domenica 24 aprile 2011

Roma-Chievo 1-0. Olè!

Meno male per la Roma che il gol è arrivato subito… La vittoria per 1-0 contro il Chievo è stata infatti un festival delle reti mangiate, quasi tutte dai giallorossi. Solitamente partite del genere rischiano di finire male: non è successo e i ragazzi di Vincenzo Montella possono festeggiare una Pasqua un po’ più serena. Ma tutti quegli sbagli in zona rossa testimoniano che per la Roma il momento non è davvero dei più felici. Buon per lei che il Chievo è parso più venire in gita, forse poco convinto di prendersi dei punti. La Roma ha calato subito in campo i suoi assi e il messaggio di Montella è stato ben recepito dai suoi. I giallorossi con Menez, Totti e Vucinic, più Perrotta a supporto, hanno aggredito il Chievo e hanno segnato subito. Dopo soli tre minuti, azione veloce al limite dell’area, palla dentro di Totti per De Rossi (tenuto in gioco da un difensore) e assist perfetto per Perrotta che di destro ha incanalato immediatamente la partita nelle mani dei padroni di casa. La reazione del Chievo è stata piuttosto molle. Troppo basso il pressing dei ragazzi di Pioli, l’azione non è mai decollata e così Juan e Burdisso hanno facilmente controllato gli scatti di Pellissier. Solo Constant ha rotto un po’ gli indugi sul centrosinistra: suo il primo tiro in porta dei veneti al 20’. Vucinic fermaro da Sardo nella ripresa. Ansa crisi vucinic — Prima solo da segnalare il proseguimento del tremendo momento di crisi di Mirko Vucinic. L’attaccante si è divorato due gol al 14’ (clamoroso) e 17’ (più difficile ma inspiegabile per un attaccane del suo valore). Montella lo ha sempre incoraggiato, ma la punta ha mancato lo specchio della porta anche al 44’. L’1-0 del primo tempo, insomma, è andato piuttosto stretto ai giallorossi. Nella ripresa il Chievo ha provato a farsi subito vedere: prima con Guana (tiro alto da lontano) poi con Uribe, subentrato al fumoso Moscardelli: l’attaccante solo davanti a Doni si è però mangiato il possibile pareggio. Era l’8’ e l’errore ha svegliato nuovamente la Roma. I giallorossi ci hanno provato e riprovato in serie ma il 2-0 non è arrivato. Al 12’ Menez ha centrato il palo. Al 14’ Sardo ha fermato ancora Vucinic. Al 15’ Vucinic ha impegnato Sorrentino e al 18’ lo ha fatto Totti. Al 25’ la traversa salva il portiere che poi è bravissimo su Perrotta da un metro. Poi al 31’ tocca a Juan sfiorare il palo da corner. Pizarro ha evitato la beffa al 42’ con un bell’anticipo difensivo. Poi è toccato a Brighi allungare la lista dei rimpianti romanisti. E’ la cronaca di un assedio, insomma. Tra una vittoria per 1-0 e una per 5-0 non c’è differenza di punti assegnati: ma in panchina (e in tribuna) oggi i romanisti avrebbero preferito soffrire un po' meno.
(fonte:www.gazzetta.it)

mercoledì 20 aprile 2011

Roma-Inter Coppa Italia 0-1.

Finisce qui, la stagione della Roma, nel modo più inglorioso, nessun traguardo perseguibile, anche la Coppa Italia diventa un miraggio. A un'Inter convalescente, ma ancora lontana dalla sua versione migliore, concede i riguardi puntualmente riservati a chi si trova in difficoltà. Decisiva la rete, spettacolare, di Stankovic, ma la Roma vista in campo ieri sera non appare sicuramente in grado di rovesciare la situazione nella partita di ritorno al Meazza. Pochi da salvare tra i romanisti, forse il solo Burdisso meritevole della sufficienza piena, almeno ha evitato il naufragio in qualche occasione. Irridente la disinvoltura con la quale i milanesi hanno amministrato nella ripresa il vantaggio maturato a pochi secondi dal riposo. Possesso di alla insistito, nulla concesso a rivali sulle gambe. Trentamila all'Olimpico, Curva Nord vuota, tribuna d'onore con presenze illustri, su tutte quella di Prandelli, Totti spettatore. Ma il teppismo non ne vuole sapere di lasciare in pace i tifosi civili, fischi all'inno nazionale e poi fumogeni e petardi a gogò, arriveranno nel migliore dei casi multe pesanti. Subito iniziativa stabile per l'Inter, senza Eto'o e Pazzini e con Thiago Motta in tribuna. Dopo cinque minuti il primo episodio significativo, su uscita avventata di Doni, la porta spalancata, per fortuna della Roma Stankovic spinge Juan, vanificando la facile conclusione a rete. Poi la più limpida occasione giallorossa: sull'errore di Ranocchia, Borriello dalla sinistra dell'area mette Vucinic in condizione di toccare in rete senza problemi, il montenegrino fa peggio rispetto alla gara col Palermo, colpisce in modo incomprensibile. Ormai ogni sua apparizione e all'Olimpico è una tortura, nervi scoperti testimoniati anche dalla gomitata a Lucio in avvio di secondo tempo. Subentra l'equilibrio, si attenuano i ritmi vertiginosi della fase di avvio, ancora un reclamo interista per un mano di De Rossi non del tutto innocente. Le difese si fanno più attente, impeccabili Lucio da una parte e Juan dall'altra, Cassetti meglio nella spinta che nella copertura, Vucinic fa di tutto per farsi perdonare, assidue le iniziative, però quello con Borriello è un dialogo fra sordi, mai un movimento realmente in sintonia. Quando sembra tutto rimandato alla ripresa, un appoggio di Cambiasso ispira Stankovic per l'arresto ai venti metri e la battuta di collo destro esterno, pallone nell'angolo alto, Doni non può farci nulla. Molti cartellini gialli, pesanti quelli per Taddei e Ranocchia, salteranno il match di ritorno a San Siro. Roma all'assalto nel secondo tempo, Inter chiusa e attenta, poi Borriello esce per un colpo alla testa, dentro Menez, ma si perde una preziosa torre in attacco. Squadre più lunghe, Ma i soli pericolosi nelle incursioni sono i nerazzurri, dalla montagna delle sue velleità offe nsive la Roma non riesce a trarre neanche un innocuo topolino, zero tiri in porta, zero occasioni, anzi Doni deve salvare su Pazzini, ma non è che il mancato raddoppio conforti le labili speranze romaniste. Stasera il secondo atto di questo penultimo turno, al Meazza. Innegabile divario tecnico a favore del Milan, che potrà schierare Ibra squalificato in campionato, ma le maggiori motivazioni le avrà senza dubbio il Palermo di Delio Rossi, che vuole giocarsi questa rimanente chance di ribalta. La finale sarebbe un traguardo importante per i siciliani, dopo una stagione non negativa, ma forse di livello inferiore alle attese e alle potenzialità di una squadra ricca di giovani talenti.
(Da forzaroma.info "Il tempo" A firma Gianfranco Giubilo)

domenica 17 aprile 2011

Roma-Palermo 2-3.

Una squadra inesistente che ha mollato tutto, con giocatori svogliati si fà infinocchiare da un Palermo sceso in campo con la testa alla semfiniale di Coppa Italia. La Roma rinuncia semplicemente ad attaccare nonostante le scellerate scelte di Delio Rossi che mettendo la difesa rosanero altissima permette a Ménez di tagliarla come vuole. Ma nonostante ciò la Roma rinuncia ad affondare il colpo. Dopo 27 minuti è in vantaggio grazie a un rigore trasformato da Totti a seguito del fallo di Balzaretti su Ménez. Ma questo non basta perchè la Roma "gestisce" il pallone, come se mancasse un minuto alla fine del match, ma manca più di un'ora e alla fine il Palermo, pur senza aver fatto alcunchè, pareggia grazie a un rigore inventatissimo da Romeo per un "fallo" di Burdisso su Pastore. Pareggio e fine del primo tempo. Dall'intervallo sembra essere tornata una Roma volenterosa, si vede Vucinic per Rosi, ma la solfa non cambia: si registra un palo arretrato (Il montante dietro la porta) di De Rossi e poi le due occasioni macroscopiche: prima Ménez ben lanciato a rete da Totti manda di poco alla destra di Sirigu, poi sempre Ménez lanciato in profondità da Pizarro trancia la difesa rosanero, si presenta solo davanti a Sirigu, passa per l'accorrente Vucinic che da solo a porta vuota manda alto di poco. E' il segnale di una resa totale che si materializzerà nei minuti successivi. Un'azione identica orchestrata da Pastore metterà Abel Hernandez nelle condizioni di segnare il 2-1, e un lancio in profonidtà porterà sempre Abel Hernandez a fulminare Doni sul lato opposto. Siamo al 46esimo e solo adesso la Roma si sveglia e accorcia le distanze con Vucinic finalmente cattivo a colpire da fuori area un colpo di tacco del subentrato Borriello. Ma ormai è tardi, tardi per tutto. Con questa sconfitta, grazie al concomitante successo della Lazio a Catania sfuma definitivamente la possibilità di arrivare quarti. Sfuma la conferma di classifica della superiorità cittadina e sfuma la generazione della squadra bella e fregnona che ci ha regalato la Presidenza Rosella Sensi. E' la fine di un campionato, è la fine di un'epoca!

venerdì 15 aprile 2011

Roma-Palermo. L'arbitro.

E' Andrea Romeo di Verona. Nato nella città ligure il 23 Settembre 1970 (Sì sembra una presa in giro, ma si chiama Romeo da Verona... e Giulietta? Zoccola!). Esordisce in Serie "A" in data 29 Maggio 2005 nel match interlocutorio di fine campionato Messina-Livorno 1-1. Non verrà mai coinvolto in calciopoli e per questo motivo può dirsi che sia un arbitro delle nuove generazioni, della cosidetta "Seconda Repubblica" pallonara. L'ultimo precedente risale a Domenica 12 Dicembre 2010 allorquando diresse una semplice Roma-Bari finita 1-0 per i colori giusti, grazie al goal di Juan, ma contrassegnata da un rigore fallito da TOTTI!

Roma-Palermo. Il precedente.

Ormai la stagione volge al termine e per noi della Roma si può ben dire che stia letteralmente finendo un'epoca. Proprio mentre scriviamo (Venerdì 15 Aprile 2011, ore 16.47) a Boston si sta conludendo, o perlomeno settordici mezzi d'informazione ci dicono ciò, il trasferimento della Roma nelle mani della cordata guidata da Thoms Di Benedetto (che per la cronaca fra dieci giorni compirà 60 anni), con Richard D'Amore, James Pallotta e Michael Ruane. I rumors maggiormente accreditati dicono come ormai l'accordo sia stato raggiunto e che per le 18.00/22.00 ora italiana dovrebbe essere indetta una conferenza stampa per annunciare la firma sui patti parasociali di vendita in esclusiva della AS Roma, preludio per vendita definitiva prevista per Maggio, allorquando verranno a essere espletate tutte le procedure necessarie, tanto alla CONSOB, quanto all'Antitrust; per poi arrivare al lancio dell'OPA sulle restanti azioni in vendita libera. Intanto per noi l'incontro di domani pomeriggio contro il Palermo è semplicemente essenziale: la vittoria di Udine ci ha rilanciati in chiave Champions, anche se ha collocato la Lazio al quarto posto, permettendole di superare i friuliani. Nonostante il palese favore (Adesso la Lazio è padrona del suo destino) i biancocelesti hanno avuto il culo in faccia di lamentarsi, sostenendo che la nostra vittoria sia stata quantomeno sospetta e che avrebbero sguinzagliato una Task Force per vigilare sulla regolarità della parte finale del campionato. Sarebbe stato interessante sapere come mai detta Task Force non l'hanno sguinzagliata l'anno scroso. Forse perchè all'epoca il mercimonio di partite delle quali la loro storia è piena era in fase di totale svolgimento: Cagliari-Lazio, Genoa-Lazio e, soprattutto, Lazio-Inter, la partita dell'eterna vergogna. Comunque non dimentichiamoci i nomi dei protagonisti delle schifose illazioni sulla Roma: Claudio Lotito (Sì, esattamente quello che telefonava a Moggi nel 2005), Edy Reja (Quello che, capendo il biscottone di Lazio-Inter, si fece stranamente cacciare in occasione di Genoa Lazio della Domenica precedente, per farsi squalificare....) e, infine, Cristian Brocchi, protagonista di Lazio-Inter del 2 Maggio 2010, ma anche della stagione della Fiorentina al termine della quale i Viola furono condannati per calciopoli..... Tornando a parlare di cose belle l'unica che ci viene in mente é la Roma, soprattutto le vittorie della Roma: per questo precedente piacevole la memoria non deve tornare indietro di molto, esattamente a Mercoledì 28 Gennaio 2009, allorquando, nel turno infrasettimanale della prima giornata di ritorno della stagione 2008/09, passata alla storia per l'esordio on-line di questo blog, battemmo i rosanero del futuro laziale Ballardini per 2-1. Fu quella l'ennesima serata di gloria per Francesco TOTTI, capace di realizzare il goal del vantaggio nel primo tempo, con una staffilata da fuori area, e di passare a Matteo Brighi il pallone per il secondo e definitivo vantaggio romanista. Solo una cavolata sesquipedale di Doni nel servire Perrotta permetteva ai siciliani di pareggire momentaneamente con Cavani. Per la cronaca quella fu la prima partita dopo che Panucci si era rifiutato di scendere in campo a Napoli.

lunedì 11 aprile 2011

Udinese-Roma 1-2. Olè!

Doppietta nel derby, doppietta a Firenze, doppietta a Udine, la quinta in carriera contro i friulani, arricchita dal cucchiaio: la Roma di Montella è Francesco Totti, 203 reti in serie A. I giallorossi passano 2-1 nello scontro diretto per la Champions e si riportano a 3 punti dal 4° posto (-1 dalla Lazio), occupato ancora dall'Udinese di Guidolin che incappa, però, nella seconda sconfitta consecutiva. Di Natale segna - 26° gol stagionale - ma senza Sanchez, i bianconeri finiscono per perdere smalto e convinzione dei propri mezzi. Così alla distanza esce la Roma col suo intramontabile capitano. Nel finale incandescente annullato un gol ad Asamoah per fallo di mano, ma Damato non vede la spinta da rigore di Perrotta sul ghanese. Dopo il passo falso con la Juventus, Montella torna a guidare la rimonta. Povera Udinese: no Sanchez, no party. Al Friuli il "Niño Maravilla" si ferma nel riscaldamento e i bianconeri cadono sette mesi dopo l'ultima volta in casa. Prima di questa doppia sconfitta (domenica scorsa a Lecce e oggi la Roma) la difesa di Guidolin vantava un filotto di 7 partite senza subire gol, ora ne incassa tre in meno di una settimana. Una flessione che va oltre il momento precario dei suoi attaccanti: senza Inler squalificato, i bianconeri impiegano un'ora per carburare e finiscono sulle gambe. A suonare la sveglia è il vantaggio firmato da Francesco Totti, dopo l'ingenuo fallo da rigore di Pinzi su Pizarro. La gabbia di Guidolin per il capitano giallorosso spesso blocca anche Vucinic ma lascia spazi agli inserimenti: quelli di Rosi e Brighi non creano problemi, ma quando in area si affaccia il cileno, son dolori: il contatto è netto. Al 12' della ripresa Totti prende la palla e batte Handanovic col cucchiaio, il marchio di fabbrica che mancava, ormai da quattro anni. Senza Sanchez, gli emissari del Manchester United in tribuna si godono il solito Di Natale, acciaccato eppure capace di pareggiare a 2' dalla fine, sulla sponda di Corradi. Sembra finita, anzi c'è tempo per il raddoppio dell'Udinese con Asamoah. Damato annulla per fallo di mano, ma il centrocampista è sbilanciato nettamente da Perrotta. Decisione che farà discutere. Sul ribaltamento, Handanovic smanaccia un cross di Taddei, Cuadrado non raccoglie la sfera e lascia a Riise il cross per Totti, che sbanca il Friuli. La corsa all'Europa si fa sempre più avvincente.

venerdì 8 aprile 2011

Udinese-Roma. L'arbitro.

Antonio Damato (Barletta, 15 Agosto 1972). Arbtro giovane, delle nuove leve del dopo Calciopoli, fu fatto esrodire in Serie "A" nel Dicembre del 2006, match Catania-Udinese 1-0. L'ultimo precedente ci arride in quanto risale a Venerdì 04 Marzo 2011 allorquando battemmo in trasferta il Lecce grazie ai goals di Vucinic e di Pizarro su rigore all'ultimo istante, inframezzate dal pareggio di Giacomazzi. Ce lo ricordiamo, purtroppo, perchè diresse l'amarissimo match Roma-Sampdoria del 25 Aprile 2010, allorquando l'inopinata sconfitta maturata contro i bleu cerchiati ci costò il tricolore.

Udinese-Roma. Il precedente.

Dopo tre settimane d'assenza torniamo a occuparci della Roma. Purtroppo gli impegni ci han sovraffatti e abbiamo perso due settimane durante le quali qualcosa è successo. In primis la Roma è passata alla cordata di Thomas Di Benedetto, anche se le firme sono previste per Venerdì 15 Aprile 2011. Fatto stà che già iniziano a girare voci più o meno fondate circa i nuovi assetti societari: si dà per certo l'arrivo di Sabatini e, quasi, quello di Baldini. Dal punto di vista del mercato le voci vogliono per (quasi) certo l'ingaggio di Buffon dalla Juventus e di Pastore dal Palermo. Intanto siamo sicuri che Mexes st'altr'anno indosserà la maglia del Milan: dopo l'operazione per la rottura del crociato anteriore destro subita domenica scorsa contro la Juventus ha, infatti, rilasciato un'intervista nella quale ha dato per sicuro il suo divorzio dalla Roma e per quasi sicuro il suo trasferimento al Milan. Insomma anche se rotto abbiamo fatto partire a parametro zero un difensore centrale di 29 anni. Non male come cazzata. Altre voci vogliono come sfumato l'ingaggio di Diego Lugano, bloccato da Pradè, ma respinto da Sabatini ormai preso totalmente dal suo futuro giallorosso. Ovviamente, tranne Mexes al Milan, queste sono tutte voci che ci limitiamo a riportare, ben consci di come "Conditio sine qua non" sia la firma di Thoma Di Benedetto in calce ai contratti di acquisto della Roma. E finchè questa firma non ci sarà.... per la cronaca vorremmo ricordare come la Roma sia reduce da un'inopinata sconfitta casalinga contro la Juventus domenica scorsa (03 Aprile 2011 ore 20,45): dopo un buon primo tempo, durante il quale è salito sugli scudi il portiere Storari, nel secondo tempo la Roma si è letteralmente squagliata, facendosi uccellare prima da Krasic, sul cui goal è colpevolissimo Doni, una pippa inarrivabile, e poi da Matri in contropiede, con Juan (Un ex giocatore, diciamolo!) che ha sbagliato il fuorigiuoco e su cui Doni ha dimostrato ancora una volta di non essere un portiere, facendosi passare il pallone sotto le gambe. Intanto occupiamoci della partita di Sabato Sera. E' uno di quei match che scottano, anzi è l'ultimo vagone merci sgangherato per poter rimanere aggrappati alla possibilità di centrare almeno un immeritato quarto posto. L'avversario, per quanto reduce dalla sconfitta di Lecce (2-0 per i salentini, grazie alla doppietta di Bertolacci, nostro allievo!) è il più in forma di tutta la serie "A"; fortunatamente ad oggi lamenta l'assenza di Alexis Sanchez (Del quale si parla di un futuro alla Roma... vedremo!). Intanto torniamo con la memoria a tempi certamente migliori: era il 21 Aprile 1985 e mentre la Lazio veniva sconfitta in casa 3-0 dalla Sampdoria, avvicinandosi sempre più a una libidinosa retrocessione da ultima in classifica (Sarebbero matematicamente retrocessi la settimana dopo perdendo uno a zero a Verona contro il Verona prossimo campione d'Italia, con un goal di Fanna... scherzi del destino, una stagione a idolatrarlo, e lui li ha rimessi a posto!), noi andavamo a prenderci i due punti allo stadio Friuli di Udine, contro una Udinese che, comunque, annoverava tra le sue fila nientemeno che Zico. Agli ordini del Signor Casarin, la Roma regolerà i fiulani con un netto 2-0 firmato Pruzzo e Chierico. In chiusura vorrei ricordare che oggi 8 Aprile 2011 Agostino Di Bartolomei avrebbe compiuto 56 anni, se non avesse deciso di lasciarci prima. AGO PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!