sabato 30 maggio 2009

Ago



…un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…
-La Leva Calcistica Della Classe ‘68 -
Francesco De Gregori

La Tana dei Lupi rende omaggio a uno dei più grandi capitani della storia giallorossa, Agostino Di Bartolomei.Sono passati 15 anni, ma Roma non lo dimenticherà mai. Ero troppo piccolo per ricordarlo, ma la sua storia mi ha sempre colpito… leggetela, scoprite chi era. E capirete perché Roma non potrà mai dimenticarlo.

Nell’anniversario della sua scomparsa, gli dedichiamo la canzone che il grande De Gregori scrisse per lui, probabilmente una delle migliori in assoluto del cantautore romano.



Ciao, Ago.

venerdì 29 maggio 2009

Roma-Torino. L'arbitro.

Antonio Damato (Barletta, 15 Agosto 1972). Arbtro giovane, delle nuove leve del dopo Calciopoli, fu fatto esrodire in Serie "A" nel Dicembre del 2006, match Catania-Udinese 1-0.
L'ultimo precedente contro di noi risale allo 05 Aprile 2009, allorquando incrociammo gli scarpini col Bologna, avendo ragione dei Felsinei con un netto 2-1, con due rigori di Capitan Totti, intervallati dal goal dell'ex Marazzina. Insomma la Roma con Damato è "Arbitra" della lotta per non retrocedere, nell'unico verdetto non ancora emesso dal campionato.

Roma-Torino. Il precedente.

E anche questa stagione si chiude. Alla fine dell'ennesima settimana travagliatissima, durante la quale Fioranelli ancora annuncia la sua volontà di acquisizione dell'AS MAGGICA, ma non presenta offerte formali, la Famiglia ha rinnovato, fino al 2013, il contratto di Aquilani e, fino al 2014, forse quello di Vucinic. Intanto si fanno insistenti le voci di cessioni: Mexes al Milan, De Rossi all'Inter (Voce destituita di ogni fondamento, anche se a Milano ci sono già magliette farlocche dell'Inter intestate a Capitanfuturo), arriviamo alla sfida finale con i granata. La partita per i colori più belli dell'Universo non ha assolutamente nulla da dire, sesti siamo e sesti rimarremo, indipendentemente dal risultato. Ma è importantissima per i granata: solo vincendo e sperando in una non vittoria del Bologna in casa contro il Catania raggiungerebbero la salvezza. Speranze prossime allo zero.
La memoria ci riconduce ad un altro Roma-Torino finale di stagione, con la Roma, di fatto, già in vacanza, al termine di una stagione balorda e un Torino (Ahi per loro!) già retrocesso.
Quella partita si giuocò di Sabato pomeriggio alle 15.00: di fronte a un pubblico sparuto, la Roma si impose in modo perentorio contro i granata, nel ventennale del secondo scudetto. Aprì le marcature, alla mezz'ora del primo tempo, Antonio Cassano. Al decimo del secondo tempo anche questa inutile partita entrarà nella STORIA dell'AS ROMA: con un secco tiro dalla distanza il giovane Daniele De Rossi fulmina Sorrentino (a proposito potrebbe essere il prossimo numero 12 giallorosso): primo goal in Serie A di Capitan Futuro. Tutto l'Olimpico in piedi ad applaudire il numero 16 (Allora numero 27), il Presidente Franco Sensi compreso! Passano sette minuti e ancora Cassano, dribblando Sorrentino, chiuude con la doppietta personale una partita di una semplicità sconcertante per i colori giallorossi. Chiuderà i conti il giovane ed ex romanista Frezza (Meteora che visse il suo momento di gloria solo quel pomeriggio), fissando il punteggio sul 3-1. Per conchiudere le coincidenze settimanali, al 47esimo del secondo tempo, uscirà Emerson per fare posto a un giovane esordiente in serie "A": Alberto Aquilani.

giovedì 28 maggio 2009

L'immaginazione al potere

Vedere una finale di Champions League organizzata nella propria città è sempre un piacere. Al di là dei piccoli fastidi alla viabilità che possono venirsi a causare durante il giorno della partita, è comunque un orgoglio vedere e sentire che tutto il mondo si ricorda di quanto sia bella Roma. Ovviamente il rammarico di non avere una squadra adatta a vincere questa competizione c’è e alzi la mano chi tra i tifosi giallorossi non avrebbe voluto vivere l’emozione di giocarsi un trofeo così importante, per di più all’Olimpico. Sarebbe stato bello, per un po’ l’abbiamo anche sognato… ma è chiaro che i tempi non sono maturi (tanto per usare un eufemismo). Questo articolo però non vuole essere di rammarico per quel che poteva essere e non è stato. Qui celebriamo la squadra più spettacolare del mondo, che è andata a insegnare calcio in tutti i campi in cui ha giocato, che ha trionfato nella notte romana più ambita con la semplicità che appartiene solo ai grandissimi. Una squadra per cui non si può non simpatizzare. Ma soprattutto, in questo post celebriamo l’artefice della rinascita di un club. Un ragazzo di 38 anni a cui hanno affidato una delle squadre più blasonate del mondo alla sua prima esperienza da allenatore (!) e a cui hanno chiesto solo una cosa: facci divertire. Lo ha fatto per una vita da giocatore, secondo voi poteva tirarsi indietro da tecnico? Ha trovato gli uomini giusti, gente con del talento puro che ultimamente faticava a metterlo in mostra. Non ha dovuto far altro che fargli tornare la voglia di ridere, che poi fa rima anche con vincere. Tornare a giocare a pallone, ecco cosa voleva Guardiola. Quando giochi a pallone, ti diverti. Pep lo sa, del resto ha provato a spiegarcelo qualche anno fa anche qui a Roma, quando era ancora un giocatore e venne acquistato dal Brescia… ma oltre a essere nella fase finale della sua carriera, non venne capito dall’allenatore dell’epoca e dopo soli sei mesi, fu rispedito al mittente. Ma questo è il passato… Il presente ci dice che alla fine ha vinto lui. Insieme al club di cui è stato la bandiera in campo per tanti anni, nella città che non l’ha capito ma che lo ha sempre apprezzato, nell’anno in cui tutti lo davano per spacciato. Coppa del Re, Campionato, Champions League. Ha vinto tutto, in una volta sola, come se niente fosse. Alla faccia di teorie, schemi cervellotici e moduli imprescindibili. Alla faccia del tanto osannato calcio inglese, di Ferguson, di Ronaldo e di quel Capello che gli fece giocare solo una manciata di minuti in maglia giallorossa. Era lui l’allenatore dell’epoca. «Dedico questa Champions al calcio italiano e a Paolo Maldini, che non si preoccupi perchè ha l’ammirazione di tutta l’Europa. La gioia è grande è stato un piacere vincerla a Roma, un abbraccio a tutti gli italiani». Ha vinto il calcio. Ha vinto Pep.

lunedì 25 maggio 2009

Milan-Roma 2-3. Olè.... Europa League.

E' finita! Definitivamente e nel miglior modo possibile una delle stagioni più amare della Roma. Ad inizio stagione sembrava dovesse essere LA stagione (tricolore per intendersi!), invece si è chiusa con un anonimo e disdicevole sesto posto. In quest'ultima trasferta stagionale abbiamo ritrovato la nostra Roma. Disinvolta, spavalda e padrona del campo. Dopo pochi minuti dal fischio d'inizio Taddei, ben lanciato da Capitan Totti, si trovava a tu per tu con Dida, calciava molto bene, ma, anche con l'aiuto della Fortuna, l'estremo rossonero deviava di tacco in angolo. Era il preludio di un dominio assoluto, sia pur in una partita dai contorni strani, giocata sotto ritmo, in un caldo asfissiante, col pubblico di casa diviso tra l'addio a Maldini (Bellissime le magliette con le quali la Roma è entrata in campo, per omaggiare il Capitano Milanista), le contestazioni alla società e, persino, al loro stesso capitano nella giornata dell'addio. La Roma è padrona del campo e, quando i fantasmi del recente passato si fanno vivi (ovverosia lo squagliarsi alla mezzora) arriva il goal romanista. Punizione dal limite: Pizarro per l'accorrente Riise che di sinistro piazza all'incrocio dei pali alla sinistra di Dida. Stessa porta del goal di San Siro del Marzo scorso. La Roma chiude il primo tempo giocando letteralmente al gatto col topo. Le notizie che arrivano da Bergamo sono sconfortanti, col vantaggio rosanero, e da Genova un po' meno, con la Sampdoria che ha ribaltato il risultato contro l'Udinese. A questo punto la Roma deve solo guardarsi dal Palermo.
Nel secondo tempo Ancelotti (anche lui al passo d'addio col Milan) sostituisce un evanescente Beckham con Seedrof e imposta i diavoli con un "romansita" 4-2-3-1, mentre la Roma, per la prima volta da quando c'è Spalletti gioca con un classico 4-4-2. Il Milan allarga molto bene il gioco, costringendoci nella nostra area di rigore, se non addirittura nella metà campo avversaria. Al trentesimo, dopo vari tentativi del Milan, sui quali è bravissimo Arthur, una percussione centrale di Inzaghi viene respinta malamente da Gusmao sui piedi dell'accorrente Ambrosini. Uno a uno e, contemporenai pareggi dell'Udinese a Genova e del Palermo a Bergamo. A questo punto tutto sembra essersi messo contro di noi: anche perchè Spalletti è costretto a far uscire uno stremato Juan (buona partita, ma intervento al limite del rigore su Inzaghi per un suo stesso liscione), per Diamoutene, Cassetti (a causa di un colpo di calore) per Filipe e uno spento Vucinic per Menez. Quest'ultima si rivelerà la mossa vincente. Menez ben duetta e con Totti e con Riise. Una prima fuga del francesino è ben fermata da Favalli, ma sulla seconda, dopo uno scambio col norvegese, brucia l'ex capitano laziale e fulmina Dida sotto la pancia. Uno/Due e tutti a casa? Macchè... Nemmeno il tempo di centrare che il Milan, con una combinazione stretta, rientra in area e, sempre con Ambrosini, trova il secondo pareggio. Sembra essersi messa per il peggio. Tutti aspettiamo, rassegnati, il goal del Palermo a Bergamo che, inevitabilmente, arriva. Fortunatamente viene annullato.
Al minuto di grazia numero 41 del secondo tempo, mentre l'aria era da pareggio annunciato, arriva un'altra punizione. Sempre il Pek batte, ma questa volta a favore di Totti che, col destro, insacca, alla sinistra di Dida (questa volta colpevole).... tre a due per noi e ora veramente tutti a casa. Il tempo di registrare un rigore non dato al Milan, per fallo di Motta su Jankulovsky, la seguente espulsione di Ambrosini per proteste, e poi inizia la "festa" per l'addio al calcio di Maldini: La Sud milanista espone uno striscione polemico verso il festeggito, sottolineando come l'unico LORO capitano fosse stato Baresi, intanto contesta Berlusconi, invitandolo a spendere o ad andarsene, Leonardo và ad abbracciare Maldini che, un po' arrabiato, lo allontana a malo modo, intanto nella curva milanista compare lo striscione (riferito al povero De Falchi): "Noi colpiti in flagranza, voi colpiti al cuore!".... A fine partita Maldini non potrà fare a meno di dire: "Orgoglioso di non essere uno di loro!"


Pagelle




Arthur 6 meriterebbe un bell'otto per le parate strepitose fatte prima di prendere da pollo il goal dell'uno a uno. Deve crescere, ma secondo me non è così scarso come si racconta.
Motta 7 non si fà saltare mai, difende e rincorre. Sembra essere tornato quello di febbraio.
Juan 7 ci mette l'anima e il corpo. Finchè LUI è in campo la Roma non balla praticamente mai in difesa, Di una calma olimpica dà sicurezza al reparto.
Mexes 7,5 bellissima partita, fatta di anticipi e fisico. Che per caso ha voluto crearsi uno spot per la sua prossima futura squadra?
Riise 8 San Siro gli porta bene. Segna il primo goal e propizia il secondo. Quando si sgancia è pericoloso e quando difende è un armadio.
Taddei 6,5 ha una ghiottissima occasione a inizio partita. Nel primo tempo devasta tutta la fascia, con velocità e tigna. Alla lunga paga il caldo.
Pizarro 7,5 gran catalizzatore di gioco. Non disdegna il calcione se c'è da allontanare il pericolo, ma quando non ricorre al calcione, la Roma esce palla al piede. Assiste in modo magistrale i cecchini delle punizioni del primo e terzo vantaggio.
Brighi 6 forse un po' scolastico. Tenta le incursioni che lo resero devastante a Milano contro l'Inter, ma non è più lo stesso da qualche mese a questa parte. Quando entrerà Filipe ben lo supporterà.
Cassetti 6 copre bene le discese di Riise, ma non incide molto in avanti. Esce disidradato.
Vucinic 5,5 svagato e svogliato, si dimostra cattivo solo al ventesimo del primo tempo, poi si addormenta e non salta mai l'uomo.
TOTTI 8 Immensa partita. Gran catalizzatore di gioco, non spreca nemmeno un pallone e si porta a un goal da Giampiero Boniperti.


Spalletti 5 imposta benone la squadra e azzecca i cambi. Gli diamo cinque perchè avrebbe dovuto tirare fuori il 4-4-2 molto prima. Forse a quest'ora ce la saremmo giocata, almeno con la Fiorentina.


Sostituzioni


Filipe/Cassetti 6 nel 4-4-2 odierno non sfigura. E' certamente ben coperto in una partita dai ritmi blandi, ma non commette errori.
Diamoutene/Juan 6 partita ordinatissima, come sempre da quando è con noi. Tutti vorrebbero madarlo via, sinceramente i motivi ci sembrano quantomeno misteriosi.
Menez/Vucinic 8 FINALMENTE. Lo aspettavamo così da inizio campionato. Un crack sulla partita. Salta l'uomo, segna un goal e costringe Maldini a un salvataggio di rara bravura a un minuto dalla fine della carriera. Ottimo.

venerdì 22 maggio 2009

Milan-Roma. L'arbitro.

Andrea De Marco. Nato a Genova il 21 Maggio 1973. Fu il primo arbitro che ci capitò dopo lo scoppio di Calciopoli (Ultima della stagione 2005/06, Milan-Roma anche quella). In quel match si mise in luce regalando due rigori al Milan, rigori che permisero ai rossoneri di batterci, nonostante il pareggio di Mexes....
L'ultimo precedente tra De Marco e la Roma risale allo 05 Ottobre 2008, allorquando la Roma imbarcò a Siena 1-0. Memorabili quel pomeriggio due rigori negati, uno a Panucci e uno a Mexes, entrambi successivamente espulsi.

Milan-Roma. Il precedente.

Siamo così arrivati all'ultima trasferta stagionale. Per tutto l'anno abbiamo temuto di trovarci nella situazione di giocarci uno spareggio Champions a San Siro, invece ci siamo ridotti a giocarci un match clou per il sesto posto, con un occhio a Bergamo, per Atalanta-Palermo e a Genova per Sampdoria-Udinese. Sperando in un doppio regalo dei due ex Cassano e Del Neri (Entrambi, oltretutto, alla loro ultima apparizione nel loro stadio...). Siccome, purtroppo, le coincidenze non vengono mai da sole, Domenica pomeriggio ci troveremo a giocare la partita ufficiale di addio al proprio pubblico di un monumento del calcio nazionale, ovvero Paolo Maldini. E per non farci mancare alcunchè sarà anche l'ultima a San Siro (e forse su una panchina italiana) per Carlo Ancelotti.
Insomma i presupposti per il massacro ci sono tutti, soprattutto alla luce della corsa veloce della Roma all'ormai quasi certo ottavo posto finale, anche grazie alle sconcertanti prestazioni della difesa e della fase difensiva della Roma in tutta la stagione, e, in modo ancor maggiore, nelle ultime abominevoli prestazioni.
La settimana che và a chiudersi ci ha regalato la matematica retrocessione della Reggina, spenta e molle nell'anticipo di Mercoledì contro una Lazio che non ha più alcunchè da chiedere alla stagione. (Anticipo richiesto dalla UEFA per avere a disposizione lo Stadio Olimpico per una settimana in vista della finale di Champions).
Intanto si fanno sempre più insistenti le voci del passaggio di proprietà della Roma, dalla Famiglia Sensi, a tale Vinicio Fioranelli, laziale DOC, ex socio di Cregnotti, a capo di una cordata di sconosciuti.....
La memoria del march di domenica ci riporta indietro di 27 anni. Altri tempi, altro calcio! Quel pomeriggio di un quarto di secolo fà si giocò la 25esima giornata di serie "A", e a cinque giornate dalla fine i diavoli erano invischiati nella lotta per non retrocedere. Il match andò in scena al Bentegodi di Verona, perchè il pubblico di San Siro ormai era esausto dal pessimo andazzo della sua squadra e, con una violenta contestazione, causò la squalifica del loro campo.
Dopo il vantaggio rossonero segnato da Graziano Battistini, la Roma (che nella stagione successiva avrebbe vinto il secondo tricolore) salì in cattedra e prima con Falcao (delizioso il goal... consiglio il video sul sito di asromaultras.it) e poi con un rigore di Pruzzo ribaltò la situazione, consegnando il Diavolo all'Inferno!

Per rispetto al campione Maldini che lascerà il suo stadio oggi pubblichiamo questa foto.

domenica 17 maggio 2009

Roma-Catania 4-3. Olè

Bruttissima partita quella andata in scena all'Olimpico. In uno stadio ormai ricolmo di odio verso la famiglia Sensi, vuoto in larga parte, con tifosi schierati l'un contro l'altro, scende in campo una stramaggica inizialmente avvelenata, con gli occhi di tigre che al dodicesimo trova il vantaggio con Simoncino Perrotta, lesto a schiacciare di testa un cross di Mirko Vucinic, anche lui bravissimo a saltare la svagata difesa troglodita su lancio di Arthur. Sembra tutto facile per i più bei colori del mondo, ma dopo nemmeno due minuti la difesa romanista si ricorda l'andazzo di stagione e si fà infilare come burro da un contropiede etneo, ben conchiuso da Giacomo Tedesco con un tocco sotto su uscita di Gusmao. E' il pari! La Roma non ci stà e dopo altri due minuti ritrova il vantaggio grazie a un eurogoal di Mirko Vucinic che ben chiude una triangolazione con Simoncino Perrotta. Gli incubi iniziano a ri concretizzarsi sul verde prato dello stadio romano al ventisettesimo con Arthur lesto alla doppia respinta su Martinez prima e Sciacca poi. Sembra il preludio pel 2-2 etneo ma al 31esimo Simoncino Perrotta marca la doppietta di giornata sfruttando bene un rinvio della difesa catanese su calcio d'angolo. A questo punto il Catania trotterella e la Roma controlla pur trovando un paio di occasioni buone. Al 45esimo puntuale come un orologio svizzero arriva il duplice fischio del Sig. Gava. All'intervallo siamo tutti tranquili, sicuri della vittoria facile della squadra più bella di sempre. Ma dopo venti secondi (VENTI SECONDI!) la difesa romanista si fà uccellare come un pollo da batteria e regala una pericolosissima punizione dal limite ai trogloditi che, con Mascara, sono ben lesti nello sfruttarla con una minella alla sinistra del portiere giallorosso. 3-2 e partita riaprerta. Tutti sono pronti ad assistere all'arremabagio romanista che, invece, non esiste. La difesa balla paurosamente soffrendo nientemeno che Morimoto, Mascara, Martinez e Llama.... inevitabile, dopo vari tentativi sui quali è anche bravo Arthur, arriva il pareggio di Morimoto, lanciato in contropiede dalla metà campo che insacca uno straccio bagnato sotto le ascelle di Gusmao. Pareggio in casa contro un Catania che non aveva assolutamente nulla da chiedere! Complimenti!!
La Roma si riversa in avanti, entrano Menez per Vucinic, Taddei per Brighi e Montella per Perrotta. Le occasioni per la Maggica si sprecano, ma sono sempre sostanzialmente "occasionali", mai figlie di un lungo e ponderato palleggio. Ghiottissima quella capitata a Top Gun Montella, tutti avanti, con la certezza, tra noi tifosi che il quarto goal sarebbe arrivato, ma da parte del Catania! Invece al 46esimo calcio di punizione dal limite sinistro dell'area di rigore catanese, fronte di attacco romanista (in pratica quasi sulla linea sotto la Tevere lato Sud!) cross del Pek, lesto Panucci a insaccare il goal vittoria. Un po' come Roma-Empoli dell'anno scorso. Vittoria importantissima allo scadere su stacco di testa di Panucci. Vittoria, tutti a casa, mentre Rosella Sensi veniva ingiustamente contestata, arrivando alle lacrime!


Pagelle


Arthur Gusmao 5,5 insicuro, eccede con una "Gambeta" su Morimoto rischiando grosso, sui tre goal non è impeccabile, ma salva due volte di fila su Mascara e Martinez e poi respinge bene due minelle di tale Llama.... da lavorarci sù!
Cassetti 5 si fà saltare come un birillo e in avanti è timidissimo. Da rispedire al mittente!
Panucci NG ci mette grinta ed esperienza, sfiora varie volte il goal che alla fine trova e regala altri due punti alla Roma.
Mexes 5,5 ogni tanto è svagatissimo, ma ci mette la grinta e l'impegno. Certo tutti i goal che la Roma ha preso saranno anche causa sua?
Riise 6,5 spinge e non si fà saltare quasi mai. Una delle poche note liete di giornata.
Brighi 5,5 inutile, è come se non ci fosse, fà il suo compitino e non và oltre.
De Rossi 5,5 ogni tanto tenta dalla distanza, fortunatamente tiene "in piedi" la difesa sacrificandosi in fase di copertura, ma ha saputo regalare di meglio.
Perrotta 7 una bella doppietta, impegno, corsa e copertura. Sembrerebbe essere tornato, ma non illudiamoci.
Pizarro 6 una regia scolastica, tocchetti e pressing subito un po' troppo. Però è sempre presente nel riportare ordine quando la difesa spazza.
Vucinic 7 cavallo pazzo torna a correre e segnare. Si sacrifica persino in fase di copertura. Poi finisce il primo tempo e lui, di fatto, non rientra. La sostituzione lo salva da un secondo tempo inconsistente.
Totti 7 ci mette classe, impegno, tigna e dispensa lampi di calcio a tutti. Ha saputo fare partite migliori, ma come si fà a mettergli meno di sette SEMPRE&COMUNQUE?

Spalletti 5 ormai non ci stà più. A fine partita Rosella Sensi, di fatto, ne confermal'addio a fine stagione. Si incaponisce in un automatico e meccanico 4-2-3-1 col quale sta trascinando la sua epserienza romanista. A chi come me c'era, ricorda moltissimo l'Erikson delle ultime giornate della stagione 1986/87. A tre giornate dalla fine rassegnò le dimissioni, anche all'epoca c'era di mezzo una trasferta a Milano col Milan.



Sostituzioni


Menez/Vucinic 6 salta l'uomo e crea qualcosa. Deve imparare a mettere maggior grinta. I suoi cross sono fiacchi, spesso i suoi pur mirabili dribbling sono lenti. Ma quando corre si vede che ha classe.
Taddei/Brighi 6 ci mette un po' di corsa ma non incide nè nel bene nè nel male
Montella/Perrotta 6,5 si muove ed è lesto a farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Siamo convinti che il goal alla fine arriverà!

venerdì 15 maggio 2009

Roma-Catania: l'arbitro

Gabriele Gava. Nasce a Conegliano (TV) lo 06 Dicembre 1974. Uomo legato al designatore Maurizio Mattei che lo fà esordire in serie C1 il nel 2001 e che lo porta nella CAN di serie A e B per la stagione 2005/06. Il suo esordio nella massima serie è datato 04 Dicembre 2005, Sampdoria-Empoli 2-0 (Il giorno di Lecce-Roma 2-2, della stessa stagione).
L'ultimo precedente ci arride e risale al giorno 21 Febbraio 2009, quando sembravamo ben lanciati a qualcosa anche di maggiore del quarto posto (Matematicamente sfumato domenica scorsa, purtroppo): anche quella giornata si giocò Sabato pomeriggio e la Roma affrontò e battè il Siena, uno a zero grazie a un goal dell'ex Taddei.

Roma-Catania: i precedenti.

Il campionato si avvia alla conclusione, penultima partita casalinga della Roma, finalmente questa stagione si sta spegnendo tra mille dubbi sul futuro e poche certezze sul presente, certezze delle quali avremmo fatto volentieri a meno. Lazio che ci scuce la coppetta (complimenti a loro, hanno vinto una coppa italia, sembra abbiano vinto la champions.... comunque è evidente come ciò che per noi è un fallimento, al massimo un ripiego, per loro è l'apoteosi!), Spalletti sempre più vicino ai ladri, quattro fischi presi da Inter, Juventus, Lazio e Fiorentina (e ancora non sappiamo quanti ce ne farà Milan...), intanto non si sà se la società passerà di mano o no; per la cronaca oggi Italpetroli ha diramato un comunicato nel quale viene, per la prima volta, citato il nome di un soggetto interessato Vinicio Fioranelli, a capo di una cordata svizzero tedesca, unitamente a misteriosi soggetti italiani, e arabi (o forse libici, non è chiaro!).... considerando che le società svizzere sono di norma anonime, cioè nelle quali non è obbligatoria la pubblicazione dei nomi degli azionisti, a qualsiasi livello, la domanda è: "Vinicio Fioranelli, che di professione fà il mercante di pomodori, come può pensare di comprarsi la Roma? Chi c'ha dietro?!"
Con questi dubbi e con le abominevoli certezze ci avviciniamo all'anticipo del Sabato alle 18.00 dello Stadio Olimpico (a proposito ma le ultime quattro giornate non dovrebbero essere tutte contemporanee per regolamento?). Affrontiamo il Catania, una delle squadre che maggiormente ci odia su tutto il panorama nazionale (ovviamente dopo le merde biancoblu, ma quelli non contano!)... chissà perchè?
La memoria ci riporta indietro di più di un quarto di secolo: 31 Dicembre 1983, quattordicesima del campionato 1983/84. Alla vigilia di capodanno si presentano sl prato dell'Olimpico la Roma campione d'Italia e il Catania lanciato a mettere il record negativo di punti per una squadra di Serie "A". Di fronte a un Catania invischiato nella lotta per non retrocedere con la Lazio (all'epoca gli sfigati avevano trovato la loro dimensione... penultimi!) si scaglia una Roma sicura della propria forza che, senza sforzarsi troppo, liquidi gli etnei con un goal del terzino Aldo Maldera al 31esimo. Per i siciliani poco varranno i numerosi uomini legati a vario titolo alla Roma (Chinellato, Ranieri e Carnevale), nonchè l'icona calcistica degli anni ottanta Aldo Cantarutti, quel giorno, con un solo morso ben sferrato, i lupi sbranarono gli elefanti!

domenica 10 maggio 2009

Cagliari-Roma 2-2

Beh è andata... stavolta una notizia (semi) buona. Pareggio di rimonta per la stramaggica e contemporanea sconfitta palermitana a Siena. Il tutto condito dalla scanizza casalinga presa dai pulciari ieri sera (3-1 in casa con l'Udinese...) e la domenica è meno peggio del previsto. Orbene, la partita inizia con la sola Roma in campo, azioni su azioni, con Brighi, Taddei e Vucinic, ben supporti da "Ferrero" Totti (nel senso di dispensatore di cioccolatini) che si mangiano qualcosa come quattro goal fatti infino al ventesimo minuto. La sensazione è di una squadra che ormai ha deciso di sbolognare il Mister (a fine partita non confermerà la sua presenza alla Roma per la prossima stagione. Juventus alle viste, anche grazie all'arriva della Foca Diego... bel pippone, daje Elkann continuate così), con un numero eccesivo di goals mangiati per persone come coloro presenti in campo. Si arriva così al minuto 33, chi scrive già sente il triplice fischio sulla Roma che, puntuale arriva, col goal dello zoppo Matri. Su un innocuo cross dal fornte sinistro dell'attacco sardo parte un pallone a mezzo all'ora sul quale Matri è solissimo e, senza nemmeno saltare, la spinge con la testa alla destra di Arthur, mentre i due centrali (Mexes&Panucci) stanno a guardare. Matri segna ed esce sostituito da Robert Acquafresca che, dopo venti minuti buoni di riscaldamento, era diventato Acquatiepida. La Roma si riversa in avanti, su corner, dopo pochi minuti è lesto De Rossi a deviare ma ancor di più Daniele Conti a respingere sulla linea. Al rientro dall'intervallo la solfa è la medesima. La Roma ci prova, ma l'ennesimo svarione difensivo di Arthur-Motta-Cassetti-Mexes (nuova edizione dei Muppets) porta Acquafresca, ormai diventato Acquacalda, da solo a insaccare a porta semivuota... gollonzo e due a zero per gli isolani.
Spalletti cerca di inventare qualcosa e decide di fare largo ai giovani: fuori Taddei e Vucinic (alleluja!), dentro Montella e Perrotta. La Roma si rende suobi pericolosa: lancione di Panucci, Totti, che raccoglie la deviazione del difensore centrale del Cagliari, smarca il bravo Marchetti e insacca il goal dell due a uno. A questo punto la Roma ci crede, Acquafresca, diventato anche Acquadifonte (non l'ex giocatore della lazio) per l'originalità dei suoi colpi, è sempre pericoloso, ma la Roma si sveglia e pareggia con Perrotta ben imbeccato davanti alla porta da un uno-due tra lui stesso, Totti e Motta (da segnalare, due minuti dopo il goal del due a uno, un goal di Montella annullato per fuorigioco su punizione di De Rossi ben respinta da Marchetti). A questo punto si scatena la baruffa: l'azione era partita con Cossu infortunato a terra nell'area di rigore romanista, con i cagliaritani a inseguire i nostri, accusandoli di non aver fermato l'azione nonostante le richieste e le urla "Uomo a terra". Da segnalare la veemenza con la quale Daniele Conti si è scagliato contro Totti e, soprattutto, come la Roma avesse preso il pallone dai piedi sardi che, allorquando avevano loro la palla tra i piedi, ben si erano guardati dal fermare l'azione per permettere il soccorso al compagno in stato semivegetativo... insomma la Roma ha più d'una occasione per portare a casa i tre punti, ma alla fine Rocchi decreta il due a due finale. Buon risultatino!

Pagelle

Arthur 5,5 non è un portiere, sul primo goal parte un quarto d'ora dopo, sul secondo sembra la Vispa Teresa. Aridatece Pelizzoli!
Cassetti 5 si fà uccellare su entrambi i goals, che altro dire? Ah sì a un certo punto tira pure in porta....
Mexes 5,5 ci prova, tenta e ritenta, ma gli riesce poco, salvo permettere il goal di Matri (di testa, da uno più basso, che non salta e pure zoppo... rivalutato il goal di Doni a Bergamo!)
Panucci 5,5 ogni tanto esperienza, ma non prende mai in mano la difesa, anzi in occasione dei due goals dove cacchio stava?
Tonetto 5 sta in campo poco più di mezz'ora ma non si vede.
Taddei 5 non è più lui, strozza i tiri, sbaglia passaggi e cross: se è in avanti è un difensore in più per gli avversari, se è in copertura è una voragine. Viene tolto, troppo tardi!
De Rossi 6,5 è uno di quelli che ci prova, almeno fà diga e raramente si fà saltare.
Brighi 6 dovrebbe essere il nuovo Perrotta, da vendere prima che scoppi. Si divora un goal fatto e su un'altra azione è bravo Marchetti a parare in uscita. Comunque dà equilibrio.
Pizarro 6,5 almeno non perde il pallone ed è abbastanza presente anche nelle coperture, rilanciando con freddezza e precisione la ripartenza romanista.
Vucinic 5 sbaglia il primo pallone e poi non ne imbrocca mezza. Disastroso!
TOTTI 7 di gran lunga il migliore, copre il pallone e regala perle di calcio a tutti. Riapre la partita e non esulta perchè quest'anno c'è poco da esultare. Viene alle mani col figlio di Bruno Conti, e dimostra che per lui davanti alla Roma non c'è altro, nemmeno la storia della Roma stessa. Lui è LA ROMA!!


Spalletti 6 cerca di portare in porto la stagione, affidandosi ai senatori e un po' di ragione ce l'ha. Ma ormai ha ammesso di essere con la valigia pronta, la squadra lo saluta giocandogli contro per mezz'ora. E' stato bello finchè p durato, ma a Roma di eterno non c'è nessuno, se non i suoi monumenti!

Sostituzioni


Motta/Tonetto 6 fà qualcosina e vivacchia, forse il secondo goal è anche colpa sua, ma insomma non gli si può chiedere di più!
Perrotta/Taddei 6,5 entra e scuote la Roma e la partita. Segna il goal del pareggio e si butta con generosità quasi ovunque.
Montella/Vucinic 5,5 basta, ve prego! Ogni tanto fà qualcosa (bello lo scambio col Capitàno) ma non è più un giocatore di calcio. Il suo ingresso è la mossa della disperazione: il pareggio arriverà, ma non è stato lui a spostare alcunchè!


venerdì 8 maggio 2009

Cagliari-Roma. L'arbitro

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973).Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04. Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
L'ultimo precedente, purtroppo, non ci arride in quanto fu l'arbitro della disfatta casalinga datata 21 Marzo 2009, Roma-Juventus 1-4. Un po' più felice, invece, l'ultimo precedente in trasferta, datato Domenica 18 Gennaio 2009, Torino-Roma 0-1. Gran goal di Julio Baptista all'ultimo istante su rovesciata.
Daje Roma daje!

Cagliari-Roma. Il precedente.

Era un caldo pomeriggio dell'autunno del 1995 allorquando la Roma di Mazzone, l'ulima Roma di Mazzone, discese al Sant'Elia di Cagliari per giuocare l'ottava giornata di andata della stagione 1995/96. Quella fu una stagione tutto sommato anonima per i colori giallorossi che, comunque, si conchiuse con un onorevole quinto posto fatto di troppi rimpianti (indimenticabile il rigore fallito all'ultimo minuto a Parma, la cui trasformazione avrebbe regalato alla Roma quella vittoria che l'avrebbe posta sul gradino più basso del podio!). Rimpianti, certamente, che non ci furono quel pomeriggio di Ottobre 95: quello fu il giorno di "Fofo gengivone" Fonseca. Con una perentoria doppietta stese il suo ex Cagliari allenato da Trapattoni, in quella che sarebbe diventata la stagione del primo esonero per il maestro di Cusanino Milanino. Una partita maiuscola dell'incostante talento uruguagio regalò alla Roma quella che a tutt'oggi è ancora l'ultima vittoria romanista a Cagliari.
Speriamo di poter sfatare questo tabù. Ne abbiamo bisogno. La settimana che ci siamo lasciati alle spalle ci ha regalato: la smentita dei fratelli Flick circa un loro interessamento sulla società, avvalorato dalla rivelazione per cui il Flick del quale si parla è solo un omonimo avvocato che segue la vicenda per conto di un gruppo romano (certo che di cose ne sanno per essere totalmente estranei alla vicenda...), la dichiarazione di interesse da parte del gruppo Angelini, i re della Tachipirina (insomma in un anno siamo passati da Tacopina alla Tachipirina...), seguita da una smentita da parte di Rosella Sensi circa un contatto avvenuto tra gli stessi Angelini e la dirigenza romanista. Chiaramente, immancabile, il comunicato della società col quale, in poche parole, si sostiene che la Famiglia Sensi è disponibile a vendere, purchè si trovi chi sia disposto a spendere quanto richiesto dalla proprietà. Certo tutte queste smentite, unite a vari comunicati coi quali la società ammette di essere in contatto con probabili acquirenti, stringono sempre più il cerchio intorno al gruppo Fioranelli, dietro al quale potrebbe esserci persino Sergio Cragnotti!
Intanto la squadra pensi a Cagliari, la situazione è delicata: Spalletti è ormai un separato in casa, rumors di mercato danno per certo l'arrivo di Guberti, Sorrentino e Cruz, la partenza di Mexes, volta Milan, e la probabile cessione di Brighi, Perrotta e persino De Rossi all'Inter, in cambio di uno o due tra D'Agostino, Quagliarella e Burdisso. Insomma le solite voci di mercato, dalle quali la squadra deve defilarsi assolutamente, c'è perlomeno da difendere il sesto posto che vale l'Europa League della prossima stagione. Per ricominciare il discorso interrotto nel Marzo 2006 col Middlesbrough!

il primo goal di Fonseca col Cagliari quel giorno di Ottobre 95

domenica 3 maggio 2009

Roma-Chievo 0-0

No dico zero a zero in casa col Chievo! C'è dell'altro da aggiungere? Non credo proprio. Una partita senza storia, nella quale, nel primo tempo, Totti e Riise cercano di cavare un ragno da un buco. Poi il nulla, il silenzio. Qualche tiro pericoloso da fuori area (e il gioco dove cazzarola è finito? Eh?!?!?!) ben controllato da Sorrentino, comunque il migliore in campo, e poi qualche contropiede pericoloso dei clivensi con Bogdani e Pellisier a portare scompiglio, ben supportati dall'eccessivamente furente Giampiero Pinzi che, come sempre quando ci affronta, non termina la partita. C'è altro da dire? Ovvio! E sono tutte considerazioni finali che ci porteremo dietro da quì al 31 Maggio, allorquando, grazie all'ormai inevitabile ottavo posto, la nostra squadra, partita per vincere lo scudetto, si troverà a guardare in TV sia Champions che Coppa UEFA (O Europa League come cazzo se chiama!). Brave merde! Tutti, nessuno escluso. La dirigenza è alla corda, non ha una linea di condotta, gli errori paternalistici commessi da Franco Sensi, adesso sono diventi abomini da autogestione. Ritiro Sì, Ritiro No.... Spalletti c'è ma non esiste, la conduzione è dettata da Totti (senza contratto) e De Rossi. UNa serie di giocatori sono letteralmente desaparecidos, sono malati e non si sà se e quando torneranno: Aquilani, Doni, Juan e chi l'ha visti? E poi Diamoutene che cacchio ce lo siamo presi a fare? E Loria? Dov'è la dirigenza, dov'è il futuro... Questa dirigenza verrà ricordata solo perchè ci ha fatto conoscere Pippo Marra! E poi l'allenatore: se critichiamo Montella perchè ruba lo stipendio pur non essendo più un giocatore di calcio, idem dicasi per Spalletti: Se non ha il polso della squadra DIMISSIONI SUBITO!! Ha costruito un bellissimo giocattolo, ma quando questo gli si è rivolto un attimo contro ha fatto la pecorella, è fuggito, poi si è impuntato come i bimbetti in scelte tecnicotattiche autolesionistiche e la Roma sta naufragando lentamente, ma inesorabilmente.... Se è già d'accordo col Milan o la Juventus, conosce molto bene le porte di Trigoria e se ne annasse affanculo! Possibilmente prima di subito!
I giocatori: mai vista una cosa del genere. Aridatece Bonacina e Annoni. Pippe a pedali, ma almeno non si tiravano mai indietro. Questi si nascondono perchè la Curva Sud fà lo sciopero del tifo! Paura perchè non ci sono i cori!!! Allucinante! E allora? Vent'anni fà esistevano i pomodori e le lattine, adesso ci si limita al silenzio e alle scritte sui muri. E per due scritte e un silenzio, questi tremano al punto tale da non prendersi la responsabilità di tirare? Ora capisco perchè non abbiamo vinto lo scudetto l'anno scorso, perchè per vincere servono le palle e questi non ce le hanno, e a quei pochi ce le avevano (Totti e De Rossi) sono state lerralmente strappate via da un allenatore cachetta e da una dirigenza lustrini e paillettes!

Pagelle


artur 5 spettatore non pagante... cacciatelo a prescindere!
motta 5 ci mette un po' di grinta e esce sanguinante, altri giocatori in altre epoche avbrebbero finito la partita col rigolo di sangue... ma all'epoca c'erano gli uomini ora, al massimo, le persone
panucci NG se la cavicchia, ma sdraia Bogdani in area. Siamo la Roma e l'arbitro non se la sente di darci contro un rigore nettisssimo. Speriamo che fra un anno non esca qualche intercettazione strana... un po' troppi errori ci stanno tenendo a galla come gli stronzi!
mexes 5 la checca isterica continua a dimostrare di essere tale. Spinge e lascia la difesa sguarnita, intento com'è a mettersi a posto la capigliatura. Andasse dal tonsore e tornasse rapato a zero. E poi restituisse il premio di "mejo fico der bigonzo"... a rugantì "na botta e via!"
riise 5,5 spinge e ci prova. Ma non è quello di Liverpool.... è un anno che ci raccontano di quanto fosse forte il Riise di Liverpool... aspettamo!
de rossi 5 partita indegna, si impegna ma sbaglia l'inenarrabile. Gli vogliamo bene, ma non si accorge che la sua (e non solo) scelta di giocare contro Spalletti sta mettendo in difficoltà e in ansia i tifosi della Roma, del quale dice di essere anche lui? Comunque si fà mettere in mezzo dalla mediana clivense. Complimenti!
brighi 5 chi cazzo sei? Ma fà come Emerson al posto del quale sei venuto: rescindi il contratto e smetti col calcio che non fà per te!
baptista 5 non salta l'uomo, tranne che in qualche rara occasione. Crea qualcosina su punizione, ma non incide. E' stato un piacere... adieu!
perrotta 5 eccone nantro! Inciampa sul pallone! In serie "A"!!!! E mica al novantesimo... no al decimo del primo tempo. E' un pugile suonato, è un limone spremuto. E' una bravissima persona... ma lo sono anch'io e non insulto il calcio stando in serie "A"!
taddei 5 Chi? Ah ah ah... quello preso a parametro zero dal Siena... bravo. Adesso apri la finestra e cambia aria!
Totti 7 è l'unico che si impegna. Rientra a centrocampo e ci prova sempre, ed è l'unico veramente infortunato. Quando smetterà non dovremmo organizzargli una partita d'addio, ma una lettera di scuse. Tutti! Ha bruciato una carriera potenzialmente storica per stare nella Roma, e in cambio ha ottenuto pochissimo.... Grazie di esistere. Nessuno è degno di guardarti in faccia! Scusaci!

spalletti 4 ancora col 4-2-3-1? Ma che se l'è sposato? Non ha il polso della squadra e si vede benissimo. Se chiede il tiro i giocatori passano la palla indietro, quando chiede di difendere la Roma attacca, se chiede di andare avanti la squadra arretra. Non lo vogliono più, è palese! Però lui allo stipendio non ci rinuncia. Vanno bene i Homportamenti, ma il Honto in Banha l'è ben altro... vero capocciò!

Sostituzioni


menez/taddei 5 entra e dopo venti secondi già sta per terra. Ogni tanto inventa qualcosa, ma conosce personalmente ogni singolo filo d'erba dell'olimpico. Ha doti di giardinaggio.
vucinic/perrotta 5 chi l'ha visto? Mah, forse all'ultimo secondo crea qualcosina, ma è tardi. Strano vè?
cassetti/motta 6 dopo la ricca figura di merda contro la Fiorentia Viola, almeno non sfigura ed è l'uomo che và più vicino al goal. Ha un po' di attributi. Speriamo che spalletti non se ne accorga altrimenti glieli fà ingoiare pure a lui!

venerdì 1 maggio 2009

Roma-Chievo: l'arbitro

Antonio Damato (Barletta, 15 Agosto 1972). Arbtro giovane, delle nuove leve del dopo Calciopoli, fu fatto esrodire in Serie "A" nel Dicembre del 2006, match Catania-Udinese 1-0. L'ultimo precedente è recente e risale allo 05 Aprile 2009, allorquando giuocammo il match casalingo contro il Bologna, imponendoci per due a uno, grazie alla doppietta su rigore del Capitàno, intervallata dal pareggio dell'improbabile ex Marazzina.

Roma-Chievo: i precedenti.

Ci risiamo. Dopo la brutta battuta d'arresto di sabato scorso e la travagliata settimana, si ricomincia. La settimana appena trascorsa verrà certamente ricordata come una delle peggiori della storia recente della compagine romanista. Iniziata col comunicato notturno di Sabato scorso che annunciava il ritiro fino ad ottenimento di risultati migliori, è continuata con l'accavallarsi di voci circa un imminente passaggio di proprietà del pacchetto di maggioranza della Roma, ora in mani svizzero tedesche, ora in mani italiane. Intanto il ritiro imposto col pugno di ferro, fatto alle spalle del mister, è stato sospeso, sempre alle spalle del Mister, dopo tre giorni grazie all'incontro Rosella Sensi-Totti&De Rossi. Il risultato è uno Spalletti letteralmente infuriato col mondo, i tifosi infuriati come e con lui e Pippo Marra che parla di Squali travestiti da sirene, e di come possa farsi garante lui stesso di Rosella Sensi. Insomma in questo clima non proprio idilliaco torniamo al campionato: il calendario ci mette davanti il Chievo Verona di Di Carlo in piena bagarre salvezza, ben in forma e con un Pellissier devastante. La memoria ci riporta al primo incontro in Serie "A" tra la Roma e il Chievo all'Olimpico di Roma. Era domenica 28 Aprile 2002, ultima in casa della Roma scudettata, contro la sorpresa del campionato, il Chievo di Del Neri già sazissimo della stagione appena conclusa, scende in campo una Roma tardivamente famelica: è chiaro come lo scudetto sia andato, all'epoca si credeva a Milano sponda Inter, poi si scoprì che sarebbe andato a Torino sponda Juventus. Dopo l'amaro zero a zero contro il cantiere Milan, solo un miracolo nelle ultime due giornate avrebbe potuto confermare la Roma in vetta all'Italia. Quel pomeriggio, agli ordini di Collina di Viareggio, si presenta Top Gun Montella che con una perentoria tripletta liquida il Chievo, chiuderanno il conto Cassano ed Emerson per un netto cinque a zero che non fà altro che aumentare il rimpianto per quello che in quella stagione si sarebbe potuto fare e non si è fatto. A fine partita la Sud tutta chiederà il giro di campo, si presenterà il solo Aldair convinto che quella sarebbe stata l'ultima partita con la gloriosa maglia numero sei della Roma. Il nervosismo è palpabile. Quella fu una stagione di enormi rimpianti, iniziata con un ammutinamento della squadra per soldi e finita col nervosismo del pubblico per quello che avrebbe potuto essere e non fu. Coincidenze?