venerdì 26 agosto 2011

Roma - Slovan Bratislava 1-1


Eccola qui, la foto della serata. Luis Enrique toglie il Capitano e con lui se ne vanno spirito, anima e corpo della Roma. Prima d'iniziare l'analisi della partita, chiariamo subito un punto: il progetto basato sui giovani, sul gioco e sullo spettacolo è un progetto che ovviamente continua ad affascinare parecchio chi vi scrive. Dopo l'ultima, infausta, stagione, in molti abbiamo urlato la parola "rifondazione". Volevamo ripartire da zero, complice anche il tanto atteso cambio societario, nonostante sapessimo che gli acquirenti italoamericani non avessero un portafoglio senza fondo come quello degli arabi. Quando s'iniziò, qualche mese fa, a parlare di "rivoluzione culturale", abbiamo applaudito. Finalmente tornava il gioco, la luce, il divertimento... consci che non avremmo vinto subito, era un discorso che non poteva non affascinare. E affascinati lo siamo ancora, eh! Solo che nessuna rivoluzione può prescindere dallo studio della Storia... che in questa città e segnatamente in questa squadra, ha un solo nome: Francesco Totti. Qui nessuno vuole insegnare nulla a nessuno, ma è chiaro che se sta bene, il Capitano deve giocare... E ieri sera stava dannatamente bene. Togliere un attaccante come lui proprio nei minuti finali, è stato un atto di protagonismo sfrenato da parte di Luis Enrique. Cosa voleva dimostrare? A chi stava mandando questo scellerato segnale? Non si sa. Non si riesce davvero a capire quest'insensata guerra contro Totti (che è andato direttamente negli spogliatoi, senza salutare la panchina), a cosa si stia puntando. Devi rimontare ancora un gol e togli l'unico che non solo può toglierti le castagne dal fuoco con una sola giocata da un momento all'altro, ma anche colui che dispensa assist e passaggi millimetrici verso tutti i suoi compagni... mah. Davvero, non riusciamo a capire. Anche in difesa c'era una defezione importante, quella di Heinze: perché spostare Cassetti al centro e non mettere l'argentino nel suo ruolo? Perché una volta uscito Cicinho, anziché correre ai ripari si è scelta la soluzione Rosi? L'Europa League se n'è andata. Cerchiamo di metabolizzare al volo quest'assurda eliminazione e ripartiamo a testa bassa: c'è un campionato alle porte (scioperi permettendo...) che dovrà necessariamente vederci protagonisti fino alla fine, visto che avremo molto più tempo per allenarci. Dopo questa figura di merda, il minimo che si possa fare è puntare alla vittoria del campionato. E non sto scherzando. Forza Roma. PS di Uther: Il colpevole è uno e uno solo FRANCO BALDINI! Speriamo che la nuova dirigenza ci pensi seriamente fino a Ottobre e lo faccia rimanere lì dov'è.

sabato 20 agosto 2011

Slovan Bratislava - Roma 1-0

Basta il titolo, oppure vogliamo ricordare la scelta folle di Luis Enrique di preferire Okaka e Caprari a Totti e Borriello? O magari il mettere a centrocampo l'epurato Fabio Simplicio? Una nuova società che parte come peggio non potrebbe!! Il tutto dopo un'estate fatta di un mercato FOLLE, con le partenze di Vucinic e Mènez, il deprezzamento di Borriello e gli insulti reiterati al capitàno. Se questi sò i salvatori della Patria......
Transeamus sul match, che ci ha visti essere SEMPRE nella metà campo avversaria, salvo farci infilare in contropiede da tale Sebo e poi prendere il goal di Dobrotcka su gallina di uno Stekelemburg mai impeganto prima e mai dopo!

mercoledì 10 agosto 2011

Forza, Re Leone!



Gabriel Omar Batistuta sta male. A rivelarlo ai microfoni di calciomercato.com è stato Luca Calamai, giornalista della Gazzetta dello Sport: “Ora purtroppo Batistuta fatica a camminare e gira il mondo cercando il sole. Non può stare in piedi più di mezz’ora per problemi alle ginocchia. Le infiltrazioni che ha subito gli hanno sbriciolato i tendini”.
fonte: Calciomercato.com
Ora, mi rendo conto che nel mondo succedono cose ben peggiori di questa, soprattutto a persone ben più in difficoltà...
Però Bati è  Bati. Mi spiace, ragazzi.
Ha fatto godere un'intera popolazione con i suoi gol, ha trascinato la Roma all'ultimo e indimenticabile scudetto... senza contare il fatto che è stato il mio idolo da ragazzino.

Gabriel Omar Batistuta, il fiore all'occhiello della gestione Franco Sensi.
Una tecnica pazzesca, un forza della natura impressionante, un goleador nato.
Avevo il suo poster in camera sin da quand'era alla Fiorentina...
Daje, Bati.
In bocca al lupo per tutto.