E' finita! Definitivamente e nel miglior modo possibile una delle stagioni più amare della Roma. Ad inizio stagione sembrava dovesse essere LA stagione (tricolore per intendersi!), invece si è chiusa con un anonimo e disdicevole sesto posto. In quest'ultima trasferta stagionale abbiamo ritrovato la nostra Roma. Disinvolta, spavalda e padrona del campo. Dopo pochi minuti dal fischio d'inizio Taddei, ben lanciato da Capitan Totti, si trovava a tu per tu con Dida, calciava molto bene, ma, anche con l'aiuto della Fortuna, l'estremo rossonero deviava di tacco in angolo. Era il preludio di un dominio assoluto, sia pur in una partita dai contorni strani, giocata sotto ritmo, in un caldo asfissiante, col pubblico di casa diviso tra l'addio a Maldini (Bellissime le magliette con le quali la Roma è entrata in campo, per omaggiare il Capitano Milanista), le contestazioni alla società e, persino, al loro stesso capitano nella giornata dell'addio. La Roma è padrona del campo e, quando i fantasmi del recente passato si fanno vivi (ovverosia lo squagliarsi alla mezzora) arriva il goal romanista. Punizione dal limite: Pizarro per l'accorrente Riise che di sinistro piazza all'incrocio dei pali alla sinistra di Dida. Stessa porta del goal di San Siro del Marzo scorso. La Roma chiude il primo tempo giocando letteralmente al gatto col topo. Le notizie che arrivano da Bergamo sono sconfortanti, col vantaggio rosanero, e da Genova un po' meno, con la Sampdoria che ha ribaltato il risultato contro l'Udinese. A questo punto la Roma deve solo guardarsi dal Palermo.
Nel secondo tempo Ancelotti (anche lui al passo d'addio col Milan) sostituisce un evanescente Beckham con Seedrof e imposta i diavoli con un "romansita" 4-2-3-1, mentre la Roma, per la prima volta da quando c'è Spalletti gioca con un classico 4-4-2. Il Milan allarga molto bene il gioco, costringendoci nella nostra area di rigore, se non addirittura nella metà campo avversaria. Al trentesimo, dopo vari tentativi del Milan, sui quali è bravissimo Arthur, una percussione centrale di Inzaghi viene respinta malamente da Gusmao sui piedi dell'accorrente Ambrosini. Uno a uno e, contemporenai pareggi dell'Udinese a Genova e del Palermo a Bergamo. A questo punto tutto sembra essersi messo contro di noi: anche perchè Spalletti è costretto a far uscire uno stremato Juan (buona partita, ma intervento al limite del rigore su Inzaghi per un suo stesso liscione), per Diamoutene, Cassetti (a causa di un colpo di calore) per Filipe e uno spento Vucinic per Menez. Quest'ultima si rivelerà la mossa vincente. Menez ben duetta e con Totti e con Riise. Una prima fuga del francesino è ben fermata da Favalli, ma sulla seconda, dopo uno scambio col norvegese, brucia l'ex capitano laziale e fulmina Dida sotto la pancia. Uno/Due e tutti a casa? Macchè... Nemmeno il tempo di centrare che il Milan, con una combinazione stretta, rientra in area e, sempre con Ambrosini, trova il secondo pareggio. Sembra essersi messa per il peggio. Tutti aspettiamo, rassegnati, il goal del Palermo a Bergamo che, inevitabilmente, arriva. Fortunatamente viene annullato.
Al minuto di grazia numero 41 del secondo tempo, mentre l'aria era da pareggio annunciato, arriva un'altra punizione. Sempre il Pek batte, ma questa volta a favore di Totti che, col destro, insacca, alla sinistra di Dida (questa volta colpevole).... tre a due per noi e ora veramente tutti a casa. Il tempo di registrare un rigore non dato al Milan, per fallo di Motta su Jankulovsky, la seguente espulsione di Ambrosini per proteste, e poi inizia la "festa" per l'addio al calcio di Maldini: La Sud milanista espone uno striscione polemico verso il festeggito, sottolineando come l'unico LORO capitano fosse stato Baresi, intanto contesta Berlusconi, invitandolo a spendere o ad andarsene, Leonardo và ad abbracciare Maldini che, un po' arrabiato, lo allontana a malo modo, intanto nella curva milanista compare lo striscione (riferito al povero De Falchi): "Noi colpiti in flagranza, voi colpiti al cuore!".... A fine partita Maldini non potrà fare a meno di dire: "Orgoglioso di non essere uno di loro!"
Pagelle
Arthur 6 meriterebbe un bell'otto per le parate strepitose fatte prima di prendere da pollo il goal dell'uno a uno. Deve crescere, ma secondo me non è così scarso come si racconta.
Motta 7 non si fà saltare mai, difende e rincorre. Sembra essere tornato quello di febbraio.
Juan 7 ci mette l'anima e il corpo. Finchè LUI è in campo la Roma non balla praticamente mai in difesa, Di una calma olimpica dà sicurezza al reparto.
Mexes 7,5 bellissima partita, fatta di anticipi e fisico. Che per caso ha voluto crearsi uno spot per la sua prossima futura squadra?
Riise 8 San Siro gli porta bene. Segna il primo goal e propizia il secondo. Quando si sgancia è pericoloso e quando difende è un armadio.
Taddei 6,5 ha una ghiottissima occasione a inizio partita. Nel primo tempo devasta tutta la fascia, con velocità e tigna. Alla lunga paga il caldo.
Pizarro 7,5 gran catalizzatore di gioco. Non disdegna il calcione se c'è da allontanare il pericolo, ma quando non ricorre al calcione, la Roma esce palla al piede. Assiste in modo magistrale i cecchini delle punizioni del primo e terzo vantaggio.
Brighi 6 forse un po' scolastico. Tenta le incursioni che lo resero devastante a Milano contro l'Inter, ma non è più lo stesso da qualche mese a questa parte. Quando entrerà Filipe ben lo supporterà.
Cassetti 6 copre bene le discese di Riise, ma non incide molto in avanti. Esce disidradato.
Vucinic 5,5 svagato e svogliato, si dimostra cattivo solo al ventesimo del primo tempo, poi si addormenta e non salta mai l'uomo.
TOTTI 8 Immensa partita. Gran catalizzatore di gioco, non spreca nemmeno un pallone e si porta a un goal da Giampiero Boniperti.
Spalletti 5 imposta benone la squadra e azzecca i cambi. Gli diamo cinque perchè avrebbe dovuto tirare fuori il 4-4-2 molto prima. Forse a quest'ora ce la saremmo giocata, almeno con la Fiorentina.
Sostituzioni
Filipe/Cassetti 6 nel 4-4-2 odierno non sfigura. E' certamente ben coperto in una partita dai ritmi blandi, ma non commette errori.
Diamoutene/Juan 6 partita ordinatissima, come sempre da quando è con noi. Tutti vorrebbero madarlo via, sinceramente i motivi ci sembrano quantomeno misteriosi.
Menez/
Vucinic 8 FINALMENTE. Lo aspettavamo così da inizio campionato. Un crack sulla partita. Salta l'uomo, segna un goal e costringe Maldini a un salvataggio di rara bravura a un minuto dalla fine della carriera. Ottimo.
