ORA O MAI PIU'! (Almeno per quest'anno, ovviamente!). Dopo due anni ci ritroviamo ad affrontare LA partita, nell'eterno scontro a distanza contro l'armata multimiliardaria dell'Inter targata Moratti. Ancora una volta l'Italia DEVE riconoscere come SOLO LA ROMA sia stata in grado di dare almeno un po' di verve al campionato, altrimenti palesemente annichilito dall'Inter. Come due anni orsono sia la Roma sia l'Inter si giuocano lo scudetto a distanza e in trasferta, esattamente come nel 2008 la Roma deve vincere e sperare che l'Inter non faccia altrettanto. A differenza di due stagioni orsono entrambe le contendenti giocano su campi di squadre che, bene o male, hanno finito la stagione: l'Inter a Siena, contro il Siena del presidente romanista Mezzaroma, già retrocesso, contro un avversario contro il quale già si è aggiudicato lo scudetto del 2007 e quello del 2009; dall'altra parte NOI che andiamo in 18.000 circa a Verona contro un Chievo già abbondantemente salvo, presieduto da tal Campedelli di dichiarata fede interista. A differenza delle settimane passate le polemiche sono state molto più attutite, nonostante qualche pianto preventivo messo in scena dagli interisti (Oriali in primis) circa l'ingiustizia, secondo loro, di incontrare un Siena deciso a giocarsela fino alla fine.... evidentemente a Milano sono abituati ad avversari genuflessi!
Intanto la stagione ha emesso i primi verdetti: in campo internazionale l'Atletico Madrid ha battuto 2-1, ai supplementari, il Fulham nella finale di Europa League: i rimpianti europei della Lupa sono immensi! Domenica scorsa la nostra Serie "A" ha emesso quasi tutti i verdetti: retrocesse Livorno, Siena e Atalanta, salve all'ultimo Lazio e Bologna. Complimenti ai cuginetti, stanno ritrovando la loro dimensione, dopo i miraggi Crackgnottiani! Nelle parti nobili della classifica, dopo l'ormai certo podio di Inter, Roma e Milan, sperando che le prime due piazze si invertano, hanno ottenuto la certezza matematica e del posto e della qualificazione in Europa League il Napoli come sesto e la Juventus come settima (Ma non erano gli strafavoriti per lo scudetto? Ma Diego non era un fenomeno? Ma Grosso non era meglio di Riise? Ma Cannavaro non era una sicurezza assoluta per l'intiero reparto arretrato? Ma Felipe Melo non era quella diga che avrebbe fatto impallidire De Rossi? I soloni 'ndo stanno? )Rimane da decidere la corsa al quarto posto utile per il preliminare di Champions tra Sampdoria e Palermo, con i doriani, del futuro Juventino Delneri, strafavoriti.
Ma siccome, almeno per noi, la stagione è tutt'altro che finita (pensando come era iniziata, aumenta l'orgoglio di amare i colori giusti!)la memoria non può non riportarci indietro di pochi, ma comunque begli anni: era il giorno Domenica 07 Dicembre 2003, quella che scendeva in campo sarebbe stata l'ultima Rmoa targata Capello: enormi problemi econocmici affliggevano la società, la squadra, dopo 5 anni di gestione Capelliana aveva superato l'orlo della crisi di nervi, lo spogliatoio non esisteva e il Presidente Sensi, tradito e accerchiato un anno e mezzo prima nella corsa alla presidenza della Lega, stava sempre più aggravando la sua salute: nonostante tutto quella squadra riuscì ad assestare il colpo di coda, prima della doverosa rifondazione. Quell'anno sarebbe arrivato un secondo posto carico di rimpianti, soprattutto per come fu gestita la stagione, e amarezze. Quella sera di Dicembre, in posticipo televisivo su "Gioco Calcio Tv", con telecronaca di un Bruno Pizzul ormai sul viale del tramonto, la Roma disputò una tipica partita capelliana: un primo tempo quasi arrendevole, caratterizzato persino da un palo colpito dai clivensi, e un secondo tempo nel quale i nostri si sono comportati da Lupi: azzanata la preda, stritolata e maciullata in un amen! Al 22esimo Totti, al 25esimo Mancini e al 27esimo Cassano archiviavano la pratica e tre punti per continuare a sognare: perchè i sogni dai e dai un giorno si avvereranno pure no?
Intanto la stagione ha emesso i primi verdetti: in campo internazionale l'Atletico Madrid ha battuto 2-1, ai supplementari, il Fulham nella finale di Europa League: i rimpianti europei della Lupa sono immensi! Domenica scorsa la nostra Serie "A" ha emesso quasi tutti i verdetti: retrocesse Livorno, Siena e Atalanta, salve all'ultimo Lazio e Bologna. Complimenti ai cuginetti, stanno ritrovando la loro dimensione, dopo i miraggi Crackgnottiani! Nelle parti nobili della classifica, dopo l'ormai certo podio di Inter, Roma e Milan, sperando che le prime due piazze si invertano, hanno ottenuto la certezza matematica e del posto e della qualificazione in Europa League il Napoli come sesto e la Juventus come settima (Ma non erano gli strafavoriti per lo scudetto? Ma Diego non era un fenomeno? Ma Grosso non era meglio di Riise? Ma Cannavaro non era una sicurezza assoluta per l'intiero reparto arretrato? Ma Felipe Melo non era quella diga che avrebbe fatto impallidire De Rossi? I soloni 'ndo stanno? )Rimane da decidere la corsa al quarto posto utile per il preliminare di Champions tra Sampdoria e Palermo, con i doriani, del futuro Juventino Delneri, strafavoriti.
Ma siccome, almeno per noi, la stagione è tutt'altro che finita (pensando come era iniziata, aumenta l'orgoglio di amare i colori giusti!)la memoria non può non riportarci indietro di pochi, ma comunque begli anni: era il giorno Domenica 07 Dicembre 2003, quella che scendeva in campo sarebbe stata l'ultima Rmoa targata Capello: enormi problemi econocmici affliggevano la società, la squadra, dopo 5 anni di gestione Capelliana aveva superato l'orlo della crisi di nervi, lo spogliatoio non esisteva e il Presidente Sensi, tradito e accerchiato un anno e mezzo prima nella corsa alla presidenza della Lega, stava sempre più aggravando la sua salute: nonostante tutto quella squadra riuscì ad assestare il colpo di coda, prima della doverosa rifondazione. Quell'anno sarebbe arrivato un secondo posto carico di rimpianti, soprattutto per come fu gestita la stagione, e amarezze. Quella sera di Dicembre, in posticipo televisivo su "Gioco Calcio Tv", con telecronaca di un Bruno Pizzul ormai sul viale del tramonto, la Roma disputò una tipica partita capelliana: un primo tempo quasi arrendevole, caratterizzato persino da un palo colpito dai clivensi, e un secondo tempo nel quale i nostri si sono comportati da Lupi: azzanata la preda, stritolata e maciullata in un amen! Al 22esimo Totti, al 25esimo Mancini e al 27esimo Cassano archiviavano la pratica e tre punti per continuare a sognare: perchè i sogni dai e dai un giorno si avvereranno pure no?

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