mercoledì 30 settembre 2009

Roma-Cska Sofia. L'arbitro

E' lo slovacco Vladimir Hrinak, un arbitro che vanta solo un precedente contro squadre italiane, in occasione di Parma-Sporting Braga del 2007.

Roma-CSKA Sofia. Il precedente

Torniamo in Europa. La Roma deve fare una scelta, vuole o no proseguire la corsa in Europa League? Dopo la sconfitta di Basilea dobbiamo vincere vincere e ancora vincere. Anche perchè la prossima partita è, storicamente, un'insidia: a Londra col Fullham. Ma torniamo alla squadra dei ministeriali bulgari. La memoria non può non tornare allo 02 Novembre 1983, ottavi di finale di ritorno della Coppa Campioni amarissima per i nostri colori: la Roma gioca contro i bulgari agli ordini dello svizzero Daina La vittoria romanista è molto più netta di quanto dica il risultato: 1-0 goal di Cerezo all' 80esimo, a coronamento di una grandissima partita dei Campioni d'Italia che ci porterà ai quarti di finale.
Ecco il goal qualificazione di Graziani

Presentato il "Franco Sensi"

In una conferenza stampa alla quale erano presenti il Sindaco di Roma, il Presidente della Regione Lazio, l'intero staff tecnico e societario di AS Roma, nonchè lo studio tecnico che ne ha curato la progettazione il Presidente della Roma Dott. Rosella Sensi ha presentato nella giornata di ieri Martedì 29 Settembre 2009 alle ore 11.00 il progetto definitivo dello stadio dedicato al compianto Presidente Dott. Franco Sensi. I tempi di realizzazione previsti variano dai 24 ai 36 mesi, dal giorno della consegna del cantiere; l'area sarà la zona compresa tra la Via Aurelia e la Via Massimina. L'avvio dei lavori è previsto per la fine dell'intero iter burocratico-amministrativo legato all'approvazione dello stesso cantiere. Le parole del Capitàno Francesco Totti sono state, a tal proposito, esaustive e chiarissime, in quanto si è augurato di poterci giocare, semprechè le istituzioni siano rapide ad autorizzare l'avvio dei lavori, nonchè la società sia rapida a fargli firmare il contratto.
Ecco il video

domenica 27 settembre 2009

Catania-Roma 1-1


Un pareggio all'ultimo respiro siglato da Daniele De Rossi mantiene l'imbattibilità di Ranieri alla guida in serie "A" della Roma. Dopo il vantaggio di Morimoto, lesto ad acciuffare un doppio rimpallo su calcio d'angolo, la Roma non fà alcun chè per prendere il pareggio, anche sfortunata perchè costretta al ventesimo al doppio cambio: prima Mexes deve lasciare il posto a Juan e poi Cassetti per Motta. La partita sembra incanalata lungo i canoni della sconfitta di misura. Ma all'ultimo, anche grazie all'innesto di Cerci al posto di Brighi, la Roma trova il pareggio che fà imbestialire i trogloditi etnei che, fomentati da quel poco di buono del DS Lo Monaco, si rifiutano persino di riprendere il giuoco. Brutta cosa l'invidia!

Pagelle

Julio Sergio 6 ha qualche colpa sul primo goal, ma sà riscattarsi in seguito. Sembra essere un portiere.
Cassetti NG esce al ventesimo per noie muscolari
Burdisso 7 come sempre un lottatore
Mexes NG come per Cassetti
Riise 5,5 meno incisivo del solito, ogni tanto si fà scavalcare; paga le tre partite in una settimana.
De Rossi 6 mezzo punto in più per il goal e per la grinta (anche se a corrente alternata). Ogni tanto fà confusione.
Pizarro 6,5 buona regia, ma soffre il pressing dei catanesi
Brighi 6 poche incursioni, ma fà il suo in fase di copertura.
Perrotta 5,5 arruffone e impacciato palla al piede, come spesso gli capita, ha il vantaggio di mordere le caviglie
Vucinic 6 si rende pericoloso e rincula, ma ogni tanto si eclissa dal gioco. Comunque sà essere indispensabile.
TOTTI 5 nel giorno del trentatreesimo compleanno gli auguriamo 100 di questi giorni e nessuna di queste partite. Praticamente un ectoplasma.


Ranieri 5,5 se la Roma soffre due cambi per problemi muscolari e un avvio pavido qualche colpa ce l'avrà? Ma lo bacia, ancora, la sua buona stella.



Sostituzioni



Juan/Mexes 6 sempre anticipi, gli riescono ma mette in sofferenza la difesa e il centrocampo.
Motta/Cassetti 5 sbaglia più di qualche posizione, e non spinge al meglio. Ancora non è tornato quello dell'anno scorso.
Cerci/Brighi 7 bravo, dà aria al gioco e crea spesso la superiorità sulla fascia. Dovrebbe mantenere i nervi d'acciaio

sabato 26 settembre 2009

L'informazione.

Come abbiamo avuto modo di notare "en passant" da ieri Venerdì 25 Settembre 2009 è tornato in edicola "Il Romanista": più avvelenato e più caro che pria. Un euro e 20 centesimi di insulti e pulci all'attuale presidenza, nonchè inserzioni pubblicitarie delle compagnie di raccolta pubblicitaria di Rete Sport e Tele Radio Stereo. La risposta della presidenza è stata l'esclusione della testata dalla conferenze stampa di Trigoria. Forse è stata un bel po' scomposta, ma, sinceramente, ritengo che al male voluto non ci sia mai limite. Mi spiego: "Il Romanista" ha voluto e vuole tuttora cavalcare l'umoralità dei tifosi, puntando sulle viscere e i "sogni" degli stessi, guardando i fatti in modo selettivo. L'esempio classico è il caso Soros, grande rimpianto di Rete Sport e de "Il Romanista" (evidentemente già si erano accordati con Tacopina per esclusive e pubblicità): a raccontare, ogni volta, la storia del Fax degli arabi, diventato, in poco tempo, un'email partita da Pippo Marra; e poi a raccontarci come Enrico Bendoni e lo stesso Pippo Marra siano tifosi della Lazio, ogni volta a raccontare del famoso caffè con Antonio Giraudo, a elevare Franco Baldini a paladino della giustizia e dei valori romanisti, salvo tralasciare qualche piccolo particolare: nonostante le non inimicizie con Moggi e Giraudo la Roma non è mai nemmeno stata sfiorata dal sospetto di coinvolgimento in calciopoli, il grande amico della Roma sapeva benissimo che Capello sarebbe andato alla Juventus e se lo è tenuto ben stretto per se, Baldini ha fato grandissimi acquisti, ma Chivu a quindici milioni di Euro e Batistuta a 70 miliardi di lire li avrebbe presi chiunque. Ma nessuno ricorda come Baldini e Capello preferirono Fuser a Di Livio, come pagarono 30 miliardi di lire Ivan Palizzoli, preferendolo a Buffon; e poi sempre a raccontare di Soros, ma non si sono MAI degnati di fare uno straccio di biografia di George Soros, di chi sia, di come operi nella vita: un uomo che fà soldi dai soldi non avrebbe mai preso la Roma per farla grande, ma solo per ampliare il Suo portafogli. E un uomo del genere avrebbe rappresentato il futuro roseo per la Roma? Magari appoggiato da quel Tacopina che era laziale sull'aereo che da New York lo portava a Roma, sbarcato a Fiumicino si è scoperto romanista, almeno fincè non è salito sul treno che lo ha portato a Bologna, dove, da vecchio cuore rossoblu, ha coronato il suo sogno di diventare presidente del Bologna, salvo poi accorgersi di essere a corto di spicci e non ha mai onorato il contratto di cessione. E ancora, rimanendo a Soros, ma anche andando indietro a Kerimov (non lo hanno appogiato, perchè ancora non c'era, ma lo rimpiangono ancora) non si sono mai chiesti perchè, una volta svanita la Roma abbiano deciso di non investire pesantemente in altri club calcistici: nel mondo ce ne sono a iosa. Soros avrebbe potuto rinverdire i fasti della Honved, oppure uno tra lui e i russi avrebbe potuto rilanciare in grande stile il Paris St.Germain (e non raccontatemi che Parigi non sia una città famosa...). Tutto ciò non è avvenuto, e al Romanista non si sono mai chiesti perchè non sia avvenuto. Che Soros e Kerimov siano romanisti al punto tale da non vedere altro al di fuori della nostra amata Roma? Lo credo quasi impossibile... ma queste domande non si pongono. Non ci si chiede perchè uno squalo come Soros si sia spaventato da un Fax (o email che sia....) con un'offerta bluff. E allora, giustamente e finalmente, Elena Turra si è chiesta: "Perchè questi che non si pongono queste domande ora devono porcerne altre. Se "Il Romansita" non sà porre domande a se stesso, non vedo con quale diritto possa porle a noi". L'unica speranza è che l'attuale dirigenza che, comunque ha tanti difetti e una comunicazione pessima, intuisca la vetustità della carta stampa e si appoggi alla rete, ai blogger di veri affezionati, conceda loro la possibilità di trasformare un hobby in lavoro, e saprà che avrà di fornte un interlocutore onesto che saprà porre sempre le domande giuste che servono.

venerdì 25 settembre 2009

Catania-Roma. L'arbitro

Massimiliano Saccani nato a Mantova il 24 Novembre 1967, esordisce in serie "A" nel febbraio 2000 in occasione di Reggina-Bologna. Malgrado le notevoli doti comunicative, non riesce mai a diventare internazionale. I suoi arbitraggi più prestigiosi sono le finali di Coppa Italia tra Roma e Inter del 2006 e del 2007 e la finale di Supercoppa di Lega sempre tra NOI e quelli di Milano. L'ultimo precedente tra il mantovano e la MAGGICA è purtroppo amaro e risale al 26 Ottobre 2008, allorquando, in quel di Udine, perdemmo male e anche grazie a due clamorose "sviste" arbitrali, per 3-1 contro i bianconeri.

Catania-Roma. Il precedente

Dopo l'intermezzo settimanale in quel di Palermo la Roma torna in terra di Trinacria, questa volta nella seconda città dell'isola, quella dei "Catanesi dalli corna tisi", come dicono a Palermo. Non a torto è certamente una delle tifoserie maggiormente troglodite presenti nel territorio nazionale. Nella partita di Domenica alle ore 15.00 (La prima dal ritorno de "Il Romanista" in edicola. Dura poco!) la Roma tornerà sul luogo del doppio delitto degli ultimi due anni, soprattutto indimenticabili le minacce delle quali furono oggetto sia i giuocatori sia i pennivendoli al seguito della squadra nella trasferta che ci avrebbe potuto (e dovuto) dare lo scudetto numero quattro! La nostra memoria, invece, vuole tornare indietro di un altro anno: esattamente a Sabato 07 Aprile 2007, Sabato santo. La magica sta preparando la peggior imbarcata calcistica della sua storia: di lì a 72 ore (e poco più) avrebbe preso sette fischioni a Manchester. A causa della grande civiltà dei trogloditi etnei che pensarono bene di uccidere un povero poliziotto al termine di Catania-Palermo del precedente 02 Febbraio. il match si svolge a Lecce e a porte chiuse: una tristezza infinita. Beh in quella tristezza si risvegliano prima Ciccio Tavano e poi, in quello che era il SUO stadio, Mirketto Vucinic. Due a zero e, nel silenzio del "Via del Mare", buona pasqua a tutti!

giovedì 24 settembre 2009

Palermo-Roma 3-3.

Se gli ingredienti sono un campo che è un pantano per il diluvio, due squadre che vogliono vincere e che fanno molto meglio la fase offensiva di quella difensiva il risultato è il 3-3 tra Palermo e Roma. Verdetto tutto sommato giusto e tifosi che si saranno divertiti. Quanto al valore delle due squadre, restano tutte le riserve già evidenziate in questo inizio di stagione. SCHIERAMENTI — Ranieri prosegue nella sua missione: insegue una Roma meno bella ma più concreta. Per farlo conferma Pizarro trequartista con il centrocampo Taddei-De Rossi-Brighi, mentre Vucinic affianca Totti. In difesa l'ex tecnico della Juve, poco rimpianto a Torino, fa capire che Mexes per lui è una riserva e gli preferisce Burdisso accanto a Juan. Zenga, privo di Cavani, rimescola le carte e vara un centrocampo muscolare e dinamico, con Simplicio dietro a Budan e Miccoli. In difesa turno di riposo per Bovo: debutta il romeno Goian, che lo farà rimpiangere. ROMA DECISA — Meglio i giallorossi in avvio, che prendono in mano il centrocampo e riescono ad essere più ordinati tatticamente: la grande invenzione di Totti per l'inserimento di Brighi è il giusto premio a una supremazia non schiacciante ma netta. SOLITA DIFESA — "Dobbiamo prendere meno gol" ha detto Ranieri al suo arrivo a Roma. Non fai in tempo a pensare che la difesa, aiutata da una squadra più corta, si stia disimpegnando bene che Juan non è preciso nell'intervento e Miccoli si trova a tu per tu con Julio Sergio sul bell'invito di Simplicio. Il destro del leccese supera il portiere e viene rallentato dal terreno: Burdisso prova il disperato salvataggio ma non può nulla su Budan. EQUILIBRIO PRECARIO — Il campo è molto pesante e facilita gli errori di due retroguardie tutt'altro che impeccabili. Le occasioni non mancano, sia perchè le due squadre attaccano meglio di come difendono, sia per le condizioni del terreno. Il botta e risposta nel minuto di recupero del primo tempo è indicativo: prima il Palermo potrebbe marcare meglio Burdisso sul corner di Pizarro, anche se l'argentino si conferma eccellente negli inserimenti su palla inattiva. Sul 2-1 una squadra che ha obiettivi importanti non può concedere la replica immediata. E invece Cassetti, pessimo quando difende, ha una doppia indecisione che libera Miccoli, bravo e freddo a trafiggere Julio Sergio. Nell'azione resta qualche dubbio per un possibile fuorigioco di Simplicio. Si chiude così un primo tempo emozionante ma ricco di errori. MICCOLI A NOZZE — Si riparte su un campo sempre più pesante e a ritmo leggermente più basso. Il Palermo sembra averne di più. Soprattutto Miccoli, che si allarga per sfruttare i limiti di Cassetti, è un problema per la difesa di Ranieri. Dopo due salvataggi di Julio Sergio, è ancora il vice di Doni a salvare sul Maradona del Salento, che scappa via a Cassetti e va al tiro di sinistro. Sulla respinta il destro di Nocerino dall'area è risolutivo. Prima rete in A per un giocatore che non fa certo dei piedi educati e del gol i suoi cavalli di battaglia. L'esultanza della Roma al gol di Burdisso. BENZINA FINITA — Alla Roma non manca il carattere, ma le forze rimaste per imbastire una reazione sono poche. Giocare ogni tre giorni con un organico non molto profondo non è il massimo. Ci provano Vucnic e Riise, ma il Palermo, che difende saggiamente con otto-nove uomini, rischia solo su una conclusione di Taddei salvata sulla linea da Kjaer dopo un'uscita errata di Rubinho. Quello che non manca alla Roma è il cuore e la voglia di lottare: al 42' il nuovo entrato Okaka viene steso da Rubinho su invito in area di Totti. Rigore che sembra netto e perfetta trasformazione del capitano per un pari che rispecchia meglio quanto visto in campo. PROSPETTIVE — I limiti della Roma riemergono in maniera preoccupante e già il quarto posto, Spalletti o Ranieri che sia, sarebbe un successo. Preoccupa soprattutto la facilità con cui gli avversari dei giallorossi creano occasioni. Quanto al Palermo, nulla di nuovo. Una squadra che soprattutto in casa darà fastidio a molti, ma cui manca molto, forse troppo, per puntare davvero in alto.
Pagelle

Julio Sergio 6 Non è colpevole sui tre goals, ma delle volte appalesa alcune incertezze, soprattutto sulle uscite, paga il maltempo.
Cassetti 4,5 è fuori luogo contro Miccoli, lo soffre al punto tale da concedergli il goal del secondo pareggio rosanero, a meno di minuto dal secondo vantaggio romanista e a meno di dieci secondi dalla fine del primo tempo. Un pollo!
Burdisso 7 guida la difesa come se fosse un veterano e poi segna il rpimo goal con la maglia giallorossa, speriamo resti, ha esperienza e grinta da vendere. Peccato per il pareggio di Budan, è stato sfortunato, ma tradito dal terreno.
Juan 6 si incaponisce in anticipi che non sempre gli riescono e spesso mette in sofferenza la difesa. Rivedibile.
Riise 6,5 un martello lungo la fascia e non si fà nemmeno saltare in fase difensiva. C'ha messo un anno, ma finalemente si è ambientato.... e pensare che c'è chi lo avrebbe voluto inserire in uno scambio con Grosso!
Pizarro 6,5 dopo i disastri di Basilea, pur non occupando la SUA posizione detta il ritmo a una regia (quasi) perfetta. Temevamo soffrisse il cambio di Mister, invece si sta rilevando preziosissimo.
De Rossi 5,5 ancora spaesato in mezzo al campo, soffre le condizioni del terreno di giuoco e il pressing avversario.
Taddei 7 Avanza e rientra, ha trovato nuova linfa vitale e nuova grinta. Al 37esimo della ripresa il terreno lo tradisce, impedendogli il tre a tre. Nello stesso punto nel quale Burdisso fu tradito nell'occasione del pareggio di Budan
Brighi 7 è freddissimo nello sfruttare l'assist di tacco del Capitàno. E poi corre e si danna l'anima. Non poteva essere scomparso così in fretta!
Vucinic 6 si incaponisce nel non tirare, se lo facesse sarebbe devastante. Ma i suoi dribbling e la sua profondità fanno dell'attacco romanista una spina nel fianco di qualsiasi difesa
TOTTI 8 come al solito immenso. Anche noi polemiziamo con Rosella Sensi per il suo contratto: A) Quando lo annunciamo? B) Cinque anni? Sinceramente sono troppo pochi.... il pensiero che tra un lustro ci lustrermo gli occhi per asciugarci le lacrime ci fà veramente male.... Daje capità. Ah, un assist/goal e un goal (Oltre ad altre finezze ascrivibili alla voce "Varie&Eventuali")... serve altro? Mettiamoci pure che rientra e si prende il pallone a metà campo e quando serve (nei minuti finali) fà salire la squadra per perdere il tempo prezioso. Com'era? NON E' DECISIVO... infatti è essenziale!

Ranieri 6 Sbaglia a incaponirsi con Cassetti titolare e con Faty, ma per il resto imposta e prepara al meglio le partite. E poi ha restituito la grinta a una squadra che ce l'aveva per tradizione, ma che negli ultimi tempi l'aveva un po' smarrita!

Sostituzioni
Motta/Cassetti 6 Ogni tanto si incaponisce in inutili pallonetti, ma dà le sensazione di maggior sicurezza rispetto al corazziere.
Faty/Brighi 6 entra per dare respiro all'infaticabile marcatore del primo goal. Lotta su ogni pallone anche se delle volte è un po' disordinato
Okaka/Pizarro 7 La miglior sorpresa di questo scorcio di stagione. Ogni volta che parte gli si attaccano in dicei e non lo fermano. Deve migliorare con i piedi ancora un po' ruvidi, ma fisicamente è un bisonte e ciò depone a suo favore. Se poi continua a prendersi i rigori come quello di ieri sera....

martedì 22 settembre 2009

Palermo-Roma. L'arbitro.

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973).Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04. Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
L'ultimo precedente risale sempre ad una trasferta isolana: era lo scorso 10 Maggio, allorquando la squadra della Capitale recossi in quel di Cagliari per la quartultima di campionato: dopo un avvio a dir poco stentato dei nostri, uccellati da Matri (senza X) e Acquafresca (Che dato il caldo di quel pomeriggio poteva pure far piacere, ma a noi fece male, diciamo che, visto il cagotto che ci prese, fu veramente Acqua Fredda!), TOTTI e Perrotta ci rimisero in carreggiata e portammo a casa un prezioso due a due nella corsa almeno al sesto posto!

Palermo-Roma. Il precedente.

Dopo 72 ore è di nuovo campionato. Nemmeno il tempo di godere della splendida e prepotnte vittoria sui gigliati di Cesare Prandelli, nemmeno il tempo di digerire le polemiche relative al vergognoso gesto del quale è stato vittima il NOSTRO UNICO E IMMENSO CAPITANO FRANCESCO TOTTI, alla fine della partita di domenica scorsa (Ha regalato la maglietta alla Curva che gliela ha restituita....) che ci aspetta un'altra ostica trasferta: al Renzo Barbera di Palermo contro i rosanero. Non so se si è notata una cosa: sulla base delle partite dell'anno scorso la Roma nelle prime dieci giornate avrebbe due vittorie e un pareggio e il resto tutte sconfitte, e, sempre sulla base delle partite della passata stagione, già abbiamo fatto tre punti in più. Quì "biscotto" ci cova.... andiamo oltre!
La memoria ci riporta al 26 Agosto 2007, prima giornata della splendida cavalcata del 2007/08, quella dello scudetto rubacchiato dall'Inter: quella sera, nel posticipo serale, entra in campo a Palermo una spallettiana Roma in splendida forma fisica e mentale. Il primo tempo dei valorosi lupi è semplicemente perfetto: una percussione di Tonetto sulla fascia, mette Mexes in porta e poi un tiro dalla distanza di Aquilani (non smetteremo MAI di rimpiangerlo) chiudono, già nei primi 45', il match: 0-2 a Palermo e tutti a casa!!

all'epoca eravamo forti, giovani e belli...

lunedì 21 settembre 2009

Roma-Fiorentina 3-1. Olè!

Secondo successo consecutivo per la Roma in campionato: all'Olimpico i giallorossi hanno battuto 3-1 la Fiorentina grazie alla doppietta nel primo tempo di Totti (il primo gol su rigore) e al colpo di testa di De Rossi, sempre su assist dello scatenato - e straordinario - capitano. Nella ripresa l'inutile gol della bandiera viola da parte di Gilardino. Superba la prestazione di Totti, ma anche la difesta con Juan e Burdisso centrali ha ben figurato. Nel complesso ottima prova di tutta la squadra che ha riscattato almeno in parte la figuraccia di Basilea



Pagelle


Julio Sergio 7: ottimi interventi, un po' refrattario alle uscite di piede, ma non si fà uccellare
Cassetti 6: in una serata straordianria, è l'unica spina nel fianco romanista. Niente di che, ma spesso soffre la fase difensiva. Un passo avanti, comunque, rispetto alla catastrofe con la Juventus
Burdisso 7,5 da quelle parti non si passa. Punto e basta. Così è deciso, l'udienza è tolta!
Juan 7 flemmatico come al solito, anticipa e rilancia. Si sacrifica fino ai crampi. La solita fragilità, ma questa volta ha giocato!
Riise 7,5 semplicemente perfetto. Spinege e, se serve, scaraventa il pallone lontanto. Solo una volta, però, in tribuna, altrimenti sempre sul piede del compagno. Sarà un caso che stasera Mutu sia stato nullo?
Taddei 8 rientra e riparte. Una partita d'altri tempi. Si sacrifica e si fà trovare in zona goal. Sembra essere tornato quello di due/tre anni fà. Deve trovare continuità.
De Rossi 8,5 si immola per la causa, e poi segna un goal che ha ricordato a tutti quello di Cristiano Ronaldo segnato proprio quì nella primavera del 2008. E' stato l'esempio di cosa vogliamo da lui.
Pizarro 8 regìa perfetta. Non perde un pallone e non si incaponisce in inutile trottole; e il bello è che non scaraventa mai il pallone.
Perrotta 6,5 si propone in fase offensiva e recupera all'indietro, ma cagiona il goal viola che regala dieci minuti di "apprensione" al popolo romanista.
Vucinic 8,5 sfianca e si sfianca la difesa fiorentina, costringendo Dainelli al rigore che ha aperto e chiuso la pratica. Si sfianca in attacco dando la giusta profondità alla squadra. Ritrovato.
TOTTI 9 una doppietta in dieci minuti, intermezzata da un goal annullato, giustamente, per fuori giuoco. E poi assist a gogò, la perfetta triangolazione con De Rossi per il terzo goal. E poi ancora occasioni avute e create.... come si chiamava quello che lo definì "Finito"? E, quell'altro, invece, che disse che sarebbe stata la nostra rovina? Forse stanotte non hanno dormito, noi, invece, abbiammo fatto dolci sonni!

Ranieri 7: regala la grinta che mancava alla squara, la dispone benone, e la difesa non soffre, o lo fà molto poco. Per ora ha fatto un buon lavoro!


Sostituzioni
Okaka/Vucinic 6,5: il montenegrino chiede il cambio e il ragazzotto si impegna e se ne và di prepotenza scagliando una fucilata, comunque tiene in apprensione la difesa viola.
Faty/Pizarro 6 si nasconde un po', ma è ordinato e non fà danni
Mexes/Juan NG. Forse è meglio così, bisogna rifargli il discorsetto che gli fece Spalletti quattro anni orsono. Per ora tenemose stretto Burdisso!

venerdì 18 settembre 2009

Roma-Fiorentina. L'arbitro

Nicola Rizzoli da Mirandola (MO) 05 Ottobre 1971. Fà il suo esordio in serie "A" nel finale della stagione 2001/02, allorqaundo viene inviato a dirigere Venezia-Perugia 0-2. La sua è una classica carriera all'ombra dei potenti della Federcalcio, Stefano Mattei prima Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo poi. Internazionale dallo 01 Gennaio 2007, ce lo ricordiamo per il vergognoso arbitraggio nel match tra Udinese e Roma del 13 Aprile 2008, partita che, comunque, terminò 1-3 per i colori giusti.
L'ultimo precedente con i giallorossi risale alla scorsa stagione, allorquando, in data 01 Marzo 2009, diresse e indirizzò il 3-3 finale tra la Roma e l'Inter. Occhio, costui è un cecchino inviato dalla federcalcio non appena serva. Da tenere molto d'occhio!

In foto Annamaria, che è sicuramente più gradevole

Roma-Fiorentina: i precedenti

Ritorniamo al nostro campionato. Domenica sera si affronteranno due delle tre squadre italiane sconfitte in Europa. All'Olimpico di Roma scende in campo una Fiorentina sempre in bilico tra grandissimo futuro e mezza figura; l'ambiente viola è sconvolto in questi giorni dai malumori dei tifosi verso la dirigenza per le difficoltà incontrate nella costruzione dello Stadio, e anche dai, malumori della dirigenza che stà seriamente pensando di lasciare (si dice che Andrea Della Valle sia sull'orlo delle dimissioni).
Insomma, da quando esiste la Fiorentina/Florentia Viola il primo incontro tra le due squadre è, come sempre, allo Stadio Olimpico.
La memoria ci riporta indietro a una triste stagione (Quest'anno la citerò spesso, perchè ne sento la puzza!): era Domenica 10 Giugno 1951 e la Roma affronta in casa, per la penultima giornata, la Fiorentina. I Viola non hanno nulla da chiedere al campionato, la Roma la salvezza! I Lupi feriti e disperati addentano i gigliati con un perentorio 3-0 firmato da Zecca e due volte da Tre Re (Quindi i Re, a cinque anni dalla nascita della Repubblica, quella volta furono sei...). Sarà la vittoria dell'ossigeno, ma non basterà per salvarsi! La Domenica successiva, esattamente mezzo secolo prima del terzo scudetto, la vittoria sul Milan neo campione non basterà a evitare la Serie "B".

Sergio Zecca

Basilea-Roma 2-0.


Bene, cominciamo bene. Una Roma oscena, senza mordente nè carattere si fà mettere in mezzo dal Basilea. Un classico il primo goal (all'undecimo del primo tempo) su palla persa da Pizarro-De Rossi-Mexes davanti all'area di rigore, calciata al volo da Carlitos (Chi è costui?) che si infila all'angolo destro di Bertagnoli. Il secondo goal di Almerares al 42esimo del secondo tempo in contropiede nato da una palla persa su corner da Pizarro..... in mezzo il NULLA: una traversa di Totti su punizione, una dello svizzero Streller su rovesciata in contropiede, un paio di punizioni di Totti e Riise... insomma non un tiro in porta su azione.
Brutte notizie, oltretutto, da Sofia: il contemporaneo 1-1 tra CSKA e Fulham ci relega all'ultimo posto del gruppo "E".

Pagelle


Julio Sergio 5: incolpevole sui goal, è sempre in ritardo sulle uscite. Dà sempre l'impressione di sonnecchiare in mezzo al campo
Motta 5,5: anonimo, si fà saltare anche se qualche volta riesce a stringere gli errori di copertura dei compagni di reparto
Mexes 4: svagato, distratto e fuori tempo. Sono due anni che è così!
Burdisso 7: in assoluto il migliore. Ha qualche buona occasione su corner e in difesa è arcigno e sufficientemente cattivo.
Riise 6,5: spinge e difende, anche se delle volte sembra un po' con la testa fra le nuvole, ma da quelle parti nnon si passa!
Taddei 5,5: ci mette impegno, sudore e corsa, ma è palesemente bollito, non salta l'uomo. Emblematica un'azione nella quale rimette la palla al centro dell'area dal fondo, ma non trova nessuno!
De Rossi 5: gli vogliamo molto bene, ma non può ancora essere così pollo. Spesso perde palla e alla prima occasione causa il goal avversario!
Pizarro 3: rallenta il ritmo, non riesce a d essere pericoloso nemmeno se deve battere un corner o una punizione (Non riesce a superare la barriera!). E poi il "capolavoro" finale di perdere palla e lanciare il contropiede che chiude il match!
Menez 4,5 : al solito non salta l'uomo e cade. Giusto una buona occasione che vale mezzo punto in più.
TOTTI 6: canta e porta la croce, ma spesso predica nel deserto. Lo vediamo crossare per laddove dovrebbe esserci proprio lui, ma poi si perde e non riesce a incidere. Rinnovvategli il contratto o lasciamolo libero di non predicare nel nulla!
Baptista 5: non si vede e non fà a sportellate. Di uno così non sappiamo cosa farne!

Ranieri 5: la sua Roma non ha idee, ricorre al lancione e al fraseggio davanti alla propria area di rigore e lui dice: "Dobbiamo essere meno belli!". Che partita ha visto?

Sostituzioni

Guberti/Menez 4 Non salta l'uomo e non è pericoloso mai. E' chiaro come non abbia il benchè minimo spessore internazionale.
Vucinic/Baptista NG non appena entra in campo si rende pericoloso prendendosi una punizione dal limite dell'area di rigore, poi sparisce semplicemente perchè non gli arriva un pallone che sia uno.
Tonetto/Riise 5 dovrebbe dare spinta alla squadra, ci prova ma non spinge, semplicemente si piazza lì davanti lasciando la difesa scoperta. Sarà un caso se il secondo goal nasce dalla sua zona di competenza?

giovedì 17 settembre 2009

Basilea-Roma. L'arbitro

Sarà lo spagnolo Carlos Alberto Carballo, nato a Madrid il 16 marzo 1971
Ha esordito nella prima divisione spagnola nel 2004. Lo spagnolo ha scarsa esperienza internazionale, avendo arbitrato solo 2 gare di Champions League e 2 di Europa League. Non ha mai diretto squadre italiane.

Basilea-Roma. Il precedente.

Iniziamo così la prima Europa League, competizione che ha sostituito la Coppa UEFA. Dopo le prime due fasi di Play Off (Contro Gand e Kosice), la nostra amata MAGGICA entra nella fase a gironi. Voluta da Michel Platini, la formula ricorda quella della Champions, con una fase a gironi da quattro squadre che si affrontano in match di andata e ritorno. In pratica una Champions League di seconda fascia. La Roma è inserita nel Girone "E", come testa di serie, insieme a Basilea (l'avversario di oggi), Fulham e CSKA Sofia.
Al St. Jackob's Park Ranieri debutta in Europa sulla panchina della Roma, sperando che la sua lunga esperienza in giro per il vecchio continente possa essere utile ai nostri colori per poter migliorare il nostro cammino europeo, storicamente asfittico.
La memoria del match di oggi pomeriggio alle 19.00 (Solo Mediaset premium), ci porta indietro di 42 anni, stagione 1967/68: la Roma è impegnata della Mitropa Cup, in un girone che vede presenti Fiorentina, Basilea (appunto), Servette, Kaiserslautern e Colonia. Nella seconda giornata del girone la Roma và al St. Jackob'Park e impatta 2-2 contro gli svizzeri; per la Capitale segneranno il compianto Taccola e Jair. Sarà quel pareggio, purtroppo, decisivo perchè, per la differenza reti, passeranno proprio gli svizzerotti.
Oggi dobbiamo anche vendicare quel brutto precedente. Daje Roma daje!!

domenica 13 settembre 2009

Siena-Roma 1-2. Olè!

La fortuna sorride a Claudio Ranieri che debutta sulla panchina giallorossa e s'impone 2-1 sul campo del Siena: è stata comunque una prova sofferta per la Roma, che aggancia i toscani a quota 3 in undicesima posizione dopo avere a lungo subito la formazione di Giampaolo. Siena in vantaggio nel primo tempo con Maccarone, poi nella ripresa pareggio di Mexes e nel finale decide Riise, entrati a due terzi di gara, a coronare un'ultima tranche di partita dove, approfittando della superiorità numerica, i ragazzi di Ranieri sono riusciti a rendersi pericolosi con continuità. E' comunque l'undicesima partita ufficiale consecutiva in cui la Roma subisce gol per un totale di 22 marcature subite: l'ultima volta che la porta giallorossa rimase inviolata risale al 3 maggio in occasione dello 0-0 casalingo con il Chievo. Nel Siena da segnalare la 300ª presenza in A di Vergassola e la 100ª in bianconero di Maccarone. Ranieri mischia le carte e si presenta con un 4-4-1-1 che prevede Totti unica punta e Pizarro trequartista. L'obiettivo è quello di avere una squadra compatta, ma la corsia centrale del campo si intasa ben presto e l'unica azione utile è una punizione di Totti al 4' dai 20 metri che finisce di poco alta complice una deviazione sulla traversa. I giallorossi non usano mai le fasce laterali e faticano anche in difesa a contenere le scorribande senesi sulla corsia di sinistra. Brighi zoppica e deve uscire: l'inserimento di Baptista con Pizarro che arretra migliora qualcosa negli equilibri tattici, senza però sortire effetti sostanziali. Con il passare dei minuti è il Siena a prendere il mano le sorti del match: Al 26' Vergassola imbecca Maccarone che si disimpegna alla grande a sinistra: punta e salta Mexes di destro e da pochi metri supera Julio Sergio di sinistro. I bianconeri sono disposti bene in campo e beffano sistematicamente gli avversari con la tattica del fuorigioco. L'unico modo per la formazione di Ranieri di rendersi pericolosa è a palla ferma: al 39' punizione centrale da 23-25 metru, batte Julio Baptista e la barriera devia la palla in angolo con Curci spiazzato. Al rientro in campo bastano 40 secondi ai padroni di casa per sfiorare il raddoppio: cross di Del Grosso da sinistra, irrompe di testa Calaiò che da due passi manda alto. Al 10' Perrotta prova il destro da 8-9 metri, Ficagna si oppone col corpo e la Roma spreca la sua migliore chance. Al 26' fuori Baptista e dentro Vucinic: il montenegrino alla prima palla giocata cerca subito l'incrocio dei pali con un destro dal limite; Curci vola e smanaccia in angolo. Passa poco e al 28' Pizarro ribalta a destra per Totti che appoggia indietro a Mexes il cui destro di rimbalzo s'insacca nell'angolo alla destra di Curci. Codrea viene espulso per doppia ammozionione, a causa di un fallo tattico su Totti, e la Roma schiaccia sull'acceleratore per la prima volta: al 38' gran controllo di Vucinic in area senese, ma il suo tiro è contratto con un po' di fortuna dal tallone di Terzi. Al 44' la giocata che decide il match: punizione centrale di Riise da 20 metri che colpisce molto forte, la palla supera la barriera e Curci non può nulla. E' il colpo del k.o, il Siena incassa la beffa, Curci evita che Pizarro renda il risultato ingeneroso e Ranieri può tirare un bel sospiro di sollievo.



venerdì 11 settembre 2009

Luciano Spalletti.

Per quanto con notevole ritardo, la "Tana" non poteva, per nessun motivo al mondo, mancare un saluto e un ricordo per il Mister.
Chi scrive ricorda come fosse ieri l'arrivo di Spalletti, cosa significasse, la sensazione di una scommessa e di un ridimensionamento, quell'aria di normalità che il mister, sin dal primo giorno, aveva deciso di portare a Trigoria. Una "Normalità" strana, che basava le proprie fondamenta su uno schema che, nella tarda estate del 2005, sembrava affascinante e innovativo e che, adesso, invece è abusato. Quel 4-2-3-1 nel quale Perrotta faceva il mediano, Totti il trequartista, Nonda la punta e Cassano non si sapeva cosa fosse! E quelle partite così "Normali", agli albori di una stagione che sembrava dovesse regalarci la tranquillità di un non rischio retrocessione, a differenza dell'anno precedente: e così Reggina-Roma 0-3, Roma-Aris Salonicco 5-1, Roma-Parma 4-1, Roma-Ascoli 2-1, Messina-Roma 0-2, magari qualche vittoria prestigiosa, ma seminascosta in un turno infrasettimanale, tipo Inter-Roma 2-3, e poi sconfitte cocenti, ma anch'esse "Normali", che ci possono stare, tipo Roma-Siena 2-3, Roma-Udinese 0-1, Roma-Juventus 1-4, Empoli-Roma 1-0, il tutto intervallato da pareggi "normali" Roma-Lazio 1-1, Roma-Fiorentina 1-1, Livorno-Roma 0-0... poi l'improvviso sbocciare della farfalla. Già, come una farfalla: perchè, quello che per un lombrico è la fine del mondo, per il mondo è una farfalla. Così con Cassano estromesso, con Nonda e Montella Knoch Out per infortunio, la Roma và a Genova per una sfida prenatalizia alla Sampdoria, e quella sera cambierà la storia romanista e, forse, quella del calcio italiano: Totti punta, Perrotta trequartista, De Rossi e Aquilani sulla mediana e la Roma insegna calcio a tutto il Paese. Un palo, un rigore negato e uno regalato ai blucerchiati fermeranno quella Roma sull'uno a uno. Sarà il turno successivo, un infrasettimanale casalingo col Chievo Verona, a regalare alla Roma la prima di undici memorabili partite, di due indimenticabili mesi. Da quella sera nulla sarà più come prima. 4-0 ai clivensi e poi altre dieci vittorie consecutive, quella del record nazionale ottenuta al derby, l'eliminazione della Juventus di Capello dalla Coppa Italia, con una lezione di calcio inflitta al tecnico friulano a casa sua sotto la neve... nulla mai più nulla come prima. Il gioco degno del miglior Zeman, la difesa degna del più bravo Capello. E poi calciopoli, a rileggere la classifica uno scudetto sfumato per sette punti! E poi tre campioni del mondo... e la stagione sucessiva, con Totti miglior marcatore d'Europa, il primo trofeo dopo lo scudetto, la prima Coppa Italia dopo sedici anni. E quella fantastica estate dell'ottantesimo anniversario, culminata con la terza Super Coppa della nostra storia, figlia dell'ennesima vittoria a San Siro, un campo tabù, ma con Spalletti autentico terreno di conquista. E' la stagione dello scudetto biscottato perchè c'è da festeggiare il centenario dell'Inter. La seconda Coppa Italia consecutiva, non accadeva dai tempi di Liedholm!! E quando la Roma sembra pronta al salto di qualità definitivo, quello scudetto sfumato a Catania ci rimarrà sul gozzo per anni e anni... il presidente non vince la battaglia con lo stress e il cuore e il 18 Agosto ci lascia. La stagione è una pessima copia delle precedenti.... tutto sembra naufragare, non arriva la Champions, nella quale avevamo sempre ben figurato (Se si esclude la nottataccia di Manchester), si ha la voglia di credere di poter restaurare lo spirito del 2005, ma le lancette della storia non possono tornare indietro, Perrotta e Taddei sono lessi, idem dicasi per Casetti e Tonetto, Guberti non vale Taddei e Menez non ha la capacità per fare quello che facevano Mancini e Giuly... e così, il primo settembre 2009 Spalletti cala il sipario, e così anche su quel bellissimo sogno che, senza "aiutoni", si sarebbe concretizzato. Da quel giorno la Roma di Spalletti è uscita dalla storia ed è entrata nel mito.

Grazie Capocciò!

Siena-Roma. L'arbitro.

Antonio Damato (Barletta, 15 Agosto 1972). Arbtro giovane, delle nuove leve del dopo Calciopoli, fu fatto esrodire in Serie "A" nel Dicembre del 2006, match Catania-Udinese 1-0.
L'ultimo precedente ci arride, in quanto risale al 31 Maggio 2009, ultima giornata della precedente stagione, ultima vittoria in serie "A" della Roma di Spalletti, la Roma si impose 3-2 sul Torino condannando i granata alla retrocessione. Una curiosità, per la prima volta Damato dirigerà la Roma in trasferta.

Siena-Roma. I precedenti.

Eccoci quì, all'antivigilia del debutto sulla panchina giallorossa di Claudio Ranieri. Le due settimane che ci siamo lasciati alle spalle saranno ricordate come quelle del tramonto (temiamo) definitivo del "PROGETTO" di Rosella Sensi. Un progetto che, poi, altro non era che rifugiarsi dietro i miracoli tecnico-tattici di Luciano Spalletti. Quelle del Mister sono state dimissioni ampiamente annunciate, a inizio estate aveva chiesto un centravanti e la dirigenza era arrivata a promettergli persino Van Nistelrooy (Per la seconda volta a un passo dalla maglia romanista) e alla fine si è presentata con Zambella, in prestito! Certo il buon "Capoccione" si è già premunito di ingaggio nella splendida ma un po' freddina San Pietroburgo... ma questa è un'altra storia. Tuffiamoci nel mesto presente romanista e cominciamo dal passato. La partita di dopodomani ci vedrà impegnati su un campo col quale la Roma ha un rapporto conflittuale (i tifosi, nemmeno quello, visto che è vietata la trasferta in terra toscana), o sonanti e importanti vittorie, oppure cocenti sconfitte. Finora all'Artemio Franchi-Monte dei Paschi la Roma allorquando ha segnato ha poi vinto. Ricordiamoci proprio la prima vittoria giallorossa sul terreno dei bianconeri: era Sabato 27 Novembre 2004 e anche quell'anno la Roma era stata costretta al cambio di allenatore, pur essendo l'inizio della stagione era già arrivata al quarto allenatore, il Friulano Gigi Del Neri che, due Domeniche prima, aveva visto la propria panchina traballare pericolosamente dopo la sconfitta meritatissima di Reggio Calabria, condita da un cammino "virtuale" in Champion's. Tutta Roma sapeva che quella sarebbe stata l'ultima spiaggia per Del Neri che, temendo per la propria carriera, decise di affidarsi all'estro dei tre avanti romanisti, rinnegò il proprio 4-4-2 e si fece imporre la difesa a tre: i risultati, nel breve, furono soddisfacenti. Proprio quella sera il riabilitato Antonio Cassano regalò quattro assist al bacio per altrettanti goals della Roma, firmati da due doppiette a seguire prima di Montella e poi di Capitan Totti.

Il volo dell'aeroplanino!