venerdì 12 marzo 2010

Livorno-Roma. Il Precedente.

Purtroppo dobbiamo farci l'abitudine, adesso ci rimane solamente il turno finesettimanale, essendo costretti a seguire le coppe in Tv. La settimana che ci stiamo lasciando ci ha regalato l'immeritata eliminazione della Fiorentina per mano del Bayern Monaco, sconfitta dal biscotto firmato Ovrebo all'andata, e inutilmente vittoriosa 3-2 al Franchi, l'eliminazione del Milan per mano del Manchester United (3-2 a Milano e 4-0 a Manchester, sempre per i sudditi di "Sua Maestà"), mentre sul fronte Europa League la Juventus ha regolato, agli ottavi di finale d'andata, il Fulham di JJ Okaka per 3-1. Dal punto di vista romanista c'è da registrare il progressivo avvicinamento di TOTTI al rientro, la confessione di Daniele Pradè che ha ammesso di essersi fatto sfuggire il Principe Milito nell'estate 2008, preferendo continuare a puntare su TOTTI centravanti. Intanto iniziano a farsi avanti le prima voci di mercato che vorrebbero Mexes in uscita, la difficoltà di arrivare alla riconferma di Burdisso e Toni, il sicuro arrivo di Simplicio a parametro zero da Palermo e l'interessamento per Gallas. Del doman non v'è certezza!
Se del doman non v'è certezza, ce n'è dello ier.... e proprio sulla certezza dello ier la memoria ritorna: anche se, tendenzialmente, questo blog si è riproposto di non ricordare i trionfi, per scaramanzia e per non ricordare i momenti belli quando non ce ne sono, per non girare il dito nella piaga, vogliamo tornare al giorno Domenica 07 Giugno 1942: mentre l'Italia soffocava sotto le bombe, l'esercito colezionava disfatte su disfatte, le leggi raziali imperversavano come uno schifo assoluto nella storia e nella civiltà italiana e il fascismo agonizzava schiacciato dal peso delle sue colpe e dei suoi crimini, la Roma si involava a conquistare il suo primo scudetto. Quella domenica all'Ardenza era di scena la penultima giornata di un campionato che aveva visto i giallorossi lottare punto a punto col Venezia e il Torino: sugli spalti era presente, tra gli altri, un giovane ingengnere di 27 anni, arrivato in bicicletta insieme alla sua fidanzata dalla sua città natale, Aulla. i goals di Pantò al 24esimo e Amadei all'81esimo regalarono la vittoria e lo scudetto numero uno alla Roma, e a quell'Ingegnere di 27 anni la voglia di regalarne uno anche lui alla Roma, amata durante la presenza nella Capitale per conseguire la Laurea. Ci sarebbe riuscito 41 anni dopo!


Nessun commento: