giovedì 4 novembre 2010

Lazio-Roma. Il precedente.

Si ricomincia. Dopo Basilea la Roma deve affrontare la grande salita della corsa di Serie "A". Prima il derby, poi Fiorentina e Juventus. Quella che torna dalla trasferta svizzera è una Roma rinfrancata soprattutto per il risultato e per aver trovato in Greco un giuocatore abbastanza affidabile. Dispiace, invece, pell'infortunio patito da Burdisso Senior che lo costringerà a saltare, perlomeno, le tre partite della "Salita".
Affrontare i cugini clamorosamente capolisti, con ben dieci punti di vantaggio sembra essere quasi un paradosso pensando a ciò che era la classifica non più di sei mesi orsono, e allora, oggi più che mai, vogliam rituffarci nella memoria di periodi maggiormente ortodossi dal punto di vista calcistico. Nello specifico la memoria ci riporta indietro al 23 Ottobre 1983. Quel giorno, quasi quattro anni dopo la tragica morte di Vincenzo Paparelli, Roma ritrovava il suo derby dopo 44 mesi. Da una parte i giallorossi di Falcao, con il tricolore cucito sul petto, dall'altra una Lazio che, nonostante fossero passati solo dieci anni dal suo scudetto, sembrava distante ere geologiche da una squadra che solo potesse pensare di lottare per le zone nobili della classifica. Reduce dal calcio scommesse, la Lazio di Chinaglia era palesemente una squadra raccogliticcia, nella quale spiccavano le figure arruginite dei reduci della fantastica stagione della retrocessione a tavolino e della salvezza dalla C1 ottenuta alla penultima giornata contro il Varese. Giordano, Manfredonia, D'Amico e Laudrup erano gli unici pseudo giocatori in quella formidabile formazione. Ovviamente, per quanto il calcio spesso riservi sorprese, quel pomeriggio di 27 anni fà non ve ne furono: al quarto minuto un colpo di testa di Nela brucerà i guanti di Cacciatori, al 63esimo il solito immenso Bomber Roberto Pruzzo chiuse il risultato. Si registrerà un goal mangiato pietosamente da Giordano e un rigore parato, nel finale, da Tancredi allo stesso Giordano sotto la Nord, e poi tutti a pensare alla loro realtà: la Lazio a salvarsi, noi alla Coppa dei Campioni!
Di quel giorno, comunque, vogliamo ricordare, soprattutto, il più bello striscione mai esposto in una Curva di uno stadio. Bello nella sua semplicità, efficacie nell'universalità del suo concetto! Perchè quello striscione esposto da quella curva è sempre e comunque quello che, gira rigira, ognuno di noi sente dal proprio interno!


Nessun commento: