venerdì 27 febbraio 2009

Inter-Roma: l'arbitro

Nicola Rizzoli da Mirandola (MO) 05 Ottobre 1971. Fà il suo esordio in serie "A" nel finale della stagione 2001/02, allorqaundo viene inviato a dirigere Venezia-Perugia 0-2. La sua è una classica carriera all'ombra dei potenti della Federcalcio, Stefano Mattei prima Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo poi. Internazionale dallo 01 Gennaio 2007, ce lo ricordiamo per il vergognoso arbitraggio nel match tra Udinese e Roma del 13 Aprile 2008, partita che, comunque, terminò 1-3 per i colori giusti.
L'ultimo precedente tra Rizzoli e la Roma è proprio in trasferta: Juventus-Roma con goals di Del Piero su punizione e Marchionni su Riise. Un'altra curiosità: è stato anche l'arbitro della sfida di andata, terminata 0-4 per i nerazzurri, col primo goal di Ibrahimovic segnato in sospetto fuorigioco, mai fugato dalle moviole che, curiosamente, in quell'occasione non riuscirono a cogliere l'attimo del lancio per il giocatore svedese. Da ricordare anche l'arbitraggio di Rizzoli nell'incontro tra la Roma e il Napoli il 31 Agosto 2008, prima giornata della stagione, finita 1-1 con autentica licenza di uccidere concessa ai centrali partenopei.

In foto Annamaria, che è sicuramente più gradevole

Inter-Roma: i precedenti.

Il big match delle ultime tre stagioni (anche se nell'ottobre 2005 non lo immaginavamo), tra le due squadre che si sono spartite le prime due posizioni sul podio nazionale sia in campionato che in coppa Italia. Purtroppo quest'anno la sola squadra, delle due, che realisticamente potrà vincere il campionato sarà l'Inter. Comunque torniamo con la memoria all'inizio della sfida degli utlimi anni: era mercoledì 26 Ottobre 2005 e, a causa della pessima stagione precedente e del ridimensionnamento tecnico seguito al tricolore del 2001, la sfida con la Roma per l'Inter non è considerata essenziale. A San Siro scende una Roma reduce da un pareggio sfortunato nel derby e con una tradizione negativissima nello stadio milanese: nessun successo da undici anni. Lo Stadio San Siro è semideserto e la Roma ancora non ha trovato la sua identità tattica: quel giorno Spalletti schiererà Totti trequrtista alle spalle di Montella, con Amantino e Taddei larghi. Tutto sembrava scritto all'avvio: ma dopo nemmeno un quarto d'ora Top Gun regalerà uno degli ultimi acuti in maglia giallorossa.... beh almeno, pensa il tifoso romanista medio, sconfortato da un decennio di legnate a Milano, un golletto lo abbiamo segnato.... invece non sapevamo come Eupalla avesse deciso di materializzarsi sul cielo milanese, benedicendo i piedi del suo miglior figlio. La trasposizione dal terreno al trascendente calcistico arriverà al minuto quaranta del primo tempo: Totti, presa palla dalla propria metà campo, taglia la difesa e il centrocampo interisti, punta la porta avversaria e, mentre il prosaico popolo romanista da casa, credendo di avere a che fare con un calciatore, gli suggeriva a gran voce di passare il pallone a uno tra Taddei e Montella liberissimi, in quel momento Lui non era più semplicemente un giocatore di calcio, il Capitàno di una squadra di calcio di serie A, NO: in quel momento Lui era l'Achille della Pedata, il figlio più bello degli Dei dell'Olimpo e, gli Dei, capricciosi quanto si vuole, in quella sera d'autunno hanno deciso di regalare la grazia della perfezione totale e assoluta. UN GOAL DI IMPOSSIBILE BELLEZZA ANDAVA A METTERSI ALLE SPALLE DEL PROSAICO JULIO CESAR DA FUORI AREA CON UN PALLONETTO SCAGLIATO CON LA LEGIADRIA DEL COLIBRì, E LA PRECISIONE DEL CHIRURGO. Il tabellino parlerà di Inter-Roma 2-3, un altro goal di Totti su rigore, poi una doppietta di Adriano favorita da una sciagurata uscita del giovane Doni... dirà di Spalletti che, a fine partita, dirà a Dacourt e Nonda: "Mi siete graditi poco".... le cronache parleranno anche di queste cose, ma i Vangeli del calcio parleranno SOLO DEL CAPOLAVORO DEL CAPITANO!

mercoledì 25 febbraio 2009

Daje!

La partita di ieri sera, rivista con la mente lucida e senza il trasporto emotivo del momento, non può che lasciarci un po' con l'amaro in bocca.
Perché l'Arsenal che ha giocato contro di noi era assolutamente alla portata anche di questa Roma fortemente rimaneggiata (sappiamo tutti quanti giocatori ci mancavano e in che condizioni Totti è stato costretto a scendere in campo), tanto è vero che ogni volta che veniva pressata la difesa, andava in confusione.

Per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capire la scelta di Perrotta al posto di Pizarro... probabilmente la scelta iniziale del Mister era quella di fare una partita di contenimento nel primo tempo per poi provare a fare qualcosa nel secondo, non lo so. Fatto sta che Supersimo non è assolutamente più proponibile a certi livelli, almeno attualmente: corre a vuoto, non ha la posizione, non riesce a stoppare bene il pallone... insomma, crea una gran confusione. Forse al momento sarebbe meglio diventasse ufficialmente una riserva, con tutto il rispetto e la gratidudine per un giocatore che ha dato tanto a questa squadra, ma che al momento è evidentemente appannato... diciamo che proporre una formazione con lui e Taddei contemporaneamente, oggi, equivale a consegnare il centrocampo agli avversari. E' dura ammetterlo, ma è così.

Pizarro ha fatto letteralmente cambiare marcia alla squadra, per carità, sempre troppo molla sulle gambe, ma quanto meno con qualche idea in più.

Discorso Loria... spero solo che quella di ieri sia stata la sua ultima apparizione in giallorosso. Non voglio offendere nessuno, ma è chiaro che questo non è un giocatore da Serie A, figuriamoci ritrovarselo titolare all'Emirates Stadium contro l'Arsenal in un ottavo di finale di Champions... A questo punto, meglio (paradossalmente) una difesa a tre, tanto è un elemento inutile.

Prima o poi comunque qualcuno dovrà dirci come mai la Roma ha tutti questi infortunati, parlare di "jella" come ha fatto il nostro Presidente non ha senso, è chiaro che c'è qualcosa che non va... e che va risolto quanto prima, perché non ha senso dilapidare l'enorme potenziale tecnico della nostra squadra per una serie di infortuni infinita.

Ora però siamo già alla vigilia della partita contro l'Inter, in cui siamo costretti a cercare il bottino pieno per non perdere ulteriore terreno nei confronti di un quarto posto che è talmente vicino che proprio non riusciamo mai a raggiungere. Paradossi del calcio.

Urliamolo dunque a squarciagola, fino al raggiungimento dei nostri obiettivi e per tutta la vita... DAJE ROMA, DAJE!!!

Arsenal-Roma 1-0

E' andata così.... La Roma scende in campo, al cospetto dei giovanotti londinesi, un po' troppo impacciata. Motta, all'inizio, soffre la pressione dell'ambiente e del suo, di fatto, esordio in Champion's League (si racconta di 18 minuti giocati con l'Udinese, edizione 2005/06... altri tempi, altro ambiente, altro calcio). Il forcing dei gunners è asfissiante e la Roma, nel primo quarto d'ora non riesce a uscire, palla al piede, dalla propria metà campo. Riise, Taddei, Brighi e De Rossi soffrono la pressione sugli esterni degli inglesi. Doni è fantastico su Nasri e Clichy, e Loria, nonostante le paure iniziali non delude le aspettative. Fino al 36esimo, quando una percussione di Van Persie in area costringe Mexes a un fallo ingenuo... rigore. Si incarica lo stesso Van Persie che batte alla sinistra di Doni un rigore perfetto, nella porta alla destra della telecamera.... niente da fare per Doni e l'Arsenal è in vantaggio. Solo adesso la Roma si sveglia, sbilanciandosi un po' in avanti, con Motta estremamente propositivo che, con un tiro dalla distanza, impegna Almunia in corner. Al 42esimo, purtroppo, De Rossi si fà scavalcare da Nasri ed è costretto al fallo. Ammonizione e squalifica in vista del ritorno. Il primo tempo si chiude con la Roma in avanti, ma con i Gunners sempre pericolosi. All'intervallo nessun cambio, tranne un simpatico siparietto con l'arbitro che dà inizio alla partita non accorgendosi come i giocatori dell'Arsenal fossero solamente nove. Mancavano Tourè e Gallas ritardatarii: a termine di regolamento verranno ammoniti. Quella che subentra nel secondo tempo è un'altra Roma, molto più volitiva, ma ciò la espone ai contropiede dell'Arsenal, sui quali è fantastico Doni in più d'un'occasione. Fino al minuto 12 del secondo tempo con Spalletti che, finalmente, capisce come sia necessario dare maggior fosforo al centrocampo romanista, sostituendo un evanescente Brighi con Pizarro. La differenza è lapalissiana e immediata: è una Roma con maggiori proprietà di palleggio che ben sfrutta i tagli dei propri esterni e, proprio da uno di essi, arriverà la ghiottissima occasione per John Arne Riise che scaglierà un tiro al volo di sinistro a lato di un soffio. Ciò nonostante nella Roma è ancora presente Simone Loria. Ecco, Simone Loria: un uomo un perchè! La sua non è stata una prestazione malvagia, ma è stata una prestazione ordinata rovinata con un paio di scivoloni mostruosi. Con uno di essi, al 21esimo del secondo tempo, mancando clamorosamente un comodo aggancio, Loria mette Ebouè da solo davanti a Doni, costringendo l'intera difesa romanista a un recupero alla disperatissima, compreso lui. Il tiro di Ebouè esce di poco, ma l'affanno è stato molto e i crampi per Loria pure. Dopo quattro minuti Spalletti sostituisce Loria con Diamoutene. Purtroppo non entra Scirea, ma solo Diamoutene: eppure i risultati migliorano. Il maliano, quantomeno, si limita a svolgere il suo compito, mentre la Roma riprova a costruire qualcosa, ma l'intesa Totti-Baptista non funziona, col brasiliano spesso sacrificato in compiti di costruzione e non adatto al gioco di sponda. La Roma riprende l'assedio, anche nei quattro minuti di recupero, spinta soprattutto dalla maggior profondità garantita da Vucinic, subentrato a Baptista al trentottesimo. All'ultimo minuto si registra una punizione dal limite destro dell'area dell'Arsenal conquistata dal caparbio Motta. Il cross del Pek è ottimo, ma anche la spizzata di Song (nipote del Song che dieci anni fà giocava nella Salernitana di Ciancichella-Coccolino) che mette la palla fuori. Non c'è più tempo.... comunque sia se pò fà!

Pagelle

Doni 7,5: è spessissimo determinante, non sbaglia un'uscita. Sul goal non può fare (quasi) nulla. Anche se potrebbe imparare a buttarsi dopo che il giocatore ha tirato il rigore?
Motta 7: parte un po' in sordina, ma poi è il migliore dei suoi. Tiene botta alle folate londinesi e si propone, senza fronzoli, in avanti
Mexes 7: un fallo ingenuo procura il rigore dell'Arsenal. Una gravissima pecca che rovina una prestazione coi fiocchi
Loria 4,5: immaginate un cuoco, non uno chef, ma un cuoco da mensa aziendale che prepara la solita pasta al sugo, il solito polpettone. Niente di che, cose mangiabili, poi, però, all'improvviso versa, nel sugo della pasta, (accettabile, non divino, ma mangiabile) l'intero barattolo del sale.... ecco avete Loria: una prestazione accettabile, fino all'immancabile idiozia catastrofica che rovina ogni miglior stato d'animo.
Riise 5,5: si fà saltare un po' troppo spesso. Si riprende con un buon finale di match, soprattutto in fase offensiva.
Taddei 5,5: come l'intero centrocampo romanista và in sofferenza quando l'Arsenal si riversa in avanti. E' una mezza statuina alla quale non riesce nemmeno il suo.
De Rossi 5,5: stesso discorso fatto per Taddei, con l'aggravante dell'ammonizione che ce lo toglerà in vista del ritorno
Brighi 5: è nervoso, fuori posizione e svagato. Non ci sono gli inserimenti e, soprattutto, gli manca la sponda di un regista vero
Perrotta 5: non può essere un mediano, con velleità di costruzione del giuoco. Non ha i piedi, anzi a vederlo ieri sera viene da chiedersi: ma perchè questo giocai n serie A?
TOTTI 5,5: è completamente fuori forma, ha difficoltà a saltare l'uomo e i soliti lanci al millimetro, questa volta, nemmeno gli riescono. Tornerà più forte di prima, come al solito
Baptista 5: non azzecca uno stop di palla ed è fuori ruolo. Il solo impegno non può bastare per ottenere la sufficienza.

Spalletti 5,5: predispone una Roma eccessivamente muscolare, senza cervelli e piedi fini a centrocampo e regaliamo un tempo all'Arsenal. Poi nella ripresa si accorge dell'errore e vi pone rimedio, ma è troppo tardi; non c'è niente da fare soffre l'Inghilterra. Da quando allena la Roma ha sempre perso oltremanica, subendo 12 goals e segnandone uno solamente (oltretutto nella peggior sconfitta della nostra storia).


Sostituzioni


Pizarro/Brighi 6,5 regala sprazzi di intelligenza e ha il merito di ribaltare spesso l'azione. Ah se avesse giocato dall'inizio!
Diamoutene/Loria 6 seguendo la metafora culinaria valida per Loria, Diamoutene è un cuoco da mensa ospedaliera che, perlomeno, non rovina gli scarni vitti che produce. Fuor di metafora fà sentire il suo fisico, ogni tanto è troppo timidi nel retropassaggio, ma almeno non combina guai.
Vucinic/Baptista NG entra tardi ed è sempre (o quasi) in off side.

lunedì 23 febbraio 2009

Arsenal-Roma: l'arbitro

Claus Bo Larsen (Odense, DK, 28 Ottobre 1965).

Internazionale dal 1996, non ha mai avuto una brillantissima carriera, avendo, nel proprio palmares, collezionato solo presenze in tornei "minori" o per club. Nel 2004 fu predesignato per i mondiali di calcio del 2006, ma alla fine fu tagliato. E' all'esordio con i colori Giallorossi.

Arsenal-Roma: i precedenti.

E' la seconda volta che Arsenal e Roma si sfidano. L'unico precedente, in quel di Highbury, risale a Martedì 11 Marzo 2003, quando la Roma, nell'ultima trasferta, penultima partita, della seconda fase a Gironi della Champion's League, impatta a Londra compromettendo seriamente le possibilità di passaggio del turno ai quarti di finale. In quella stagione la quarta Roma di Capello prese un anno sabbatico, arrivando micragnosamente ottava in campionato e uscendo agli ottavi di finale di Champion's League, oltretutto perdendo la Coppa Italia in finale contro un Milan abbondantemente distratto dalla finale di Champion's League. Quella sera di Marzo la Roma si presenta a Londra reduce da un derby riacciuffato all'ultimo secondo con un colpo di testa di Cassano e, in Champion's, da una sonante vittoria al Mestalla per tre a zero. Nonostante la vittoria nel turno precedente, la qualificazione è già abbastanza compromessa, in quanto la Roma, nella "fase di andata" del girone aveva collezionato tre sconfitte, delle quali due in casa. (Ad Amsterdam 2-1, contro il Valencia 1-0 e contro i Gunners per 3-1). La Roma ha solo un risultato per rimanere padrona del proprio destino: la vittoria. La partita si mette subito al peggio: al sedicesimo su corner di Van Bronchost è lesto Vieira a staccare di testa e a insaccare. Dopo sei minuti Kewon simula una gomitata da parte di Totti, l'arbitro se la beve e caccia il Capitano. A questo punto salgono in cattedra Emerson e Cassano: i due prendono in mano la Roma e al 46simo la conducono al pareggio, con un perfetto dribbling del talento di Bari Vecchia su Seaman, uscito dopo che la difesa londinese ha sbagliato il fuorigioco su imbeccata del "Puma". Così, mentre tutti si aspettano il tornado londinese (che, in parte, arriva) la Roma tiene bene botta e, a pochissimi minuti dalla fine, su lancio perfetto di Cafu, Montella, solo in area, di testa manda di poco alto. La Roma rimarrà aggrappata alla speranza, nel turno successivo, di battere l'Ajax al'Olimpico e, contemporaneamente, sperare in una vittoria dell'Arsenal col Valencia. Entrambe le partite finiranno col risultato di parità e per i nostri colori sarà solo ultimo posto. Nonostante la bella prestazione di Londra.

domenica 22 febbraio 2009

Roma-Siena 1-0. Olè


Ritorniamo alla vittoria: dopo il turno sabbatico di Domenica scorsa, un turno domenicale di Sabato! Quella che và in scena allo Stadio Olimpico è una partita tosta, che vede contrapporsi alla Roma un Siena duttile e pesante, con Giampaolo che piazza Jarolim e Kharja a uomo su David Marcelo Cortez Pizarro. Il giuoco romanista ne risente, tant'è che la squadra del mister di Montesportoli ricorre spesso e (mal)volentieri al lancione lungo per i frombolieri Baptista e Totti. La Roma stessa rispolvera il vecchio 4-2-3-1 col neoacquisto Motta reinventato, per l'occorrenza, ala sinistra. La prima emozione del match è datata 26esimo minuto del primo tempo, allorquando l'ex Curci (ottima prova la sua) para bene alla sua sinistra su un tiro rasoterra scagliato di destro da fuori area dalla Bestia Julio Baptista. Passano due minuti e la Roma ha un'altra ghiottissima occasione, quando su cross dalla destra Portanova liscia il pallone mettendo Baptista nelle condizioni di schiacciare di testa alla destra di Curci che è bravissimo a tuffarsi e deviare in corner, sempre sotto la Nord. Il primo tempo continua senza eccessive emozioni. L'intervallo, purtroppo, porterà altri guai: Spalletti deve fare i conti con un infortunio di Juan, che chiede la sostituzione, con l'esordiente Diamoutene. A questo punto sale in cattedra Mexes che prende sotto curatela il maliano, facendone in tutto e per tutto le veci. La Roma continua a macinare chilometri e a superare gli ostacoli con la vittoria in fondo al cuor.... Una punizione di Baptista finisce alta, fino al minuto 18 del secondo tempo allorquando Taddei raccoglie un pallone scaturito da un calcio di punizione, a uscire dall'area di rigore e compie un'autentica prodezza mandandolo a infilarsi sotto l'incrocio dei pali alla destra del portiere, posizionato sotto la Curva Sud. Un destro a incrociare da altri tempi. Giampaolo capisce che così appesantito a centrocampop il Siena non và da nessuna parte e sostituisce Codrea con Amoruso. Passano pochissimi minuti e il nuovo entrato brucia sullo scatto Mexes e colpisce a incrociare un cross di Ghezzal sul quale è bravissimo Doni a sventare in tuffo. La malasorte si accanisce sui nostri colori e al 27simo anche Cicinho (Nel frattempo diventato ala destra) alza bandiera bianca e Spalletti fà esordire Filipe. Buon esordio questo per il Brasiliano, che mette Totti solo davanti a Curci, ma il Capitano stasera non è in serata e la Roma non chiude il match. Nel frattempo giganteggia Mexes in difesa, con Diamoutene che fà soalmente figura e numero. Si arriva così al 37simo, Spalletti sostituisce Totti con Montella che, nonostante tutto, dimostra di essere ancora un calciatore con un copo di testa da due passi respinto in modo mirabile da Curci e rimesso in mezzo da Mexes per Pizarro che, immediatamente, ricrossa, il portiere esce di quel poco da mettere Mexes e Montella fuori tempo. Ma il tempo passa egualmente e, dopo quattro minuti di recupero, Gava pone fine alla tenzone e la Roma si concentra su Londra con tre punti in più in cassa.


Pagelle


Doni 7 salva un paio di volte il risultato e non cincischia nemmeno troppo col pallone
Motta 6,5 prima come ala, poi come terzino se la cava egregiamente
Mexes 8 gioca per sè e per il compagno di reparto. Non si passa mai. Ricorda il Cannavaro dei Mondiali di Germania.
Juan 6 Finchè ce la fà giochicchia. Dà un po' l'idea di temere di infortunarsi e, visti i risultati, non ha torto.
Riise 7 Spinge e ci mette il fisico. Questo è giocatore che conoscevamo di Anfield Road
Pizarro 6 se la fà incartare da Kharjà e Jarolim, non riesce a disimpegnarsi in quel centrocampo affollato.
Brighi 6,5 rilancia sempre l'azione, prendendosi la responsabilità di sganciarsi qualche volta. Offre il necessario supporto all'oppresso Pizarro.
Cicinho 6,5 Finchè regge dimostra notevoli capacità. E' presente sia in fase difensiva che offensiva. Peccato si sia fatto male.
Julio Baptista 6,5 dilania la difesa avversaria col suo fisico. Si crea due occasioni d'oro, sulle quali è bravissimo Curci. Grnadissimo centrattacco
Taddei 7 segna un goal bellissimo e pesantissimo, ma non solo: rientra e offre il fianco per preziosissimi triangoli
Totti 6 non è in forma e dispiace, ciò nonostante non si lesina, ma quel pallone messogli dal novello Filipe in tempi più floridi avrebbe trovato maggior gloria.

Spalletti 6,5 è perseguitato dalla malasorte, ma sà porvi rimedio. Rispolvera il vecchio 4-2-3-1, ma ormai questo modulo non appartiene più alla Roma. Ma la vittoria arriva anche grazie al carattere e alla grinta. Bene

Sostituzioni

Diamoutene/Juan 5,5 commette ingenuità colossali, soprattutto nel posizionamento, permettendo agli avanti senesi di entrare un po' troppo in area. La sua fortuna è il Mexes di questa partita.
Filipe/Cicinho 6 dimostra discreta personalità. Credo possa diventare un giocatore professionista.
Montella/Totti NG due esordienti e un giocatore che al calcio ha dato tanto. La Sud lo adora ancora ed è giusto che sia così. Curci gli ha negato la possibilità di segnare un goal storico.... sembrava di essere tornati indietro di qualche anno.... speriamo torni il caro amato vecchio Top Gun. Merita un altro decollo.

sabato 21 febbraio 2009

Il Romanista chiude

E così siamo giunti alla conclusione di un'avventura. Per una serie di motivi burocratici che non hanno permesso alla Cooperativa "I romanisti" di accedere ai finanziamenti pubblici, il "Giornale dei tifosi più tifosi del mondo" Domenica 01 Marzo 2009 uscirà per l'ultima volta. La storia iniziò, in edicola, Domenica 10 Settebre 2004, all'avvio di una delle stagioni più travagliate della nostra storia. Cinque allenatori e la salvezza conquistata a 90 minuti dalla fine del torneo, con tanta paura e qualche debito. L'idea del giornale venne a Carlo Zampa che trovò in Riccardo Luna, vicedirettore del Corriere dello Sport estromesso per una feroce inchiesta su Carraro, una sponda. L'idillio tra i due durò pochissimo, il tempo di un numero e Zampa fu fatto accomodare alla porta di Via Barberini 10. "Il Romanista" voleva presentarsi come giornale indipendente ed equidistante dalla famiglia Sensi. Questa sua volontà di volersi accreditare come "fonte" e non come operazione commercial-calcisatica gli alienò le simpatie della stessa Famiglia, senza dargli, al contempo, l'imprimatur di fonte attendibile. Visse un'effimera stagione di gloria nella magica primavera del 2006, quando, con calciopoli, sembrava fosse arrivato il momento nel quale si era dimostrata in modo incontrovertibile la corruzione insita nel sistema calcio, corruzione responsabile e genitrice di numerosi insuccessi, per la Roma e per altre. La stima che Luna, autentico premezzolino del giornalettismo italiano dell'epoca, si era conquistato in Primavera svanì come neve al sole, all'arrivo dei primi caldi. Un po' le scandalosamente morbide sentenze di secondo grado, un po' gli scellerati titoli del primo calcio mercato de "Il Romanista" bruciarono la credibilità dell'operazione editoriale. Furono sparati titoli su presunti arrivi di Buffon e Trezeguet. Negli anni seguenti "Il Romanista" cercò di cambiare pelle, ma il vizietto originario di volersi accreditare come "fonte" portarono Luna e i suoi a raccontarci come Ciarrapico avesse fatto meglio, a livello finanziario, di Franco Sensi; ad annunciare altisonanti progetti di trasformazione della Roma in una società ad azionariato popolare, sul modello del Barcellona, salvo poi ridimensionare il tutto in un convegno organizzato da Maurizio Costanzo su "azionariato popolare e calcio in Italia". Per stemperare il clima dopo l'omicidio Raciti fu organizzato un "pranzo" tra alcuni tifosi della Roma ed un gruppetto sparuto di tifosi del Parma. L'inizativa lodevole quanto si vuole, fu distrutta dalla sua unicità.... perchè non continuare? Negli anni di vita de "Il Romanista", la Roma qualche soddisfazione se l'è tolta (Due Coppe Italia, una Supercoppa, uno scudetto sfiorato, eliminazione del Real con doppia vittoria, undici vittorie di fila, tre giocatori Campioni del Mondo) eppure non un poster, un dvd, una videocassetta, un gadget. Nel momento in cui è venuto meno il Presidente non un "Qualsiasi cosa" per ricordarne l'operato e la figura. Nulla di memorabile. Solo attacchi pretestuosi e scorretti con un soggetto radiofonico altrettanto pretestuoso e scorretto (ricordate la genialata di "Google"?). E poi la scelta di aggancirasi in modo incestuoso a Rete Sport, l'identifcarsi con una Radio, solo per una comunanza di interessi di lotta al soggetto radiofonico di cui sopra. Tutto ciò ha allontanato sempre di più "Il Romanista" dai tifosi della Roma, riagganciati, in modo mirabile, dal "Corriere dello Sport" che, invece, pur diretto da un laziale DOC, ha sempre pettinato i tifosi della Roma. Perchè il tifoso è così: non vuola la Verità, vuola la sua verità. Vuole, quando si parla della propria squadra, rilassarsi, non angosciarsi con problematiche alle quali, comunque, non può in alcun modo fare fronte. E adesso, leggiamo, dal comunicato che ne annuncia la fine, che il traguardo era arrivare ai finanziamenti pubblici. Forse da un giornale che si chiama "Il Romanista" mi sarei aspettato una fine più dignitosa.

venerdì 20 febbraio 2009

Roma-Siena: l'arbitro

Gabriele Gava. Nasce a Conegliano (TV) lo 06 Dicembre 1974. Uomo legato al designatore Maurizio Mattei che lo fà esordire in serie C1 il nel 2001 e che lo porta nella CAN di serie A e B per la stagione 2005/06. Il suo esordio nella massima serie è datato 04 Dicembre 2005, Sampdoria-Empoli 2-0 (Il giorno di Lecce-Roma 2-2, della stessa stagione).
L'unico precedente tra Gava e la Roma è datato Sabato 22 Marzo 2008, allorquando i giallorossi affrontarono e batterono, con goal di Tonetto e Panucci, intervallato da Giovinco, l'Empoli. Anche allora era una toscana e anche allora la Roma era reduca da una sconfitta. L'arbitrggio, in quella occasione, fu semplicemente disastroso. Ingiusta l'espulsione di Perrotta, mentre i medianacci dell'Empoli goderono di un'autentica licenza di uccidere, agendo in modo assolutamente scientifico.

Roma-Siena: i precedenti

Dopo una settimana intensa e, come al solito, segnata da troppi infortuni (Vucinic e Aquilani, gli ultimi) la Roma si ritroverà Sabato alle 18.00 per affrontare in casa il Siena, ultimo match prima della trasferta all'Emirates Stadium contro i Gunners. Nonostante la differente storia e il differente blasone delle due squadre (per quanto è da ricordare come il Siena, unitamente all'Inter, sia l'unica squadra a non essere retrocessa in serie B), la partita di Sabato è tuttaltro che facile per i nostri sempre, ma mai abbastanza, amati magici colori. La storia degli incontri tra le due squadre, in campionato, è costellata di risultati clamorosi, al punto tale che per il Siena l'Olimpico può, a ben diritto, definirsi, campo non ostile. Ma noi, per non lasciare nulla di intentato, ripercorreremo la storia degli incontri in serie A tra Roma e Siena dall'inizio. Era il 22 Febbraio 2004 e, l'ultima Roma di Capello, stava attraversando il periodo di maggior forma della stagione. Due settimane prima aveva stritolato in casa la Juventus per quattro a zero, e, di lì a due settimane, avrebbe rifilatto quattro pappine prima al Parma a Parma e poi all'Inter in casa. Nonostante il ritardo accumulato a Gennaio sul Milan ancora sembrava fattibile il quarto scudetto. Ecco, quel giorno, freddo e umido, come solo Roma sà essere quando il resto d'Italia è sferzato dalla neve, scende all'Olimpico il Siena dell'ex e futuro laziale Papdopulo. E' la giornata di grazia di Fantantonio Cassano che, al cospetto di un inebetito Cufrè che non sà più come fermarlo, regala all'Olimpico la magia di una tripletta, più altre magie sparse. Ma è anche il giorno dell'ultimo goal in giallorosso per Supermarco Delvecchio. Quello che sarebbe potuto sembrare un passaggio di consegne simbolico, si rivelerà un canto del cigno per entrambi. Completeranno il tabellino un goal di Totti e uno di Mancini, un rigore parato dall'esordiente Fortin allo stesso Capitano all'11' del secondo tempo (sul tre a zero) e le espulsioni del senese Juarez e del nostro Zebina. Il risultato parlerà di un sonante 6-0. Dallo 08 Febbraio allo 07 Marzo 2004, in cinque partite la Roma segnerà 14 goals e ne subirà due. (Afforntando Juventus, Ancona, Siena, Parma e Inter). Sembrava l'avvio di un grandissimo finale di stagione, nel quale nulla ci sarebbe stato precluso, invece fu l'ultimo sussulto di quella generazione di romanisti, quella del terzo scudetto, prima che un marzo abominevole, segnalasse la primavera delle sventure che ci avrebbero accompagnato per i successivi 18 mesi. Ma questa è un'altra storia: speriamo che non si ripeta.
Il giovin De Rossi, alla sua prima stagione da semititolare al fianco del brasilano depresso

domenica 15 febbraio 2009

Atalanta-Roma 3-0


Tre fischi in cinque minuti (tra l'ottavo e il tredicesimo del secondo tempo: Capelli e doppietta di Doni)... cos'altro c'è da aggiungere? Nulla. Nel primo tempo la Roma scende in campo molle e seconda su ogni pallone. Totti e Vucinic sono completamente tagliati fuori e isolati dal fulcro del giuoco. Oltretutto il montenegrino finisce quattro volte in venti minuti in fuori giuoco. Insomma una debacle impressionante, serissima per la totale incapacità di reazione da parte della squadra.


Pagelle


Doni 5 dorme come un narcotizzato su tutti e tre i goals.
Motta 6 in quello che fu lo stadio dei suoi primi passi nella massima serie è l'unico romanista che "si salva". Una sua percussione a fine primo tempo scuote un po' l'ambiente romanista. Nel secondo tempo è l'unico a tentare qualcosa, sia pur già sul 3-0!
Mexes 5 si fà scappare gli avanti bergamaschi eccessivamente e non è incisivo nemmeno nelle sue avanzate
Juan 4,5 non si accorge degli avversari, è troppo flemmatico, come il suo connazionale portiere
Tonetto 5 non è più il TMAX che avevamo apprezzato negli anni passati, ma oggi non è stato nemmeno un giocatore
De Rossi 5,5 prova a suonare la carica, ma si fà ammonire come un pollo e non è mai propositivo.
Perrotta 4 non incide, non avanza, in compenso si fà espellere da imbecille, per rosso diretto a tre minuti dalla fine.
Brighi 5 non è mai propositvo, soffre le incursioni avversarie ed è impuntato sulla propria posizione
Pizarro 4,5 oggi non è un regista, non è un rifinitore e non è nemmeno un cecchino.... esce e nessuno se lo rimpiange
Totti 5 capisco che sia troppo isolato, ma non regala eccessive magie, nemmeno da calcio da fermo. Ha saputo fare di meglio
Vucinic 5 cade una marea di volte in fuorigioco, non salta mai l'uomo e, l'unica volta che ci riesce (a un minuto dalla fine) sparacchia a lato.

Spalletti 5 la Roma non ha mordente, è piantata sulle ginocchie, come viatico per la trasferta di Londra non è un granchè. Ha delle colpe

Sostituzione

Baptista/Pizarro 5 entra e non incide. Smista qualche pallone in modo assolutamente errato.

venerdì 13 febbraio 2009

Atalanta-Roma: l'arbitro

Emidio Morganti da Ascoli Piceno. (23 Luglio 1966). Esordio in Serie A nel 2001 (Lecce-Fiorentina), nel 2006 è conivolto in Calciopoli, ma ne esce completamente scagionato.
L'ultimo precedente in campionato è storia recente, e ci arride: infatti risale al 25 Gennaio 2009 allorquando la Roma scese in quel di Napoli e impose la propria legge, schiantando i partenopei con un perentorio 0-3 firmato Mexes-Juan-Vucinic.

Atalanta-Roma: i precedenti.

Domenica andiamo a Bergamo contro l'ex maestro Gigi Delneri. Per quanto la memoria del tifoso romanista ricolleghi l'avventura del tecnico di Aquileia a una delle peggiori stagioni della storia calcistica capitolina, è, ad avviso di chi scrive, il caso di riabilitarne l'operato, anche alla luce dei risultati complessivi della famigerata stagione 2004/05. In quelle condizioni nessuno avrebbe saputo e potuto fare di meglio e resistere di più. La memoria del match di domani ci riconduce indietro di quasi undici anni, precisamente al 05 Aprile 1998: il giorno precedente avevo finito il servizio militare, anzi civile, e mio zio, per collegare la fine della Naja con il mio 23esimo genetliaco celebrato tre giorni prima, decise di invitarmi, unitamente ad alcuni parenti, al ristornate "Il fungo" all'Eur. Un'esperienza, tutto sommato, negativa, in quanto le porzioni erano assolutamente inadeguate, soprattutto in relazione al costo che, presumibilmente, dovette sostenere mio zio e anche a causa della struttura stessa del ristorante che viene eccessivamente sottoposto alle sollecitazioni atmosferiche, creando un nausebondo effetto dondolio. Per la cronaca il ristorante non gira, e il panorama visibile è quello offerto dalla Via Pontina, direzione mare. All'uscita dal ristorante accesi l'autoradio e, il programma "Tutto il calcio minuto per minuto" stava terminando il collegamento con lo Stadio Brumana Azzurri d'Italia. La Roma, già in vantaggio per uno a zero con goal di Eusebio Di Francesco, stava imponendo il proprio gioco, tant'è che la scheda di fine match dirà 12 corners contro 06 a favore dei giallorossi. Nelle fila dell'Atalanta giocavano due ex a fine carriera Piacentini e Cappioli, mentre la Roma, la prima di Zeman, si trovava a terminare una stagione tutto sommato fantastica, con solamente undici giocatori, in quanto in panchina sedevano persone del calibro di Scapolo, Servidei, Lucenti, Wagner, Pivotto, Dal Moro ecc. ecc. La partita si concluse con la bella vittoria romanista, l'ultima in trasferta per un anno. Per ritrovare la successiva vittoria romanista lontano dall'Olimpico bisognerà arrivare allo 03 Aprile 1999, Bari-Roma 1-4. Ma questa è un'altra storia....
Il goal di Eusebio Di Francesco

Comunicato Curva Sud

I gruppi organizzati della Curva Sud preannunciano sin da oggi la loro mobilitazione contro l'avvento della "TESSERA DEL TIFOSO". Non resteremo immobili di fronte a tale prepotenza perpetrata ancora una volta ai danni della parte sana del tifo italiano. Invitiamo tutti i tifosi della Roma e non solo ad informarsi e combatterla. In tal senso in occasione della partita Roma -Siena del prossimo 21/02/09 verrà distribuito nei pressi dello stadio olimpico un volantino che chiediamo di sostenere e diffondere al pari delle iniziative che ad esso seguiranno.

Giacomo Bulgarelli (1940 - 2009)


Massimo rispetto.

mercoledì 11 febbraio 2009

Questa me la appunto...

Direttamente da questo link
"Il sereno torna sul cielo di Trigoria. Dopo un inizio da incubo la squadra guidata da Luciano Spalletti ha ripreso a marciare da "prima della classe". Una dimostrazione di forza che ha spazzato via le "pretendenti" al quarto posto (Genoa e Napoli) arrivando ad un solo punto dall'ultimo ostacolo chiamato Fiorentina. Ma l'ambizione di Totti e company guarda molto più avanti e punta dritto al "podio". Secondo o terzo posto, l'importante è assicurarsi una "medaglia" che conta per la Champions del prossimo anno.
L'AGENTE "ESTERNO" - Dal giorno del derby, da quel gol di Baptista qualcosa è scattato nella testa degli uomini di Trigoria. Un qualcosa che, però, pare abbia avuto un input decisivo da eventi "esterni" al terreno di gioco. Pochi giorni prima della fine del mese di novembre su parecchi organi di stampa (ri)cominciavano a circolare le voci di nuovi "fondi" interessati all'acquisizione del pacchetto di maggioranza dell'as Roma. Dopo il sogno russo e americano, questa volta i dollari sarebbero giunti direttamente dai giacimenti di petrolio della Tunisia. Voci (naturalmente) smentite con comunicati firmati Italpetroli-as Roma.
DEADLINE - L'attenzione, poi, si è spostata al 31 dicembre, la "deadline" stabilita da Unicredit come giorno limite per saldare la prima rata del debito con l'Istituto di Credito da parte della famiglia Sensi. Soldi che non sono mai entrati nelle casse di Unicredit. Una "mancanza" che per alcuni giorni aveva fatto riaffiorare la notizia di una prossima cessione da parte dell'as Roma. Voci, questa volta, così deboli che sembravano un soffio di vento se paragonate al "Ciclone Soros".
LE ACQUE CHETE - Ma come si dice: "Le acque chete rompono i ponti". E, come fu quasi vent'anni fa per il passaggio dell'as Roma dalle mani di Giuseppe Ciarrapico a quelle di Franco Sensi, o, ancora prima, da quelle di Gaetano Anzalone a quelle di Dino Viola, anche in questi giorni, nel silenzio più assoluto (facilitato anche dai nuovi successi in campo), la società giallorossa (pare) stia pian piano passando di mano. NOMI "SCONOSCIUTI" - Una storia già vissuta tanti anni fa, fatta di nomi "sconosciuti" alla massa (nel 1979 Dino Viola era un imprenditore più che altro sconosciuto dalle nostre parti, stesso discorso nel 1994 per Franco Sensi), di trattative fatte di soldi e progetti (reali), di particolari da non trascurare, di un passaggio "soft" da una famiglia innamorata dall'as Roma ad un'altra legata dallo stesso affetto per i colori giallorossi.
SI TIRANO LE SOMME - Questa volta preferiamo non fare nomi. Basta false illusioni, personaggi altisonanti o (falsi) progetti "stellari". Niente dollari da buttare ma un'attenta gestione della Roma che verrà fatta di un nuovo stadio, del rilancio del marchio e, finalmente, con l'investimento di nuovi soldi "freschi" slegati dal puro autofinanziamento. Una trattativa (che pare) decisamente avanzata al punto che (pare) tutti i componenti dello staff dirigenziale e del personale di Trigoria stiano "chiudendo i cassetti" e tirando le somme per ripartire da zero con la nuova proprietà.
IL "TRAGHETTATORE" - Un punto in comune, la vecchia e la nuova proprietà (pare) l'abbiano trovato subito nel nome che dovrebbe segnare la continuità di un progetto: Luciano Spalletti. Dovrebbe essere proprio il tecnico di Certaldo l'uomo scelto per costruire la Roma che verrà. Piena libertà nella scelta degli uomini fuori e dentro dal campo. Ogni rinnovo, esclusione o nuovo acquisto passerà dalle sue labbra. Al suo fianco ci sarà naturalmente Bruno Conti pronto (si dice) ad una carica di primo rilievo nell'as Roma.
BACIAMO... I PIEDI - L'esclusione di Panucci, i dubbi sul rinnovo di Aquilani, l'amore ritrovato di giocatori (ad esempio) come De Rossi e Vucinic che se ad ottobre non facevano nulla per nascondere il loro dissapore per la visitina di Spalletti a Parigi, oggi (parole di "Capitan Futuro") sarebbero addirittura disposti a "baciare la strada dove cammina il tecnico toscano". Se a queste si aggiungono i cambiamenti di "umore" di Totti, Cicinho e della stessa proprietà... I conti, cominciano a tornare.
ASPETTANDO GIUGNO - Insomma, da quel famoso derby "Bestiale", molte cose sono cambiate. Segno di una serenità ritrovata fuori e dentro il campo. A giugno (forse) si scioglieranno gli ultimi dubbi magari con un bel regalo (Fabio Quagliarella) a dare il benvenuto alla nuova Proprietà."
Permettetemi un commento: un bell'esempio di onanismo mentale non firmato.... la prossima notizia sarà: "Un giorno pioverà!". Una certezza!
Intanto rispolvero le vecchie polpettine! (Non foss'altro per le coincidenze cronologiche: non appena la Roma ammolla tre fischioni ecco che escono "notizie" come questa, così pregna di fatti, fonti e certezze!)

lunedì 9 febbraio 2009

Eluana Englaro.....

Delle volte è giusto uscire dagli angusti spazi calcistici... oggi ha cessato di soffrire Eluana Englaro. Abbiamo saputo affezionarci alla sua immagine, ci siamo commossi e divisi davanti alla sua tragedia, quella sua e di chi l'ha vista nascere, l'ha vista crescere, la vista entrare in coma e ha saputo che non ne sarebbe mai più uscita. E poi ha saputo seguirla lungo il calvario della sofferenza fino a capire come lei mai avrebbe voluto vedersi in quello stato e ha chiesto che, nel rispetto della legge, venisse rispettata la tragica volontà della sua Eluana. La politica si è divisa intorno alla sua tragedia in modo ignobile e irrispettoso, si è tentato di scavalcare sentenze della giustizia, si è arrivati allo scontro politico. Ma oggi, Lunedì 09 Febbraio 2009, Eluana ha definitivamente chiuso gli occhi, ci ha lasciati per sempre ma il suo nome vivrà come eterno monito di come la politica non debba MAI immischiarsi nella vita privata di ciascuno, non debba mai cercare di influenzarne le scelte più intime e drammatiche. Che ti sia lieve la Terra Eluana, e complimenti per il coraggio al tuo signor padre. Coraggio e grazie di tutto signor Peppino!

domenica 8 febbraio 2009

Roma-Genoa 3-0. Olè

Due indizi fanno una prova: ecco è la seconda volta che in tre settimane la Roma affronta una "grande sorpresa" del campionato e j'ammolla tre fischioni! Onestamente credo che questo possa bastare, ma è giusto pure snocciolare la cronaca di un match da "Braccia larghe, bocca verso il basso e occhi sgranati" (fatelo anche voi e capirete cosa intendo!). Il Genoa si presenta all'Olimpico tronfio e sovraccarico di una iubris da far uscire di senno qualsiasi Dio, figurarsi gli undici giallorossi, oggi autentici sacerdoti di Eupalla, anzi incarnazioni della stessa. Il Genoa prova a proporsi con il Principe Milito (ma all'Olimpico il Principe è un'altro calciatore.... i nomi non si usurpano!) e onestamente un po' di scompiglio nella terza linea capitolina riesce a portarlo, ad esempio con Sculli che al terzo cerca lo stesso Milito e poi con Thiago Motta che al quarto manda una botta di poco alta. A questo punto la Roma inizia a dettare la propria inesorabile legge: Perrotta al sesto gira di potenza ma troppo centrale per Rubinho e un minuto dopo con Vucinic che brucia sullo scatto Biava e tira verso l'angolino sinistro di Rubinho che quasi per terra riesce a mettere in angolo. La gara è veloce e piacevole, la Roma dà netta l'impressione di aver preso bene le misure dell'avversario e al 26esimo, proprio quando tutti si aspettavano, comunque, un goal del Genoa, una bellissima azione lanciata da Cicinho vedeva Totti dialogare nello stretto con Matteo Brighi e poi lanciare in area Simone Perrotta che, dal centrodestra del fronte d'attacco romanista, scucchiaiava sotto l'uscente Rubinho per l'accorrente Cicero che non aveva difficoltà a insaccare a porta vuota. Un goal fantastico! Ben costruito con un'azione tutta di prima! Il tempo di festeggiare, di esultare e riprendere il giuoco che la maledizione-Panucci si abbate anche su Cicero-pro-domo-sua! Il terzino brasiliano nello stoppare un pallone lanciato in profondità si impunta malamente col ginocchio e cade da solo. Un dolore immenso, una smorfia d'altri tempi e Spalletti è costretto, suo malgrado, a far esordire in maglia Giallorossa Marco Motta. Il giovane neo terzino romanista è preso sotto curatela da Mexes che lo catichizza ben bene e da Taddei che non lo espone mai alle percussioni soprattutto di Jankovic operante su quel lato. Fino al duplice fischio c'è solo la Roma che ci prova ora con Totti, ora con Perrotta ora ancora con Vucinic. Il primo tempo termina tra gli scroscianti applausi dell'Olimpico autenticamente sbalordito dalla prova d'autore della sua Roma, prova estremamente frustrante per i tronfi genoani che già ancor prima della fine del primo tempo perdono Gasperini espulso per reiterate proteste e accumulano un monte ammonizioni importante.Nel secondo tempo non si fà nemmeno in tempo a pensare a uno scherzo del grifone che De Rossi parte dalla propria area di rigore palla al piede taglia tutto il campo e serve, con un delizioso pallonetto a incrociare l'accorrente MIrko Vucinic che tira con sinistro al volo sotto la traversa piegando le mani all'incolpevole Rubinho. Tutti in piedi. Standing ovation! Fantastico, superbo.... gesti come questo esaltano il pubblico e non fanno altro che aumentare il rammarico nel tifo romanista per la stagione che sarebbe potuta essere e che non sarà! La partita sembra essere assolutamente in pugno giallorosso. La statistica ricorda come il Genoa in questa stagione sia una squadra da goal negli ultimi quindici minuti. Ma non sembra l'aria. Tranne che per Gianluca Rocchi che si inventa al nono minuto l'espulsione per Rodrigo Ferrante Taddei su un normalissimo contrasto sulla linea mediana. A questo punto la coperta comincia a essere eccessivamente corta, anche perchè quest'espulsione (che se non sapessimo che Rocchi si è dimenticato la sua nascita Fiorentina definiremmo strategica) espone l'esoridente Marco Motta alle folate degli avanti Genoani, ma il nostro è bravissimo a non farsi superare mai, tranne uno stupido tentativo di uscita a palleggio intorno al trentesimo. Spalletti comprende la situazione e richiama prima Vucinic per un più fisico Julio Baptista e poi Totti per un più geometrico Aquilani. I risultati sono incerti, il Genoa attacca incaponendosi troppo per vie centrali, mentre i due là davanti tendono a ignorarsi un po' troppo fallendo delle ghiottissime occasioni per chiudere l'incontro. Prima Baptista non passa la palla ad Aquilani solo all'ingresso dell'area di rigore, ma si conquista una bellissima punizione dal limite che spara di poco alta, poi è il mediano a sbagliare il passaggio filtrante in contropiede che avrebbe messo la bestia in porta. Fino al 46simo del secondo tempo, quando, su lancio di Mexes, Baptista salta Biava e Ferrari e lascia partire una secca staffilata di destro che si incrocia alla convergenza dei pali, niente da fare per il pur vigile Scarpi. Tre a zero e tutti a casa con la doppia doccia fredda: la Fiorentina passata in vantaggio a un minuto dalla fine, con Gilardino e la Juventus in goal a Catania all'ultimo con sputacchiera Poulsen. Fortunatamente la partita della Lazio vedeva questa soccombere all'ultimo istante grazie a un papaerone di Muslera.... peccato che era la stessa di Firenze. A proposito ma quello forte forte (Carrizo) che fine ha fatto?


Pagelle


Doni 7,5 salva più volte il risultato. E' concentrato e si vede. Sia sempre così
Cicinho 7 un goal fantastico a coronamento di un'azione travolgente da lui stesso avviata. E poi non si fà saltare mai peccato per l'infortunio. Incrociamo le dita
Juan 7 Milito non la struscia e il merito è il suo. Non si fà intimorire si vede che ha classe ed esperienza da vendere.
Mexes 7 catechizza Motta dimostrando notevoli doti di leadershep; fà sentire il suo fisico su Jankovic e Sculli. Rugantino
Tonetto 7 corre, salta fà l'ala e il terzino. Ben tornato in forma. Non butta mai via il pallone.
Taddei 6,5 mezzo punto in meno per l'espulsione, ma protegge la fascia e rilancia l'azione con una velocità degna del miglior Di Francesco.
De Rossi 8 prende in mano il centrocampo, la difesa e, quando serve, l'attacco romanista. Manca solo che faccia il caffè e poi stiamo a posto. Delizioso l'assist per Vucinic e, ciliegina sulla torta, a fine partita dice: "Noi dovremmo baciare in Terra ovunque passi Spalletti". Alla faccia di chi dice che i due abbiano litigato
Brighi 7,5 è infaticabile, autentico uomo ovunque. Non perde mai la calma e non rilancia mai a casaccio. Esce palla al piede anche dalle situazioni più delicate. E Lippi non l'ha convocato!
Perrotta 6,5 grandissimo faticatore, ogni tanto sbaglia l'appoggio ma è furbo e, soprattutto, ha ricominciato a incunearsi nelle difese altrui.
Vucinc 8 un goal capolavoro, una lotta continua su tutto il fronte d'attacco romanista. Oggi è in fomra e avrebbe meritato la tripletta. Se Rocchi non avesse espulso Taddei forse l'avrebbe fatta.
TOTTI 7,5 dispensa classe a ogni dove. Ogni suo tocco di palla e una potenziale occasione da goal. Quando la Roma soffre, rientra persino nella propria area. Doc'è chi lo definisce: "Culo di piombo", "Mai decisivo", "Finito"? Dov'è??

Spalletti 7,5: "Tutti, calciatori, società e tifosi, devono baciare per terra dove cammina". De Rossi commenta al meglio!

Sostituzioni

Motta/Cicinho 7: è all'esordio con la maglia della Roma e non si vede. Ordinato, pulito non soccombe e spinge. Benvenuto
Baptista/Vucinic 6,5 segna un gran bel goal e ne sbaglia uno, più un passaggio per Aquilani. Comunque fà il suo e lo fà bene
Aquilani/Totti NG meglio mettere NG!

sabato 7 febbraio 2009

Roma-Genoa: l'arbitro

L'arbitro è Gianluca Rocchi (Firenze 25 Agosto 1973).
Esordisce in serie A in occasione di Lecce-Reggina, ultima della stagione 2003/04. Il suo nome compare nelle inchieste di calciopoli, per la partita Chievo-Lazio della stagione 2004/05. Verrà completamente prosciolto.
L'ultimo precedente con la Roma risale al 18 Gennaio 2009, Torino-Roma 0-1 (anche in questo caso intreccio romanista sull'asse Torino granata-Genova rossoblu, come nel 1983, due volte) goal di Julio Baptista. L'ultimo precedente in casa è ancor più dolce allorquando, il 16 Novembre U.S., l'arbitro fiorentino diresse il derby vinto dalla compagine capitolina sempre uno a zero e sempre con goal di Julio Baptista. Speriamo bene!

Roma-Genoa: i precedenti.

Grandissima attesa per il big match di domani all'Olimpico. Autentico spareggio Champion's League. La storia tra Roma e Genoa è ricca di intrecci e sovrapposizioni: entrambe hanno portato il calcio, il Genoa in Italia, la Roma a Roma; entrambre rappresentano l'anima genuina e popolare delle rispettive realtà urbane; moltissimi i giocatori che hanno viaggiato lungo la direttrice segnata dalla via Aurelia in entrambi i sensi di marcia (Signorini, Collovati, Pruzzo, Montella, Conti, Buriani, Antonelli), tant'è che le due tifoserie per anni sono state unite da un gemellaggio, nato il giorno del secondo scudetto romanista, coincidente con la salvezza rossoblu del 1983. E proprio all'anno di grazia romanista 1983 ci riconduce la memoria odierna: erano passati poco più di cinque mesi dal fantastico viaggio romanista in Liguria e, per uno strano scherzo del calendario, la Roma si trovava a giocare le due partite memorabili della primavera precedente a campi e sequenza invertite. Il finale tricolore del 1983 propose, infatti, Genoa-Roma e Roma-Torino, mentre la quarta e la quinta giornata della stagione 1983/84 regalò ai romanisti Torino-Roma e Roma-Genoa. Quel 09 Ottobre 1983 la Roma si presentò all'Olimpico reduce da una brutta sconfitta al Comunale del capoluogo sabaudo, davanti a un pubblico delle grandi occasioni (52.241 solamente i paganti, più gli abbonati) a dirigere il Match il signor Paparesta di Bari SENIOR! E tra il pubblico, seduto in distinti Nord, lato tribuna Monte Mario, c'era un bimbetto di otto anni e mezzo, accompagnato dalla madre e dal cugino laziali e dallo zio milanista: era il mio esordio allo Stadio Olimpico. La Roma giocò una partita gagliardissima, ma sostanzialmente incocludente, con un Silvano Martina sugli scudi a respingere gli attacchi dei frombolieri romanisti (per l'occasione Graziani e Vincenzi), fino al diciassettesimo del secondo tempo quando un'azione insistita di Bruno Conti portò alla capitolazione del portiere di Sarajevo e alla vittoria giallorossa. Purtroppo quella stagione regalerà alla Roma solamente la gioia piccola della quinta Coppa Italia, ma sarà segnata da un secondo posto a un passo dalla Juventus e da una finale di Coppa dei Campioni ancora da giocare. Quel giorno era il sessantunesimo compleanno del Barone.

mercoledì 4 febbraio 2009

Panucci chiede scusa

Ecco le parole che Christian Panucci ha rilasciato all'agenzia Ansa:

"Chiedo pubblicamente scusa ai tifosi, alla società e ai miei compagni per il mio comportamento in occasione della partita di Napoli. In merito alle mie dichiarazioni quando ho espresso il mio desiderio di andar via da Roma sono state dettate dall'eccessivo nervosismo, sono a Roma da otto anni e farò in modo di onorare i colori giallorossi fino alla fine. Desidero ringraziare i tifosi e i compagni che mi sono stati vicini, ma con questo non voglio esimermi dalle mie responsabilità o trovare giustificazioni al mio errore. Come sempre ho fatto nella mia vita mi assumo tutte le responsabilità e mi rimetto a disposizione della società e dello staff tecnico per questo finale di stagione".

lunedì 2 febbraio 2009

E mò questo chi cazzo è?

Scusate il francesismo, ma pare che la Roma abbia preso, in chiusura di mercato, tale Sugar David, portiere diciannovenne del Bellinzona! Ecco la notizia, clikkare qui


Marco Motta e Souleymane Diamutene

I due nuovi arrivi in casa giallorossa, due difensori per rimpiazzare il transfuga Panucci e l'inortunato Cassetti.

Marco Motta nasce a Merate (LC) il 14 Maggio 1986, capitano della Nazionale Under 21 ha esordito in serie "A", curiosamente, il 09 Gennaio 2005 allo Stadio Olimpico con la maglia dell'Atalanta, in Roma-Atalanta 2-1 (Doppietta di Montella e goal Orobico di Marcolini). Nella stagione 2004/05 colleziona 19 presenze dimostrando notevoli doti difensive, nonostante la retrocessione come ultima della sua squadra, che lo mettono in luce. Verrà notato dall'Udinese che lo ingaggia in comproprietà con l'Atalanta: la stagione 2005/06 per Marco Motta è travagliatissima, in quanto un infortunio al legamento collaterale destro del ginocchio sinistro lo costringe a poter giocare solamente 06 presenze, comunque riuscirà a togliersi lo sfizio di segnare un goal. Maggior fortuna la avrà nella stagione seguente allorquando le presenze in maglia bianconera saranno 16. Nell'estate del 2007 viene ceduto in prestito al Torino, dove emerge come uno dei pochi protagonisti positivi della salvezza granata. Il tabellino a fine stagione dirà: 24 presenze e un goal (A Bergamo contro la sua ex Atalanta). Fino al suo approdo in prestito alla Roma quest'anno ha collezionato, in Friuli, 14 presenze con zero goals. E' inserito nelle liste Champion's League.


Souleymane Diamoutene (Sikasso-Mali- 30 Gennaio 1983) talento scoperto dall'Udinese, squadra nella quale milita dal 1999 al 2001, viene portato a Lucca nell'estate del 2001, dove rimarrà fino al 2003 quando viene accaparrato dal Perugia di Gaucci che lo porta in Serie "A" per la stagione 2003/04, l'ultima del grifone nella massima serie. In Umbria collezionerà 24 presenze, segnando 01 goal, in Coppa Italia contro il Chievo Verona. Nell'estate del 2004 la retrocessione del Perugia in serie "B" gli aprirà le porte della squadra nella quale collezionerà il maggior numero di presenze (135) e di goals (06): il Lecce. Nel primo anno in Salento è allenato da mister Zeman col quale giocherà, di fatto, da titolare, contribuendo non poco al dignitosissimo decimo posto dei salentini. La stagione successiva il Lecce non è più di Zeman e retrocede in Serie "B", ma, nonostante le numerose offerte, Diamoutene rimane in Puglia e trova, in serie "B" una dimensione più consona che lo porterà a segnare i sei goals della sua carriera e ad essere nominato miglior difensore della cadetteria stagione 2007/08. Onore dovuto al fattivo contributo dello stesso al ritorno del Lecce tra i top club nazionali. L'arrivo a Roma è datato 31 Gennaio 2009 con la formula del prestito con diritto di riscatto a 3.150.000 €, è inserito nelle liste Champion's Leauge.

Auguri, Re Leone!


Oggi Gabriel Omar Batistuta compie 40 anni.

E' stato uno dei più grandi attaccanti della storia della Roma, protagonista dello storico scudetto del 2001.


Per rinfrescarvi la memoria, date un'occhiata a questo video...


La lista Champions


Ecco la lista dei giocatori che l'AS Roma ha inviato all'Uefa:


PORTIERI: Pipolo, Artur, Julio Sergio, Doni


DIFENSORI: Panucci, Cicinho, Juan, Mexes, Loria, Riise, Diamoutene, Tonetto, Cassetti, Motta


CENTROCAMPISTI: Pizarro, Aquilani, Taddei, Filipe, De Rossi, Perrotta, Brighi


ATTACCANTI: Vucinic, Totti, Baptista, Montella, Menez


LISTA B: Brosco, Crescenzi, Bertolacci, D'Alessandro


Da segnalare l'immediato ingresso nella lista dei neo-giallorossi Diamoutene e Motta, oltre all'inserimento, forzato, di Panucci. La vera sorpresa? Il brasiliano Filipe, che finora non ha collezionato nemmeno un secondo di gioco con la maglia della Roma!

domenica 1 febbraio 2009

Reggina-Roma 2-2


Due punti buttati al cesso, non c'è che dire. La Roma scende in una cosa che si chiama Campo fortemente rimanegiata, con, in avanti, un Menez a mezzo servizio e Okaka già destinato alla Triestina. Sulla risaia del Granillo non esiste la benchè minima possibilità di sviluppare un'azione degna di questo nome con improvvise pozze e chiazze di fango inconcepibili in serie A. Il primo a provare a dare la scossa è proprio JJ Okaka che si beve l'intera difesa reggina, portiere compreso, ma sul più bello fà un passo di troppo e spara sul difensore calabro. E' l'episodio che dà la scossa al match anche per la Reggina. Al 44esimo su cross dalla destra, contrasto Corradi-Mexes (Causato da un clamorossissimo liscione di Juan) che cagiona un calcio di rigore genrosamente fischiato da Rosetti. Corradi contro Doni non sbaglia e i calabresi si portano in vantaggio. Sembra che il primo tempo debba finire così, ma a questo punto sale in cattedra Pizarro: al 46esimo salta due uomini reggini dal limite dell'area e lascia partire una violenta staffilata che Campagnolo può solo ammorbidire dietro le sue spalle. 1-1 e tutti al'interl'intervallo. Nel secondo tempo si teme la reazione vemmente della disperata Reggina, ma è la Roma a farsi pericolosa che all'undicesimo, grazie a un ottimo movimento di Okaka, si procura un calcio di rigore. Lo stesso pek si occupa della trasformazione con un rasoterra alla destra di Campagnolo che, però, è bravissimo a respingere sui piedi dell'accorrente Pizarro che, al secondo tentativo, non si fà pregare e insacca. 1-2. Sembra fatta, anche perchè la Roma, nonostante le numerosissime assenze, dà l'impressione di controllare, sfiorando più volte il goal del 1-3, sfuggito essenzialmente per l'ignominia del campo. Ma a questo punto Spalletti (che già aveva fatto entrare Aquilani) commette il più grande errore da quando siede sulla panchina della Roma: sostituisce un pur spento Taddei con Loria. La Reggina capisce che la Roma ha paura: Cozza lancia un pallone tesissimo verso il centro dell'area di rigore romanista, Loria tocca male il primo pallone della partita e lo mette sul destro di Cirillo che non se lo fà dire due volte e insacca il punto del pareggio. La Roma sbanda, si teme il terzo goal della Reggina, ma, poi si riprende e in chiusura ha altre grandi occasioni per riprendere la vittoria, con Okaka e Juan su punizione. Ma purtroppo finirà 2-2. Il tempo di vedere la prima apparizione (sia pur dalla panchina) di Suleymani Diamoutè con la Roma e, la sera, di apprendere l'arrivo in prestito dell'Udinese Marco Motta.

Pagelle

Doni 6 non è impegnato in grandi interventi, per poco para il rigore di Bernardo Corradi e sul goal non ha soverchie colpe.
Cicinho 6 raramente si fà cogliere impreparato e spinge abbastanza, ma la sua prova sà troppo di "compitino"
Mexes 6,5 abbastanza sicuro, sull'episodio del rigore sembra subire il fallo da Corradi, più che farlo.
Juan 5 cicca il pallone che genera il rigore, liscia un pallona clamoroso in area di rigore nel secondo tempo. Non sembra molto sicuro su quella risaia.
Tonetto 6 è al rientro dopo quatto mesi e tiene botta, certo non spinge come il mittico TMAX, ma oltre non gli si sarebbe potuto chiedere.
Taddei 6,5 interrompe e fà ripartire l'azione. Nel finale è stremato, infatti nel secondo tempo sparisce un po'.
De Rossi 7 torna a difendere e contrattaccare, ha coraggio da vendere e non si fà mai sfuggire l'uomo
Brighi 6 in un centrocampo che ha bisogno di muscoli e solidità non si tira indietro, ma le difficoltà a costruire geometrie degne di questo nome lo costringono a restare col freno a mano tirato
Pizarro 7,5 si sobbarca il centrocampo romanista e segna una doppietta, in un pomeriggio per piedi solidi e scontri ruvidi il suo fosforo emerge come non mai.
Menez 5 non ce la fà e si vede: subisce pure un infortunio che lo costringe ad abbandonare anzitempo
Okaka 7 anche se si mangia un po' troppi goal mette semrpe sotto pressione la difesa reggina. Ha bisogno di giocare e speriamo che la Triestina gli conceda questa opportunità, come fece nel 2003/04 con Aquilani.
Spalletti 5 sbaglia completamente la sostituzione (Taddei/Loria) e la Roma perde l'occasione per rimettersi in corsa per obbiettivi altissimi.
Sostituzioni

Aquilani/Menez 6,5 venticinque minuti per provarci, se la Roma non vince certo non è colpa sua
Loria/Taddei NG TRANSEAMUS!