domenica 22 marzo 2009

AS Roma. Il Punto


La situazione si stà facendo complicatissima: le contemporanee vittorie odierne di Fiorentina (in casa 1-0 col Siena, non meritando) e del Genoa (in casa 2-0 con l'Udinese, aiutata da Ayroldi, annotare please) ci stanno relegando a un tristissimo sesto posto, con cinque punti di ritardo dai grifoni e tre dai gigliati. Per una squadra partita e quotata con ben altre ambizioni il tutto ha il sapore amaro di una disfatta. Oltretutto nella stagione che può, non a torto, definirsi del dopo calciopoli, ammantando del sospetto della solitudine i precedenti e meritatissimi secondi posti conseguiti nel biennio 2006/08. Purtroppo la società è stata SEMPRE chiarissima: il mercato della Roma dipende esclusivamente dai risultati e gli incassi conseguiti dalla squadra in campo. Quindi un non ingresso nella prossima Champions League significherebbe dover cedere almeno due dei giocatori con maggior mercato. Nella vulgata tutto ciò verrebbe visto come una disfatta totale, purtroppo, più passa il tempo, più mi convinco che non sia necessariamente una disfatta. Mi spiego: la Champions, pur regalando notevole visibilità, prestigio e soldi, assorbe una quantità immane di risorse tecnico-psichiche; richiede, comunque, una rosa vastissima, con conseguente aggravio di spese, e non garantisce alcunchè, in quanto, sin dal girone eliminatorio, non mette mai investimenti onerosi, al riparo da brutte sorprese; storicamente la Roma, ogni qualvolta abbia avuto la necessità di "rifondarsi" e ripartire da quasi zero ha regalato al proprio pubblico stagioni divertenti e ricche di soddisfazioni: a memoria ricordo le annate 1987/88, 1989/90 e, per continuità, 1990/91, 1994/95, 1997/98 e la recente 2005/06. Iniziate con campagne acquisti non da tutti ritenute all'altezza, si dimostrarono stagioni al di sopra delle più rosee aspettative. Ecco, forse, una mancata qualificazione Champions potrebbe essere una ghiotta occasione per riuscire a risolvere qualche equivoco, riuscendo persino a monetizzarlo; purtroppo chi scrive ha ancora negli occhi e nella memoria le occasioni perdute di far fare qualche soldo alla Roma cedendo giocatori palesemente alla frutta, ma tenuti per affetto: Batistuta, Carboni, Petruzzi, Fonseca, Balbo, Giannini, Moriero... Ecco, qualora la Roma dovesse non arrivare quarta, avrebbe l'occasione per farsi pagare qualcuno che quì sembra stia iniziando a fare il suo tempo: Taddei, Mexes, Doni, Panucci (un caso a parte), Baptista, Menez, Vucinic, Pizarro, Aquilani, Cicinho, Juan. Persone che, a loro modo, stanno dimostrando come a Roma e alla Roma non possano dare molto di più di quanto abbiano dato finora. Purtroppo le loro occasioni le hanno avute per vincere il campionato e per pensare concretamente alla finale di Champions, le hanno sprecate. Certo lo scudetto dell'anno scorso ci fu letteralmente biscottato dall'Inter, ma la colpa che non perdonerò MAI a quella squadra fu quella di essersi messa nelle condizioni di farselo rubare: non ci si riduce sull'1-0 in casa col Livorno a dieci minuti dalla fine, non ci si fà infilare due goals in un quarto d'ora dall'Empoli, negli scontri diretti, se capita un'occasione per segnare, bisogna farlo, non si può pensare che potrebbe ricapitare.... Così come la Champions di quest'anno: molto probabilmente se Vucinic avesse segnato quel rigore avremmo pescato, come successo all'Arsenal, l'abordabile Villarreal, al 99% avremmo impattato sulla prossima inglese, tutto giusto, ma in Champions League, agli ottavi di finale, il goal che si è mangiato Julio Baptista non lo si sbaglia. Senza se e senza MA! Ricordiamo tutti la nazionale azzurra che vinse i mondiali nel 2006, non era certamente quella maggiormente tecnica di tutta la competizione: il Brasile del football hip hop di Romaldinho e Kakà, l'Argentina talento e fisico di Tevez&C.. la Francia, la Germania, l'Inghilterra: tutte messe in fila da Cannavaro, Buffon, Totti, De Rossi, Pirlo certo, ma anche da Iaquinta, Perrotta, Gattuso, Materazzi, Grosso...gente con i piedi letteralmente fucilati, castigati da madre natura, ma con due palle grosse come cocomeri. Chi si scorda come Cannavaro, ma anche Materazzi avessero deciso di non mollare nemmeno un millimetro di campo, nemmeno quello che sembrava il meno pericoloso, in quell'epica semifinale con la Germania? Ecco la Roma, a differenza di altre squadre, Juventus in testa (mi costa fatica dirlo) ha questa mancanza che adesso sta pagando: a parte qualche giocatore (i tre campioni del mondo che vanno tenuti a prescindere, più Motta, Riise, Cassetti, Brighi e forse basta) ha persone caratterialmente comprimarie, incapaci di mordere le caviglie. Il risultato è che basta un Poulsen o un Mellberg qualsiasi, che sono veramente due giocatori qualsiasi, un po' più famelici del solito che la Roma si scioglie come neve al sole. Ciò non toglie che per le prossime dieci giornate dobbiamo tifare tifare e tifare ancora, sperando nel miracolo.
A seguire le partite che mancano a Genoa (51 pt) Fiorentina (49 pt) e Roma (46 pt)

05 Aprile
Roma-Bologna
Atalanta-Fiorentina
Reggina-Genoa
11 Aprile
Lazio-Roma
Fiorentina-Cagliari
Genoa-Juventus
19 Aprile
Roma-Lecce
Udinese-Fiorentina
Genoa-Lazio
26 Aprile
Fiorentina-Roma
Bologna-Genoa
03 Maggio
Roma-Chievo
Fiorentina-Torino
Genoa-Sampdoria
10 Maggio
Cagliari-Roma
Atalanta-Genoa
Catania-Fiorentina
17 Maggio
Roma-Catania
Firentina-Sampdoria
Genoa-Chievo
24 Maggio
Milan-Roma
Lecce-Fiorentina
Torino-Genoa
31 Maggio
Roma-Torino
Fiorentina-Milan
Genoa-Lecce
Ultima nota a margine: come avete notato il Genoa ha chiuso con gli scontri diretti. La situazione è questa: con la Roma ha vinto in casa 3-1, ma ha perso 3-0 in trasferta, con la Fiorentina ha perso in trasferta 1-0 e pareggiato 3-3 in casa. Questo vuol dire che allo stato attuale è padrona del proprio destino, ma deve fare per forza un punto in più di tutte e due, ma che, soprattutto, la Roma deve non perdere a Firenze (o almeno perdere con non più di un goal di scarto, segnando almeno una rete) per poter arrivare quarta in caso di arrivo a pari merito.

sabato 21 marzo 2009

Roma-Juventus 1-4

Una cosa indegna.... capisco le assenze (11), capisco la poca forma ma prendere quattro fischioni in casa da questa Juventus non è da squadra che possa stare in serie A. Inutile raccontare la partita, basta descrivere i goals: Iaquinta al 37esimo, dopo aver ben ricevuto palla da Giovinco, che si è liberato con un abile tocco sotto di Mexes; l'ex centravanti dell'Udinese si libera bene dell'incolpevole Loria e con un destro a incrociare fulmina Doni sotto la Sud. La Roma ci prova, ma rischia più volte il raddoppio. Finisce il primo tempo e la Roma nel secondo entra in campo con un altro cipiglio, tipico attegiamento di una squadretta da quattro soldi; nonostante tutto trova il pareggio al terzo con Loria, su calcio d'angolo, sotto la Sud abile a girare al volo un cross dell'incosistente Filipe. Sembra che la Roma possa agguantare il pareggio, ma dopo dieci minuti un cross deviato malamente di testa da Riise trova Iaquinta lesto a colpire su dormita del francese e non uscita di Doni... due a uno e la partita finisce lì. Su calcio d'angolo Riise si fà scappare Mellberg che di testa insacca il tre a uno. A metà secondo tempo, sempre su angolo, l'immancabile Nedved tira al volo di destro alla sinistra di Doni. Quattro a uno per quelli che21 mesi fà stavano in B. Il tempo di registrare l'esordio di D'Alessandro (altro indizio di stagione fallimentare) e, a un minuto dal triplice fischio, di Stoian e ce ne andiamo con le pive nel sacco, capendo come, a questo punto, la destrutturazione e ristrutturazione della Roma non sia più un incubo, ma un auspicio!


Pagelle


Doni 5 prende quattro goal su altrettanti tiri, sul secondo è colpevolissimo. VUOI USCIRE UNA VOLTA NELLA VITA?
Panucci NG torna capitano, ma non incide più di tanto. Utile solo per fare numero
Mexes 5 si fà scappare prima Giovinco, provocando il primo goal e poi Iaquinta, provocando il secondo. Quali altri disastri deve combinare? Cosa ce ne facciamo di un giocatore che una volta gioca da otto e un'altr da cinque (perchè siamo buoni!)
Loria 7 di gran lunga il migliore. E' fischiato dal pubblico, lui non si scompone, chiede scusa e segna il suo primo goal in maglia giallorossa, sotto la Sud contro la Juventus.... impazzisce di gioia e noi con e per lui! Non ha colpe nella debacle!
Riise 6 si salvicchia come centrale non s fà scavalcare ma è un po' troppo timido in avanti. Almeno si salva
Brighi 6 cerca di tenere in piedi il centrocampo, fuungendo da interditore e da regista. Certo fà il compitino suo e poco altro. Sono altre le assenze.
Filipe 5 NON E' UN GIOCATORE DI CALCIO! Stampatelo e scrivetelo sui muri. Evanenscente, parte benino, ma poi scompare, si fà mangiare da Poulsen-Mellberg. Non serve MAI il giocatore sulla corsa, anzi spesso lo costringe ad arretrare per andare a riprendere le sue idee geniali!
Tonetto 5,5 Spalletti lo prova ala destra e l'esperimento non ottiene alcun risultato. Ogni tanto salta l'uomo, ma poi non sà che farsene. Riproponiamolo difensore e poi disfiamocene di CORSA!
Baptista 4 ennesima prova incosistente della "Bestia". Può un animale giocare a calcio? NO. Infatti non la struscia MAI. E se lo fà, fà danni!
Menez 4 se, e sottolineo se, salta l'uomo, cade come una pera cotta. Ci docno che abbia numeri e capacità. In una stagione li ha tenuti ben nascosti. L'arte del nascondismo anche stasera si è appalesata sui piedi incosistenti di questo mezzo giocatore.
Vucinic 4 un fantasma, un ectoplasma, una nullità. Incosistente, incapace di dare il minimo di profondità alla Roma, se tira la destinazione del pallone è un terno al lotto. Chi lo vuole? Chi lo vuole se lo prenda... noi lo accompagnamo volentierissimi!


Spalletti 6 la Roma non è messa male (Forse Tonetto ala ce lo avrebbe potuto risparmiare) è pure volenterosa, ma stasera sembra una provinciale che stia dispputando un campionato al di sopra delle sue più rosee aspettative. Se questi sono i suoi miracoli tornasse a Udine chè quella è la sua dimensione.


Sostituzioni

Montella/Loria 5 non è più un calciatore, appendesse lo scarpino al chiodo e si ritirasse. Vederlo così dispiace da morire, ma poi se penso quanto costa dispiace anche di più.
D'Alessandro/Menez NG di lui si dice un gran bene, ovviamente non ha il tempo di dimostrarlo, ma qualcosinà fà vedere. Speriamo che mantenga le promesse così la Roma può levarsi qualcuno di mezzo!
Stojan/Vucinic NG il tempo di vederlo esordire e basta.

venerdì 20 marzo 2009

Roma-Juventus: l'arbitro

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973).Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04. Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
L'ultimo precedente con la Roma risale allo 08 Febbraio 2009 allorquando la Roma affrontò e battè il Genoa per tre a zero. Di quella partita si ricorda sì l'espulsione alla fine del primo tempo di Mister Gasperini e, cosa più grave, di Rodrigo Ferrante Taddei al trentesimo del secondo, con la Roma già sul due a zero.

Roma-Juventus: i precedenti.

Di precedenti dai quali attingere ce ne sono tantissimi. Personalmente vorrei tornare indietro di qualche annetto: 22esima giornata della stagione 1930/31, Domenica 15 Marzo 1931, agli ordini del Signor Carraro di Padova si incontrano, sul prato di Campo Testaccio, due formazioni che, a loro modo, sarebbero entrate nella storia dei loro clubs. La Juventus che avrebbe vinto cinque scudetti di fila, e la prima Roma, che avrebbe sfiorato lo scudetto per tre anni, arrivando seconda per un punto ogni volta, a vantaggio della Juventus, dell'Inter e del Bologna. Quel giorno allo Stadio di Roma non và in scena un match, ma un trattato di epica calcistica. Dopo soli sei minuti la mezzala romanista Lombardo apre le marcature. In tutto il primo tempo la Roma spinge, ma la Juventus tiene botta e si fà spesso pericolosa. Ma poi arriva l'intervallo, la leggenda narra di come Fuffo Bernardini temesse che la squadra potesse farsi prendere dalla folle tentazione di accontentarsi e, nell'entrare in campo, avesse detto: "Chi dalla lotta desiste è una figura molto triste!".... fu allora che l'altra anima romanista, Attilio Ferraris, popolare e borghiciana continuò dicendo: "E chi desiste dalla lotta è 'n gran fijo de 'na mignotta!". Quelle parole entrarono nel cuore di ogni singolo romanista e nella storia della vulgata del tifo giallorosso. Fatto stà che nel secondo tempo da una parte c'erano 11 campioni, dall'altra 11 lupi! Al quinto minuto "Sigghefrido Sciabbolone" Volk raddoppierà; ma ai lupi, galvanizzati dalle parole del saggio Bernardini e del popolare Ferraris, il due a zero non bastava, come famelici fiere bramavano sangue calcistico dalle malcapitate zebre: lo stesso Bernardini al dicisettesimo, al 34esimo Fasanelli e al 43esimo ancora Bernardini fissarono il risultato sul tabellino e nella storia! Roma-Juventus 5-0. Quella partita sarebbe diventato il titolo di un film girato nel mondo del calcio, con tutta la Roma ad interpretare se stessa, e avrebbe dato l'ispirazione al primo inno dedicato alla maggica! Eccolo

martedì 17 marzo 2009

Il Punto


La partita con la Samp è stata probabilmente la più difficile della stagione. No, non credo sia un'esagerazione. Non dev'essere affatto semplice scendere in campo dopo l'eliminazione di mercoledì scorso, provare a recuperare le forze dopo una partita eroica che per un soffio non è diventata un trionfo. Potremmo dire tutto quello che vogliamo, del fatto che sono giocatori stra-pagati, professionisti abituati a certe cose... ma dobbiamo guardare in faccia la realtà: uscire in quel modo dalla Coppa fa male. Tanto. Il Capitano ha sintetizzato benissimo: "Era meglio perdere 3-0", sì. Perché uscire dopo una vittoria è una cosa assurda e perché chissà quando ci ricapiterà una finale all'Olimpico. A questo tumulto di emozioni, aggiungete anche la solita lista interminabile di infortunati e squalificati... insomma, presentarsi a Genova in quelle condizioni è stato un rischio enorme. Eppure siamo partiti bene, la Bestia mette dentro un gol simile a quello che si è divorato con l'Arsenal e fa reparto da solo. Complici un Menez inesistente (qualcuno per cortesia ci dica che fine ha fatto quel fenomeno ammirato in dicembre) e un Vucinc come al solito poco cattivo in fase di attacco. Ma anche per lui giocare questa partita, dopo aver fallito il rigore contro l'Arsenal, dev'essere stato difficilissimo. Ora però è bene voltare pagina, anche se bisogna capire una cosa: com'è possibile che la lista degli infortunati si allunga ogni giorno di più? Per un giocatore recuperato, almeno 3 o 4 si fermano e Spalletti non può mai togliersi la soddisfazione di schierare la formazione titolare, che a questo punto forse non si sa più nemmeno qual è. I casi più spinosi sono quelli di Totti e Aquilani: si può avere un'idea, anche approssimativa di quando torneranno? Ma è normale che ogni volta che si fa male qualcuno nella Roma non si riesce a capire quando rientrerà in campo? Attualmente la formazione anti-Juve è un rebus. Pensate solo ce stiamo a martedì e non abbiamo idea se Totti giocherà oppure no. Questa sequela di infortuni svilisce totalmente il lavoro della società, che ha faticato non poco per dare al mister una rosa da scudetto che nei fatti non ha mai potuto utilizzare al pieno delle sue forze. Perché? A questo punto la risposta non può essere solo sfortuna. Sabato sera ci aspetta un'altra partita da Lupi. Riempiamo ancora l'Olimpico e gridiamo FORZA ROMA nelle orecchie dei gobbi, alla faccia di tutto e tutti. DAJE!

domenica 15 marzo 2009

Sampdoria-Roma 2-2

Un' altra non vittoria, la terza consecutiva (da quando "Il Romanista" non è più in edicola non ne và bene una!), ma questa volta era ampiamente preventivabile, anzi, forse, un pareggio poteva essere tranquillamente considerato un risultato da tenere. La Roma entra in campo con il sangue negli occhi, falcidiata da undici assenze e col morale sotto i tacchetti, ma, nonostante tutto, è padrona del campo. Dopo un'azione di Stankevicius, ben parata da Doni, Tonetto (ben tornato) crossa dalla sinistra per Julio Baptista, ben appostato al centro dell'area di rigore e, lesto come una faina, di interno destro insacca alle spalle di Castellazzi. Sono passati sette minuti e per la Roma sembrano definitivamente alle spalle le tossine di Arsenal; ma, purtroppo, non è così perchè la Sampdoria si riprende e comincia a farsi pericolosa con la sua coppia d'oro Cassano/Pazzini, ben supportata da Franceschini, subentrato, al ventesimo, all'infortunato Stankevicius. E così al 25simo la Samp pareggia: bella giocata sull'out destro di Cassano su un incolpevole Diamoutene, cross al centro per il perentorio stacco di testa di Pazzini ed è goal. La Roma reagisce, con una gran punizione di Pizarro, ben parata da Castellazzi. Purtroppo Motta si fà prendere dalla foga e si becca un'ammonizione ingiusta in attacco. Da questo momento Motta è nervosissimo. La Roma ci prova, ma la Sampdoria ci riesce: al 42esimo tiro raso terra dalla destra di Franceschini, Doni respinge come peggio non potrebbe, direttamente sui piedi di Pazzini che, da solo a porta vuota, non si fà pregare e mette in goal. Sul 2-1 per i blucerchiati si chiude il primo tempo. Nella ripresa entra un'altra Roma, molto più concentrata di quella vista nel secondo tempo, ma Motta è ancora nervosissimo e Menez assente ingiustificato, così il buon Marco commette il secondo fallo in attacco e il giallo, questa volta, è inevitabile. Rosso! Al venticinquesimo Baptista conquista una punizione sulla destra, la batte Pizarro, che pesca Tonetto dall'altra parte dell'area di rigore sul quale il già ammonito Franceschini commette fallo, Rosetti indica il dischetto e ammonisce Lucchini. Salgono le proteste di Mazzarri che è invitato a prendere gli spogliatoi anzitempo. Si presenta la Bestia e con una fucilata in alto a destra di Castellazzi fissa il risultato sul 2-2. Nel finale la Roma paga le scorie di Champion's e l'uomo in meno. Spalletti fà entrare il giovane difensore Crescenzi e il non più giovane attaccante Montella, Doni para due volte su Pazzini e la partitafinisce 2-2. Tutto sommato un buon punto: certo il furto di Sabato del Genoa a Cagliari peserà!

Pagelle


Doni 6 per le parate meriterrebbe otto, ma quella respinta in occasione del 2-1 di Pazzini gli costa due punti!
Diamoutene 6,5 ben concentrato, non si fà intimorire ed è possente negli stacchi di testa. Purtroppo resta impalato a guardare Cassano in occasione dell'1-1
Panucci NG fà sentire la sua esperienza e guida al meglio la difesa. E' un po' responsabile in occasione dell'uno a uno
Riise 7 dopo il 12 meritato con l'Arsenal torna sulla terra, ma è grandissimo. Altro che scarto!
Motta 5 la sua prestazione meriterebbe anche un sette, ma per un difensore farsi espellere per due gialli presi in attacco è una cosa fuori dal mondo!
Birghi 6,5 solito motorino di centrocampo, sà fare il regista e l'interditore, sà ribaltare l'azione e proteggere la difesa. E' propositivo, e adesso scopriamo che c'era chi lo avrebbe voluto mandare via.
Pizarro 7 Prende in mano la situazione del centrocampo, e non si fà saltare (quasi) mai. Scodella al centro la palla da cui nasce il rigore del pareggio romanista.
Tonetto 8 è un voto di stima quello che gli diamo. Entra in tutte e due le azioni del goal ed è il primo a festeggiare Baptista dopo il pareggio. Grandissimo TMAX!
Baptista 7 capisce quanto abbia fatto pietà mercoledì e oggi si carica la Roma sulle spalle e comincia a tirarla fuori dal pantano decidendo che questa partita non la si sarebbe mai e poi mai dovuta perdere.
Menez 4 assente ingiustificato, non si propone, cade in terra a ogni piè sospinto e non salta l'uomo. Quello di Dicembre/Gennaio è un pallido ricordo che ora sembra non esserci più
Vucinic 6,5 dà quella profondità che serve e salta spesso l'uomo. Un po' troppo evanescente al momento delle conclusioni. Comunque bravo


Spalletti 7 riconosce i meriti ai tifosi della Roma, ringraziandoli per la festa preparata ieri a Trigoria, e riesce a far loro dimenticare, almeno psicologicamente, la beffa dell'Arsenal. Capisce di aver sbagliato nell'aver fatto entrare troppo tardi Montella. Umile e preparato!


Sostituzioni


Crescenzi/Menez NG Spalletti è così disperato dall'inconsistenza di Menez da preferirgli un esoridente terzino che, a parte qualche sbavatura, non sfigura, ben protetto a fare l'ala negli ultimi 11 minuti più recupero
Montella/Vucinic NG Entra un po' troppo tardi, ma dimostra un certo qual dinamismo.

venerdì 13 marzo 2009

Sampdoria-Roma: l'arbitro

Roberto Rosetti (Pecetto Torinese 18 Settembre 1967). E' considerato il miglior arbitro italiano attualmente in circolazione. A livello internazionale raccoglie grandi e diffusi consensi, mentre a livello nazionale è considerato un po' troppo casalingo, soprattutto nei confronti delle "grandi". Ce lo ricordiamo perchè nel Giugno 2003 diresse la finale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan, in modo quanto meno dubbio, espellendo Cassano che gli si rivoltò col più classico gesto delle corna. Ma ce lo ricordiamo, anche, come freddo e amichevole nel famoso derby sospeso del Marzo 2004. Purtroppo non è indimenticabile nemmeno quello che successe nella scorsa stagione, allorquando fu chiamato a dirigere Inter-Roma, match clou per lo scudetto, e espulse Mexes, applicando in maniere fiscalissima il regolamento, mentre non fece altrettanto allorquando Burdisso entrò come un assassino su Taddei. L'ultimo precedente in trasferta non ci arride, in quanto risale a Domenica 01 Febbraio 2009, Reggina-Roma 2-2. Di quella partita non si ricordano soverchie colpe arbitrali, quel pomeriggio bastò la Roma a complicarsi la vita, con la folle scelta di inserie Loria sull'1-2, decisione che fruttò ai calabresi un insperato pareggio. Attenzione, interessante sarà studiare anche l'arbitraggio di Orsato in Fiorentina-Inter: da quella direzione verranno molte indicazioni circa la piega che potrà prendere e la corsa per il tricolore e quella per il quarto posto; da tenere sott'occhio Gervasoni Sabato pomeriggio per Cagliari-Genoa.

Sampdoria-Roma: i precedenti.

Domenica si ricomincia, la nostra Roma andrà a Genova nella casa dell'ex Cassano, falcidiata dagli infortuni e col morale sotto i tacchi, dopo la beffa all'ottava serie contro l'Arsenal. Una piccola nota a margine: ieri sera mi sono imbattuto in "La Juve è sempre la Juve" su T9, in chiusura, mentre lanciavano "Battito Giallorosso", un opinionista della trasmissione ha voluto complimentarsi con la nostra amata squadra per la partita di Mercoledì: evidentemente erano complimenti meritati e veritieri. Dicevamo: dobbiamo assolutamente riprendere il cammino verso il quarto posto; questa squadra, questa piazza e questa società non devono assolutamente rimanere fuori dall'Europa che conta. Sarebbe un insulto al calcio. Ed è per questo che sosteniamo a piene mani l'iniziativa partita dalla trasmissione "Te la dò io Tokyo", sostenuta da tutta "Centro Suono Sport" insieme agli Ultras Romani, specificatamente nella persona di William "Spadino" Betti, di andare, tutti noi romanisti, a Trigoria domani mattina a far sentire il nostro calore, il nostro affetto e anche la nostra riconoscenza alla squadra e per aiutarla ad andare a prendere almeno il quarto posto! La trasferta di domani è tra le peggiori che, al momento, ci sarebbero potute capitare: la Samp è in forma smagliante, e con Pazzini ha trovato il giusto compagno d'attacco a Cassano. Ma non dobbiamo considerarci già sconfitti perchè il precedente che vogliamo ricordare ci arride: era il 26 Novembre 2006, stagione stranissima, con la Juventus in serie B, il Milan penalizzato e concentrato solamente sulla Champions (che poi avrebbe vinto), era palese come l'Inter sarebbe stata l'unica pretendente al titolo. Nonostante tutto la Roma quell'anno arrivò buona seconda (anche al netto delle penalizzazioni!) e riuscì a sostenere ben bene Totti fino a fargli vincere la Scarpa d'Oro. Proprio la trasferta di Genova fu una delle tappe di avvicinamento all'unico trofeo personale mai vinto da un giocatore della Roma. Si era già capita l'antifona quando Totti, ben lanciato in profondità, aprì le marcature romaniste. Seguirono il pareggio, momentaneo, di Volpi, poi i goals di Perrotta e Panucci. Così finì il primo tempo. Ma nel secondo tempo Eupalla capì che il suo Achille (infortunato al tallone, altra affinità di Totti col semidio bello come il Sole, invincibile ed eterno) quel pomeriggio avrebbe dovuto rafforzare ancor di più la sua presenza nella pietra degli annali del calcio: un cross di Cassetti dalla destra sembrava perso, ma una luce in quel momento è scesa dall'alto dei cieli e ha illuminato il CAPITANO che con un sinistro al volo, quello del tallone infortunato, lo guidava ad accarezzare docilmente la palla, fattasi geisha ai piedi del suo shogun, e con un tocco vellutato di esterno la menava alle spalle del portiere della Sampdoria, inutilmente proteso in un umanissimo tuffo, tuffo troppo umano per opporsi alla volontà degli Dei calcistici, ancora una volta fattisi uomo in TOTTI. La storia racconterà di un goal di Flachi su rigore e di un'altra occasione sprecata dai Blucerchiati in chiusura, ma dopo quel goal il calcio non fu mai più lo stesso!
Godetevelo!

giovedì 12 marzo 2009

Roma-Arsenal 1-0 (7-8 dcr).

E così anche la Champions è andata.... inutile raccontarsi due ore di battaglia, due ore nelle quali la Roma ha dimostrato di essere la squadra più forte d'Italia, essendo l'unica in grado di battere nei novanta minuti una squadra inglese in questa edizione della Coppa dalle grandi orecchie. Perchè questa serata ce la ricorderemo per sempre, dal goal dell'infortunato Juan, alla prestazione maiuscola di Riise, inventato e scoperto centrale, agli stop mancati di Julio Baptista, fino al tutore del Capitàno, alle sue lacrime, alle lacrime di Dedè Diamoutene.... non dimenticheremo nulla, nemmeno le virgole. Così come chi, come me, c'era, ricorda ogni virgola della maledetta finale del 30 Maggio 1984. Quante coincidenze... quindi chi ha pianto sappia che non c'è niente da vergognarsi, chi ha sofferto, come me, sappia che è lo Sport e che le partite si possono anche perdere, anche perdere male, ma per farlo bisogna giocarle, e la Roma ha giocato e lo ha fatto bene!
Daje regà che in Champions dovemo tornacce, e alla fine je la faremo pure a vincela.... magari quando meno ce lo aspetteremo!

mercoledì 11 marzo 2009

NON PASSA LO STRANIERO!


Sarà una partita difficilissima.
Sventolate le bandiere, urlate a più non posso, tirate fuori le sciarpe, il cuore, l'amore per questi colori... ora più che mai, SCATENIAMO L'INFERNO!

lunedì 9 marzo 2009

Roma-Arsenal: l'arbitro.


Manuel Enrique Mejuto Gonzales nato a Le Felguera (Esp) il 16 Aprile 1965. Arbitro di notevole spessore ed esperienza, è considerato il miglior fischietto nel suo Paese. Nonostante la buona fama che lo accampagna è rimasto coinvolto in una spiacevole storia legata alle designazioni arbitrali per i mondiali di calcio del 2006, allorquando perse la possibilità di arbitrare, in quanto i due assistenti ai quali era stato abbinato (ai mondiali vige la regola della terna aribtrale fissa), si presentarono in palese sovrappeso e in condizioni fisiche non idonee alla direzione delle gare. Il suo posto fu preso da Medina Cantalejo.
L'ultimo precedente contro la Roma risale allo 02 Ottobre 2007, a Manchester, in occasione della sfida tra i mancuniani e la Roma, nel gruppo "F" della prima fase della Champions poi vinta dagli stessi albionici. Il risultato fu di uno a zero per i padroni di casa, con la Roma che, comunque, non sfigurò, sfiorando il pareggio con Mauro Esposito.
Più piacevole, invece, il precedente in occasione di un ritorno di un ottavo di finale di Champions tra Roma e Mejuto Gonzales: 06 Marzo 2007, a Lione la Roma gioca una delle più belle partite della sua storia ed estromette i favoritissimi gallici con un perentorio due a zero, maturato già nella prima frazione. Memorabile il goal con il quale il Capitàno aprì la serata, un colpo di testa di precisione su cross di Max Tonetto. Non male anche il secondo goal di Amantino.

Roma-Arsenal: i precedenti.

L'ottavo di finale! Ritorno.... obbligatorio vincere con (almeno) due goals di scarto. Dobbiamo fare l'impresa senza tantissimi, troppi calciatori: Cicinho (stagione finita), Cassetti, Panucci, Perrotta, De Rossi e poi i dubbi Pizarro, Totti, Aquilani... insomma una bella gatta da pelare. E non abbiamo precedenti con i gunners da raccontare, solo un pessimo 3-1 rimediato nella seconda partita della seconda fase a gironi della Champions League 2002/03. Nulla di che.... daje Roma daje!

domenica 8 marzo 2009

Roma-Udinese 1-1

Una bruttissima Roma salvata, dopo l'iniziale vantaggio al settimo del secondo tempo firmato Felipe, su calcio di punizione, malamente respinto da Doni, da Mirko Vucinic, subentrato all'infortunato Pek. Grande prestazione del montenegrino, l'unico a salvarsi in tutta la Roma. Le pagelle presentano un cinque collettivo per tutti, tranne che per Vucinic, l'unico che abbia dimostrato un po' di volontà. Due note a parte: una per Montella e l'altra per l'arbitro. Montella non è più un giocatore di calcio, si è letteralmente divorato due goals fatti. L'arbitro, invece, ci salva negando all'Udinese un rigore nettissimo per un fallo di mani netto in area di Mexes, su rinvio sbilenco della difesa di ieri pomeriggio, ma poi si rifà con gli interessi, (non) fischiamdo a senso unico, concedendo licenza di uccidere ai difensori friulani. Il risultato è stato l'infortunio (contrattura di secondo grado al flessore del retto femorale destro) al Pek e un'assurda espulsione per De Rossi, ammonito per proteste e, immediatamente, espulso con rosso diretto nella stessa azione.

venerdì 6 marzo 2009

Roma-Udinese. L'arbitro

Paolo Tagliavento di Terni. Nato il 19 Settembre 1972. Esordio in serie A datato 18 Maggio 2004, in Chievo-Bologna. Viene coinvolto in calciopoli, ma completamente scagionato.
L'ultimo precedente ci arride ed è datato 14 Gennaio 2009, recupero della partita sospesa per nubifragio il 29 Ottobre 2oo8, tra Roma e Sampdoria (turno successivo a questo), allorquando, grazie alla doppietta della Bestia, vincemmo due a zero. In questa stagione da ricordare anche la vittoria per 2-0 maturata in casa contro l'Atalanta il 28 Settembre e la vittoria per 1-0 ottenuta contro la Firentina il 30 Novembre sempre 2008.

Roma-Udinese: i precedenti.

Dopo la cocente delusione di San Siro, accompagnata dall'arroganza meneghina di impronta portoghese, culminata con la squalifica per il Capoccione e il deferimento per Daniele De Rossi (occhio che la squalifica arriverà giusta giusta per la sfida con la Juventus, guarda un po' le coincidenze!) la Maggica torna ancora in campionato, ospitando, Sabato 07 Marzo 2009 alle ore 16.00 l'Udinese di Marino. Orario insolito per esigenze televisive, che mal si conciliano con la necessità di far riposare la squadra in vista del ritorno degli ottavi di finale di Champion's League con l'Arsenal.
Il pallone racconta di una sfida tra Roma e Udinese datata 31 Ottobre 1998: anche allora era Sabato, ma in prima serata e la Roma era reduce da un'altra cocente delusione in quel di San Siro, avendo perso (3-2) malamente una partita dominata in lungo e in largo contro il Milan, con un rigore sbagliato dal giovin Capitan Totti.
Dicevamo, nella fredda serata autunnale di Roma si sfidarono Friulani e Capitolini, allora con le tifosorie gemellate. Alla fine d'un primo tempo sostanzialmente equilibrato la Roma trova il vantaggio con un goal di Eusebio Di Francesco. Il tempo di giorie e si và all'intervallo. Quel giorno chi scrive era in Curva Sud con un suo amico. Posti sotto lo striscione dei Boys stavamo amabilmente gustando la "cena": un panino con prosciutto e formaggio ciascuno, quando, dalla balaustra dei succitati Boys si affaccia un inquietante soggetto rapato a zero, sulla trentina, con bomber ghiaccio e gagliardetto dell'Italia cucito sul braccio che inizia a urlare: "Damme er panino, damme er panino!"... io, inquietato dall'episodio inizio a fare il vago, mentre chi mi accompagnava allo stadio lo guarda con aria di presa in giro e comincia a fargli, indicando il panino che stava mangiando, "Bono, mmhh....che lo voi?", portandosi l'indice destro sulla guancia. Ero terrorizzato dall'idea che il soggetto in questione scendesse e, sentendosi preso per i fondelli, ci scatenasse contro l'intero settore dei Boys, alchè decido di fare qualcosa e mi rivolgo al mio amico dicendogli: "Vabbeh, dai poveretto, vajelo a dà!", il mio amico mi guarda e fà: "Ma chi te se incula, ma vaje a dà er tuo! Qui ce sta er prosciutto de Parma e la provola....!"
Riprende il secondo tempo e la Roma dilaga: doppietta di Totti, il primo goal un sinistro al volo sotto la traversa, il secondo su rigore al 25simo del secondo tempo, intermezzata da un goal di Paulo Sergio. Il gemellaggio tra le tifoserie porrà fine a un Sabato sera indimenticabile, con la Roma trionfante per 4-0!

martedì 3 marzo 2009

Inter e Roma: questione di stile

Una tifosa della magica ha caricato su Youtube questo video, davvero ben fatto, in cui troverete buona parte dei famosi "aiutini" di cui l'Inter ha usufruito negli ultimi 3 anni contro di noi... tanto perché siamo piagnoni...



Forza Roma, sempre.

lunedì 2 marzo 2009

DDR DIXIT

Questa settimana per l'editoriale lasciamo parlare Danielino nostro. Probabilmente non avremmo trovato parole migliori.

“Se dicessi che l’Inter non c’entra niente, e che si tratta solo di un problema di danno alla Roma, direi un bugia. Ripeto, ci sono dei precedenti, tanti. Ma è la gestione dell’arbitro in campo, sul calcio d’angolo vai a dirgli di guardare che mi tengono la maglietta, per cercare di aiutarlo. Parti, la maglietta te la strappano, te la tirano, ma lui sta li e ti guarda. Poi, arrivi a fare della considerazioni pesanti, sperando che sia solo scarso e disattento. Sicuramente l’arbitraggio in Italia è difficilissimo, ancora di più che negli altri paesi. Però, vengono tratti in inganno sempre nella stessa maniera, sempre dalle stesse parti. Allora, uno fa delle riflessioni che, magari, adesso, possono essere un po’ più pesanti di quanto non lo siano quando le si fanno con la mente più rilassata, ma che non portano a delle conclusioni differenti. Almeno a me. L’ho detto l’altro anno e c’è stato molto clamore dietro. Qui si arrabbiano tutti, ma io dico quello che penso, altrimenti qui non ci vengo. Quando vengo, dico quello che penso. Io lo spero vivamente, ma ho i miei dubbi che possa vincere uno scudetto con la Roma, che è il sogno più grande della mia vita. L’altro anno l’ho perso così. Quindi, il nervo sarà scoperto per tutta la vita”.

domenica 1 marzo 2009

Inter-Roma 3-3

Dispiace, indubbiamente. La Roma parte a spron battuto, col rientrante e perdonato Panucci (fino a fine campionato un difensore ritrovato, speriamo non si scansi), e con Baptista e Vucinic grandissimi frombolieri di movimento e qualità. Dopo le iniziali schermaglie, con la Roma assoluta padrona del campo, al 23esimo De Rossi, su cross dalla destra dell'eccelso Motta, insacca sotto la curva dei tifosi romanisti. E' una goduria immensa.... si teme il grande rientro dell'Inter ma è ancora la Roma a essere padrona del terreno di giuoco, soprattutto con Riise che sulla sinistra entra come una lama nel burro nel versante destro difensivo interista. Su lancio perfettissimo di Pizarro, al 29esimo, Riise supera in velocità, colpendolo alle spalle, Maicon, stoppa perfettamente, con un pregevole tocco sotto in velocità mette il pallone a rimbalzella sotto le gambe di Julio Cesar... due goals in sei minuti. Padroni assoluti a Milano.... e non è la prima volta da quando c'è il capoccione. Tutto ciò non fà altro che aumentare i rimpianti per una stagione nella quale la Roma si è autoinflitta una penalità di circa 10/15 punti. Vabbeh, ricominciamo. Il secondo tempo si chiude con l'Inter in palese affanno, ma che cerca di proporsi in avanti per ridare senso a una serata nella quale è palese come il tricolore che ha cucito sul petto e che riconfermerà quest'anno sia del tutto assolutamente immeritato.
Si ricomincia nella seconda metà con Mourinho che sostituisce Maxwell con Figo e Burdisso con Vieira, arretrando Cambiasso sulla linea di difesa. E' un' Inter che mette paura con Balotelli larghissimo su Motta. Dopo sei minuti uno svarione in fase di rilancio di Brighi libera Adriano che fà da perno davanti ai centrali difensivi della Roma e scarica sulla destra per l'accorrente Balotelli che di piatto insacca alla destra di Doni. Uno due.... si teme il paggio, ma al dodicesimo del secondo tempo Vieira perde palla a metà campo liberando Pizarro che appoggia per Baptista che con una finta mette fuori causa Cambiasso, aprendo un corridoio per Brighi che si presenta a tu per tu con Julio Cesar e insacca.... Uno-Tre. L'Inter non si arrende e nemmeno l'arbitro che al diciottesimo coglie un rigore INESITENTE per un "fallo" di De Rossi su Balotelli. E' lo stesso stronzo Under 21 a incaricarsi della battuta, puntuale segna e sbeffeggia i tifosi romanisti.... attendiamo con attesa la crocefissione mediatica alla quale dovrebbe essere sottoposto, se anche per un interista valesse lo stesso trattamento riservato a Totti. Fatto stà che la testa di cazzo interista, autentico figlio di bocchinara, riapre il match. Ma è Vucinic ad avere la più ghiotta occasione per rimandare a casa gli interisti e quello stronzone con la maglia numero 45: su cross dalla sinistra arriva da dietro, ma appoggia troppo piano di testa e per Julio Cesar è una formalità. A questo punto Mourinho decide di far entrare l'unico vero calciatore che ha l'Inter: sostituisce Stankovic con Crespo, mentre Spalletti sostituisce Vucinic strematissimo con Menez. Purtroppo la scelta è azzeccata: dopo due minuti (al 34esimo) su cross di Figo lo stacco di Crespo è perentorio e il goal dell'Inter condanna la Roma a un ingiusto, ingiustificato 3-3. Nel finale, soprattutto nei tre minuti di recupero, la Roma ha due ghiottissime occasioni per vincere il Match, ma De Rossi prima e Menez poi sprecano malamente. Grazie lo stesso.
Pagelle


Doni 6,5 non è molto impegnato, ma fornisce sicurezza. Sui goals non è colpevole.
Motta 7 gran primo tempo, bei cros, non si fà saltare. Cala un po' nel finale
Mexes 7,5 insuperabile, tiene anche da solo la difesa e non disdegna sganciamenti in avanti
Panucci NG è rientrante, ma se vuole un voto ora deve chidere scusa anche a me. Comunque gioca bene
Riise 7,5 benvenuto. Gran bel goal, belle incursioni, non si tira mai indietro e non si fà superare.
Pizarro 7 ogni tanto si innamora di se stesso, ma detta bene i ritmi e genera il secondo e il terzo goal romanisti.
De Rossi 8 onnipresente, ha la palla della vita, ma la spreca, ma non importa, una prestazione maiuscola
Taddei 6,5 grande corsa, ogni tanto si eclissa, ma il suo rientro coincide con un'altra grande prestazione romanista. Bravo
Brighi 7,5 segna e fà segnare, si butta sempre in avanti. Mezzo punto in meno per lo svarione da cui nasce il primo goal interista.
Vucinic 7 grandi corse e grandi rientri. Punta sempre l'area avversaria, peccato per quell'occasione
Baptista 7 solita galgiarda prestazione di quantità. Ci mette il fisico e la tecnica. Da scuola calcio il movimento sul goal di Brighi.

Spalletti 7 un'eccelsa prestaizone romanista è merito suo, indubbiamente, peccato per la tardiva sostituzione.
Sostituzione
Menez/Vucinic 6,5 Ben tornato francesino, ha divuto ambientarsi, ma poi si è reso pericoloso e propositivo, saltando spesso l'avversario.