domenica 7 marzo 2010

Roma-Milan 0-0

Fra Roma e Milan, vince l’Inter che se domani riuscirà a superare il Genoa aumenterà in maniera forse decisiva per lo scudetto il suo vantaggio sulle inseguitrici. Ai punti probabilmente vincerebbe la squadra di Leonardo, più in palla, più aggressiva e mobile sulle gambe. Ma gli ultimi brividi al match li regala la Roma, con un gran sinistro di Riise sul quale serve il miglior Abbiati. Su tutti Andrea Pirlo, che giganteggia in mezzo dove né Perrotta, né De Rossi riescono ad arginarlo. Proprio il compagno di Nazionale nel finale gli concede metri e palla per un cross al bacio che di testa Huntelaar spreca malamente. Leonardo dà un segnale forte alla Roma e anche ai suoi, schierando un tridente dal doppio centravanti. Vuole vincere, ma all’inizio i tre - Dinho a sinistra, con Borriello in mezzo e Huntelaar sempre molto vicino a destra - rimangono troppo alti e con la Roma che fa la partita, il Milan rimane spaccato in due tronconi e non riesce a far gioco. È il momento migliore per la Roma, quello iniziale. Pizarro, al rientro, è ispirato e Vucinic tocca di fino. Grande movimento e ne approfitta De Rossi per un inserimento in slalom palla al piede: molto bello il dribbling secco su un certo Nesta, ma il tiro da dentro l’area non è all’altezza della fama del capitano. L’unica parata complicata per Abbiati arriva poco dopo per un destro da fuori, carico d’effetto, di Baptista: deviato in angolo. In mezzo al primo tempo però i rossoneri ritrovano equilibri. Grazie soprattutto ad Andrea Pirlo che con sagacia tattica, le qualità tecniche riconosciute dal mondo intero e un grande dinamismo, "accorcia" il Milan, chiama più centralmente Ronaldinho, fino a quel momento statico sulla fascia sinistra, e con palla che gira rapida a terra la difesa romanista - guidata da un attento Juan - fatica un po’. Proprio una iniziativa da trequartista del brasiliano smarca Borriello: il suo tiro mancino non è musica per le orecchie dei milanisti. Il primo quarto d’ora della ripresa è quasi un incubo per la Roma, costretta negli ultimi 20 metri, da una squadra davvero messa bene in campo, con gli attaccanti che pressano sui primi portatori di palla. È Borriello il più pericoloso. Il napoletano prima effettua un pericoloso tiro cross, sul quale Puntelaar è in ritardo, poi ha una grande occasione quando riesce a scavalcare pure Juan e sul sinistro secco trova la respinta di Julio Sergio, di piede. A questo punto Ranieri manda in campo Toni, assente dal 23 gennaio (Juventus-Roma) che si rivela un’ottima mossa. Perché il centravanti riesce a tener palla sui lanci lunghi dalla difesa e così consente ai suoi di salire e rifiatare, scavalcando il pressing milanista. Leonardo risponde rinforzando la fascia destra con i freschi innesti Beckham e Abate, spostando a sinistra Bonera. Riise se commette svarioni da brivido in fase difensiva, lì davanti confeziona un bel cross con Vucinic che piazza di testa sul palo più lontano, dove Abbiati non può arrivare: la palla sfila fuori. Ed è l’inglese a confezionare il cross teso sul quale Dinho salta con grande tempismo col pallone esce davvero di un soffio. Colpi da k.o. che non arrivano e Roma che ferma a 9 il suo filotto di vittorie consecutive in campionato all’Olimpico. Riecco Tagliavento dopo il tanto discusso Inter-Sampdoria, tra l’altro diretto bene. Il direttore di gara umbro stavolta sbaglia soltanto una valutazione, proprio in avvio. Quando un intervento durissimo di Flamini, coi tacchetti sullo stinco di Perrotta, meriterebbe il giallo, che Tagliavento tirerà fuori correttamente per il francese alla mezz’ora per un’entrata scomposta su De Rossi. Avesse sventolato subito il cartellino Flamini sarebbe stato espulso e la partita tatticamente sarebbe parecchio cambiata. Perché Leonardo non avrebbe potuto permettersi il lusso di tenere tre attaccanti.

Pagelle


Julio Sergio Bertagnoli 6,5 Non molto impegnato, ma in un paio d'occasioni dimostra presnza e carattere. Soprattutto in una doppia uscita bassa al fin di por rimedio alla cappella di John Arne Riise.
Marco Cassetti 5,5 uno spiffero su Ronaldinho che costringe Rodrigo Ferrante Taddei a continui e sfiancanti rientri. Abbiamo capito perchè, mercè il goal nel nastro azzurro di Dicembre la Roma abbia deciso di lasciarlo partire a parametro zero
Nicolas Burdisso 7,5 di gran lunga il miglior giuocatore della Roma. Si immola su percusisone laterale di Borriello, e poi con un colpo di Karate su Klaus Puntelaar, salvando il risultato ad occhiali.
Juan Silveira dos Santos 6 Non in grandissima giornata, sopprattutto su Borriello che soffre terribilmente. Comunque dà sempre la sensazione di sucrezza.
John Arne Riise 5,5 è affaticato dal suo improbo compito d'esser l'unico nel ruolo e si vede. Questa sera gli passano dietro sia i frombolieri rossoneri, sia i mediani, soprattutto Flamini. Non spinge, in ciò catechizzato da Mister Ranieri, ma ha comunque, all'ultimo, la palla buona per la clamorosa vittoria finale.
Daniele De Rossi 7 prestazione maiuscola di capitàn futuro che dopo pochi minuti si costruisce e divora l'occasione pel vantaggio. Poi non disdegna nè l'interdizione nè la ripartenza, creando superiorità allorquando l'armata testaccina decida di farsi innanzi, anche quando, però, schiacciata dal soverchiante palleggio meneghino si ritira di buon conto nella trincea in attesa che la strafexpedition lombarda termini la sua ira e la Roma ritrovi il fulgido splendore dei tempi che furono.
David Marcelo Cortez Pizarro 7 Ottima regìa. Sembrava un po' Vittorio De Sica, caparbio e realista, nessun volo pindarico di Felliniana memoria, ma un essenziale ricorso all'inquadratura onesta sul breve, senza, per questo, disdegnare ariose carrellate con riprese ardite dall'alto, che nella cinematografia d'Eupalla si tramutano in passaggi semplici non banali, alternati a lanci precisi. Una gioia estetica, anzi sinestetica, per gli amanti del cinema e del calcio.
Rodrigo Ferrante Taddei 5,5 Un po' impreciso non risparmia polmoni e martinetti, ma perde in precisione. Forse sta terminando la benzina.
Simone Perrotta 5 partita decisamente incolore, relegato sulla sinistra non può essere la mazzafionna di Spallettiana memoria, ma non sembra nemmeno essere l'auriga su tacchi e spillo e attributi da scozzese ammirato nel medesmo ruolo a Germania 2006
Julio Baptista 6 si propone bene, un po' come la buona peperonata, con una staffilata dalla distanza ben smanacciata dal nostalgico del nazifascismo che infetta la dignità umana con la sua sola presenza e risponde al nome di Abbiati, poi ripiega sempre più nelle retrovie cercando di fare ciò che riusciva a Simone Perrotta. I risultati non sono dei migliori, ma nemmeno dei peggiori!
Mirko Vucinic 6 Non male come prestazione. Peccato si sia divorato il goal del vantaggio a dieci minuti dal termine. Ha comunque disturbato le retrovie meneghine, agendo da compasso lungo l'intiero fronte d'attacco romanista.

Caludio Ranieri 5 Imposta il match in modo eccessivamente rinunciatario, lui ci dirà d'aver visto i ragazzi fuori condizione e sapeva benissimo come di meglio non avrebbe mai potuto ottenere, ma la decisione di fare una sola sostituzione stride con questa spiegazione. Tornerà più in gamba che pria!



Sostituzioni


Luca Toni/Julio Baptista 6 Anche se non sembra dare molti grattacapi alla difesa rossonera, la sua presenza impensierisce i difensori centrali altrui. E poi con una semplice finta manda in confusione tale Thiago Silva costringendolo ad un fallo su palla persa. Per NUMERO UNO!


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