mercoledì 31 dicembre 2008

2008, un anno giallorosso

Inizialmente avevo pensato di riprodurre le solite fredde statistiche, ma l'amore per il calcio e per la Roma soprattutto è emozione, una di quelle emozioni che i numeri non sapranno mai riprodurre, per cui tuffi nel cuore e casse a palla, perchè c'è una delle Roma più forti di tutti i tempi!

giovedì 25 dicembre 2008

Buone feste

Vista l'imminenza delle festività di fine anno, anche La Tana dei Lupi si prende qualche giorno di vacanza, pronta a ritornare nei primissimi giorni del 2009 con aggiornamenti, commenti e news dal mondo Giallorosso. Oltre ai doverosi auguri, vogliamo inoltre ringraziarvi tutti. Perché in appena due mesi di vita ci avete accolto alla grande e questo non può che farci un immenso piacere... la promessa, ovviamente, è quella di fare di questo blog un vero e proprio punto di riferimento per i tifosi veri, con la Roma nel cuore. Ci riusciremo? Chissà. Nel frattempo tanti auguri di buon Natale e felice anno nuovo!

domenica 21 dicembre 2008

Catania-Roma 3-2

Semplicemente pietosi. La Roma è entrata in campo molle, distratta e lenta. Con la sicumera di chi è convinto che il match sia semplicemente un proforma prima della pausa. Già dai primi minuti si era capito l'andazzo. Morimoto sembrava Garrincha, tanto saettava e sbucava da ogni dove, soprattutto dalle spalle di un pietoso Juan. Baiocco randellava e provocava impunito in un ambiente che odia i colori giallorossi senza alcun motivo. (Un 7-0 è una colpa di chi perde non di chi vince... questo, evidentemente, ai trogloditi ancora non è chiaro. Il fallimento è l'augurio minimo per la compagine di Pulvirenti) Dopo tre occasioni sprecate misteriosamente (O forse semplicemente perchè zagana) da Morimoto, da un proficuo pressing di Mascara su Perrotta nasceva un tre contro due etneo nel quale Baiocco, trovandosi a tu per tu con Marangao Doniber, non aveva problemi a insaccare alle spalle del colpevolissimo 32 giallorosso (Non ci si butta prima del tiro). La Roma prova a reagire e un tiro di Brighi (l'unico non indecente) filtrava sotto le larghe gambe dell'estremo catanese Bizzarri. Sembrava goal, ma non era così, perchè lo stesso poneva rimedio all'errore, scaraventandosi sull'accorrente Perrotta e allontanando colla mano. Il tempo di dire amen e finalmente Morimoto insacca ancora su contropiede. La Roma ci riprova e con Julio Baptista si avvicina al goal della speranza, ma si chiude il tempo sotto di due segnature. Al rientro ogne persona si aspetta la rabbiosa reazione giallorossa che non arriva, anzi al decimo del secondo tempo Morimoto segna anche il terzo goal degli etnei, sfuggendo per la seicentesima volta a Juan e trovandosi a tu per tu con Doni. A quel punto il Catania ha la possibilità di dilagare. Morimoto si mangia in de occasioni la terza rete personale. Una volta presentandosi a tu per tu con Doni, lanciato in profondità. Bravissimo nell'occasione Doni a respingere in uscita di piede sull'arto del giapponesino che la manda in fallo laterale. Sulla seguente rimessa laterale un lancione dall'area romanista coglie Vucinic da solo nell'area Catanese, il montenegrino salta il marcatore di turno e col destro mette alle spalle di Bizzarri in uscita. Nessun romanista esulta, e questa la dice lunghissima sullo stato d'animo in casa Roma. Ma quando quattro dopo minuti un contropiede simile favorisce lo scambio Vucinic-Menez (Subentrato al 30' del primo tempo al capitano per un infortunio che terrà TOTTI lontano dai campi forse un mese.... auguri!), il francesino ha l'occasione ghiotta per riaprire il match e non se la lascia scappare. Interno destro e palla lemme lemme alle spalle di un colpevolissimo Bizzarri..... il Catania ha paura e negli ultimi dodici minuti rinuncia a rintuzzare gli attacchi romanisti (non eccessivamente convinti a onor del vero) e si rintana vieppiù. Al 48esimo e 30 secondi del secondo tempo un corner di platino mette Okaka nelle condizioni di schiacciare a rete, ma lui si insacca, e la palla esce di un non nulla, uscendo persino dalla possibilità di intervento dell'accorente e solo Cassetti. Sul rinvio di Bizzarri arriva il triplice fischio di Rosetti e buon Natale.

Pagelle

Doni 4: sul primo goal è pietoso. Spesso si innamora del pallone coi piedi e mette in difficoltà la squadra
Cassetti 5: soffre la velocità delle ali catanesi e non affona in attacco. Ben venuta pausa
Mexes 5: urla, strilla e strepita. Non è in forma e la vorrebbe buttare in caciara. Ma soffre, comunque, l'attacco catanese.
Juan 3: aveva Morimoto, non Drogba. Con l'Arsenal, costui, che se inventa?
Riise 5,5: vorrebbe e potrebbe fare di più. Per lo meno non fa danni.
Perrotta 5: corre a vuoto e spesso non aggredisce gli spazi. Si fa soffiare palla da Mascara (mica Maradona) e cagiona il primo goal. Parte con un attimo di ritardo sull'occasione del pareggio mancato da Brighi
De Rossi 5: Zenga gli appioppa Mascara in marcatura a uomo e lui non ci capisce più nulla. Non mette nè anima nè corpo. Spesso ha la possibilità di tentare la botta ma non lo fa, optando per l'apertura che nemmeno gli riese. Ha saputo fare di meglio.
Brighi 6: uno dei pochi che si salva. Riesce a proteggere la difesa abbastanza, per il suo, ma nel centrocampo romanista oggi predica nel nulla e nulla può.
Baptista 6: per la Rai il migliore in campo, non esageriamo. Fà qualcosina ha una buonissima occasione che la bravura dei difensori catanesi non gli permette di sfruttare come può e sà. Comunque mette un po' di apprensione.
TOTTI NG: non fa in tempo a entrare in partita che è costretto a uscire. Rischia un mese di Stop!
Vucinic 5,5 si sveglia troppo tardi. E' assente dal gioco e deconcentrato. La doppietta in Coppa Italia e il goal di domenica col Cagliari sembrano ricordi lontanissimi. Si svagliasse a Natale e capisse che non esisotono solo big match.

Spalletti 5: se la Roma di oggi è stata svagata, distratta e abulica è anche colpa sua.

Sostituzioni

Menez/TOTTI 6: combina qualcosa e trova il goal della speranza. UNa delle poche note non non liete della giornata.
Cicinho/Cassetti 5 Spalletti lo sta usando come mezz'ala. E' l'ultima chanche per il brasiliano, che anche oggi non ha convinto
Okaka/Brighi NG Entra nel finale per rompere sulle palle alte. Ha l'occasione del pareggio ma non realizza. Sembra non stia mantenendo le promesse del 2006 e di Modena. Non bruciamolo.

venerdì 19 dicembre 2008

Champions League: agli ottavi sarà ROMA - ARSENAL


Il 24 Febbraio si torna a Londra, gente. Bruno Conti pesca dall'urna di Nyon i ragazzini terribili dell'Arsenal. Testa alta e petto in fuori, ci sarà da divertirsi...

giovedì 18 dicembre 2008

Roma-Bologna 2-0. Olè!


Che spettacolo, ragazzi.
La Coppa Italia non avrà lo stesso appeal che gli altri trofei nazionali hanno nel resto d'Europa, ma vincerla ti da una soddisfazione incredibile e può seriamente mettere un punto esclamativo su una squadra che sta seguendo un progetto tecnico.

Da quando il Mister siede sulla nostra panchina l'abbiamo vinta due volte e manca davvero un soffio per poter prendere anche la terza coccarda consecutiva, che vorrebbe dire 10 volte Campioni di Coppa Italia e cucirsi una stella d'argento sulla maglia. Perché alcuni traguardi vanno festeggiati adeguatamente e non scordiamoci che alzare trofei al cielo è sempre un'esperienza emozionante.

Il Bologna ha fatto la sua onesta partita, ma è evidente che contro questa Roma non ce n'è per nessuno. Pronti via e Montella (sì, proprio lui), va via sulla destra per poi rientrare e calciare di sinistro: una bellissima azione personale che avrebbe meritato più fortuna. Pochi minuti dopo è Ménez che dalla fascia opposta fa letteralmente ubriacare la difesa bolognese e va vicinissimo al vantaggio. La Roma c'è e vuole assolutamente la qualificazione.
Cicinho interpreta meglio di domenica scorsa il ruolo di centrocampista interno, soprattutto nel primo tempo, in cui è artefice di un paio di percussioni niente male, che innescano un Montella tonico e reattivo, almeno nei primi minuti. Per il Bologna, Marazzina prima e Cesar poi tentanto di mettere paura ad Artur, che tutto sommato passa una serata tranquilla e si limita al minimo indispensabile.

Nel secondo tempo i ritmi calano, ma è sempre la Roma che fa la partita. Ménez è una spina nel fianco del Bologna, salta l'uomo, scambia bene con Baptista, ma non trova la via delle rete. Il ragazzo sta comunque crescendo partita dopo partita. A venti minuti dalla fine, Vincenzino lascia il posto a un Vucinic scatenat, che dopo appena pochi secondi colpisce una traversa. Ma non ìè che il preludio al gol: ottimo scambio con Menez e grandissimo gol in diagonale che passa sotto le gambe di un Colombo fin troppo fortunato: finalmente la partita è sbloccata.
Al 41', Castellini perde goffamente un pallone che Mirko non deve far altro che sbattere in rete e così è: 2 a 0, partita finita e tutti a casa. Soprattutto Mihajlovic...

PAGELLE

ARTUR 6,5: Non era facile ripresentarsi all'Olimpico dopo le papere di domenica scorsa. Eppure stavolta è parso più sicuro e in un paio d'occasioni si è anche fatto notare. Bene così.

PANUCCI 6: Non incide come potrebbe, ma in campo uno come lui si sente sempre. El Grinta, sempre e comunque.

LORIA 6: Giocare accanto a un Mexes di questo livello aiuta parecchio, ma va detto che il suo l'ha fatto. Attento.

MEXES 8: Un alieno. Spaventoso. In pratica ha retto la difesa da solo e non contento è anche avanzato in una percussione pazzesca che per poco non mandava in gol Baptista. Insuperabile.

CASSETTI 6: Spinge e difende bene, anche se non è ancora al top della forma. Tuttavia sta tornando e si vede.

CICINHO 5,5: Bene il primo tempo ma si perde totalmente nel secondo. Va detto che giocava interno di centrocampo, dunque ha delle attenuanti.

DE ROSSI 6,5: 250 presenze con la maglia della Roma a 25 anni non sono cose da tutti. Capitan Futuro non gioca ai suoi livelli, ma anche sottotono vale più di tutto il Bologna. Grande.

BRIGHI 6: Qualità, sostanza e intelligenza. Nonostante le lusinghe di questi giorni non si monta la testa e lavora sempre a testa bassa. Un esempio.

BAPTISTA 6: La bestia è un po' appannata e si vede. Non riesce a dare il contributo che potrebbe e fa di tutto per migliorare, arrivando persino a un passo dal gol.

MENEZ 7: Fa ammattire tutto il Bologna, crossa, salta, corre, tira, fa l'assist per il gol e quando esce finalmente si fa una bella risata. Occhio, questo è veramente forte...

MONTELLA 6: Ce la mette davvero tutta, getta il cuore oltre l'ostacolo e per la seconda volta nell'arco di 3 giorni va vicino al gol. I limiti fisici ci sono, ma ha ritrovato lucidità.

Sostituzioni:
RIISE 6,5 (Cassetti): Spinge come non mai: vuole vincere anche lui. Thunderbolt sta tornando (speriamo...)

VUCINIC 7,5 (Montella): Quando si ricorda di essere forte, non ce n'è per nessuno.

OKAKA ng (Ménez)

L'avversario:
Sinisa: mettete a sede.

mercoledì 17 dicembre 2008

Roma-Bologna. I convocati


Dopo l'alluvione di ieri pomeriggio, questa mattina la squadra giallorossa si è ritrovata a Trigoria per svolgere il consueto allenamento pre-partita, al termine del quale il Mister Luciano Spalletti ha diramato la lista dei convocati per la partita di Coppa Italia contro il Bologna.

ARTUR, BAPTISTA, BERTAGNOLI, BRIGHI, CASSETTI, CICINHO, DE ROSSI, FILIPE, GRECO, LORIA, MENEZ, MEXES, MONTELLA, OKAKA, PANUCCI, PIPOLO, RIISE, TOTTI, VIRGA, VUCINIC

martedì 16 dicembre 2008

Cosa non si farebbe per un po' di popolarità...

Proprio qualche giorno fa, io e Uther discutevamo del fatto che tanta (troppa) gente, mangi sulla Roma.
Ebbene, neanche il tempo di finire questa riflessione che ecco arrivare questa singolare notizia, che riportiamo dal sito de Il Romanista:



Per ingrandire l'immagine, cliccateci sopra.

Ora, io capisco che certe gente pur di apparire farebbe qualsiasi cosa, ma ora credo si sia passato davvero il limite.
Il protagonista di questo articolo, Flavio Tucci, ha lavorato per anni come conduttore a Radio Incontro e in quel periodo è stato in grado di fare e dire qualsiasi cosa contro la società: si è schierato prima contro il Capitano e a favore di Cassano, poi ha denunciato Sensi, poi ha continuato a insultare tutto e tutti... per il solo gusto di apparire, far parlare di sé.

Noi, che siamo dei signori, preferiamo semplicemente dedicargli una frase che disse un pezzo grosso:

"Due cose sono infinite: la stupidità umana e l'universo. Sulla seconda ho qualche dubbio." (A. Einstein)

Forza Roma, sempre.

Roma-Bologna. L'arbitro.

Paolo Mazzoleni di Bergamo.
In Coppa Italia, il giovane arbitro bergamasco, non ci ha mai diretti. In campinato l'ultimo precedente risale all'11 Marzo 2007 allorquando si disputò, posticipo serale della Domenica, Roma-Udinese, finita 3-1 per noi.
Nel settembre 2006, in un'intervista rilasciata a Max Laudadio di Striscia la Notizia, dichiarò che la colpa vera che lo portò alla squalifica di quattro mesi dovuta a calciopoli, nacque da una sua volontà di non allinearsi alle direttive venutagli direttamente da Mattei di aiutare la Lazio.

Roma-Bologna. I precedenti.

Ricomincia la Coppa Italia. La Roma, insieme alla Juventus, è la squadra col maggior numero di trofei vinti: 9. 1963/64; 1968/69; 1979/80; 1980/81; 1983/84; 1985/86; 1990/91; 2006/07; 2007/08. Questo dato statistico impone alla compagine giallorossa la necessità di puntare a triplicare i successi consecutivi in questa stagione, perchè ciò significherebbe essere la prima squadra su tre fronti: la prima ad aver vinto il trofeo tre volte di fila (non è mai successo a nessuno), la prima per numero di trofei vinti e la prima a potersi fregiare della stella d'argento che viene cucita in forma permanente sulle maglie di chi abbia vinto dieci trofei. Ecco perchè da domani, per i nostri colori, partirà l'assalto alla stellina. La formula adottata da questa stagione ci regala come avversario il Bologna, al primo turno (ottavi di finale): la partita è di SOLA andata e la si disputa sul campo della squadra meglio classificata nella stagione precedente, salvo accordi diversi tra le due compagini. Il calendario è a tabellone tennistico, e prevede anche per i quarti di finale la partita secca, mentre per la semifinale il doppio turno, così da arrivare alla finale, di nuovo secca. Allo stato attuale, qualora la Roma dovesse passare, incrocerebbe ai quarti di finale l'Inter a Milano. Dopo quattro finali di fila, si ha la certezza che sicuramente Roma e Inter non si troveranno ancora di fronte a contendersi la Coppa in Finale. Veniamo al turno di domani: affrontiamo, dopo un mese e mezzo dall'infausto pareggio, firmato Cicinho su autogoal, il Bologna, rigenerato dalla cura-Mihajlovic (5 pareggi e una vittoria in sei partite fin qui giocate). In Coppa Italia i precedenti non ci arridono: il 30 Agosto 1995 affrontammo i felsinei, appena tornati in serie B e pronti a conquistare la serie A col doppio salto, allenati da Renzaccio Ulivieri. Era, quel Bologna, una squadra imbottita di giocatori di rango, alcuni dei quali passati anche per Trigoria, con alterne fortune (Antonioli, De Marchi e Scapolo): insomma, la partita si giocò in turno serale, allo Stadio Renato Dall'Ara, e soccombemmo per un goal segnato all'8 st da Morello. Quella sconfitta decretò l'uscita di scena dei giallorossi di Mazzone dalla Coppa Italia sin troppo presto.
Altra amara sorte nell'incrocio tra Roma e Bologna in Coppa Italia, risale alla stagione 1986/87. Era, quella Roma, detentrice del trofeo, allenata da Erikson, ormai pronto alle clamorose dimissioni, una squadra in forte declino: il mancato trionfo nella Coppa dei Campioni del 1984 aveva minato le sicurezze del Presidente Viola, che, anche per la folle scelta fatta dal Coni di ristrutturare l'Olimpico, non era più in grado di reggere l'urto economico dei nuovi potentati del calcio, Berlusconi in testa. Arrivammo a quella doppia sfida con il Bologna, in forte ribasso: la rimonta con scudetto sfiorato dell'anno precedente, aveva logorato la squadra, il processo di ringiovanimento tentato da Erikson aveva portato a scelte coraggiose, ma totalmente insensate(preferire Di Carlo a Bruno Conti è da ritiro immediato del patentino da allenatore). Due miserrimi pareggi, con aggregate svantaggioso, ci estromisero dalla Coppa Nazionale agli ottavi di finale. Brutti ricordi!

domenica 14 dicembre 2008

Roma-Cagliari 3-2. Olè


Brrr mamma mia che partita, e che giornata. E' iniziata con il mio cane che per poco non viene sbranato vivo da un pastore tedesco, e il mio cane è un pitbull di 30 e passa Kg. Adesso sembra un abat jour con quella Maria Stuarda. Parliamo della partita. Iniziata alle 15.00 puntuale, con il Cagliari che ha dato il calcio di inizio, ha visto i lupacchiotti dover rinunciare all'ultimo momento a Pizarro e Doni (pubalgia per costui, lo rivedremo nel 2009...). Il primo tempo scivola lungo i binari della monotonia, con la Roma ben presente in campo, pronta a dettare i tempi e il mio cane che sonnecchiava nella cuccia, effetto dell'anestesia. Insomma la partita e la Roma rispecchiava ben bene la trista domenica del mio Sem: nel momento in cui sembra essere arrivato il peggio si riprende. E così la Roma, dopo un palo di Vucinic da fermo e da fuori area, trova al 39esimo il vantaggio con in destro a giro da fuori area di Francesco Totti. Pochi minuti e prima Cicinho si fa deviare in angolo un eccelso contropiede e, sul seguente calcio d'anolo, Baptista insacca ma Trefoloni (voto in tanti decimi quanti i "foloni" del cognome) annulla senza motivo reale in apparenza sosterrà la tesi del fuorigioco. Il mio cane comincia a smaltire l'anestetico, si rialza e finisce il primo tempo con tre secondi d'anticpio sui quarantacinque regolamentari. Ma evidentemente a Sem non si sipira la Roma, ma il Cagliari. Perchè nel secondo tempo entrano in campo due squadre diverse: la Roma è molla, convinta di avere il match in tasca, mentre il Cagliari prende coraggio e una punizione che il figlio d'arte Daniele Conti insacca con mirabile maestria all'incrocio alla sinistra di Arthur Gusmao, sotto la Nord. La Roma non sembra accorgersi di quanto sta succedendo in campo, nemmeno il mio cane che, nel frattempo si era messo a dormire vicino a mia madre (ma questa è un'altra sotria): tant'è che una percussione lenta, degna del miglior Amaral, sulla sinistra di Fini pone Jeda (fino ad allora il peggiore dei suoi), nelle condizioni di battere a rete frontale da fuori area. Interno destro e palla all'angoletto alla destra di Gusmao (che non è esente da colpe, ma chi non lo è nel mondo attuale? Soprattutto nella visione cattolica dello stesso?). Dicevamo: la Roma, forse, capisce che la partita non si vince per grazia ricevuta, subentra Menez per Baptista, la Roma si butta lancia in resta e rischia il terzo goal. Un cross del francesimo viene deviato di nuca dal capitàno, sul pallone vagante si butta Perrotta che di rovesciata (Giuro!) insacca alle spalle di Marchetti. Spalletti non si accontenta, fa uscire Cicinho e lo sostituisce con Montella. La Roma è l'unica in campo, il Cagliari ha paura e rincula come ha dovuto fare il mio cane di fronte a Juri: è il 45esimo, percussione sulla sinistra sotto la Sud di Menez che la butta al centro, si avventa topgun, piattone, respinto, arriva di gran carriera Vucinic che con un colpo di biliardo la infila, facendola passare sotto le gambe del difensore cagliaritano, laddove, sulla sinistra di Marchetti, costui non può arrivare. Vucinic sotto una Sud in delirio, lui in mutande e senza maglietta a urlare tutta la sua gioia per una partita che lo aveva visto a lungo distratto e molliccio. Tre minuti di recupero (dal 46esimo), ma non succede nulla, per il Cagliari la mazzata è stata micidiale.... triplice fischio e tutti dal Veterinario a raccogliere il referto per poi sporgere denucnia.

Pagelle

Arthur 6 abbastanza sicuro, sul primo goal non ha colpe, sul secondo avrebbe potuto fare meglio
Cassetti 7 spinge e fà sentire la sua stazza. Ottimo in difesa non soffre troppo l'ala sarda
Mexes 7 grande difesa e presenza fisica la sua. Nel secondo tempo sonnecchia un po', ma poi si risveglia come tutta la Roma
Juan 7 nel primo tempo, come al solito, difende e si spinge in avanti senza timidezze. E' bravo e si vede.
Riise 7 si sta riprendendo, sta tornando sui livelli di Liverpool, ormai non è più timido.
Perrotta 7 contrasta e riparte. Ogni tanto trova le incursioni che lo hanno reso celebre dal 18 Dicembre 2005. E poi trova un goal IMPORTANTISSIMO in rovesciata.
De Rossi 6,5 ordinato e diligente in difesa, soffre un po' troppo in fase di costruzione. Comunque buono
Cicinho 6 Spalletti è costretto a reinventarlo mezz'ala. Qualcosa gli riesce, ma spesso non si capisce se sia carne o pesce. Fatto sta che ha sul piede il goal del 2-0. non entra per abilità di Marchetti
Baptista 6 dilania la difesa, ma ogni tanto si eclissa. Trova il goal ma 3foloni glielo annulla senza motivo. Rientra molto bene a metà campo e ciò gli toglie un po' di lucidità in avanti.
Vucinic 7 un signor primo tempo, la gemma del palo (peccato). Poi nel secondo tempo dorme da piedi, finchè non decide che sia arrivato il momento di prendersi i tre punti. Evidentemente voleva regalare il goal vittoria alla Roma, il palo glielo aveva impedito e lui lo ha fatto ugualmente.
TOTTI 7,5 Eccelso, immenso, abbiamo finito i complimenti. Ha 32 anni suonati e corre come un ragazzino, si sacrifica, canta e porta la croce e segna pure. Sono innamorato.

Spalletti 7 azzecca le sostituzioni e la Roma vince la partita. Cos'altro deve fare un signor allenatore come Lui?

Sostituzioni

Panucci/Juan 7: gioca tutto il secondo bene alla grande. Di lì non si passa e non si passa. E poi rilancia. E poi è un punto di riferimento, e poi... e poi... e poi... e poi....
Menez/Baptista 7: rivolta la partita come un pedalino, mette Perrotta nelle condizioni di segnare, mette Vucinic (prima Montella) nelle condizioni di far vincere la partita alla Roma. Magico!
Montella/Cicinho 6,5: vederlo a bordo campo sull'1-2 sembra al mossa della disperazione, vederlo entrare subito dopo il 2-2 sembra una mossa da matti. Ma poi chiama a sè molti difensori avversari e regala agli avanti giallorossi molti spazi che ben vengono sfruttati per addivenire alla vittoria.

Il mio cane (Sem) 9: scusa Capità, ma a lui je vojo più bene! "E' un fregnone" (cit. dal Veterinario), ma si riprende anche quando lo davo per spacciato. Speriamo di non doverlo mai più mettere in questa rubrica.

sabato 13 dicembre 2008

Roma-Cagliari: I convocati

ARTUR Guillherme Gusmao Moares
BAPTISTA Julio Cesar
BERTAGNOLI Julio Sergio
CASSETTI Marco
CICINHO Cícero João de Cézare
DE ROSSI Daniele
GRECO Leandro
JUAN Silveira Dos Santos
LORIA Simone
MARANGON Alexandre Doniber
MENEZ Jeremy
MEXES Philippe
MONTELLA Vincenzo
OKAKA Stefano Chuka
PANUCCI Cristian
PERROTTA Simone
PIZARRO David Marcelo Cortes
RIISE John Arne
TOTTI Francesco
VUCINIC Mirko

venerdì 12 dicembre 2008

Avviso ai naviganti e ai navigatori!

E' giusto che si sappia: ogni commento, ancor prima della pubblicazione, viene preinviato via email agli amministratori del blog, i quali possono decidere se pubblicarlo o meno. Dato che ci sono arrivati commenti di insulti e minacce, teniamo a dire a chiare lettere:


NON PERDETE TEMPO PERCHE' COMMENTI CON INSULTI NON VERRANNO MAI PUBBLICATI!


Qualora la cosa dovesse ripetersi saremo costretti a inibire la possibilità di commento, lasciandola solamente a chi ne sia stato preventivamente autorizzato. Non spingeteci a tanto!

Roma-Cagliari: l'arbitro

Matteo Trefoloni nasce a Siena il 31 marzo del 1971, ha esordito in serie A a 30 anni, nel 2001(26 Aogsto), Udinese-Torino 2-2. E' considerato uno dei più promettenti arbitri di serie A. Fu coinvolto in calciopoli, allorquando presentò un certificato medico per non arbitrare un match (mai chiarito quale) eccessivamente sottoposto a pressioni ambientali da parte dei dirigenti di entrambe le squadre coinvolte. Ne uscirà completamente pulito. Tra i precedenti con la Roma ricordiamo le due finali di ritorno di Coppa Italia del 2005 e del 2006, entrambe contro l'Inter e il derby del Febbraio 2006, che consegnò alla Roma il record delle undici vittorie consecutive. Ricordiamo che, in occasione di quel match, Paolo Di Canio commentò la designazione di Matteo Trefoloni, contradaiolo del Bruco, come Bernardo Corradi, un "cappottino"... mal gliene incolse perchè la vittoria della Roma fu netta e al di sopra di ogni dubbio. Non incontriamo sul nostro cammino Trefoloni dal 18 Aprile 2007: turno infrasettimanale per il recupero della giornata non giocata a seguito dell'omicidio di Filippo Raciti il 2 Febbraio di quello stesso anno. Quella partita terminò 1-3 per noi contro l'Inter a Milano. Segnarono Perrotta-Materazzi (su rigore generosamente concesso)-Totti e Cassetti. Mentre in casa non incrociamo Trefoloni dall'11 Febbraio 2007: Roma-Parma 3-0, prima domenica dopo l'uccisione di Raciti, goals di Totti-Perrotta-Taddei.

Roma-Cagliari: i precedenti.

Per il terzo anno consecutivo la Roma affronta il Cagliari a Dicembre: l'anno scorso si giocò il 5 Dicembre il recupero della giornata non giocata per l'omicidio di Gabriele Sandri, mentre nel 2006 si giocò l'ultima prima della sosta natalizia, ultima anche per Montella con la maglia numero 9 della Roma. In entrambi i casi è finita 2-0 per noi e in entrambi i casi Taddei è stato protagonista con tre goals su quattro. Da ricordare anche la data dell'otto febbraio 2006, a Rieti (ironia del destino in uno stadio dedicato a Manlio Scopigno, rimapianto allenatore sia del Cagliari che della Roma) la Roma è lanciatissima nell'acciuffare il record delle undici vittorie consecutive. Una partita insidiosa e strana, che si mette subito malissimo con i due goals di Suazo e Langella, ai quali rispondono Perrotta e De Rossi prima dell'intervallo. In un clima siberiano, reso ancor più tetro dalla squalifica del campo, a inizio ripresa la Roma si ritrova sotto un'altra volta a causa del colpo di testa del figlio di Brunoconti. Sembra mettersi per il peggio e la possibilità di arrivare al record sembra allontanarsi vieppiù, allorquando sale in cattedra il carattere della squadra, simile a una banda di liceali ubriachi, che con due percussioni laterali di Alvarez trova, in pochi minuti e in pieno recupero, due nettissimi calci di rigore che l'immenso Capitano trasforma, regalando alla Magica tre preziosissimi punti, nonchè la consapevolezza di poter arrivare ovunque.

Come on!


La stagione della Roma, improvvisamente torna ad avere un senso, uno scopo, un sogno.

E' cambiato tutto da quella fantastica notte contro il Chelsea: da lì è in qualche modo rinata la Magica... qualcosa è scattato nella mente dei giocatori, dello staff. Qualcosa che gli ha fatto ricordare l'importanza che ha quella maglia, magari non tanto per loro... quanto per le migliaia di persone che ogni giorno urlano, lottano e soffrono solo per poter avere la soddisfazione di poter urlare GOL!, di andare a petto in fuori dopo ogni vittoria.

Di prendersi una piccola rivincita nei confronti di una vita troppo spesso amara di soddisfazione.
Improvvisamente quelli che sembravano miliardari viziati hanno abbassato la testa e ripreso a lavorare. Con le gambe, con lo spirito e con il cuore.

Vedere la Roma in testa al girone A di Champions è un qualcosa che fa bene al cuore, perché ti fa capire che davvero nulla è impossibile. Nemmeno che un ragazzino francese improvvisamente diventi il più coraggioso dei gladiatori e inizi a duettare nella stessa lingua di un fuoriclasse assoluto come il nostro Capitano.

Già, il Capitano.
Probabilmente non scriveremo mai abbastanza su di lui.
L'incarnazione stessa della voglia di vincere e di stupire tutti, persino i suoi compagni. Il suo peso specifico all'interno della squadra è spaventoso, riesce a infondere coraggio e convizione. Vedere i suoi scambi con Ménez o Baptista, altro giocatore finalmente ritrovato a grandi livelli, è un qualcosa che riesce a farti sognare.

Cosa non si dice. Ma lo sappiamo tutti e ce lo teniamo per noi.

Su Brighi, Juan, Mexes, Panucci e De Rossi credo sia ormai superfluo aggiungere qualcosa, dunque mi limito a dire: beati noi che ce li godiamo.

Eppure prima di andare via, mi fa piacere sottolineare due giocatori di cui si sente parlare poco: Riise e Perrotta.
Bistrattati e offesi come giocatori, hanno reagito da uomini, riuscendo a ribaltare totalmente l'opinione pubblica. Continuate così, ragazzi.

Ora ci aspetta la delicata partita contro il Cagliari: occhio a sottovalutare i sardi, attualmente stanno vivendo un periodo di grande forma, 20 punti non si fanno per caso.

Ma del resto vale anche per noi...

Avanti così, ragazzi, non fermiamoci più: voglio rivedere quel mitico striscione che recitava "A ROMA nun se passa!"

giovedì 11 dicembre 2008

Alberto D'Aguanno.


Nella magica notte contro il Bordeaux a molti è sfuggito il triste anniversario: due anni dalla morte di Alberto D'Aguanno. Personalmente ricordo benissimo la giornata; era incredibile e impensabile: 41 anni, due figli, di cui uno piccolissimo (che mai conoscerà il padre!). Non è giusto e non è possibile. Sentii la notizia in chiusura di Tg1, riconobbi la sua fotografia sullo sfondo, ma ormai era in chisura... corsi su internet e lessi la ferale notizia. Non volevo crederci: il giornalista, dallo spiccato accento milanese, dipendente Mediaset, che scrisse su "Il Romanista" "Sapessi come è strano tifare Roma a Milano", adesso non ci sarebbe mai più stato! Uno dei più sinceri innamorati della Roma, ironico, asciutto e appassionato che ci teneva compagnia ogni giorno dalle frequenze di Rete Sport, che avrebbe voluto inventare la rubrica "Il pelo nell'uovo" per non creare eccessive esaltazioni nel pubblico romanista dopo ogni vittoria, lo avevamo perso per sempre. Alla vigilia del derby. Quel derby fu bruttissimo sotto ogni punto di vista. Non c'era la scenografia, lo avremmo perso male (3-0) e non avremmo avuto nemmeno Alberto D'Aguanno a sdrammatizzare. Personalmente non credevo, prima di quel giorno, di piangere la scomparsa di una persona che conoscevo solo per i suoi interventi radiotelevisivi, invece Alberto D'Aguanno riuscì a farmi capire anche questo!
In fotografia lo striscione dedicatogli in Sud Martedì scorso: "Due anni sono passati, ma non ci siamo mai scordati. Alberto D'Aguanno questa notte è anche tua!"

mercoledì 10 dicembre 2008

Roma 2008: una Champion's senza pari

E così siamo giunti alla prima linea di rendicontazione finale. Tiriamo le somme sul 2008 europeo della Roma. Un'ottima annata, tutto sommato.
10 partite giocate, sei vittorie e quattro sconfitte.

Vittorie
19 Febbraio Roma-Real Madrid 2-1
05 Marzo Real Madrid-Roma 1-2
01 Ottobre Bordeaux-Roma 1-3
04 Novembre Roma-Chelsea 3-1
26 Novembre Cluji-Roma 1-3
09 Dicembre Roma-Bordeaux 2-0

Sconfitte
01 Aprile Roma-Manchester United 0-2
09 Aprile Manchester United-Roma 1-0
16 Settembre Roma-Cluji 1-2
22 Ottobre Chelsea-Roma 1-0

Cosa ci dicono questi dati? Sostanzialmente che stiamo assistendo ad una della Roma più forti di tutti i tempi. Continua la tradizione positiva di Spalletti: da quando abbiamo il capoccione le abbiamo battute tutte, almeno una volta, ad eccezione dello Strasburgo e della Stella Rossa, ma stiamo parlando della Coppa UEFA 2005/06.

In queste dieci partite la Roma ha affrontato tre "squadroni", il Real Madrid, che è stato regolato sia all'andata che al ritorno, e poi i vincitori e i finalisti della Champion's League 2008, con i primi ha rimediato due sconfitte: la prima secca, la seconda di misura; mentre contro il Chelsea la Roma ha perso sì all'andata, ma poi ha agevolmente liquidato i londinesi al ritorno, ottenendo un "aggregate" migliore, e anche il volano per il primo posto nel girone, acciuffato con un turno d'anticipo e fissato all'ultima giornata.
Purtroppo è emerso anche un altro dato: l' EuroRoma 2008 ha subito almeno un goal in ogni partita, il trend sembra essersi invertito proprio nell'ultima giornata del girone 2008/09... speriamo sia un buon segno circa il futuro.
Il 19 Dicembre prossimo si svolgerà a Nyon il sorteggio degli ottavi di finale della Champion's e la Roma si presenterà nel lotto delle prime qualificate nella fase a gironi, quindi affronterà una squadra tra quelle arrivate seconde, ad eccezione del Chelsea (in quanto già affrontata nel girone) e l'Inter (in quanto italiana), giocando il ritorno in casa. Ergo la squadra sarà una tra
Arsenal
Atletico Madrid
Lione
Real Madrid
Sporting Lisbona
Villarreal

martedì 9 dicembre 2008

Roma-Bordeaux 2-0. Olè!

E la Roma gliela ha fatta: Roma-Bordeaux 2-0, Chelsea-Cluji 2-1 significano una cosa, questa
classifica DEFINITIVA
ROMA 12
Chelsea 11
Bordeaux 7
Cluji 4.
La Roma, per la prima volta nella sua storia, vince un girone europeo, mercè la sconfitta di esordio.La partita era iniziata in modo molto tattico: nei primi dieci/quindici minuti la Roma stava facendo valere la propria forza e la propria superiorità tecnica e tattica. Passata la sfuriata capitolina, i girondini danno l'impressione di prendere in mano il match, impostandolo esattamente come il suo allenatore (nelle vene del quale devono essere rimaste notevoli particelli acquisite ai tempi dell'esperienza alle pendici del Vesuvio) aveva annunciato: ritmo blando, accortezza difensiva e palleggio un po' sterile. Il tutto condito da un ricorso sistematico al fallo tattico, soprattutto su Menez, che, evidentemente, a Bordeaux ancora suscita ricordi orticari.Nel seconso tempo la partita cambia pelle, dopo un avvio brillante del Bordeaux, che al quinto và vicinissimo al goal, Laurent Blanc si monta la testa e immette Cavenaghi: il risultato, per loro è tragico, per noi è la mossa più attesa. L'argentino non combina assolutamente nulla, ma sbilancia il Bordeaux che, sfoltendo il centrocampo, si espone alle ficcanti penetrazioni romaniste. Al 16simo del secondo è uno scambio sulla destra tra Perrotta e Batpista che apre un eccelso varco sul fronte d'attacco romanista nel quale si infila alla perfezione il buon Supersimo,che raggiunge il pallone sulla linea della rimessa dal fondo, la centra davanti alla porta di Ramè, dove trova Matteo Brighi che stoppa col piede sinistro, il pallone dà l'impressione di uscire dalla portata dello stesso mediano che, invece, con un lesto tocco mette di destro alle spalle del portiere. La partita è segnata! La Roma è padrona del campo: ogni tanto i suoi giocatori si prendono eccessive confidenze (soprattutto i due centrali difensivi) e il Bordeaux continua a randellare. Ma all'ottantesimo un contropiede centrale ben orchestrato da un signor Menez che resiste a una carica, mette Totti a tu per tu con la difesa del Bordeaux, ancor prima di pensare a uno scherzo dei difensori girondini, che Totti colpisce di controbalzo il pallone con l'esterno destro e sigilla l'incontro, la qualificazione e la classifica. E meno male che Totti non è mai decisivo, è finito, che la società ha sbagliato la campagna acquisti e che Menez è incapace.
Pagelle
Doni 6,5 prende un paio di semipapere (una quasi completa allorquando si fa sfuggire il pallone), ma poi para e dà sicurezza.
Riise 7 finalmente sta nascendo come terzino, ogni tanto cade nel vizietto di far rimbalzare il pallone quando pressato, ma ormai dalle sue parti non si passa.
Juan 7 ha dato solidità alla difesa, e non disdegna incursioni offensive. Elegantissimo e solido
Mexes 7,5 grandissimo difensore, è in serata e si vede. Cade e si rialza, recupera in modo più che egregio su un contropiede del Bordeaux. Ora&Sempre Rugantino
Panucci 6 soffre un po' troppo gli attacchi sulle fasce del Bordeaux, ma ha esperienza e si vede dalla sua scelta di non attaccare troppo la profondità. Personalità e grinta.
Brighi 7,5 ennesima prova eccelsa, terzo goal in Champion's League. Interrompe le azioni avversarie e riparte: si fà trovare prontissimo quando Perrotta gli dà un pallone-cioccolatino.
De Rossi 7 dà una consistenza non indifferente alla difesa, e sà dettare i tempi nel rilancio delle azioni. Nonostante il centrocampo romanista, soprattutto nel primo tempo, soffra la superiorità numerica di quello francese, non perde mai le staffe e non cade nella tentazione di lanciare il pallone.
Perrotta 7 ribalta l'azione e mette i giocatori della Roma nelle condizioni di concretizzare. Vedi il goal di Brighi.
Julio Baptista 6,5 dilania le difese avversarie, e dà una mano non indifferente a centrocampo. Peccato per gli stop di palla un po' troppo lunghi e imprecisi. Non è il suo ruolo e si vede, ma si dà da fare. e poi è esperto!
Menez 8 mette sempre in difficoltà la difesa francese, saltando l'uomo. Alla fine regala un palloncino niente male a Totti che, ovviamente, non spreca. E meno male che c'è chi diceva che se ne sarebbe divuto andare!!
TOTTI 8 il goal del sugello è il suo. Un' altra prova nella quale è risultato mai decisivo e nella quale ha giocato troppo di prima. Se si considera che in campo spesso ha preso palla anche a centrocampo, possiamo ben dire che ha pure giocato da fermo perchè è finito.
Spalletti 7: le indovina tutte, non immette nella squadra la frenesia di cercare il risultato, regala ai giocatori pazienza e consapevolezza nei propri mezzi. Regala minuti anche al rientrante Pizarro.
Sostituzioni
TOTTI/Vucinic NG
Menez/Cicinho NG
Perrotta/Pizarro NG

lunedì 8 dicembre 2008

Roma-Bordeaux: l'arbitro.

Herbert Fandel, arbitro tedesco di Kyllburg, nato il 9 Marzo 1964. Esordisce come internazionale nel 1998 e ha al suo attivo arbitraggi di prestigio, tra cui la finale tra Milan e Liverpool del Maggio 2007.
L'ultimo precedente risale al 19 Febbraio 2008, Roma-Real Madrid 2-1... speriamo!

Roma-Bordeaux: i precedenti.

Ne viene in mente solamente uno. Anche allora era una stagione travagliatissima, segnata dalla morte del Presidente del precedente tricolore. La Roma è impegnata nel turno di ottavo di finale di Coppa UEFA, dopo aver eliminato Benfica (1-0 sia all'andata, Carnevale, che al ritorno, Giannini) e Valencia (1-1 al Mestalla e 2-1 all'Olimpico), l'urna di Nyon ci mette di fronte i girondini: la squadra di Bordeaux all'epoca non era un avversario temibilissimo, la società era sull'orlo del fallimento, gli stipendi non arrivavano e la stella era l'ex pisano Wim Kift. La partita si gioca la sera di mercoledì 28 Novembre 1990 in un Olimpico nuovo per i recenti mondiali, ma devastato sul terreno di gioco. Si mette subito bene, verrà ricordata per tre cose: la tripletta del tedesco volante, la doppietta di Gerolin e l'ultima presenza ufficiale di Bruno Conti con la maglia della Roma. Sarebbe stata anche l'ultima partita europea in casa per il Presidente Dino Viola, ma all'epoca questo non potevamo saperlo. Domani dobbiamo assolutamente fare risultato... non dimentichiamo il precedente! (Quell'anno arrivammo in finale!)

Ma come ha fatto?

Probabilmente è la domanda che si sta facendo il povero Sorrentino da sabato sera: "Ma come ha fatto...?"

Jeremy Ménez, il giocattolo misterioso, non è più tale da due giorni a questa parte. E' bastata la partita con il Chievo (finalmente nel suo ruolo) per far esplodere il talento del francese.
Fin dai primi minuti, Ménez ha dispensato colpi di grandissima classe, roba da stropicciarsi gli occhi... insomma, parliamoci chiaro: era dai tempi del miglior Cassano che non vedevamo un 21enne del genere. Lo so, qualcuno potrà anche non essere d'accordo, ma signori qui ci troviamo di fronte a un giocatore di grande classe, che potenzialmente potrebbe sul serio diventare grandissimo.

Sabato, nel ruolo di seconda punta che parte larga ha creato il panico: è vero che il Chievo è pochissima roba, ma qui siamo di fronte a un ragazzo che se gestito nella maniera migliore potrebbe segnare un'epoca nella nostra squadra. Veder giocare lui, Baptista e il Capitano è un qualcosa di fantastico... al punto che il popolo giallorosso sogna già di vederli insieme con più continuità.

Se riuscirà o meno il francesino a confermarsi a questi livelli lo dirà solo il tempo. Nel frattempo, ricominciamo a testa bassa e con grande umiltà ad allenarci: martedì c'è la partita più importante della stagione, vincere vorrebbe dire confermarsi ad altissimi livelli e iniziare a mettere paura all'Europa intera.

Con una squadra così... perché non provarci? Daje Roma. Ora più che mai, sosteniamo questa squadra, perché nulla (e sottolineo NULLA) è impossibile.

PS: ma come ha fatto..?

domenica 7 dicembre 2008

Chievo-Roma 0-1. Olè!


E' la partita del francesino e lo si è capito sin dalle prime ore del pomeriggio, allorquando il buon capoccione ha deciso di perdonarne le dichiarazioni e convocarlo egualmente e, stante l'indisponibilità di Venerdì di Mirketto, si sarebbe capito che sarebbe stato schierato titolare. Pronti via e, dopo qualche minuto di studio, nel quale la strana coppia di frombolieri schierati da Mimmo Di Carlo, Esposito-Pellisier, è riuscita a creare qualche scompiglio nellla difesa romanista (Cicinho-Mexes-Juan-Riise), ecco la prima magia di Menez: palla ricevuta, con un prodigioso cambio di campo, dal fronte dritto di attacco giallorosso e, il mago francese, presente sulla manca romanista, addomestica la sfera con un tocco leggiadro, salta il non eccelso terzino clivense, al quale erano andati a dare man forte i piè deboli centrali, e pone Brighi solo soletto davanti a Sorrentino, la palla chiede di essere solamente spinta in rete, ma il buon Mattteo si fa stregare dall'estremo difensore scaligero e il risultato rimane inchiodato agli occhiali. La partita sembra essere stregata: Sorrentino para l'improbabile, Baptista un po' meno Bestia, ma un po' più bestia, del solito si divora un goal fatto all'avvio della seconda frazione; John Arne Riise scaglia una punizione dai venti metri alla velocità della luce, forse un po' troppo centrale, che Sorrentino respinge di pugno facendola rimbalzare al di là del punto dal quale era stata battuta. La sensazione è delle peggiori: la palla non vuole entrare, e una percussione di Pellisier, sul quale non aveva scalato Cicinho, costringe Mexes ad uscire dal centro della difesa lasciando Juan solo alle spalle di Esposito che di testa ad incrociare fà la barba al palo. Si arriva al minuto di grazia numero 24, una palla, sulla dritta del fronte romanista, rimessa in campo con le mani e consegnata di testa a Menez, vien scagliata senza frapporre pensiero con una paroabola arcuata alle spalle dell'incolpevole Sorrentino. E' il primo goal giallorosso di Menez. La Roma ha la partita in pugno: ma un'incomprensibile espulsione di Brighi mette un po' di sale al match. Interviene Spalletti che sostituisce Menez con Cassetti, sposta Cicinho all'ala destra, e questi, unitamente con Riise, costruisce la più ghiotta occasione per il raddoppio, ma Sorrentino è ancora presente. Ma la Roma vince egualmente!

Pagelle

Doni 6,5 non è molto impegnato, ma dà sicurezza al reparto
Cicinho 6 quando spinge và anche bene, ma in fase difensiva non ci siamo ancora. Si fà sfuggire Pellisier e mette in difficoltà Mexes e Juan
Mexes 6,5 Meriterebbe 7, ma un'ammonizione cretina gli leva mezzo punto percentuale (per la cronaca aveva ragione, ma non si reagisce in questo modo, non serve). Si fà sentire
Juan 7 da quando è tornato la Roma è tornata imperforabile, sarà un caso? Anticipa e ringhia, ogni tanto si affaccia in avanti. E' sicurissimo di sè.
Riise 7 sta tornadno Thunderball. Ancora non spinge tantissimo, ma sta imparando a difendere e non è poco. Ha l'occasione d'oro per raddoppiare ma Sorrentino (il migliore dei suoi) gli nega la prima gioia romanista.
De Rossi 6,5 delle volte è impreciso nelo stop e mette in difficoltà i compagni, ma dalle sue parti non si passe e non è poco.
Brighi 6 non brilla davanti al suo ex pubblico, ma è sempre il solito onesto lavoratore sul quale poter fare affidamento
Perrotta 6 anche lui non brilla davanti al suo ex pubblico, non è più l'incursore degli ultimi anni, ma come mediano è affidabilissimo.
Julio Baptista 5,5 bruttissima partita la sua. Non riesce a dilaniare la difesa e si divora un goal fatto. Evidentemente non si spreca per il Chievo e col suo Curriculum non gli si può dare troppo torto.
TOTTI 7 Mobilissimo, rincula e riparte. Dispensa classe a piene mani, negli ultimi minuti decide che non si deve più giocare, si impianta al vertice sinistro dell'attacco romanista, vicino alla banideirina e tiene palla laggiù per due minuti. I difensori del Chievo non ci capiscono motlo. Anzi!
Menez 8 è la Sua partita, lo sà e lo fà. Salta l'uomo, crea occasioni ma questa doveva essere la sua partita e la fa sua con un goal fantastico. Continui così

Spalletti 6,5: forse ci mette un po' troppo a sostituire, ma punta su Menez, dimostrando come non contino le parole, ma i fatti e i fatti gli danno ragione.

Sostituzioni

Taddei/Julio Baptista 7: fornisce maggiore equilibrio alla Roma e permette ai giallorosssi di aprire maggiormente il fronte d'attacco e la Roma segna.
Cassetti/Menez NG Entra per rinforzare la Roma dopo l'espulsione di Brighi.

venerdì 5 dicembre 2008

Chievo - Roma. I convocati

Ecco i convocati di Mister Spalletti per la sfida contro il Chievo di domani pomeriggio alle 18.00 allo stadio Bentegodi di Verona.

ARTUR BAPTISTA BRIGHI CASSETTI CICINHO DE ROSSI GRECO JUAN LORIA MARANGON MENEZ MEXES MONTELLA PANUCCI PERROTTA RIISE TADDEI TOTTI VIRGA

Indisponibili: Mirko Vucinic, Alberto Aquilani, Max Tonetto e David Pizarro

Dedicato a chi non ci ama!

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Chievo-Roma: l'arbitro

Emidio Morganti da Ascoli Piceno. (23 Luglio 1966). Esordio in Serie A nel 2001 (Lecce-Fiorentina), nel 2006 è conivolto in Calciopoli, ma ne esce completamente scagionato. I precedenti legati a noi sono dolci: le ultime due finali di coppa Italia contro l'Inter, che ci hanno regalato l'ottava e la nona Coppa Nazionale. E' all'esordio contro la Roma in questa stagione, mentre l'ultimo precedente in serie A, purtroppo, non ci arride, in quanto datato 19 Marzo 2008, Lazio-Roma 3-2. L'ultimo precedente in assoluto, invece, è la finale secca di Coppa Italia del Maggio scorso 2-1: Mexes-Perrotta-Pelè.

Chievo-Roma: i precedenti.

Era una notte buia e tempestosa, quel Sabato 22 Dicembre 2001 ore 20.30, allorquando la Roma, con lo scudetto cucito sul petto, si reca in quel di Verona, stadio Marcantonio Bentegodi, ad affrontare la compagine clivense, allenata dal futuro Gigi Del Neri, rivelazione del campionato. I veronesi eran reduci dal successo allo Stadio Giuseppe Meazza in San Siro, contro l'Inter, per 2-1 ed erano accreditati dei favori del pronostico (misteri del calcio), soprattutto alla luce del precoce declino di Batistuta. A inzio secondo tempo una sciagurata uscita di Antonioli (eufemisticamente soprannominato Tontonioli) costringe Cesari ad espellere il portiere e la Roma a rimanere in inferiorità numerica, riproponendo "Citfono" Pelizzoli. Il pessimo Ivan para una punizione bomba di Eugenio Corini, calcio d'angolo per il Chievo da cui scaturisce un contropiede romanista, anch'esso terminato in corner: la differenza fu che da quel corner scaturì i vantaggio giallorosso firmato con una sontuosa inzuccata di Emerson. A seguire arriverà il goal di Walter Adrian Samuel e, a chiusura di match, il sigillo del veronese Damiano Tommasi. Una prova sontuosa della Roma ci regalò un dolce Natale carico di speranze. Negli anni a seguire il Bentegodi, sponda Chievo, si rivelerà un campo particolare per i giallorossi: solamente un'altra vittoria (sempre 3-0, nel Dicembre 2003) e poi una serie di pareggi, uno ad occhiali (Maggio 2003), e tre carichi di goal, alcuni dei quali di pregevole fattura : 2-2 nel Gennaio 2005, con rovesciata di Top Gun Montella; 4-4 nel Maggio del 2006 e sempre 2-2 nel Febbraio 2007, partita resa memorabile dalle parole pronunciate alla fine da Pizarro :"Con questo attegiamento a Lione non andremo da nessuna parte", autentico viatico dell'impresa in Gallia. Anche domani sarà quasi vigilia di una partita contro i trnas.... alpini! Daje Roma Daje! A seguire il goal di Tommasi quella fantastica sera.

mercoledì 3 dicembre 2008

Si comincia a parlare di mercato

In questi giorni sono parecchie le voci di mercato che vedono la Roma protagonista di alcune trattative, vere o presunte che siano. Per dovere di cronaca, riportiamo in un'unico post i vari spifferi che trapelano dalle redazioni dei giornali, radio ed emittenti televisive.


Partiamo da Eduardo Antonio Salvio, attaccante argentino del Launus, classe 1990. Pare sia stato proposto ieri da Salvatore Bagni al Direttore Sportivo Daniele Pradè in un'incontro svoltosi negli uffici di Trigoria. Alcuni esperti hanno paragonato questo giovane calciatore a Lavezzi del Napoli. Per acquistarlo servono 8 milioni di euro.





Jeremy Ménez, nonostante le smentite di rito del giorno dopo, pare abbia effettivamente manifestato la volontà di cambiare club in caso di poco utilizzo. Questo è ciò che sostiene oggi La Gazzetta dello Sport, che in caso di partenza (anche in prestito) del francese, accosta alla Roma i nomi di Osvaldo e Floccari per prenderne il posto. Ma dalla Romania ribalza anche la voce di un'interessamento per Sebastian Dubarbier (foto), esterno in forza al Cluj.





Anche il Corriere dello Sport parla di mercato, specificando che potrebbero esserci movimenti in entrata a gennaio, anche se solo in prestito (Crespo o Shevchenko gli indiziati). A meno che non si scelga di puntare subito su Guberti dell'Ascoli, bloccato per giugno, data in cui si svincolerà a paramentro zero. Ma la Roma potrebbe continuare a guardare in Argentina, oltre Salvio: sembra che interessi Franco Zuculini (foto), centrocampista avanzato in forza al Racing Avellaneda. Pare sia stato offerto anche Rodriguez, esterno dello Spartak Mosca e nel giro della Nazionale, rifiutato però dalle parti di Trigoria.



La Roma, sempre secondo il Corriere sarebbe sulle tracce di due giocatori che militano nel campionato tedesco: Friedrich, difensore tedesco dell’Hertha Berlino, classe ’79 e il croato Olic, 29 anni, trequartista dell’Amburgo (foto).








Il procuratore di Alberto Fontana, secondo portiere del Palermo, ha parlato del suo assistito al sito Romanews.eu: "Fontana a gennaio non andrà alla Roma. Non c’è nulla di vero in queste voci. Con la Roma avevamo parlato nell’agosto scorso di questa situazione. Poi il giocatore ha rinnovato fino al 2009 con il Palermo. In questo periodo non ho avuto contatti con Pradè. A gennaio non si farà niente.”



Quanto ci sarà di vero in tutto ciò? Come al solito, non ci resta che attendere...

lunedì 1 dicembre 2008

Terza vittoria consecutiva, gol e lampi di grande calcio: è la nuova Roma


Nella giornata in cui si è abbattuto uno dei più violenti nubifragi che la storia recente della città ricordi, la Roma squarcia l'oscurità delle nubi di qualche mese fa con lampi di grande calcio.
No, non è un'esagerazione.
Andate a rivedere i primi 20/25 minuti della partita di ieri e preparatevi a stropicciarvi gli occhi: quando questi ragazzi sono in forma, sono capaci di qualsiasi cosa.
Fosse arrivato addirittura il gol in quel lasso di tempo, sarebbe stata sicuramente la miglior Roma della stagione (ovviamente il tutto circoscritto a quei 20/25 minuti)... insomma, la crescita fisica e tattica è continua ed è sotto gli occhi di tutti.

Il gruppo sembra ormai aver metabolizzato bene il nuovo modulo, che come il precedente, ha il pregio di valorizzare al massimo gli elementi a disposizione del Mister, a cui probabilmente è tornata la voglia di stupire tutti. Se nel gelo della Transilvania avevamo assistito addirittura a un "albero di Natale" (con Perrotta e Baptista alle spalle di Totti) che ha dato ottimi risultati, oggi si è tornati al rombo delle ultime giornate.

Il segnale incoraggiante è che la Roma sembra reggere ormai l'intera partita, emblematico è proprio il caso di Baptista, che cresce di condizione sempre nel secondo tempo e inizia a fare alcune accelerazioni piuttosto interessanti. I suoi dialoghi con Totti sono l'arma in più, o se vogliamo, la nuova arma di questa nuova Roma.

Insieme ai risultati è tornato anche lo spirito, quella "cattiveria agonostica" che fa gettare il cuore oltre l'ostacolo pur di arrivare ai risultati sperati... ora ogni gol è una festa vera, si urla a squarciagola e ci si carica a vicenda, perché questa squadra ora ha capito di essere veramente forte. Quando tutti saranno al top della forma, allora sì che ci sarà da divertirsi...

Nel frattempo, invito a non sottovalutare la vittoria sulla Fiorentina: si tratta di una squadra di livello, tignosa e con un attacco formidabile: il fatto di averlo tenuto a secco è un merito della nostra difesa, finalmente tornata a farci sorridere.

Ora godiamoci questa settimana senza turni infrasettimanali e iniziamo a pensare seriamente al Chievo... bisogna conquistare anche Verona e con questa Roma, niente è impossibile.
Avanti, fieri e concentrati. Il futuro ci aspetta.

domenica 30 novembre 2008

Roma-Fiorentina 1-0. Olè

Altro treno altra corsa: altra vittoria! Come al solito è la volta di Capitan Totti a risollavare la StraMagica. La partita è stata intensissima, non adatta a chi abbia il cuore debole. Pronti via e dopo un minuto De Rossi scodella sotto la Sud una punzione per Juan che, approfittando di una leggerezza di Frey, manda di testa di poco a lato. Il tempo di ribaltare il fronte e Doni deve superarsi per deviare una punizione di Adrian Mutu (Accolto da una salva di fischi da un Olimpico che si è sentito tradito dal voltafaccia di luglio: siamo sicuri che sia convenuto al giocatore e alla Fiorentina? Alla Roma sì) Dicevamo: le azioni non mancano, Vucinic viene pescato due volte in fuorigioco, ma ne viene fischiato anche uno a Baptista INESISTENTE! La partita viene lottata su ogni millimetro del campo. A metà del primo tempo, Totti si libera con un'azione da fantascienza dei centrali difensivi viola e spara verso Frey che si supera con un autentico miracolo. Miracolo che cinque minuti dopo il portiere viola ripete su Vucinic lanciato sulla sinistra. Nel secondo tempo si parte come nel primo, Roma e Fiorentina a lottare su ogni centimetro di campo. Il tiro di Baptista da fuori area è il preludio al goal: volata sulla destra di Ferrante Taddei, palla al centro verso Totti posizionato al limite dell'area, tiro al volo rasoterra che Frey frena ma non ferma. Goal e tutti a casa? Macchè: la Roma ha un'altra occasione di platino con Vucinic solo soletto al centro dell'area di rigore, ma Frey, su colpo di testa del montenegrino, si fa perdonare l'incertezza del goal e para. La Fiorentina mette dentro Jovetic per Santana, Pazzini per Gilardino e Almiron per Felipe Melo; Spalletti è costretto a sostituire per infortunio Cassetti con Cicinho e Mexes con Loria e, a tre minuti dalla fine, Totti con Menez (non per infortunio). Ma nulla cambia: la Fiorentina si fa tambureggiante, ma è la Roma ad avere la più ghiotta occasione con un tiro di Baptista da fuori area che si stampa sulla traversa (da notare un palo preso da Totti a metà primo tempo su punizione). Sul ribaltamento di fronte Doni compie un miracolo su Gamberini che colpisce di testa, e allontana da Mutu ben messo per la ribattutta a porta vuota. La partita si conchiude con un tiro da fuori di Vucinic deviato in angolo da Frey, ma Tagliavento (un cecchino inviato dalla federazione per fermare la Roma) pone fine alla tenzone.

Pagelle

Doni 7: salva il risultato più di una volta. Reattivo e sveglio, alla faccia di chi ne avrebbe voluto la testa su un piatto non importa di quale materiale. Ancora si piace troppo palla al piede.
Riise 6,5: si sta svegliando ed era ora. Al quinto minuto parte palle al pide che sembra un fulmine. Non sbaglia troppo ma ogni tanto si eclissa.
Juan 7 dalle sue parti imperversa tal Gilardino, nonchè Santanta (prima) e Jovetic (poi) da più dietro. Effettua grandissime diagonali e anticipa con una sontuosità disarmante. Bravissimo.
Mexes 7 Lotta su ogni pallone finchè ne ha; emblematica un'azione spalla spalla con Mutu lungo la fascia. Ci rimette in salute ma Mutu non passa. Imponente
Cassetti 6 qualche volta concede un po' troppe occasioni ma se la difesa sembra aver ritrovato solidità sarà pur merito suo no? Esce per infortunio.
De Rossi 7 Lotta e raccorda. Prende sotto la sua aluccia protettrice Loria quando questi subentra al malconcio Mexes. E allora la Fiorentina sparisce. Grande
Brighi 6 non è lo stesso di mercoledì, ma continua ad essere un gran lavoratore.
Taddei 6,5 mezz'ala non si mostra ancora totalmente a suo agio, ma i suoi rientri regalano equilibrio alla fascia. Serve a Totti la palla della vittoria.
Baptista 7 ennesima prova che la Roma ha fatto un affarone, grazie Real, grazie Sensi ma, soprattutto, grazie a Prandelli: la sua impuntatura contro la cessione di Mutu ci ha regalato la Bestia. Ha dilaniato la difesa viola e ha colpito una traversa che lunedì dovrà essere operata dal Dott. Mariani.
Vucinic 7 meriterebbe mezzo voto in più, ma un centravanti non DEVE mangiarsi un goal come quello che si è divorato il buon mirketto dopo il goal di Totti. Ma ha fato seicento volte la fascia: si sta Delvecchizzando. Occhio laziali, occhio!
TOTTI 8 Goal, assit e corsa. Apre il campo con un colpo di tacco da antologia, calamita gli avversari e lisalta con una facilità disarmante. Chi è un superficiale ritiene i Suoi gesti facili e lo sottovaluta. Ma, appunto, i superficiali... peccato che li paghino (Vero Sconcerti?)
Spalletti 7 ha rimesso in carregiata la partita. Dovrebbe decidersi a far giocare maggiormente Menez e regalarci Totti per tutti e novanta minuti. Comunque è bravo, ha il pugno della situazione e si vede.

Sostituzioni

Cicinho/Cassetti 6 fà il suo e lo fa abbastnza bene. Ogni tanto è un po' troppo accentrato nella fase difensiva mettendo in difficoltà i suoi compagni.
Loria/Mexes 6 viene preso in consegna da De Rossi, è ben protetto dallo stesso e da Juan e non fà danni. Benino.
Menez/Totti NG

Roma - Fiorentina. I convocati

Il Mister Giallorosso Luciano Spalletti ha convocato 18 giocatori per la partita odierna contro la Fiorentina. Eccoli di seguito:

Artur, Baptista, Brighi, Cassetti, Cicinho, De Rossi, Juan, Loria, Marangon, Menez, Mexes, Montella, Perrotta, Riise, Taddei, Totti, Virga, Vucinic.

Indisponibili: Aquilani, Okaka, Panucci, Pizarro, Bertagnoli e Tonetto

Probabile formazione: (4-3-2-1): Doni; Cassetti, Juan, Mexes, Riise; De Rossi, Brighi, Taddei; Baptista, Perrotta; Totti.

venerdì 28 novembre 2008

Roma-Fiorentina: i precedenti


Ne vengono in mente tanti, un po' in ordine sparso:
1988/89 al Flaminio. Terzultima giornata la Roma è in corsa proprio contro la Fiorentina di Erikson perun posto in UEFA; dopo il vantaggio gigliato Voeller si inventa a pochi minuti dalla fine il vantaggio buttandosi di testa su un pallone vagante calciato da Renato. Il pareggio era stato del Principe Giannini
1989/90, sempre al Flaminio. 0-0. La Roma lanciata verso un onorevole sesto posto, la Fiorentina allenata da Graziani in lotta per non retrocedere. All'ottantesimo Tancredi ipnotizza Baggio che sbaglia il primo rigore della sua carriera.
1990/91 4-0. L'Olimpico imbellettato per i mondiali di calcio ospita la partita di esordio della nuova stagione. Voeller sbloccherà la situazione, poi Salsano e una doppietta di Carnevale spianeranno la vittoria ai giallorossi.
1991/92 1-3. Inizia l'era Batistuta: una doppietta del Re Leone schianterà i giallorossi dilaniati dalle polemiche interne tra la squadra e l'allenatore Ottavio Bianchi che, per la prima volta nella sua carriera, quel giorno deciderà di schierare la difesa a zona. I risultati furono catastrofici.
1992/93 1-1. E' il 4 Aprile 1993: la Roma di Boskov affronta all'Olimpico una Fiorentina disperata, allenata da Agroppi. Al vantaggio di Rizzitelli risponde Effemberg. Agroppi, come Bianchi un anno prima, mette la difesa a zona, ma Di Mauro guida l'insubordinazione sul campo, schiera la difesa gigliata a uomo e la Fiorentina pareggia.
1994/95 2-0. Di ritorno dalla serie A la Fiorentina disputa un'ottima stagione, guidata da Ranieri; ma all'Olimpico deve arrendersi a una Roma famlica che, dopo due anni di assenza, ha deciso di tornare in Europa. Emblema della giornata Cervone che, sull'uno a zero, para un rigore a Batistuta e poi si gira facendogli il classico gesto con le dita di chi dice: "Ma che vuole?"
1995/96 2-2: penultima di andata, la Roma si suicida in casa, avvio tambureggiante, 2-0 per noi, ma poi una doppietta di Spadino Robbbiati inchioda Viola e Giallorossi al pareggio.
1996/97 3-3: altra gara ricca di goals, questa volta, però, una partita senza nè capo nè coda. Tipica Roma di Carlitos Bianchi, arrembante e sconclusionata.
1997/98 4-0: grande partita della truppa Zeman. Una Roma ritrovata, alla fine dell'inverno zemaniano, schianta, grazie a un supertommasi, la Fiorentina di Malesani.
1998/99 2-1: è "LA" partita. Classico esempio di match-discrimine tra chi c'era e chi no. A dieci minuti dalla fine la Roma è sotto di un goal del solito Bati, e anche sotto di un uomo. Zeman estrae dal cilindro Bartel che distrugge di Dribbling la difesa viola allenata da Trapatoni e guidata da Schwarz. Una palla per Aleinitchev e una per Totti incinque minuti e per Bartelt c'è un posto d'onore nell'olimpo romanista.
1999/2000 4-0. Altro quattro a zero firmato da Capello contro la Fiorentina di Trapattoni agli sgoccioli e più interessata alla Champion's che al campionato. Grande serata per Hide Nakata.
2000/01 1-0. E' la serata di Bati che, contro la sua ex squadra, segna un goal da antologia al povero Toldo e a tutto il suo passato. Anche quel goal fu un mattone speciale per lo scudetto.
2001/02 2-1. E' l'esordio con goal di Panucci in maglia giallorossa. A inizio stagione la Roma è frastornata dai festeggiamenti del giugno precedente. L'inizio è dei peggiori, vantaggio dei viola allenati da Mancini, poi pareggio di Totti su rigore e a pochi minuti dalla fine El Grinta insacca su corner sotto la Nord il goal della vittoria che avrebbe dato il la alla rimonta che ci portò a finire a un solo punto dal tricolore.
2004/05. 1-0 Il ritorno dei viola in A dopo due anni travagliatissimi è anche la prima di una delle peggiori annate romaniste di sempre. Quel pomeriggio di Settembre sarà Montella a castigare l'ex Lupatelli e a regalare tre preziosissimi punti alla Roma.
2005/06 1-1. La Fiorentina di Prandelli arriva all'Olimpico per giocarsi il quarto posto contro di noi. Pronti via e Tommasi, ben imbeccato da Cassano, al rientro da titolare dopo più di un anno segna. Pareggerà Toni su rigore, resteremo in dieci per l'espulsione di Mexes, ma alla fine chi ebbe maggiori occasioni saremmo stati noi.
2006/07 3-1. E' la partita del bacio di De Rossi a Giorgio Rossi, è la partita della doppietta di Taddei, è la partita nella quale la Fiorentina era passata in vantaggio con Ujfalusi. Ma allora per gli avversari non ce ne era per nessuno.
2007/08 1-0. Il primo goal di Cicinho con la maglia della Roma. Della grande Roma.

Roma-Fiorentina. L'arbitro

Paolo Tagliavento di Terni. Nato il 19 Settembre 1972. Esordio in serie A datato 18 Maggio 2004, in Chievo-Bologna. Viene coinvolto in calciopoli, ma completamente scagionato.
L'ultimo precedente ci arride ed è datato 28 Settembre 2008, allorquando la compagine giallorossa si scontrò contro gli orobici di Gigi Del Neri, riuscendo vittoriosa per due segnature a zero.
Da ricordare che l'unico incontro tra Roma e Tagliavento nella stagione passata risale al 20 Otobre 2007, in uno scoppiettante anticipo del Sabato alle 18.00, Roma-Napoli 4-4.

Svelato l'arcano

Ecco cosa scrive Coulinho sul blocchetto degli appunti durante le partite dell'Inter

mercoledì 26 novembre 2008

Cluji-ROMA 1-3 Olè (Quasi)


Mettiamo le cose in chiaro, vincere in Champion's in trasferta è sempre una buona notizia. La brutte notizie sono arrivate da Bordeaux laddove il Chelsea e i Girondini non sono andati oltre il pari, generando, a una giornata dalla fine, la seguente classifica

ROMA 9
Chelsea 8
Bordeaux 7
Cluji 4

Il che vuol dire: se il nove dicembre perdiamo in casa col Bordeaux retrocediamo in UEFA, invece con la vitotoria dei londinesi avremmo avuto la certezza della qualificazione, con una remota possibilità di primo posto, mentre una vittoria del Bordeaux ci avrebbe permesso di eliminare il Chelsea con un pareggio coi girondini. Vabbeh!
La partita è stata giocata nel nome e sotto il segno di Matteo Brighi, l'uomo che ha messo i due punti e il punto esclamativo alla partita, interemezzata dalla punizione di Totti (Sulla quale il portiere rumeno non è esente da colpe) e dal goal di Konè. Dopo un avvio tambureggiante del Cluji la Roma ha trovato il vantaggio con l'uomo del momento, che ha spedito in porta un pallone datogli da Perrotta che ha scavalcato il portiere in uscita dalla linea di fondo campo con una palla superbalmente lancaitagli da Cassetti.. Pochi minuti e, con una punizione dal limite conquistata da Baptista, Totti raddoppia. A quel punto si sveglia il Cluji con i trequartisti (Trica-Dubarbier- Juan Culio) che imperversano al limite dell'area di rigore, contro una difesa romanista un po' troppo schiacciata e con De Rossi che non rientra a dovere, e con il fromboliere Konè buono per le sportellate che, però, su difettosa respinta di Doni, insacca il goal che mette un po' di pepe al match. Nell'intervallo Spalletti catechizza i giovanotti in maglia giallorossa, soprattutto i due centrali e De Rossi, imponendo ai primi due di avanzare un po' di più, mentre a capiatanfuturo di limitare gli sganciamenti offensivi. I risultati si vedono quasi subito, il Cluji è pericoloso solo all'inizio della seconda frazione, poi non si avvicina più all'area di Doni. La Roma acquisisce sicurezza, ma mai sicumera, e sempre con Brighi, ben imbeccato da Taddei, trova il goal che chiude la partita. Da segnalare, nel finale, un diverbio tra Totti e Trica per fallo di quest'ultimo su Cassetti da dietro. L'arbitro, di gran lunga il peggiore in campo, ammonisce entrambi, allorquando il macellaio transilvano avrebbe certamente meritato il rosso diretto. Adesso aspettiamo il Bordeaux fiduciosi e concentrati.

Pagelle

Doni 6 piccola responsabilità sul goal di Konè, per il resto mai in affanno
Cassetti 7 corre e difende. Ben tornato
Mexes 6,5 di lì passa solo Konè un paio di volte, nel primo tempo. Prende un goal e un pallone và fuori di poco. Nel secondo tempo ruggisce e nessuno passa più
Juan 6,5 calma e sicurezza per se stesso e per l'intero reparto. Imposta e difende. Nulla di eclatante, ma sapere che c'è fà piacere.
Tonetto 7 Corre e non si fà saltare mai, qualche volta perde il pallone, ma si vede che è tornato quello di prima
De Rossi 6,5 Diga di centrocampo, non molla nemmeno un millimetro. Nel primo tempo, ogni tanto, và in sofferenza, nel secondo tempo è maggiormente disciplinato e la Roma ritrova equilibrio
Birghi 9 Due goal, dà la sensazione di poterne segnare degli altri, difende ed è pericoloso per gli avversari. In fomra straripante. Un gioiellino
Perrotta 6,5 mette Brighi nelle condizioni di aprire la serata; nel primo tempo corre copre come ai vecchi tempi, poi si affievolisce. Sta tornando
Taddei 6,5 regala a Brighi la palla del terzo e definitivo goal. All'inizio è un po' in difficoltà nel nuovo ruolo di mezz'ala, ma si adatta subito e corre per tre, come al solito. Sta restituendo forza al centrocampo della Roma
Baptista 6,5 al solito dilania le difese avversarie, si prende la punizione del 2-0 e fa ammattire gli ingenui difensori rumeni. Avrebbe la palla del 4-1 ma un fallo prima e l'arbitro poi gliela negano, ma è sempre un trascinatore.
TOTTI 7 Benone come al solito. Ogni partita è sempre più a proprio agio e sempre più dinamico. Batte un'eccelsa punizione, sulla quale il portiere avversario non è immune da colpe. Fà il capitano prendendo Trica per il collo allorqaundo lo stesso commette un fallo assassino su Cassetti. Se ci fosse stato un arbitro vero, non ci sarebbe stato bisogno dell'intervento del Capitano.

Spalletti 7 se la squadra è tornata il merito è anche e soprattutto il suo. Avanti tutta.

Sostituzioni

Totti/Vucinic NG anche se il montenegrino al finale ha la palla buona per sugellare la partita sul 4-1. Non fà niente
Perrotta/Pizarro NG
Tonetto/Riise NG

In Moldova c'è un'altra Roma!

Incredibile notizia: a cento chilometri da Cluj, c'è un distretto della Moldova chiamato Botosani, formato da due villaggi. Uno si chiama Cotârgaci e l'altro... Roma!
Ma la cosa più interessante è che vi milita una squadra una squadra con casacca rossa e bordi bianchi che risponde al nome di AS Roma!

I Giallorossi rumeni militano in quarta divisione (la nostra serie D o Lega Pro, che dir si voglia) e il suo capitano, Bogdan Chimir, ha espresso il desiderio di conoscere Francesco Totti.
A lui si è accodata tutta la società, che sogna di essere ricevuta a Trigoria per passare una giornata speciale che rimarrebbe scolpita per sempre nella loro memoria.


Che dire... in Italia o in Europa, sempre e solo FORZA ROMA!

martedì 25 novembre 2008

Una questione di democrazia


Una questione squallida... diciamolo.

Clikkando qui troverete il pistolotto del direttore di "Wired" a proposito della diatriba con Mario Corsi. Da qualsiasi parte la si guardi fa abbastanza schifo. E' chiaro che "Il Romanista" stia tirando la volata alla cessione della Roma, da parte della Famiglia Sensi, è chiaro che Rete Sport, per un rapporto sempre più simile a quello che fu il Bulgaria-URSS degli anni settanta, si associa a prescindere a questo tentativo di "Occhiuta rapina" (a distanza di sette mesi mi sento di sposare appieno le parole di Pippo Marra). Dall'altra parte Mario Corsi che ha una capacità camaleontica non indifferente, da sempre dalla parte delle dirigenze agli sgoccioli, adesso non perde occasione per sparare a zero su "Il Romanista". E' chiaro che intorno alla Roma stia succedendo "qualcosa": la Roma non è padrona di nulla, quindi, sostanzialmente, non è appetibile da chi che sia, ma la famiglia Sensi è padrona dei famosi terreni di Torrevecchia, appezzamenti nemmeno troppo distanti dal centro, ancora non edificati, ma già edificabili: indubbiamente un bel bottino. Ecco intorno a questi appezzamenti di terra ruota la "questione democratica": gli imprenditori palazzinari vogliosi di AS Roma, in realtà ambiscono a quei terreni e, a seguito della vicenda Soros, hanno trovato un'opinione pubblica ben lieta di attaccare la dirigenza Sensi; dall'altra parte Marione è chiaro come abbia paura di perdere il suo riferimento all'interno della società e attacca, anche per questioni personali, sia Il Romanista sia Rete Sport, autentici pasdaran dell'Anti Sensismo militante degli ultimi tempi. Adesso è entrato in campo niente meno che l'augusto storico direttore Riccardo Luna per difendere quella che fu (Anche) una sua creatura, la risposta di Marione è l'immancabile Michele Baldi circondato da altri politici sostanzialmente bipartisan. In tutta questa battaglia si sta perdendo di vista l'interesse principale: l'amore per la Roma. Non che la squadra possa mai risentire delle battaglie tra Luna e Corsi, ma i tifosi, fruitori delle radio, coloro che oggi come oggi costituiscono l'osso duro del tifo da stadio, adesso sono non solo spaesati, ma divisi, si contrappongono come Montecchi e Capuleti. Su Rete Sport è impossibile senitre un ascoltatore che sia soddisfatto della Roma, sia attuale che passata, sembra che la Roma sia una società sull'orlo del fallimento; su Centro Suono (Soprattutto durante "Te la do io Tokyo"), invece, sembra che la Roma sia una squadra al centro di un mega complotto mondiale, per il terrore che possa suscitare qualra potesse agire liberamente. Ogni voce di dissenso viene immancabilmente messa a tacere, gli editorialisti de "Il Romanista" sono o Antisensiani o Asensiani. Ecco la questione democratica è sostanzialmente questa: il tacere del dissenso, non controllare su google chi fosse Mario Corsi, perchè quello è arcinoto e lo era pure a Settembre 2005!