Esordio all'ora di pranzo per la nostra Roma. Per la prima volta nella nostra storia giuocheremo alle ore 12,30, in quella nuova fascia oraria che và ad affincarsi alle tre "extra" già esistenti. Le prospettive pel match non sono delle migliori, anzi. Nonostante i proclama iniziali le due squadre si trovano clamorosamente impelacate a giuocarsi uno "spareggio salvezza". Ovviamente il campionato è ancora estremamente lungo e sicuramente la Roma troverà le forze e i punti per risollevare una classifica che ad oggi risulta essere spietatamente deficitaria. A livello societario le acque sono più che agitate. Ormai da Luglio Rosella Sensi è poco più che un Presidente di rappresentanza. Il vero proprietario e padrone della Roma è l'Istituto Unicredit, attraverso il suo uomo di fiducia Giampaolo Montali: il dirigente abile a presentarsi in sala stampa solo quando si vince (In ciò, a onor del vero non differendo di molto da Rosella Sensi). Tutto ciò sta creando un pericoloso clima da "rompete le righe", anzi ancor meglio da "Tutti a casa" all'interno di Trigoria; ovviamente, dato che i guai non vengono mai da soli, ci si aggiunge anche una preparazione atletica di Claudio Ranieri clamorosamente e indifendibilmente sballata, che sta mettendo la squadra nelle condizioni di tremare e sfiatare nell'ultimo quarto d'ora di OGNI incontro. Chiaramente, questo totale sbando nel quale si trova la Roma nel suo complesso, non poteva non sfociare in una sfiducia mostruosa nei confronti dell'allenatore. A tal proposito, dopo la pesante sconfitta interna di Champions col Basilea, è arrivato il momento del chiarimento: prima Presidente, Montali, Ranieri e una rappresentanza della squadra; poi Montali e tutta la squadra; infine un faccia a faccia nello spogliatoio durato un'ora tra la squadra e il tecnico. Chiaramente non è dato sapre i contenuti dei colloqui, ma si parla di confronti estremamente franchi, quasi duri, durante i quali i giocatori avrebbero espresso tutta la loro "perplessità" sui metodi d'allenamento e sull'attegiamento eccesivamente rinucniatario, con Totti e Borriello troppo soli là davanti, tenuto da Ranieri e trasmesso all'intero team. Per ora, al Venerdì, si parla di una Roma che a Parma dovrebbe tornare allo Spallettiano 4-2-3-1, con Borriello centravanti e Totti trequartista; ovviamente avvalendosi anche di metodologie d'allenamento che richiamino i carichi di lavoro dei tempi del Capoccione. Intanto, note a margine, ancora aleggia lo spettro di Leonardo come sostituto di Ranieri qualora la Roma dovesse prendere l'imbarcata a Parma. Nota a margine: dopo la clamorosa eliminazione dagli Europei di categoria per mano della Bielorussia, l'Under 21 è stata affidata a Ciro Ferrara. E così, anche questo giro, il certamente migliore Francesco Rocca rimane ai margini, a mietere successi con l'Under 20, a raccogliere attestati di stima infinita da tutti i suoi ragazzi e a rimanere con un pugno di mosche. Che non sia l'occasione, dalle parti di Trigoria, per strappare il caro vecchio Kawasaki a una federazione ingrata e finalmente riportarlo a casa?
Dato che del doman non v'è certezza, tuffiamoci nel passato. Per una sorta di contrappasso cronologico, adesso che ci troviamo agli sgoccioli della presidenza Sensi, la memoria torna ai suoi albori, alla prima stagione, qualla strana e, per molti versi simile all'attuale, stagione 1993-94. Anche allora dovemmo toccare il fondo per risalire, anche allora avevamo un allenatore minestraro, anzi il maestro dell'attuale, che si mise contro parte dello spogliatoio, ma anche allora ci fu un aspro scontro nelle segrete di Trigoria che regalò ai nostri colori un finale di stagione dignitoso. Ecco proprio in QUEL finale di stagione si colloca il nostro ricordo: era Domenica 10 Aprile 1994 e la Roma andò a Parma reduce da due vittorie casalinghe consecutive (Contro Lecce e Cagliari), cosa che in quella stagione non era ancora accaduta, grazie alle quali si era tirata fuori dalla lotta per non retrocedere. Contro il Parma del rampante Tanzi, ancora lontano dai guai giudiziari che ne smascherarono gli imbrogli dieci anni dopo, prossimo finalista della prestigiosa, all'epoca, Coppa delle Coppe, scese in campo una Roma più tranquilla che affrontò a viso aperto i più quotati emiliani. La tranquillità, l'indubbio tasso tecnico della Roma permisero ai Lupi di portare a casa un prezioso 2-0 firmato Balbo e Festa. Quella fu la terza vittoria consecutiva della striscia di cinque vittorie e un pareggio che cogliemmo in quell'esaltante finale di stagione. Altra nota a margine: l'unico pareggio fu uno strano 2-2 maturato a Milano contro l'Inter, figlio anche di un rigore preteso e sbagliato da parte di Mihajlovic (che allora disonorova la maglia della Roma)... quel pareggio consentì all'Inter di salvarsi!