MO) 05 Ottobre 1971. Fà il suo esordio in serie "A" nel finale della stagione 2001/02, allorqaundo viene inviato a dirigere Venezia-Perugia 0-2. La sua è una classica carriera all'ombra dei potenti della Federcalcio, Stefano Mattei prima Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo poi. Internazionale dallo 01 Gennaio 2007, ce lo ricordiamo per il vergognoso arbitraggio nel match tra Udinese e Roma del 13 Aprile 2008, partita che, comunque, terminò 1-3 per i colori giusti.
L'ultimo precedente assoluto risale a Domenica 28 Febbraio 2010 allorquando diresse Napoli-Roma terminata 2-2, grazie a un rigore generosamente regalato dal nostro Rizzoli ai partenopei all'ultimo minuto. Occhio ragazzi, occhio!!


In foto Annamaria che è sicuramente più gradevole

Bari-Roma. Il precedente

Ci risiamo, ormai si giuoca una volta la settimana, un'attesa snervante ma che ci permette di recuperare le energie e le risorse psicofisiche per affrontare al meglio questi ultimi sette turni, sperando di recuperare almeno quel punticino che ad oggi ci separa dall'Inter.... Intanto si avvicina la Pasqua e il turno si disputerà interamente il Sabato Santo. Speriamo bene. Intanto registriamo lo striminzito successo dei nerazzurri ai quarti di finale di Champions League contro il CSKA Mosca, un 1-0 che sarebbe potuto essere maggiormante largo. Per quel che riguarda i nostri colori l'unica notizia degna di nota è la febbre che ha colpito Mirko Vucinic giovedì. Nota a margine Bobo Vieri ha chiesto alla procura federale la revoca delo scudetto dell'Inter della stagione 2005-06. Al momento non sappiamo i motivi. Intanto ci attende la trsferta di Bari, in uno stadio che sarà per buona parte giallorossa: la vicinanza con Bari, la capienza dello stadio, la Pasqua prossima ventura, ma soprattutto una Roma STREPITOSA trasporteranno al San Nicola qualcosa come 15.000 tifosi della Roma.
La memoria non può non riportarci indietro di 20 anni: era Settembre 1989 e la Roma di Radice, una Roma piccola ma volenterosa emarginata al Flaminio, è di scena, per l'ultima volta nella sua storia, allo Stadio "Parco della Vittoria" di Bari: contro i pugliesi allenati da Gaetano Salvemini i giallorossi vanno sotto dopo appena otto minuti conun goal di Joao Paulo. Solo nel secondo tempo i ragazzotti capitanati da Giannini e trascinati da due strabordanti Desideri e Voeller, riusciranno a pareggiare con un'autorete del futuro procuratore di Del Neri, l'"imitatore" Brambati, e a nove minuti dalla fine riusciranno a raddoppiare grazie a una punizione dal limite di Cicciobello Desideri. Un goal importante che regalerà due punti essenziali alla Roma nella corsa verso il ritorno in Coppa UEFA, dopo una stagione di esilio tra le mura patrie!