Due doppiette in otto giorni, sforata quota 200 goals in serie "A", sempre con la stessa maglia, Baggio nel mirino, a -4.... no dico, v'abbasta o volete na fetta de bucio de culo?
mercoledì 23 marzo 2011
Fiorentina-Roma 2-2.
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venerdì 18 marzo 2011
Fiorentina-Roma. L'arbitro.
E' Paolo Silvio Mazzoleni, nato a Bergamo il 12 Giugno 1974, fratello minore di Mario, anch'egli arbitro di Serie "A", ha esordito nella stagione 2005-06, dirigendo Lazio-Treviso. L'ultimo precedente risale allo 09 Gennaio 2010 allorquando, giorno dell'esordio casalingo di Luca Toni, vincemmo per uno a zero, goal di De Rossi, contro il Chievo. Da segnalare, quel pomeriggio, l'espulsione, a fine primo tempo, di Doni e il rigore fallito da Pizarro a fine partita.

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Fiorentina-Roma. Il precedente.
Dopo la sbornia da derby torna il campionato. Siamo allo sprint finale che un anno fa di questi tempi significava sogno scudetto... bei tempi. Intanto la situazione societaria in evoluzione: per prima cosa registriamo la nascita del nuovo sito. Persone maggiormente esperte di internet dicono che sia già obsoleto: in effetti si nota più di qualche tara, ma già sembra un sogno. Per quel che riguarda la cessione del pacchetto di maggioranza c'è da dire come Domenica scorsa Rosella Sensi abbia detto che quello testè vinto sarebbe stato l'ultimo derby. A metà febbraio si disse che entro il 17 Marzo Di Benedetto sarebbe diventato il nuovo proprietario della Roma. Oggi è il 18 ed è stato annunciato uno "slittamento" a fine mese. Non vorremmo che alla fine salti tutto. Intanto si danno sempre più per fatti i rinnovi di Cassetti e Perrotta: due trentaquattrenni, mentre il ventinovenne Mexes andrà a sostituire Nesta al Milan a parametro zero... di chi sia la colpa non lo sappiamo, certo che non è un buon viatico per la prossima stagione. L'avversario che affronteremo è la classica "gatta da pelare": la Fiorentina, un avversario che ormai ci odia dal più profondo... chissà perchè? Problemi loro!! L'orario è dei più insoliti, Domenica ora di pranzo. Proprio l'orario un po' particolare vuole riportarci ai tempi nei quali, invece, l'orario era "normale": ovverossia la stagione 1989/90. Quel campionato fu caratterizzato dai lavori per gli imminenti mondiali di Calcio, per esempio la nostra Roma affrontò l'intiera stagione allo Stadio Flaminio, mentre la Fiorentina era costretta a giuocare all'interno d'un Artemio Franchi (Allora semplicemente "Comunale") semideserto stanti le numerose inagibilità causa lavori. Nonostante la Roma avesse una rosa ridotta all'osso riuscì, quell'anno, a giuocare una dignitosissima stagione che l'avrebbe riportata in Europa dopo un anno di purgatorio. Una delle tappe fondamentali di quella stagione fu,, senzaltro, quella di Domenica 03 Dicembre 1989 allorquando, dopo oltre 20 anni espugnammo Firenze, grazie ai goals di Desideri al settimo e Rizzitelli al 44esimo. Per i viola Battistini accorcierà le distanze al nono del secondo tempo, ma poi non ci sarà più nulla da fare per i gigliati.

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martedì 15 marzo 2011
Roma-Lazio 2-0. Olè!
Semplicemente indimenticabile. La traversa di Pizarro dopo quattro minuti, la Lazio che non fà un tiro in porta che è uno... e poi l'uscita nella ripresa, segnale di come le nuove tecniche di allenamente importate da Montella funzionino. E quell'ultimo quarto d'ora, sempre col Pek che guadagna una punizione dal limite, Totti che tira, Muslera (Forse) accecato da un laser, che altro non era che la classe del Capitàno, che se la fà passare sotto l'ascella anche questa volta. E poi quegli indimenticabili cinque minuti, dal 39esimo al 44esimo della ripresa, con Totti e Simplicio sulla bandierina a sgonfiare il pallone e a gonfiare la bile dei Laziali che si fanno cacciare prima Radu (Bell'idea da idiota partire per andare a dare una testata gratuita a Simplicio sotto gli occhin del guardalinee); e poi, quando tutto sembra essere ancora in giuoco con sei minuti di recupero, lo scambio in contropiede Taddei-Totti, la palla al centro verso Simplicio, sdraiato da Biava... Rigore! Le ennesime proteste laziali portano al rosso diretto per Ledesma. Totti sotto la Sud per il rigore.... tiro.... goooool!!! E' finita così, con i laziali a chiedersi se sia vera quella loro stronzata che vuole Totti MAI decisivo, men che meno al derby! E noi? GIMME FIVE... all right!

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mercoledì 9 marzo 2011
Shaktar Donetsk-Roma 3-0. The end...
Con lo Shaktar inizò, inevitabilmente con la Shaktar è finita. Quella di ieri non è solo una sconfitta, non è solo un'eliminazione, ma è la pietra tombale su un gruppo, un progetto, una presidenza colpevole di molte cose, ma meritoria sotto tante altre. Il clima da "Fine" già s'era respirato prima del fischio d'avvio, con l'annuncio della rescissione del contratto di Adriano. Fina anche di quella scommessa, emblema di tutte le scommesse con le quali ha vissuto la Roma finora; purtroppo ancora oggi non è dato sapere se e quando si insedierà la nuova presidenza, ma la prestazione di Martedì 8 Marzo 2011 rimarrà negli annali giallorossi per la resa totale e incondizionata della Roma (e, in parte, del calcio italiano) ai nuovi ricchi ucraini. Impietoso è il raffronto con l'ultima trasferta a Donetsk: quel giorno la Roma aveva una squadra giovane che giocava, contro un avversario chiuso nel vecchio Olympisky di costruzione sovietica; a distanza di meno di cinque anni la Roma ha mantenuto gli stessi effettivi, lo Shaktar ha cambiato stadio e giocatori. Il risultato è le tre pappine che abbiamo preso, dimostrando solo di essere capaci di rosicare, dimostrando di essere solo in grado di rincorrere platealmente l'avversario per dargli il classico inutile calcetto. La squadra è ricaduta per la milionesima volta negli stessi identici errori individuali e collettivi: l'infantile attegiamento di Mexes, capace di farsi dare il secondo giallo al 40esimo; la gomitata in faccia di De Rossi che, questa volta, si è fatto ben riprendere dalle telecamere; l'arroganza di Borriello che ha preteso di battere il rigore, salvo poi tirarlo in bocca a Piyatov, l'assoluta incosistenza tecnica di Taddei, incapace di tirare in porta, anche a un metro dalla stessa; l'inadeguatezza di Aleandro Rosi, semplicemente non altezza (E' UNA PIPPA!), il non carattere del nostro portiere, la società latitante che si esprime attraverso un allenatore forse pure bravo, ma impossibilitato a far valere la sua voce nei momenti decisivi (Se Pizarro è il rigorista in campo, il rigore lo batte Pizarro; senza se e senza MA!). E' giunto per la Roma il momento di cambiare radicalmente tutto il cambiabile. La nuova dirigenza, se c'è, deve appalesarsi quanto prima, la squadra và rifondata, passando, se serve, per qualche cessione illustre. Questi equivoci tecnici devono essere chiusi definitivamente nell'armadio dei ricordi; guai a ripresentarsi, l'anno prossimo, con in rosa ancora gli elementi che quest'anno si sono dimostrati semplicemente EX GIOCATORI!

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lunedì 7 marzo 2011
Shaktar Donetsk-Roma. L'arbitro.
E' l'ex poliziotto inglese Howard Webb. Nato a Rotherham il 14 Luglio del 1974 è all'esordio assoluto con la Roma. Fu l'arbitro della finale di Champions League 2010, tra Inter e Bayern Monaco e quello della partita di estromissione dell'Italia dai Mondiali del 2010, tra Italia e Slovacchia.
Nel Gennaio 2011 è stato nominato "Arbitro dell'Anno".
Curiosità, inizialmente per la direzione del match la UEFA aveva designato l'inglese Martin Atkinson. La decisione di sostituire il primo designato non è stata accompagnata da alcuna motivazione.... che dietro ci sia un giro di scommesse?
Nel Gennaio 2011 è stato nominato "Arbitro dell'Anno".
Curiosità, inizialmente per la direzione del match la UEFA aveva designato l'inglese Martin Atkinson. La decisione di sostituire il primo designato non è stata accompagnata da alcuna motivazione.... che dietro ci sia un giro di scommesse?

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Shaktar Donetsk-Roma. Il precedente.
E', per la seicentomiliardesima volta nella nostra storia, il momento di compiere l'impresa. Ribaltare il risultato di 3-2 subito all'Olimpico contro una squadra che non perde in casa da 38 gare è l'impresa delle imprese, soprattutto alla luce della vecchia volpe che gli Ucraini hanno in panchina, quel Mircea Lucescu che assistette quasi 20 anni fà all'esordio di Totti in Serie "A", e della situazione quasi disperata, dal punto di vista atletico, nella quale versa la nostra Roma. Secondo i "Bene informati" questa dovrebbe essere l'ultima partita di Rosella Sensi presidente della Roma, profilandosi all'orizzonte il prossimo venturo cambio di proprietà a favore di Thomas Di Benedetto. Si dà quasi per certa la presenza dell'Italo-americano al derby di domenica prossima. Chi vivrà vedrà.
Intanto la memoria ci riporta indietro all'unico precedente con gli ucraini, sempre in Champions League. Risalente al 22 Novembre 2006, fase a gironi della Champions posto Mondiale e post Calciopoli. Quella sera alla Roma sarebbe bastato un pareggio contro gli ucraini per qualificarsi con un turno d'anticipo, ma, purtroppo, nel gelo di Donetsk uscimmo sconfitti 1-0 grazie al goal segnato al 17esimo del secondo tempo dal rumeno Marica. Riuscimmo, comunque, a qualificarci grazie alla successiva vittoria interna per uno a zero contro il già qualificato Valencia di Quique Sanchez Flores.
Intanto la memoria ci riporta indietro all'unico precedente con gli ucraini, sempre in Champions League. Risalente al 22 Novembre 2006, fase a gironi della Champions posto Mondiale e post Calciopoli. Quella sera alla Roma sarebbe bastato un pareggio contro gli ucraini per qualificarsi con un turno d'anticipo, ma, purtroppo, nel gelo di Donetsk uscimmo sconfitti 1-0 grazie al goal segnato al 17esimo del secondo tempo dal rumeno Marica. Riuscimmo, comunque, a qualificarci grazie alla successiva vittoria interna per uno a zero contro il già qualificato Valencia di Quique Sanchez Flores.

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sabato 5 marzo 2011
Lecce-Roma 1-2. Olè!
La Roma l’ha spuntata, ma quanta fatica. La vittoria contro il Lecce è arrivata solo al 90’, grazie a un’invenzione di Borriello che di testa ha trovato il braccio alzato di Munari. Un colpaccio perché per l’arbitro Damato fischiare il calcio di rigore è stato facilissimo. Pizarro ha così realizzato il 2-1 dopo che le reti di Vucinic e Giacomazzi sembravano aver deciso la partita. Perché il pari che si stava profilando è sembrato il risultato più equo per quello che si è visto. Brava però la Roma a crederci fino in fondo: un pizzico di fortuna in questo che è un momento chiave della stagione non può che fare bene: martedì il ritorno in Ucraina con lo Shaktar, poi il derby con la Lazio. Tre punti importanti, malgrado le difficoltà di tenuta nel secondo tempo che anche in Puglia non sono mancate. Il Lecce recrimina soprattutto per alcuni episodi in area di rigore (in particolare un fallo di mano di Perrotta non visto).
Il primo tempo ha mostrato una Roma non brillantissima ma comunque decisamente superiore agli avversari. Il Lecce è apparso ben posizionato in campo con un Olivera smistatore di palloni. Ma tra i salentini anche poca incisività in attacco e tanto attendismo. E’ vero che fino al 25’ non si è praticamente visto niente da entrambe le parti. Ma nella “guerra di posizionamento” è stato sufficiente che il Lecce iniziasse ad allungare leggermente le distanze tra i reparti che subito i ragazzi di Montella ne hanno approfittato facendosi pericolosi azione dopo azione. Le accelerazioni sulla trequarti si sono fatte sempre più intense fino allo sfondamento, merito di una stoccata vincente di Vucinic. Pizarro abbracciato da Mexes dopo il gol vittoria. Ansa rasoiata — Il primo a farsi pericoloso al 25’ è stato Cassetti, il cui destro ha sfiorato il palo. Poi dopo due minuti il pallonetto di Taddei è finito alto. Lo stesso Taddei, pescato un minuto dopo solo davanti a Rosati da un pallone morbidissimo di Vucinic, è stato fermato da un perfetto intervento di Brivio. Segnali inequivocabili che l’argine giallorosso era sempre più fragile insomma. E difatti al 32’ ecco il gol: splendida azione di Vucinic che ha appoggiato il corpo a Rispoli fuggendogli via, ingresso in area dalla sinistra e perfetta rasoiata di punta sul secondo palo. Il montenegrino non ha esultato visto che in maglia salentina è diventato grande.
La reazione del Lecce è stata abbastanza sterile e si è esaurita tutta in una deviazione di Rispoli da sotto misura su azione di corner: Pizarro è però stato bravissimo ad alzare in corner. De Canio ha capito che al suo attacco serviva più peso e ha così deciso di levare l’evanescente Grossmuller inserendo Corvia. Proprio Corvia è stato l’uomo più pericoloso nella ripresa, giocata decisamente meglio dai salentini. Al 12’ Olivera ha sfiorato l’incrocio dei pali. Al 13’ Corvia è stato fermato da un miracolo di Doni. Poi al 20’ ancora Corvia di prima intenzione ha sfiorato il palo. E al 30’ il meritato pareggio, procurato da Munari che ha crossato alla grande per Giacomazzi che di testa ha trovato l’angolo più lontano per Doni. La Roma ha sbandato, De Canio ha fiutato l’odore del sangue e ha inserito Chevanton per tentare il colpaccio. Ma il jolly l’ha pescato Borriello al 90'
Il primo tempo ha mostrato una Roma non brillantissima ma comunque decisamente superiore agli avversari. Il Lecce è apparso ben posizionato in campo con un Olivera smistatore di palloni. Ma tra i salentini anche poca incisività in attacco e tanto attendismo. E’ vero che fino al 25’ non si è praticamente visto niente da entrambe le parti. Ma nella “guerra di posizionamento” è stato sufficiente che il Lecce iniziasse ad allungare leggermente le distanze tra i reparti che subito i ragazzi di Montella ne hanno approfittato facendosi pericolosi azione dopo azione. Le accelerazioni sulla trequarti si sono fatte sempre più intense fino allo sfondamento, merito di una stoccata vincente di Vucinic. Pizarro abbracciato da Mexes dopo il gol vittoria. Ansa rasoiata — Il primo a farsi pericoloso al 25’ è stato Cassetti, il cui destro ha sfiorato il palo. Poi dopo due minuti il pallonetto di Taddei è finito alto. Lo stesso Taddei, pescato un minuto dopo solo davanti a Rosati da un pallone morbidissimo di Vucinic, è stato fermato da un perfetto intervento di Brivio. Segnali inequivocabili che l’argine giallorosso era sempre più fragile insomma. E difatti al 32’ ecco il gol: splendida azione di Vucinic che ha appoggiato il corpo a Rispoli fuggendogli via, ingresso in area dalla sinistra e perfetta rasoiata di punta sul secondo palo. Il montenegrino non ha esultato visto che in maglia salentina è diventato grande.
La reazione del Lecce è stata abbastanza sterile e si è esaurita tutta in una deviazione di Rispoli da sotto misura su azione di corner: Pizarro è però stato bravissimo ad alzare in corner. De Canio ha capito che al suo attacco serviva più peso e ha così deciso di levare l’evanescente Grossmuller inserendo Corvia. Proprio Corvia è stato l’uomo più pericoloso nella ripresa, giocata decisamente meglio dai salentini. Al 12’ Olivera ha sfiorato l’incrocio dei pali. Al 13’ Corvia è stato fermato da un miracolo di Doni. Poi al 20’ ancora Corvia di prima intenzione ha sfiorato il palo. E al 30’ il meritato pareggio, procurato da Munari che ha crossato alla grande per Giacomazzi che di testa ha trovato l’angolo più lontano per Doni. La Roma ha sbandato, De Canio ha fiutato l’odore del sangue e ha inserito Chevanton per tentare il colpaccio. Ma il jolly l’ha pescato Borriello al 90'
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venerdì 4 marzo 2011
Lecce-Roma. L'arbitro
Antonio Damato (Barletta, 15 Agosto 1972). Arbtro giovane, delle nuove leve del dopo Calciopoli, fu fatto esrodire in Serie "A" nel Dicembre del 2006, match Catania-Udinese 1-0.
L'ultimo precedente ci arride in quanto risale all'ultima giornata dell'anno solare 2010, allorquando (Addì Sabato 18 Dicembre 2010) vincemmo in trasferta a Milano col Milan 1-0 grazie alla marcatura di Borriello.
Ce lo ricordiamo, purtroppo, perchè diresse l'amarissimo match Roma-Sampdoria del 25 Aprile scorso, allorquando l'inopinata sconfitta maturata contro i bleu cerchiati ci costò il tricolore.
L'ultimo precedente ci arride in quanto risale all'ultima giornata dell'anno solare 2010, allorquando (Addì Sabato 18 Dicembre 2010) vincemmo in trasferta a Milano col Milan 1-0 grazie alla marcatura di Borriello.
Ce lo ricordiamo, purtroppo, perchè diresse l'amarissimo match Roma-Sampdoria del 25 Aprile scorso, allorquando l'inopinata sconfitta maturata contro i bleu cerchiati ci costò il tricolore.

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Lecce-Roma. Il precedente
Orami è chiaro come questa Roma sia abbondamente al crepuscolo. La presidenza Sensi di fatto non esiste più e delle trattative con gli statunitensi non se ne sente più parlare. Vogliamo credere che le parti stiano agendo "a fari spenti". Fatto stà che da una parte è iniziato il "Fuggi fuggi" generale, con la firma di Mexes per il Milan per la prossima stagione (Un nazionale francese perso a parametro zero... qualcuno ha sbagliato di sicuro!), con le voci sempre più insistenti di un Vucinic vicino all'Inter, di De Rossi fortemente tentato dal Barcellona e di uno Juan sulla via del ritorno in Brasile. Intanto girano anche nomi sui probabili futuri allenatori della Roma, proprio ieri il "Corriere dello Sport" ha titolato come ci sia un'idea Mourinho. Sinceramente non ci crediamo nemmeno un po'. Dalle frequenze di Radio IES Patrick Von Bruck, invece, ha detto come l'idea di Di Benedetto&C. per la Roma sia Pep Guardiola. Insommma stiamo alla fase "Vediamo chi la spara più grossa!" Ovviamente non mancano le voci circa un ritorno di Baldini al fianco di Montali (Ipotesi fuori dalla realtà per la totale incompatibilità dei due caratteri!), e c'è chi, persino, è arrivato a spingersi fino a un improbabile ritorno di Fabio Capello... insomma CHIACCHIERE!!
Intanto la Serie "A" continua e noi abbiamo l'obbligo di salvare il salvabiel, cercando di centrare un improbabile quarto posto. L'avversario che si opporrà ai nostri, nel primo anticipo del Venerdì della storia romanista, è il Lecce di De Canio, capace in questa stagione, dopo un avvio non brillantissimo, di battere la Juventus al Via del Mare e la Lazio all'Olimpico. La memoria dell'incontro ci riporta in una fase per molti versi analoga a quella attuale: era il 04 Aprile 2004 e l'ultima Roma targata Capello, anche quella con gravi problemi societarii e col fuggi fuggi in atto, cercava l'ultimo disperato sprint scudetto sulla corazzata Milan. Quel pomeriggio la Roma, dopo un primo tempo incerto, prese i lupi leccesi per la collottola, li azzannò ferocemente e ne fece polpette in quattro e quattr'otto. Già al quinto del secondo tempo l'ultima marcatura di Emerson in maglia giallorossa sbloccò la situazione, poi uno sciagurato autogoal di Bovo dopo due minuti mise la parola fine all'incontro. In pieno recupero Totti metterà il sigillo sul tre a zero finale, per i giallorossi giusti. Intanto nel settore romanista apparve uno striscione in ricordo di una cantante romana e romanista DOC, Gabriella Ferri, che la notte precedente decise di donarsi all'eternità.!
Intanto la Serie "A" continua e noi abbiamo l'obbligo di salvare il salvabiel, cercando di centrare un improbabile quarto posto. L'avversario che si opporrà ai nostri, nel primo anticipo del Venerdì della storia romanista, è il Lecce di De Canio, capace in questa stagione, dopo un avvio non brillantissimo, di battere la Juventus al Via del Mare e la Lazio all'Olimpico. La memoria dell'incontro ci riporta in una fase per molti versi analoga a quella attuale: era il 04 Aprile 2004 e l'ultima Roma targata Capello, anche quella con gravi problemi societarii e col fuggi fuggi in atto, cercava l'ultimo disperato sprint scudetto sulla corazzata Milan. Quel pomeriggio la Roma, dopo un primo tempo incerto, prese i lupi leccesi per la collottola, li azzannò ferocemente e ne fece polpette in quattro e quattr'otto. Già al quinto del secondo tempo l'ultima marcatura di Emerson in maglia giallorossa sbloccò la situazione, poi uno sciagurato autogoal di Bovo dopo due minuti mise la parola fine all'incontro. In pieno recupero Totti metterà il sigillo sul tre a zero finale, per i giallorossi giusti. Intanto nel settore romanista apparve uno striscione in ricordo di una cantante romana e romanista DOC, Gabriella Ferri, che la notte precedente decise di donarsi all'eternità.!

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