Primo turno infrasettimanale della stagione. Quest'anno ne son previsti quattro. La Roma è di scena allo stadio Mario Rigamonti di Brescia. Purtroppo arriviam nel momento peggiore della nostra storia dagli ultimi sessant'anni. La Roma non si trovava, a questo punto della stagione, con due punti figli di due pareggi dall'infausta annata 1950-51. Pel second'anno di fila la Roma parte come nell'anno della sua (speriam) unica retrocessione. La tensione all'interno delle segrete di Trigoria si taglia col coltello. La sfuriata del Mister di Sabato scorso contro la stampa rea di critiche ingiuste, a suo dire, non ha prodotto alcunchè d'apprezabile. Non solo ma propriamente nella conferenza stampa odierna Mister Ranieri ha battuto nuovamente il tasto sul fatto che i problemi della lupa siano figli di paura e scarsa propensione alla lotta. Una squadra d'ultratrentenni che condivide lo spogliatoio da sei anni e oltre che si fà vincere dalla paura? Quest'argomentazione convince nè punto nè poco! Purtroppo andiamo a Brescia privi dei du'condottieri TOTTI&DE ROSSI. Visto lo stato di forma attuale, soprattutto quello del mediano, di per sè non sarebbe un dramma, ma dato l'alto valore extracalcistico che si ripone in lombardia alla tenzone in oggetto avere in squadra Capitàno e Capitànfuturo avrebbe certamente giovato alla causa. La memoria dell'incontro di cui al titolo non può che rimenarci a dolci ricordi: certamente la vittoria dell'anno del terzo tricolore è un buon esempio di quanto detto pocanzi, ma chi scrive vuole ricordare il giorno nel quale quello scudetto iniziò a cucirsi sulle maglie della Roma e, soprattutto, quando la storia della AS Roma entrò in una fase nuova, diversa. Come nella storia dell'umanità esiste l'ante e il post riferito alla nascita di Gesù, così nella storia della Roma esiste un ante e un post. La data dell'Epifania del maggior profeta di calcio è Domenica 28 Marzo 1993. Chi, quel giorno, era a Brescia ad assistere ad un'autentica passegiata della Roma di Boskov sul Brescia di Lucescu (Il tabellino dirà Brescia 0- Roma 2, con reti in tre minuti firmate Caniggia e Mihajlovic) era convinto di assistere a una delle tante trasferte della Roma, in una stagione tutto sommato anonima, ma sui cui meriti dello zingaro del calcio Boskov andrebbe discusso parecchio. Per come si misero le cose quell'anno la Roma sarebbe potuta retrocedere tranquillamente, come successe ad esempio alla Fiorentina, invece arrivammo buoni decimi, in finale di Coppa Italia e a un palo dalla semifinale di Coppa U.E.F.A. Ma la storia, alcune volte, si nasconde proprio nei meandri più insoliti per dispiegarsi in tutta la sua grandezza. E quel giorno la grandezza della storia s'appalesò al minuto 43 del secondo tempo, allorquando la vecchia volpe Boskov capì che aveva l'occasione per incidere il suo nome col fuoco nella pietra della storia romanista. Con un gesto apparentemente anonimo cambiò i destini del calcio romano e italiano. Richiamò in panchina Ruggiero Rizzitelli e fece esordire in serie "A" un giovinotto di nome Francesco TOTTI.... O, semplicemente, IMMENSO CAPITANO!
Alberto Mandolesi ci racconta l'esordio di Totti, clikka
quì
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